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Velven mi sembrava molto teso riguardo a cio` che stava accadendo, ma un po` tutti lo erano in citta`, come noi del resto.
Comunque Velven aveva ragione, era inutile preoccuparsi in questo momento. Ad un certo punto, l'ufficiale ci chiese cosa avremmo gradito per cena. Io e Rida ci guardammo. "Non saprei" dissi io "Sapete, da dove vengo io, i pasti sono piuttosto frugali. Per quanto mi riguarda, avete carta bianca". A qualche passo di distanza, Rida annui`, acconsentendo. Poi, ebbi un'idea. "Velven, avrei una proposta da fare. Io e Rida non siamo sole. Volevo chiedervi se potremmo far unire a noi anche i nostri compagni di viaggio". |
Le tre sorelle ascoltarono con attenzione Altea.
“Vedo ci avete portato molte importanti notizie...” disse Melinna. “E tutte funeste direi.” Fece Atenia. “Si, la situazione è preoccupante.” Annuì preoccupata Sissi. “Io non conosco quella città... Maruania... ma se è retta da un governo ateo allora non promette nulla di buono...” In quel momento qualcuno bussò vigorosamente alla porta. Melinna corse ad aprire e due uomini apparvero sulla soglia, per poi entrare e spingere la via la donna. “Chi siete?” Gridò Sissi. “Cosa osate entrare cosi?” “Zitta, cagna!” Minaccioso uno dei due, per poi estrarre la spada, mentre l'altro mostrò alle quattro donne una pistola. “Pensavate di fuggire via senza essere seguita, vero?” L'uomo con la spada ad Altea. Lei lo riconobbe. Era quello che stava nella cripta con Gvineth, mentre l'altro era un suo soldato. “Cosa volete?” Fissandoli Atenia. “Accertarci che nessuna di voi riveli dove si nasconde lord Gvineth.” Rispose l'uomo con la spada. |
“Allora” disse Velven a Gwen “preparerò io una cena speciale, tipica del luogo in cui sono cresciuto.” Sorridendo. “Certo.” Annuì poi alla proposta della ragazza di Avalon. “I vostri amici sono anche amici miei. Fate come se questa casa fosse vostra. Più siamo, meglio sarà.”
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Tutto ad un tratto entrarono degli uomini e ci minacciarono...mi avevano seguita.."Potete usare metodi meno bruschi? Volete sapere una cosa? A me non interessa proprio nulla di ciò che avviene tra i due Duca contendenti..si ero io al Cimitero, per parlare con un artista..perchè sapete nemmeno io so come mi sono coinvolta in tutto questo..e sinceramente io avrei intenzione di cercare una Dama e un Fiore...voi pensate a Capomazda...fatto un Duca se ne fa un altro" dissi con vera indifferenza.."quindi ora potete stare tranquilli e lasciarci in pace, grazie" sorrisi senza scompormi.
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“Si, idea ottima direi...” disse il Priore ad Elisabeth, per poi annuire “... ottima idea... e lui, devo avvertirvi, non è affatto immune al fascino femminile... dunque devo mettervi in guardia... ma ciò lo rende anche tutt'altro che inarrivabile. Se giocheremo bene le nostre carte non sarà difficile entrare nel suo studio.”
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"Dove siete nato?" chiesi poi a Velven.
E` vero che ogni volta che gli parlavo o gli stavo accanto avevo l'impressione di conoscerlo da sempre, ma sapevo comunque cosi` poco di lui e volevo rimediare. |
Sorrisi scuotendo la testa........." Padre.....il fascino femminile....vi siete già dimenticato che mio marito mi ha preferita ad un'altra ?...evidentemente ....sto arrugginendo....."....ridemmo...lasciando andare un po' la tensione...il cacciatore ci offrì dell'ottimo vino....." Bene...siamo distanti dalla casa dell'artista ?..."....
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"Il prigioniero dalla maschera di ferro è qui, Madre" esordii, senza troppi preamboli.
"Sono riuscita ad introdurre una pozione di Edwig nel carcere e adesso tutti lo credono morto. Io, Edwig e Mertin siamo andati a recuperarlo al fiume e l'ho condotto qua. E' ancora in stato di incoscienza e prima ha mormorato qualcosa riguardo ad un Fiore Azzurro... Vorrei che veniste a visitarlo, Madre." |
La Madre Superiora restò sorpresa dalle parole di Tessa.
“Qui...” disse stupita “... perchè l'hai condotto qui? Non sappiamo nulla di lui... potrebbe essere un ladro o un assassino... e sia... verrò a vederlo... ma sappi che questa storia è pericolosa per tutti, Tessa...” La religiosa così andò con Tessa dove avevano portato la maschera di ferro. Il prigioniero era ancora steso nel letto, senza conoscenza, con Edwig che gli stava accanto. “Comincia a riprendere conoscenza...” disse la guaritrice “... Mertin e Gunvald sono riusciti a togliergli la palla di ferro dal piede.” La Madre Superiora si avvicinò al letto ed osservò il prigioniero. “Questa maschera...” mormorò la religiosa “... potrebbe celarne il volto perchè sfigurato o forse perchè è pericoloso riconoscerlo...” In quel momento il prigioniero aprì gli occhi. Occhi azzurri ed enigmatici. |
Il prigioniero aprì finalmente gli occhi e io mi avvicinai a lui.
"Avete gli occhi azzurri" gli dissi "azzurri come il fiore che nominavate mentre eravate incosciente. Vi ricordate qualcosa? Adesso siete al sicuro, fuori dal carcere. Ce l'avete fatta!" |
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