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Mi irrigidii vedendo il suo sguardo a quella domanda.
"È un principe dei Carpazi, giunto al castello sulle orme di un antenato morto qui" spiegai. "Curioso non l'abbia incontrato, dal momento che sembra conoscere bene questo posto" la provocai appositamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Conoscemo l'uomo prima di lui, il vecchio propietario." Disse lei a Gwen, sempre coperta dal velo. "Un uomo anch'egli carpatico, ma nobile e coraggioso."
"Lui vi rinchiuse qui detro?" Chiese Elv. "No, lui non l'avrebbe mai fatto." La donna. |
Certo, come no, sette anni.
Era decisamente come pensavo che fosse, poco ma sicuro. Erano davvero presenze e non sapevano di esserlo, il ché era ancora più triste. Disse poi che lui non l'avrebbe mai rinchiusa lì dentro. "E dunque, chi è stato?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Un frate di nome Nicola." Disse la donna a Gwen, mentre i suoi figli si stringevano a lei, fissando la ragazza.
Ad un tratto proprio i 2 bambini cominciarono, nello stesso momento, ad intonare una lenta nenia in una lingua sconosciuta e cn una sinistra cadenza. |
Mi voltai verso Jamos con un sorriso dolce.
"Oh no, caro, puoi andare, io e il signor Threnz ce la caviamo!" lanciando un'occhiata divertita e complice al mio strano ospite. Attesi così di essere sola con lui. |
"Si, Jamos..." disse Threnz tenendo la mano di Des nella sua "... baderò io ad ogni bisogno della tua padrona, non temere." Sorridendo.
E il maggiordomo, scuro in volto, andò via, lasciandoli soli. |
Guardai Jamos andare via con aria mesta.
"Oh attento, il mio maggiordomo tende a essere molto geloso, ma anche molto protettivo nei miei confronti.." con aria divertita. Lo fissai negli occhi, intensamente, curiosa di vedere la sua reazione. |
A quel nome, guardai Elv.
Nicola. Come quel Don Nicola che avevamo conosciuto? Il bambino iniziò poi ad intonare una nenia inquietante e lugubre, che mi raggelò ancora di più. "Pensi sia lo stesso Don Nicola?" chiesi piani ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Credo di si..." disse Elv a Gwen, per poi accorgersi della strana e cupa nenia intonata dai 2 bambini in quella lingua strana, indecifrabile, arcaica e dimenticata.
La lingua di un albore lontano, un tempo culla di tutto ed oggi solo ignota e perduta. Ma poi accadde qualcosa. I 2 bambini, quasi in un cerimoniale primordiale, continuavano a cantare, mentre la madre si alzò il velo e mostrò il suo volto orribile, con i suoi occhi malvagi e carichi d'odio. In un attimo aggredì Gwen ed Elv e poi ci fu solo il buio. https://1.bp.blogspot.com/-Z26L5tM6C...aby-daddy1.png |
Quella lingua diveniva sempre più inquietante, arcaica, macabra, era un misto di sensazioni orribili che non avrei mai voluto provare in vita mia.
Pochi istanti dopo, la madre sollevò il velo ed il suo sguardo si fece terrificante. Indietreggiai d'istinto, ma lei ci aggredì violentemente e fu solo il buio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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