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Hiss era morto e guardai l' uomo.."Il mio amore è stato costretto a fare quelle gare, lui non lo voleva, io gli dissi di salvarsi ma lui ha gareggiato..per salvarmi" scossi il capo "Non voglio nulla grazie".
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Quel bacio, mi strinsi a lui con impeto e passione.
Adoravo sentirlo mio, solo mio. Lo stringevo e lo baciavo come se volessi rubargli il fiato. Poi quelle parole, sussurrate sulle mie labbra. Allora sorrisi, felice , immensamente felice, felice come solo lui sapeva rendermi. “Ti amo, scemo..” dolcemente, scarmigliandogli i capelli scuri. “Ti Amo...” sussurrai, baciandolo ancora. “Ti amo...” intrappolando le sue labbra con le mie. “Ti amo..” giocando con la sua lingua. “Ti amo..” sulle sue labbra. Ma non erano solo le parole, tutto di me gridava quanto lo amassi. Gli occhi, il respiro, il corpo. Tutto. |
Sentì le sue mani lungo il mio corpo. Cominciavo ad amarle, ad amare quella sensazione che mi dava, sentirle sulla mia pelle e mentre lui mi carezzata, io passavo le mani fra i suoi capelli, sentendomi terribilmente attratta dalla loro morbidezza.
Mi tolsi la maglietta e feci scendere le mani sulla sua camicia iniziando a sbottonarla. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Stavo vivendo una situazione surreale. Davanti ai miei occhi si era materializzato un vecchietto dai tratti orientali, che ci stava dicendo che quel putrido pantano non era un luogo ideale per viverci.
No, è veramente assurdo tutto questo... "Si, siamo quelli della televisione... E lei chi è? E soprattutto, perché vive qui?" Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Best sorrise ad Elise, le sfiorò il viso e le domò una ciocca ribelle con una carezza.
Poi la baciò ancora ed ancora. Infiniti baci che assaporarono a lungo le sue labbra. Infiniti baci come se tutto il resto del mondo non esistesse più. |
Il vecchietto sorrise con uno strano ghigno.
“Pelchè amo la solitudine.” Disse. “Qui nessuno vellebbe mai a celcalmi.” Annuì. “Quindi” fece Lance “siamo dei seccatori noi...” “No, al contlalio...” scuotendo il capo il vecchietto “... voi no... in un celto senso vi aspettavo...” Lance allora guardò perplesso Jennifer. |
Il commento del vecchio mi lasciò stupita.
"Ci stava aspettando?" replicai inarcando un sopracciglio "Proprio noi? E perché mai?" Cosa poteva volere da noi un vecchio eremita, che viveva all'interno di uno scenario televisivo? Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Il vecchietto ridacchiò.
“Plego, entliamo in casa...” disse a Lance e a Jennifer “... non abbiate paula... dopotutto se siete allivati fin qui siete di celto in gamba...” Lance fece un cenno a Jennifer ed i due coniugi seguirono il vecchietto nella sua strana dimora. Era arredata in modo austero, con poche cose ed un giaciglio di legno e sterpaglia. Vi erano però diversi libri. “Sembra la cella dell'Abate Faria...” mormorò Lance “... perchè dicevate di aspettare un nostro arrivo?” “Pelchè ploplio stamani ho letto una vecchia poesia...” il vecchio “... pallava di due amanti in fuga...” “Ah, ecco...” sorridendo Lance “... mi piace essere il protagonista di un libro.” Sarcastico. “Non dilei...” scuotendo il capo il vecchietto “... i due nel liblo finivano male...” accendendosi la pipa. |
Quel baciò attirò altri baci e poi carezze, sospiri.
Diahnne si tolse la maglietta e Castel la guardò con desiderio. Guardò i suoi seni ben fatti e racchiusi nel reggiseno, che subito cominciò a sganciare, mentre lei gli sbottonava la camicia. |
L'uomo dell'orchidea annuì a Shushan , mostrò un lieve inchino ed andò via, lasciandola sola con l'eunuco.
“Potevate avere la libertà.” Disse questi. “Non vi interessa andarvene?” |
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