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“Qui gli ordini li do io.” Disse l'uomo ad Altea. “Ora tutti a bordo ed il primo che mi darà noie lo butterò a far compagnia ai pesci.”
Quando furono tutti saliti sulla piccola barca, l'uomo mollò la cima e l'imbarcazione si allontanò dal molo. Raggiunsero un canale laterale per evitare che le fregate li notassero. Questo era almeno il piano di quell'uomo. |
<< Va bene >> divertita per il suo sbuffo.
<< Vieni tu con me per una buona volta. Vorrei che tu venissi. Sono sicura che vedendo quel poco capirai perché mi piace tanto >> Assicurai i Taddei nella mia bisaccia e continuai a lavorare, prima facevo prima avrei finito |
“Aspetta...” disse Costanza a Gwen “... esci di nuovo? Di già? Senza neanche mangiare qualcosa? Non ti sembra di stare esagerando ora?”
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Non feci neanche in tempo a muovere qualche passo che un'altra potentissima cannonata fece crollare un muro. Mi ritrovai così per terra, sporca di polvere e con qualche pietra addosso. Mi sentivo intontita, per cui portai una mano alla testa per massaggiarla un po'. Quando la ritirai, notai che era sporca di sangue.
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“Non contarci.” Disse Charlie a Dacey. “Ho altro a cui pensare. Quel cavaliere è di certo l'ultimo dei miei pensieri.” Scuotendo il capo.
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Risi a quelle parole del ragazzo.
"Certo, come no.." Scuotendo la testa. "Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara.." Dissi. "Peggio per te.." Mormorai piano, tra i suoi capelli scuri. Così, strinsi ancor più la presa e poi lo colpii forte alla nuca, in modo da fargli perdere conoscenza. Buttai la testa all'indietro e sospirai. Non ci voleva, no, decisamente. Poi sentii quei passi. Qualcuno si stava avvicinando. Maledizione! Poi ebbi un'intuizione: se era un donnaiolo nessuno si sarebbe stupito di trovarlo in dolce compagnia, magari addormentato dopo una lunga e intensa notte di passione. Così, sciolsi i capelli, sbottonai e tolsi la giacca della divisa, restando solo col raffinato corpetto, mi stesi accanto a lui e lo abbracciai, nascondendo i pugnali dietro la sua schiena, in modo che a un primo sguardo sembrassi addormentata ma in realtà ero pronta a scattare. Lui non aveva detto chi lo aveva cercato, dunque potevano essere gli uomini di Cimas per quanto ne sapevo. E anche se era ancora insopportabile come da bambino, dovevo difenderlo. Anche se per farlo avevo dovuto fargli perdere conoscenza. |
<< E allora non mi resta che andarci da sola. Non ho certo voglia di dover aspettare un uomo perché sorvegli ogni mio passo. Papà non lo faceva con la mamma e poi io so badare a me stessa zio, dovresti averlo capito >>
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Lo guardai sorridendo sarcastica visto ero riuscita ad innervosirlo ma mi chiesi perché i più stolti li dovevo trovare io...ma forse sapeva il fatto suo.
Imboccammo un canale laterale e iniziammo quella traversata...misi la mano sul viso e stavolta la brezza non era più così romantica e il mio pensiero andò alla mia famiglia ma sempre guardandomi attorno. |
Gaynor si ritrovò in una nuvola di polvere, ricoperta di detriti, con l'abito lacerato e la testa sanguinante.
Gli occhi le bruciavano e nelle orecchie sentiva un sibilo assordante causato dall'esplosione. Non riusciva a capire in che zona fosse, se ci fossero altri intorno a lei ed avvertì un profondo senso di insicurezza. Si sentiva indifesa e alla mercé di nuovi attacchi di mortaio. |
A quelle parole di Dacey, lo zio si voltò di scatto, le si avvicinò e poi la schiaffeggiò.
“Se non riesci a capire che mi preoccupo per te” disse “allora davvero non ho altro da dire. Io non so com'erano i tuoi genitori in fatto di educazione, ma io non sono loro. Ho il mio modo di proteggerti e so che ho sempre fatto del mio meglio. Forse non sarò mai come tuo padre, ma sei la persona a cui più tengo al mondo e tutto ciò che faccio e dico è per il tuo bene.” E andò nel retrobottega. |
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