Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-08-2018 02.27.04

Altea aprì l'armadio ma non trovò nessun vestito.
La stanza era arredata in modo essenziale e mobili e cassetti erano vuoti.
Lo stile appariva antiquato, persino anacronistico.
Come se quel luogo fosse rimasto al XIX secolo.



Elv restò a guardare Gwen.
La guardava in un certo modo, alquanto strano per lei.
Un modo difficilmente definibile.
Di certo raramente o forse mai l'aveva guardata così.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta di quella stanzetta.
“Chi...” disse Elv “... chi è?”
“Sono io.” Una voce da fuori.
Era quella dell'uomo che parlava sempre della Luna.



Destresya continuava a vagare per il bosco, con ormai le fitte tenebre intorno a lei che ricoprivano ogni cosa.
Ma ad un tratto, dietro ad alcuni alberi, vide qualcosa.
In principio le sembrò la sagoma di un gigante addormentato, ma poi comprese di essere poco lontana da un castello che si ergeva tra la boscaglia e la strada che portava in città.
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Altea 23-08-2018 02.30.40

Ma non vi era nulla, nessun vestito.. Pazienza non era un problema, forse non avevano abiti femminili. Mi tolsi il camice e lo poggiai sulla sedia e nuda mi infilai nel letto, lasciando accesa la lampada e cercai di dormire.

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Lady Gwen 23-08-2018 02.31.28

Riprese a guardarmi in quel modo bello che mi piaceva, in silenzio.
Ma un rumore interruppe il momento.
"È l'uomo di prima, quello della luna..." dissi piano "Che vorrà da noi?"

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Destresya 23-08-2018 02.33.32

Non mi sentivo più le gambe, ero stanca, sfinita, demoralizzata.
Non sapevo più dov'ero, che ore fossero, niente di niente!
Avevo attraversato il bosco verso la città che ormai sembrava incredibilmente lontana.
Cominciavo a pensare di aver sbagliato strada, di aver sbagliato tutto.
Dovevo restarmene a casa, altro che convention!
Mi stringevo le mani sulle spalle e camminavo, non facevo altro, camminavo e camminavo mentre le tenebre avvolgevano ogni cosa.
Ma poi, nella fitta boscaglia, vidi qualcosa.
Qualcosa che spuntava, qualcosa di grande, la cui sagoma scura spiccava nell'aria notturna.
Infine capii.
Era un castello, un castello nel bel mezzo del borgo.
Dalle luci non sembrava nemmeno disabitato.
Iniziai ad intravedere una piccola, flebile speranza.
Un posto dove dormire, rifocillarmi, farmi una doccia e mangiare qualcosa.
Rinvigorita da quel pensiero, accelerai il passo per raggiungerlo.

Guisgard 23-08-2018 02.38.36

Tra i rovi e gli sterpi, fra gli arbusti e lo sguardo sinistro di una civetta su un ramo Destresya raggiunse infine il portone di quel castello.
Aveva un aspetto cupo, spettrale.
Attorno vi era un giardino incolto e le murature apparivano decadenti e consumate.

Guisgard 23-08-2018 02.38.46

Altea fu costretta ad infilarsi nuda nel letto, lasciando la lampada accesa.
Ad un tratto sentì delle voci e dei rumori giungere da fuori.
Dal cortile sottostante.

Guisgard 23-08-2018 02.38.53

Elv si alzò ed aprì la porta.
“Sono qui per le carte...” disse l'uomo sulla soglia “... lei aveva detto di poterle leggere per me...” indicando Gwen.

Lady Gwen 23-08-2018 02.40.33

Era qui per le carte.
"Oh, certo. Però dovreste darmele voi, non ne ho qui con me" dissi ovviamente io, avendo lasciato le mie carte ad Olion.

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Altea 23-08-2018 02.41.51

Stavo per prendere sonno ma era un dormiveglia. Ad un tratto udii dei rumori da sotto, mi alzai e indossai il camice.
Presi la lampada e mi affacciai furtiva al balcone cercando di ascoltare e vedere cosa fosse.

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Destresya 23-08-2018 02.45.09

In quel momento mi sentivo decisamente Belle, sperduta nel bosco a cercare rifugio in un castello incantato.
Se quello era un sogno, mi aveva fatto male vedere il live action del classico disney, altrochè!
Ma c'era poco da scherzare in quel momento, tutto attorno a me era buio, sinistro e spettrale.
Come se la pioggia, il bosco e la lunga camminata non bastassero, giustamente.
Finalmente raggiunsi il portone, e bussai, speranzosa.
"C'è nessuno?" provai a dire, con voce incerta.


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