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“Dottoressa...” disse Hordafren ad Altea “... quante domande...” bevendo il suo tè “... una cosa alla volta... comincerò dalla vostra collana... essa risale a circa 29.000 anni fa... apparteneva ad una regina che governava un potente impero... un impero che aveva in scacco tutta la terra... un impero che poteva contare su un'armata terribile ed invincibile... io ho il resto della collana e voi quella pietra mancante...”
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Ancora una volta non mi trovavo d'accordo con la visione del militare.
" Perdonatemi..." dissi alzando la mano per farmi notare. " Io vi parlo da cittadina e posso assicurarvi che scacciare quella povera gente impaurita non farà altro che aumentare il malumore e agiterà ancora più gli animi verso una rivolta. Le persone hanno bisogno di essere rassicurare, hanno bisogno di sentirsi al sicuro, di sapere che al loro principe importa di loro. Se arriverà l'esercito perderanno la fiducia e poi basterebbe un nulla perché questi voltino la faccia alla monarchia per il primo che fa loro promesse. Quando il popolo é così spaventato bisogna andare cauti, va compreso e assecondato, almeno in parte, lo si deve ascoltare e rassicurare. Proprio come avete fatto quando siete stato in mezzo alla gente Altezza" e guardai verso il principe, " avete donato loro un sorriso, li avete fatti sentire considerati, importanti, e per un po' questi hanno dimenticato i loro problemi e dolori. Il popolo va protetto, non combattuto. Perché è il popolo che legittima il potere, senza popolo non vi è nulla....e questo palazzo risulterebbe inutile se non vi è nessuno da governare. L'esercito deve servire per difendere la propria gente e combattere i mostri e non il contrario!" Finii il mio discorso appassionato e sincero guardando tutti i presenti. Non mi importava se così avevo infranto etichetta e protocollo immischiandomi in una discussione senza essere stata interpellata. Avevo sentito il dovere di parlare, di stare dalla parte della gente comune, della gente come me. |
Rimasi di stucco. .la pietra iniziò a bruciare ed avvertii un capogiro...fammi rivivere.. udii una voce femminile.
Lo avvertii nello spirito quel mutamento interiore e non sarei tornata indietro..i miei occhi vennero ghiaccio..chi mi avrebbe salvato. Guardai Hordifren gelida..impossessata da uno strano spirito.."Datemi il resto della collana e come regina vi portero' alla vittoria". |
"Ken, ragiona... se ci allontaniamo di qualche metro dalla riva e stiamo con gli occhi aperti, nessuno mai ci potrà attaccare... solo per un po', non ti chiedo altro..." Mentre parlavo con Ken, Goz intervenne facendomi letteralmente perdere le staffe. "Tu non puoi torcermi nulla, ma io una cosa posso farla..." mi rivolsi di nuovo a Ken "Voglio che questo spregevole individuo lasci la nave... non voglio che venga con noi... dategli una scialuppa e che se la sbrighi lui. Ha abbandonato il suo amico e sta creando solo problemi e portando discordia. Conta che è un avanzo di galera evaso da chissà dove e tira tu le conclusioni. Signor Nasan..." dissi poi al responsabile della produzione "non ce lo voglio a bordo della Seagull, sono certa che porterà dei guai..."
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Gillen sorrise.
Un sorriso che illuminò quella sera vaga e resa chiara di stelle dal vento fresco del Nord. Un sorriso che spazzò via la vaga ed umida incertezza di quegli ultimi strascichi d'Estate. Un sorriso che fu accompagnato da una dolce carezza sul viso di Gwen, per poi continuare tra i suoi capelli, fino a tornare sul suo volto, morendo con tocco delicato e sensuale sulle sue morbide labbra fatate. “Chissà...” disse piano lui fissando la bocca di lei “... quanti incantesimi e formule magiche avranno recitato queste labbra...” sospirò “... magari sotto forme di baci e promesse ad altri, no?” Con un filo di inquietudine, mista a gelosia negli occhi neri. |
La sacerdotessa si voltò a fissare Clio, per poi tornare a guarda il calderone fumante.
“Alcune ancelle” disse “hanno visto uno strano essere vagare davanti alla torre... ignoravano cosa fosse, ma dalle loro descrizione credo si trattasse di un droide... e se è arrivato qui, allora non lontano devono esserci anche degli uomini... tu non hai visto nulla?” Voltandosi a guardarla di nuovo. |
I suoi sorrisi erano così luminosi, che riuscivano a cancellare e allontanare le negatività e le nubi che si addensavano a volte, cariche di inquietudine.
Iniziai a seguire la sua mano, che accarezzò il mio viso, poi i miei capelli, tornando sul mio viso e raggiungendo le mie labbra, in un tocco che mi fece sospirare. Non capivo perchè quel velo di gelosia fosse sempre presente nel suo sguardo, se non nelle sue parole, e ciò mi rendeva inquieta. Ma non lo diedi a vedere. Sorrisi e scossi la testa. "No, nessun bacio o promessa. A nessun altro" accarezzando la sua mano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hordafren rise a quelle parole di Altea.
“Siete sfortunata, dottoressa...” disse lo scienziato, mentre i domestici servivano tisane ed essenze “... io credo solo nella scienza, dunque solo in ciò che è reale...” bevendo “... per questo provo indifferenza verso tutto ciò che ha pretesa di essere mistico, spirituale o simile...” annuì. Ad un tratto qualcuno entrò nella sala. Era un uomo alto, dai capelli mori e bell'aspetto, abbigliato con abiti militari e di un certo gusto, sebbene anacronistici agli occhi di Altea, di Raspion e di Ulpa. “Ah, ecco il nostro ospite...” Hordafren nel vedere il nuovo arrivato ed invitandolo a sedersi con loro “... amici... vi presento il maggiore Palos...” e a lui presentò tutti loro. "E' un onore, signori." Sorridendo Palos. https://cdn.pastemagazine.com/www/sy...jpg?1384968217 |
Restai stupita dalle parole della sacerdotessa.
E quella era una cosa importante? "Sì, l'ho visto..." annuii "Era uno strano essere metallico, ma non era qui per sfidarmi, dato che non è mai arrivato nella Stanza del Cuore..." alzai le spalle. "Sì, magari arriveranno degli uomini, e con questo?" con sufficienza "Arrivano sempre uomini a cercare il cuore, siamo qui apposta, no? Non vedo cosa ci sia di così strano da giustificare di avermi disturbata.. sono cose che accadono normalmente tutti i giorni dalla notte dei tempi.." scossi la testa. "Tutto qui?" allargando le mani, spazientita. |
“Lodevole, milady...” disse Kims a Dacey “... ma purtroppo qui il buonismo e la demagogia poco servono... siamo in guerra e...”
“Comandante.” Lo interruppe Taddeus. “Non credo occorra ribadire altro. Il mio pensiero è in totale accordo con quello di madama Dacey.” “Altezza, vi invito caldamente a riflettere su...” Kims. “Questo è quanto.” Interrompendolo ancora il principe. “Trovate un modo per accogliere in zone più centrali quella gente. La periferia ormai è indifendibile e non voglio ci siano altre morti assurde.” “La città collasserà così...” fece Kims “... ma se questi sono i vostri ordini, allora sarà mio compito eseguirli, altezza.” Ed uscì. |
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