![]() |
Gwen riuscì a trascinarsi fuori dal pullman nonostante il dolore.
Strisciò fino ad Elv, che senza conoscenza era nel fango e sotto la pioggia. Un nitrito però attirò l'attenzione di lei. Vide allora quel terrificante cavaliere senza testa afferrare il corpo del conducente, per poi mozzargli il capo davanti alla ragazza. Altea si sedette a cavalcioni su di lui, assaporando la sua bocca. Lui era in estasi, con la bocca aperta ad accogliere quella di lei. “Si...” disse gemendo in quel bacio. |
Il suo gemito..una melodia per le mie orecchie.
Le mie gambe si strinsero su di lui per quella improvvisa eccitazione..presi la sua mano titubante e la portai sulle gambe mentre, sempre tenendolo per la cravatta, lo portai sulla scollatura.."Fai il bravo...fammi vedere quanto puoi farmi godere..lasciati andare. Lo vuoi pure tu no?" togliendo la mano dalla cravatta per non schiavizzarlo troppo e accarezzando i suoi bruni e mossi capelli, mentre il mio corpo fremeva da quella vicinanza, ogni volta era un fremito nuovo e meraviglioso. |
Elv era senza conoscenza e lo scossi forte per svegliarlo.
Sobbalzai poi sentendo quel nitrito e mi paralizzai. Vidi il cavaliere mozzare di netto e senza pietà la testa del povero conducente e li mi terrorizzai. "Elv! Elv, svegliati! Ti prego!" lo scuoteva con violenza, mentre le mie lacrime si mischiavano alla pioggia, perché non volevo assolutamente morire adesso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lui la guardò con i suoi occhi azzurri e deglutì.
Poi Altea lo portò sulla sua scollatura e lui, paonazzo, eccitato ed imbarazzato chiuse gli occhi e cominciò in modo goffo a baciare quei seni stretti nel vestito. Li baciava e timidamente cominciava a leccarli. Era terribile. Gwen aveva visto il povero conducente decapitato dal cavaliere. Elv però non riprendeva conoscenza. Era infatti ferito, sanguinando da uno zigomo. Era svenuto. Il cavaliere cominciò ad avvicinarsi ai due giovani con la spada sguainata. Clio fremeva tutta. Dovette appoggiarsi con una mano su Lys accanto a lei e con l'altra sulla testa di Ordifren. Lui non smetteva di toccarla, di giocare con le sue dita dove lei era donna. Un gioco perverso, bagnato, lascivo, continuo. Sentiva quelle dita entrare dove era più debole, senza difese. Le sentiva girare, piegarsi, aprire come una chiave le porte del suo corpo. Nel farlo la guardava. “Si, ti pulisco io, piccola...” disse pianissimo lui con il suo accento straniero e perverso. |
Mi preoccupai quando vidi del sangue accanto ad Elv, ma per fortuna era solo lo zigomo.
Il cavaliere si voltò verso di noi e cominciò ad avanzare. Piansi sempre più forte e più lui non rinveniva, più io lo scuotevo e quello ancora si avvicinava. Non saremmo morti adesso, no, Elv si sarebbe svegliato, saremmo scappati e anche stavolta ce l'avremmo fatta. "Elv!" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I suoi occhi azzurri erano meravigliosamente velati dal desiderio come i miei smeraldini.
Quando iniziò a baciare i miei bianchi e morbidi seni, mi morsi il labbro portando la testa all' indietro lasciando uscire quel gemito di piacere tanto desiderato.."Oh si...sei meraviglioso...lasciati andare". La mia mano iniziò a slacciare la cravatta e poi fu la volta della giacca che gettai a terra assieme alla camicia. Poi sbottonai i pantaloni e la mia mano scivolò nei boxer in un leggero massaggio nella sua forte virilità mentre aspettavo le sue prossime mosse...sperando le facesse. |
Era tutto come un incubo.
La pioggia che scendeva, il fango, il sangue del povero conducente e la sua testa che era rotolata nella melma. Il cavaliere allora prese ad avvicinarsi a Gwen e ad Elv. Era vicinissimo ai due. Allora prese Elv e lo sollevò di peso, davanti a Gwen impotente. Quando Altea sbottò i suoi pantaloni e posò la mano sulla sua virilità eccitata sotto i boxer, il rampollo vide il suo volto accendersi. Deglutì e guardò la stilista negli occhi. “Ohh... Altea...” disse gemendo. |
Quello spettro infernale prese Elv di peso e lì la paralisi svanì.
Tutta d'un tratto. No. Non me lo avrebbe portato via. Infatti mi aggrappai ad Elv cercando disperatamente di strapparlo a lui. "No! Non me lo porterai via!" urlai ossessivamente, sempre ancorata ad Elv. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Non capivo più nulla.
Ero persa, andata, conquistata, presa, sua, folle. Il mondo intorno a me cominciò a sparire, a farsi lontano, mentre la sua mano mi faceva impazzire in mille modi diversi, morire e rinascere ancora, godere come non mai, mi sconvolgeva oltre ogni immaginazione, violava ogni fibra del mio essere. Non c'era nulla che non fosse suo ora, nulla di me che non gli appartenesse. La sua oscurità aveva trovato terreno fertile in me, in noi, aveva scovato ogni anfratto, ogni angolo della mia anima per farlo suo, piantarci il suo seme e far nascere i germogli di quella perversione che nessun altro avrebbe mai potuto capire, aveva fatto suo ogni gemito, dandogli un suono particolare, nuovo, fatto solo di lui, poi si era impossessato di ogni battito del cuore, di ogni pensiero. Tutto, tutto gli apparteneva. Poi quelle mani, quelle mani erano così capaci, così abili, mi facevano morire solo sfiorandomi... e in quel momento non mi stavano sfiorando. Oh no, era molto di più, era una tortura meravigliosa, un piacere così intenso da essere quasi insopportabile. Quella mano entrava in me, violava il mio intimo facendomi perdere il nume della ragione, facendomi gridare, impazzire. Ero così folle da non riuscire a stare in piedi, dovevo aggrapparmi a Lys e a lui stesso per poter resistere. Ma chi voleva resistere? Io ero completamente abbandonata, il mio corpo scosso di un piacere immenso, lì tra il vapore e i gemiti delle altre, il mio diavolo mi stava trascinando all'inferno, un inferno meravigliosamente eccitante. Quando poi mi parlò, fu troppo. C'era qualcosa in quel suo accento che mi faceva perdere la testa. La sua voce suadente, particolare, lontana, bastavano poche parole e io impazzivo più di quanto non stessi già facendo. Allora spalancai gli occhi ancora di più a cercare i suoi. "Sì, ti prego, ti prego..." supplico, sconvolta, guardandolo negli occhi. |
Di nuovo quel melodico gemito e vidi il suo volto rosso di desiderio e quella timidezza mi scuoteva e strinsi più forte la sua virilità e lentamente feci scivolare i pantaloni suoi e i boxer.. Lo guardai.. Era nudo con quel fisico perfetto su quella sedia come un vero Taddei sul suo Trono. Lentamente mi tolsi gli slip facendoli cadere a terra ma rimanendo vestita e tolsi le scarpe e mi rimisi sopra di lui giocando con la forte virilità.. "Io ti ho spogliato ora fallo tu.. Fai ciò che desideri" sospirando in un flebile ma passionale gemito.
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.33.51. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli