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Jean sorrise a Dacey.
"Allora vi rivelero'" disse "che da piccolo sognavo di fare il cavaliere. Poi il navigatore ed infine il mago." Rise appena. "Tutte cose, dunque, per cui non ero portato. Amavo leggere infatti. Leggere a dispetto di tutto e di tutti. E forse guardavo con un pò di invidia e magari di risentimento gli altri bambini, figli di nobili, che invece potevano avere tutto e subito." Il suo sguardo si fece per un attimo cupo. "Allora, arrivato ai diciotto anni, giurai a me stesso che sarei diventato un uomo importante. Che avrei fatto fortuna." La guardò. "Ed infatti, pur non essendo un cavaliere, presto sposerò una bellissima principessa." Con occhi enigmatici. |
"Capisco che avete promesso amore al vostro fidanzato" disse Frate Roberto ad Altea "ma essere la madrina di un cavaliere non significa certo giurargli Amore Eterno."
"Beh, se madama Altea non gradisce avermi per campione" sorridendo Alvaro "allora vorrà dire che mi dovrà presentare la sua amica." Divertito. |
Il padrone lasciò che Gwen contemplasse la bellezza di quel giardino.
Restò così in silenzio per lunghi istanti. "Bene." Disse infine. "Direi di metterci al lavoro. Dopotutto sei qui come serva, non come visitatrice. Questo è il mio giardino e possono entrare solo coloro i quali ricevano il mio permesso. Bada di trattare con rispetto ogni mio fiore, altrimenti ne risponderai a me. Chiaro?" |
Quelle parole furono un coltello..."Frate Roberto...non il mio fidanzato, sono stata obbligata a promettere..penso ora abbiate capito..e pure a che persona mi riferisco, prima vi ho raccontato"...ovvio dovevo dimenticarlo...mi avvicinai al suo orecchio senza nessuno sentisse..."Guisgard..si quello era il nome..sono una pazza vero? Ma non ditemi altro".
Alle parole di Alvaro rimasi perplessa ancora di più "Non vi offendete? Io so voi vincerete, sarò lì a fare il tifo per voi...Milla? Allora ve la presenterò, non ho mire di fare la madrina...anzi forse attirerei troppe attenzioni messa come sono, dimenticate chi ho pure salvato" dissi a malincuore. Mi alzai innervosita..."Bene, penso possiamo andare...non vogliamo disturbare questa signora di più e nemmeno voi Frate Roberto". Il mio volto era cupo da mille pensieri e tormenti. |
Restammo in silenzio a lungo, mentre contemplavo ancora quella meraviglia.
Annuii al padrone; non riuscivo a spiccicare nemmeno una sillaba, quel posto mi aveva lasciata senza fiato. |
Gaynor decise di restare ed attendere eventuali sviluppi di quella strana situazione.
I quattro uomini furono avvistati da altri che facevano le sentinelle sulla palizzata e subito si udì il suono di un corno. Pochi istanti dopo la porta di quella fortificazione si aprì per farli entrare. Ma in quello stesso momento accadde qualcosa di inatteso. La cavalla di Gaynor fece scattare una tagliola e per lo spavento si imbizzarri', disarcionando la bella dama. |
<< Non me siete portato? E chi lo dice? Per me potreste fare tutto... Il cavaliere, il mago o il navigante>> risposi al suo sorriso, felice che si stesse confidando, << sapete in fondo il titolo non è tutto... Non fa la persona, é molto più apprezzabile chi si conquista tutto grazie alla sue forze>>
Lo pensavo davvero, mio padre stesso aveva accresciuto la sua fortuna con ingegno, non fermandosi al solo titolo ereditato dal padre, ma espandendo e costruendo, facendo commerci e alleanze. << La lettura é dunque una cosa che ci accomuna. Non sapete quante ore passavo con un libro in mano, senza contare la sera, dovevo sempre leggere una favola ai miei fratellini... Chissà chi gliela leggerà ora>> dissi con infinita nostalgia ma la mia mano, stretta a quella di Jean, mi riportò al presente. << Una prigioniera vorrete dire>> mormorai piano, << il mio titolo qui vale ben poco ma... Io sono felice di sposare voi, lo sono davvero>> |
Stavo aspettando l'arrivo di Adespos, quando successe l'unica cosa che non sarebbe dovuta succedere. Elinor mise la zampa in una tagliola e, imbizzarrita, mi disarcionò. Urlai spaventata, caddi malamente e persi i sensi.
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"Ah sì? Dunque da voi non è usanza avere la madrina del torneo? Che strano, avrei giurato di sì, invece... Colei insomma che cingerà con una corona la testa del vincitore".
Era davvero strano, ma era chiaro che il barone aveva cambiato molte cose rispetto a quando io stessa vivevo a Sygma. "Ad ogni modo avete ragione, non mi intendo di queste cose, sono un guerriero non una dama, dopotutto... Ed in effetti no, non ho nessun cavaliere intenzionato a farmi da campione, ed il motivo è molto semplice: i campioni servono alle dame che non possono difendersi da sole, io che me ne faccio? Potrei combattere io stessa e non essere da meno, mi è già capitato in passato...". |
Il lieve e freddo vento del mattino lambiva foglie e petali di quel giardino ed il padrone si avvicinò a delle rose maculate per sentirne il profumo.
“Queste rose” disse a Gwen “sono da poco sbocciate e richiedono cure e devozione. Non so ancora quale nome darò loro... ma nel frattempo te ne occuperai tu...” la guardò negli occhi “... e bada che non vada perso neanche un petalo. Intesi?” |
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