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"Capisco cosa prova, ma ormai sono fuori dal giro..." disse lui offrendo da bere a Destresya "... sono uscito due anni fa da galera e devo filare dritto... e comunque sono fuori allenamento... no, la carriera della Pantera è terminata..." bevendo.
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Elv guardò la foto.
"E questa..." disse a Gwen "... cosa significa?" |
"Il Faust è uno spettacolo che andrà tra poco in scena, e non capisco chi voglia boicottarlo..." sospirando.
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"Dai..." disse Elv "... davvero non capisci? C'è sotto qualcosa! Altro che fantasma e ladro! Qualcuno si nasconde in quel castello e ha un piano be preciso. Mi chiedo solo quale sia e cosa voglia..." fissando Gwen.
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"Sì, grazie, ci ero arrivata" dissi "Ma non sappiamo chi sia e cosa voglia. E di certo non può continuare ad ammazzare gente finché non ha raggiunto il suo scopo. Oltretutto, non credo proprio che Phoemnisk accetterà di annullare tutto solo per questo."
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"Perchè mai" disse Elv "questo spettacolo non deve andare in scena? Cos'hai di così importante? Tanti altri teatri hanno messo e mettono in scena versioni varie del Faust... perchè invece questo spettacolo genera tanti guai?" Fissando Gwen.
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"Non lo so, mi sono solo occupata di supervisionare i provini, ma non so cosa lui abbia in mente. Dopotutto, non mi interessa molto, visto che mi è stato detto che l'unico mio compito è quello di occuparmi dei quadri e di lasciar perdere il resto, quindi mi dispiace per Chef, ma non mi importa nulla di quello che fanno..." mormorai, con lieve sarcasmo, ma tanta amarezza, pensando alle parole che Rusputus mi aveva rivolto poco prima.
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Presi da bere dalle sue mani e sospirai."Ascolti, ho davvero bisogno di lei, della Pantera..." guardandolo negl occhi "Le ripeto che posso pagarla tanto, ma davvero tanto, faccia una cfa, una qualunque, quello che le serve per vivere da re per il resto dei suoi giorni senza preoccuparsi della polizia... sono in pericolo, e lei è la mia ultima speranza.. se non sono i soldi mi dica che cosa vuole, e troverò il modo di farglielo avere!".
Tutta la mia miasione dipendeva da quello, speravo davvero che mi aiutasse. |
Anche io faticavo a crederlo ma non conoscevo così bene Chef e poi, nessuno poteva mai davvero conoscere cosa si nascondeva nell’animo di un altro.
“ Magari c’era qualcosa che lo tormentava e teneva segreto...” Provando a razionalizzare ma davanti alla perdita di qualcuno diventava sempre difficile e superfluo. Ciò che sapevo era la necessità di star accanto a Set in quel momento difficile. Al castello c’era trambusto, come mi aspettavo, e fu una segretaria a darci i dettagli dell’accaduto, dettagli che finivano con una macabra scritta fatta con il sangue. “ Che diceva la scritta?” Trovando così illogico che Chef avesse fatto una cosa del genere quando poteva tranquillamente usare carta e penna e dopo si fosse impiccato. |
Rimasi stretta a lui mentre telefonava all'Elyseum baciando il suo petto. Ascoltai la conversazione.. Non immaginavo fosse un esperto di architettura medioevale e mi chiesi cosa volessero da lui.
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