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"Stanco per il lavoro, come al solito." Disse Stefan a Gwen, per poi sedersi su una poltroncina in vimini. "Il clima tropicale lo trovo stancante... l'afa mi fa sentire fiacco..." chiamando il cameriere di colore "... portami un tè freddo, Chula." Ordina. "Comunque stasera avremo un ospite, mia cara... una serata diversa, no?" Sorridendoti.
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Ordinò a Chula di portare un thè freddo, prima di avvisarmi che avremmo avuto un ospite.
Non sapevo se fosse un modo per farmi trascorrere almeno una sera in casa, da quando vivevamo qui, ma stava di fatto che non ne ero molto entusiasta. "Il solito magnate di industria che ci infarcisce di paroloni? Spero di no..." con tono laconico, spegnendo la sigaretta e lasciando il mozzicone nel posacenere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Niente industriali stasera, cara." Disse Stefan a Gwen. "Verrà un militare. Pre siano accaduti fatti disdicevoli la scorsa notte al porto ed io voglio capire bene se le mie attività potrebbero avere noie in seguito ad indagini e manovre da parte dei militari." Finendo il suo tè. "Così trascorreremo una serata diversa, no?" Sorridendole.
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"Militari..." ripetei.
Avevo sempre ritenuto che la divisa avesse un certo fascino, dunque perchè no? Non se ne vedevano poi tanti sull'isola, non sempre almeno e l'idea mi intrigava ed allettava abbastanza. "Sono certa di sì, mio caro" con sorriso mellifluo di circostanza, mentre allungavo verso di lui la mia mano a richiedere un bacio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stefan prese la mano di Gwen e la baciò.
"Va a prepararti, cara..." disse lui a lei "... voglio che stasera tu sia ancora più bella del solito. Voglio essere invidiato da tutti gli altri uomini." Sorridendole. |
Un sorriso sornione si formò sul mio viso.
"Non è sempre così, caro?" dissi, sul fatto di essere l'uomo più invidiato. In realtà, era più vero di quanto ci tenesse ad ammettere con se stesso, tutte le notti che tornavo tardi a casa, senza dare spiegazioni sul come avessi trascorso la serata. Andai allora in camera per prepararmi, scegliendo un abito rosso e lungo, alla moda del momento. Il colore era vivo, pulsante, come aspiravo a sentirmi ogni istante della mia esistenza, animata dal desiderio impellente di annullare quel silenzio assordante, il quale dominava la mia atavica ed onnipresente solitudine. Ero famelica di sguardi, di attenzioni e quell'abito era tutto ciò di cui avevo bisogno in quel momento. Finii di prepararmi davanti al grande specchio della mia toletta, traboccante di profumi e gioielli e dopo un po' fui finalmente pronta, ammirando il risultato sulla superficie che rifletteva la mia immagine.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...8e74eeecbb.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si preparò con cura e con il suo rafinato abito rosso fu pronta per la cena.
Un'auto arrivò alla villa, dalla quale scese un giovane capitano, subito accolto da Stefan e fatto accomodare in casa. |
Scesi di sotto nel momento in cui il rombo di un'auto giunse nel nostro giardino.
Chiunque vi fosse a bordo, ossia il militare nostro ospite, venne subito accolto da Stefan. A quel punto, curiosa come non mai, li raggiunsi in sala, per conoscere questo fantomatico capitano. Iniziavo a vedere questa cena come un'occasione per movimentare quei giorni che scorrevano tutti uguali , specie di quest'isola e speravo di poter dire lo stesso del nostro ospite.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...0514c177be.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen scese in salotto, dove trovò suo marito che conversava con un altro uomo.
Era un affascinante militare in divisa, moro, dagli occhi scuri e luminosi, i lineamenti piacevoli ed una prestanza fisica notevole. "Oh, eccoti..." disse Stefan accorgendosidi Gwen "... vieni pure, Gwen..." sorridendole "... ti presento il capitano Elv Bell... capitano, questa è mia moglie Gwen." Gwen sentì subito lo sguardo scuro di quell'uomo scivolarle addosso. "Molo lieto, signora." elv porgendo la mano alla ragazza. https://data.whicdn.com/images/59401082/original.gif |
Stefan era in compagnia di un giovane uomo.
Il capitano Elv Bell. Molto più giovane di quanto mi fossi aspettata. I capelli erano neri, appena ribelli e sentii subito l'impellente desiderio di affondarci le mani. La prestanza fisica era notevole, impossibile non notarla e gli occhi neri, lucidi e vivi furono quelli che mi accesero all'istante. Li vidi scivolare sulla mia figura senza troppi complimenti, come del resto fecero i miei, verdi e gli rivolsi un sorriso attento, enigmatico, che si ampliò quando mi salutò. "Incantata" pronunciai, raggiungendo la sua mano. Immaginavo che la serata si sarebbe rivelata inaspettatamente piacevole. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv strinse la mano di Gwen e le sorrise, guardandola negli occhi.
"Ma mettiamoci pure a tavola." Disse Stefan sorridendo affabile. "Ho fatto già servire la cena sulla terrazza. Così potremo goderci questa fresca serata." I 3 uscirono così in terrazza, con Elv subito molto galante con Gwen, cedendole il passo e spostandole la sedia per farla sedere. La cena cominciò e subito Stefan parlò dei suoi affari e di come la sua compagnia da tempo avesse scelto l'isola si Vivas come sede principale della sua produzione. Elv ascoltava con educata attenzione, senza però evitare di concedersi occhiate e sguardi verso Gwen. "Ma vebiamo a noi, capitano..." mangiando Stefan "... cos'è quella storia che mi è stata riportata stamani? Un uomo è stato aggredito al porto la notte scorsa, vero?" "Temo di si..." annuì Elv "... si trattava di un indigeno al servizio di una piccola compagnia di trasporti, impegnata a portare sull'isola alcuni animali destinati a studi scientifici." |
Mi piacque la sua stretta, decisa, diretta, come il suo sguardo.
Ci dirigemmo poi in terrazza, mentre Bell si mostrò subito galante nei miei confronti e chi ero per rifiutare tali attenzioni? Come quelle che mi riservò attraverso i suoi sguardi durante tutta la cena, sguardi che non mi abbandonavano, mentre i miei lo agganciavano giusto il tempo di occupare i suoi pensieri e portarlo a me, per poi distogliere gli occhi concentrandomi sulla cena. Poi, si iniziò a parlare di ciò che era accaduto, ovvero l'aggressione ad un indigeno. "Non pensavo si conducessero tali studi, a Vivas. Si hanno già dei sospetti?" chiesi, pretendendo di catturare tutta la sua attenzione su di me, che fosse riguardo argomenti frivoli o importanti. Del resto, al momento, non vi era altro più importante dell'avere per me gli occhi neri e profondi del capitano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"I soliti sospetti per adesso, signora." Disse Elv a Gwen. "Forse contrabbandieri, pirati o ladruncoli da porto."
"Uccidere un indigeno..." Stefan "... che senso ha? Per un contrabbandiere ed un pirata poi! Mah!" Perplesso. "Domani sull'isola arriverà lo scienziato che compie tali studi sugli animali..." Elv bevendo "... lo interrogheremo e magari avremo un quadro più lineare riguardo le indagini." Guardando ancora Gwen, cosa che faceva ormai sempre più frequentemente durante la cena. |
Annuii lentamente, concentrandomi in realtà più su di lui che non sulla sua risposta al mio quesito.
Osservavo i suoi movimenti, i suoi sguardi. Notavo l'educazione con cui prestava attenzione a Stefan, tuttavia tornando sempre più spesso su di me ed era in questi momenti che quel vuoto dentro di me veniva soddisfatto e colmato. Sapevo che era un appagamento temporaneo, come il godimento di un amplesso, ma volevo godermi quelle sensazioni fin tanto che c'erano. "Attenderemo dunque che la situazione si sviluppi..." commentai, con un vago sorriso mentre percorrevo la circonferenza del bicchiere col dito, per poi prendere un sorso di vino rosso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen mentre lei beveva.
"Ma questo scienziato..." disse Stefan "... si sa già chi sia, capitano?" "Lo sapremo solo quando sbarcherà sull'isola, signor Stefan." Rispose Elv, per poi gurdare ancora Gwen. Ad un tratto uno dei domestici arrivò ad avvertire Stefan che uno dei suoi operai lo attendeva nell'androne. "Mi scusi, capitano." Alzandosi l'uomo. "Gwen, affido a te il nostro ospite. Permesso." Ed andò via. |
Sentii i suoi sguardi su di me farsi sempre più insistenti, via via che la cena andava avanti e sentivo quel silenzio farsi meno assordante, l'insofferenza e l'inquietudine meno soffocanti, opprimenti.
Poi, Stefan fu chiamato dagli operai ed io rimasi con il gentile ospite. "Bene, pare siate stato affidato alle mie cure" con tono fattosi improvvisamente garrulo, pur mantenendo al momento una certa superbia ed un certo distacco. Ero curiosa di vedere fin dove si sarebbe spinto. "Vi piace il Bourbon?" gli chiesi, mentre lo invitavo a seguirmi in veranda e ordinavo alla domestica di portarci due bicchieri di liquore. "Dunque" iniziai, facendolo accomodare con me al divanetto "Da quanto vi trovate a Vivas? Strano che non vi abbia mai incontrato..." con sorriso enigmatico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv seguì Gwen in verando e pochi istanti dopo una domestica servì loro del liquore.
"In verità" disse lui alla padrona di casa "sono stato trasferito qui da 2 giorni, signora. Ma dubito che abbiate potuto vedermi, visto che una donna del vostro rango non credo frequenti il porto." Bevendo e fissandola. |
"Ah, siete davvero nuovo, dunque" sorridendo nello scoprire che era arrivato un paio di giorni fa.
Assunsi un ghigno sornione a quella considerazione, che suonava come un tenero ed innocente complimento, ma non avrebbe potuto essere più sbagliato. Avevo già detto di nutrire una certa predilezione per i turisti? Per coloro che rappresentavano l'essenza stessa della fuga dalla monotonia per trovare qualcosa di nuovo, di stimolante, di eccitante. "No, direi che due giorni fa non ero nei pressi del porto..." commentai, sempre con tono sornione, eludendo ed aggirando la sua affermazione. "Immagino dunque che non abbiate avuto ancora modo di esplorare le bellezze dell'isola" commentai "È un posto interessante... Può essere un paradiso... O una prigione... Sapete, nel bel mezzo della mare da ogni lato..." con tono vago, prendendo poi un sorso di liquore dal bicchiere cilindrico in cristallo, prima di tornare a scrutarlo coi miei occhi verdi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...c1b5ed1da0.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Gwen, Elv la guardò negli occhi e poi, quasi istintivamente, i suoi occhi neri scivolarono su tutta la sua persona.
"Appena il lavoro mi concederà un pò di tempo libero mi dedicherò a conoscere le bellezze dell'isola, signora." Disse sorridendole. "Sono nuovo, ma ho già compreso quanto sia... eccitante la vita qui a Vivas, no?" Sorridendo e bevendo un altro sorso di liquore. |
Osservai i suoi occhi scorrere rapidi sulla mia figura, mentre anch'io mi concedevo di osservare come la stoffa si tendesse attorno ad alcuni punti del suo torace, o attorno alle spalle.
"Ne resterete certamente affascinato..." commentai. Poi, alla sua ultima frase, sorrisi enigmaticamente, comprendendo che il ragazzo non fosse affatto uno sprovveduto e che stesse iniziando a capire come funzionava il gioco. "Basta saper lavorare molto di fantasia, capitano Bell..." risposi. Ed era ciò che credevo fermamente. Quest'isola sarebbe pure potuta sparire, letteralmente, ma ero pronta a sfruttare quelle rare gioie che potevo trarne. Era giusto approfittare, dopotutto. Decisamente non ortodosso, sfruttare disprezzando, ma certamente conveniente ed il militare seduto accanto a me ne era la prova. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Fantasia..." disse Elv ripetendo le parole di Gwen "... beh, la fantasia ha molte strade, signora... lei fantastica molto? E su cosa, se è lecito chiedere?" Fissandola.
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La fantasia ha molte strade
Era certamente un modo interessante per sintetizzare il concetto. "Molto? Beh, non ho tanto altro da fare, qui, durante il giorno..." con aria sorniona "Dovrò pur impegnare il tempo in qualche modo..." con sorriso teatralmente annoiato. "Sapete, sono una persona che tende a cercare sempre nuovi stimoli, nuove sensazioni e su un'isola non c'è sempre il gusto del nuovo, per chi ci vive... Ecco, il turismo. Ritengo sia un aspetto molto allettante di questo posto, sa, tutte le persone che arrivano qui dal continente, con tante storie da raccontare" con un sorriso candido che si scontrava con la malizia ardente del mio sguardo, mentre mi accendevo una sigaretta e ne offrivo una a lui. "Ma mi reca noia discorrere di questo luogo vuoto e privo di eclatanti attrattive. Parlatemi di voi. Così giovane eppure discretamente alto in grado, avete fatto carriera presto, noto" con sorriso interessato, finendo il bicchiere, prima di passare distrattamente le dita suo gradi che gli ornavano con fierezza la divisa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise a Gwen.
"C'è poco da dire, anzi temo vi annoierà la mia vita, essendo stata regolare e scandita da ottimi voti, borse di studio e i gradi prima di sottufficiale e poi ufficiale. Ho navigato poi per cinca 5 anni a bordo della Santa Rosa e lì mi sono meritato i gradi di tenente e poi di capitano." Finendo il suo liquore. "Ahimè, non ho una vita così eccitante per una donna di mondo come voi, temo." Ridendo piano. |
Sorrisi appena divertita.
"Un'isola dispersa da qualche parte non è una vita per persone di mondo, ve l'assicuro..." con aria sorniona. "Sarà soddisfatta la vostra famiglia, allora" aggiunsi poi, facendo un tiro alla sigaretta e guardandolo. "Come mai vi hanno mandato proprio qui?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ho chiesto io di essere trasferito qui, signora." Disse Elv a Gwen. "Volevo ricominciare, in un luogo nuovo, lontano. Qui tutto mi sembra immenso, sterminato. Certe sere ho l'impressione, ho la sensazione che il cielo stellato sia quasi opprimente... che gli spazi qui tendino all'infinito. Chissà, forse un giorno riprenderò il mare... alla ricerca di quell'infinito..." sorridendole "... e lei? Non mi parla un pò di lei? Ora tocca a lei..." divertito.
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L'aveva chiesto lui?
Povero ingenuo... Cosa sperava di trovare? Non rividi questo luogo nella sua descrizione, probabilmente erano solo gli occhi ad essere diversi, ma stava di fatto che da molto meno affascinante quando si viveva qui da tempo. "Sembra tutt'altro posto, descritto da voi..." con sornione cinismo, incapace di trattenerlo. Accennai poi un vago sorriso, quando mi chiese di parlare di me e feci un altro tiro alla sigaretta. "La mia famiglia è sempre stata molto ricca e ho acconsentito a sposare mio marito per interesse. Et voilà. Poco interessante" risposi, in quattro e quattr'otto, con quel sorriso calcolatore e privo di calore sul viso. "Di certo, la vostra vita per mare è stata più stimolante, di una vita fa queste quattro coste" aggiunsi, con tono vago. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Più il piccolo aereo si avvicinava all’isola, sperduta nell’oceano, con il suo scenario tropicale ed esotico, più mi chiedevo se non fosse una punizione, più che un premio quell’incarico.
E nessuno mi avrebbe convinto che in molti avrebbero ucciso per passare un po’ di tempo nella ridente isoletta tropicale. Ma per favore, io ero abituata a ben altro, a incarichi decisamente più pericolosi, al centro dell’azione. E infatti… sospirai. Sì, vero, infatti ero finita lì. Come se non lo sapessi che quell’inarico era un modo per “farmi sparire dalla circolazione per un po’…”, certo Damb non aveva usato proprio queste parole, ma ce n’era davvero bisogno? Non bastava vedere quell’isola e quanto fosse sperduta? E poi faceva caldo, un caldo torrenziale, già me lo immaginavo. Non si vedevano quelle personcine sulla spiaggia sempre più vicine, nei loro abiti leggeri, farsi continuamente aria coi ventagli? Eppure Damb lo sa che io odio il caldo, lo dico sempre, mandatemi in missione in Antartide, ci vuole tanto? No, non ci vuole tanto, che diamine. Invece no, mi mandano in un’isola tropicale a casa di questo Barber, a dirigere la casa, ad amministrarla, insomma a fare la governante. Avevo anche notato un sorrisetto divertito negli occhi di Damb, ci avrei scommesso. Sicuramente si stava vendicando per Budapest, non me lo levava dalla testa nessuno. Come se fosse colpa mia, poi! Ah ma gliel’avrei fatta vedere io chi era la migliore, altrochè, avrei trovato l'occhio del coguaro in men che non si dica e me ne sarei tornata a casa in fretta e furia. Il pilota intanto annunciava che eravamo quasi arrivati, e se non stessi recitando la parte della placida e amorevole fanciulla a modo che sarò nelle prossime settimane avrei risposto che ci ero arrivata, dato che ormai l’isola era così vicina che o ci stavamo per schiantare o eravamo arrivate. E io ero più incline per la seconda ipotesi, così, a naso. Ma mi limitai a sorridere, gentilmente, dopotutto il pilota nemmeno poteva vedermi, ma quando entravo in un’identità, diventavo in tutto e per tutto quell’identità, non mi concedevo nemmeno il più piccolo segno di me stessa. Erano i dettagli a fare la differenza, nel mio lavoro. Una volta atterrati, presi il mio bagaglio e scesi dalla piccola scaletta. Il professor Barber aveva detto che avrebbe mandato una macchina a prendermi, dunque mi aspettavo che fossero già lì. https://i.pinimg.com/564x/eb/48/96/e...ad4bc8a8f1.jpg |
Elv guardò sorpreso Gwen.
Non tanto per quella rivelazione, dopotutto lei era sembrata subito ai suoi occhi una donna tutt'altro che innamorata di suo marito, ma piuttosto per il modo candido con cui l'aveva confessato. "Mi spiace, signora..." disse piano, posando il bicchiere "... immagino sia un inferno una vta senza Amore..." |
Mi gustai attentamente la sua reazione alle mie parole.
Non si aspettava che sarei stata così diretta nel rivelarlo. E ciò che disse mi fece tenerezza. Era davvero il tipico giovane speranzoso nella vita e nell'amore, nei sentimenti, nella bellezza delle cose. "Amore, dite?" commentai, osservandolo "L'amore non è una costante, non è una conditio sine qua non, nella vita. È un'illusione, ci illudiamo di amare qualcuno perchè la desideriamo, ma è proprio questo che conta di più. Il desiderio. Voi desiderate, capitano Bell?" gli chiesi, con occhi ardenti in disaccordo col mio tono mellifluo e soave. "Desiderare qualsiasi cosa e chiunque, ogni istante. Tutto ciò che può farci sentire vivi, come un carburante che ci alimenta. Può esistere desiderio senza amore, così come una vita senza quest'ultimo. Non dispiacetevi per me" conclusi con tono più secco, poi finii il bicchiere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardava Gwen mentre le parlava.
"Si, in verità desidero tante cose, signora..." disse sorridendole. "Eccomi, perdonate la prolungata assenza!" rrivando Stefan. "Ma sono certo che mia moglie è stata una degna padrona di casa!" |
Sorrisi, con vago compiacimento, alla sua risposta.
"Bene, è già un buon inizio" commentai, soddisfatta. Era decisamente un ottimo punto di partenza, nonostante sembrasse un po' sentimentale, ma era un'ottima base da cui cominciare. Poi, tornò Stefan. "Hai fatto presto..." gli dissi, tendendo le labbra in un sorriso senza emozioni, volendo intendere tutt'altro. Sarebbero bastati pochi minuti, ma era nella natura di Stefan soffocare ogni cosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...7d5c253045.jpg |
Tornò Stefan, dispensando sorrisi e sguardi bonari.
Elv però continuava a fissare Gwen. Come se cercasse di capire fino in fondo che tipo di donna fosse. "Domani immagino sarete impegnato con le indagini, capitano..." disse Stefan accendendosi una sigaretta "... dico bene, capitano?" "Si, signore." Annuì il bel capitano. "Ha detto che domani arriverà quello scienziato, giusto?" "Esatto, signore." "Vorrei conoscerlo..." Stefan al militare "... magari qui... potrei invitarlo... voglio scoprire che tipo sia e come abbia vissuto l'uccisione di uno dei suoi uomini..." pensieroso. "Vuole che gli parli io, signore?" Elv. "Si, voglio che ci raggiunga qui domani, dopo il suo arrivo a Vivas." Rispose Stefan. "Benissimo." Elv ai coniugi. "Grazie per la piacevole serata. Grazie per l'ospitalità, signore... e per la deliziosa compagnia, signora." Fissando ancora Gwen. Un ultimo sguardo alla rossa dagli occhi verdi e poi l'affascnante militare andò via, sparendo nel silenzio della sera tropicale. |
Sentivo i suoi sguardi addosso, come una morbosa curiosità che ero riuscita ad instillargli sotto pelle, poco a poco.
Il lavoro non era ancora finito, ma era un'ottima partenza e lui era certamente un soggetto interessante, tanto più interessante di molti altri. C'era qualcosa di diverso, in lui. Stefan chiesi di poter parlare con lo scienziato, proponendo di portarlo qui ed era una prospettiva interessante, se pensavo che il bel capitano poteva di nuovo farci visita. Mi riscossi, quando mi salutò e lo salutai con un sorriso accattivante. "Grazie a voi, capitano..." risposi, seguendolo con lo sguardo finché non lasciò la villa. Certamente una svolta inaspettata e molto gradita. "Giornata movimentata, oggi" commentai distrattamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Mi sembra un tipo tranquillo, il capitano." Disse Stefan a Gwen. "Un giovane a posto, con la testa sulle spalle. Spero risolva il caso di quell'omicidio. Quest'isola è troppo piccola per permettersi un assassino che si muove indisturbato, mia cara." Guardò l'ora. "Perdonami, ma domattina ho molto lavoro da fare. Vado perciò a letto. Tu mi raggiungi o resti ancora sveglia?"
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Annuii pensierosa.
Sì, decisamente a posto. Forse, era proprio questo che mi piaceva di lui. Pensare alla sua rettitudine, la sua compostezza. Tutto ciò che non caratterizzava me, ma che ritrovavo in lui. Ascoltai con pochissimo interesse le parole in merito all'isola, quando poi disse che sarebbe andato a dormire. Accennai un vago sorriso e mi alzai dal divano della veranda. "Andrò a dormire presto, stasera, farò la brava bimba. Contento?" dissi, con un pizzico di sarcastica ironia ed un tocco sulla sua spalla, mentre mi dirigevo in camera a cambiarmi per la notte. Non erano state poche le volte in cui era stato tentato di chiedermi dove andassi o da dove tornassi, ma ci aveva rinunciato sul nascere, non volendo realmente conoscere la risposta ai suoi quesiti ed era stato l'unico modo, fin'ora, per convivere sotto lo stesso tetto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stefan lanciò un'occhiata a Gwen, con la mente attraversata da infiniti pensieri, tutti poco piacevoli.
Poi si voltò ed andò a letto. Le notti tropicali sono figlie del vento. Sta infatti al vento decidere se portare o meno il profumo di salsedine, schiarire il cielo di stelle, animare le onde lungo le coste, pulire l'orizzonte dagli infiniti banchi di nuovole. La notte trascorse tranquilla ed il giorno giunse in fretta. |
Sentii il suo sguardo di disapprovazione mentre andavo in camera.
Tuttavia, non me ne curai particolarmente. Andai a dormire, trovando strano farlo prima che le luci dell'alba iniziassero a raggiungere l'isola. Al mio risveglio, l'aria era tiepida ed il mattino si preannunciava frizzante, nonostante io riuscissi ben poco a godere di quelle sensazioni. La consapevolezza di dover nuovamente affrontare un altro giorno pesava su di me come un macigno e mi ero quasi assuefatta a quella sensazione di vuoto e apatia che avvertivo a schiacciarmi. Tuttavia, mi alzai, indossai una leggera vestaglia sulla camicia da notte e scesi giù per la colazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen scese di sotto in vestaglia, trovando Stefan che faceva colazione e leggeva il bollettino odierno inviato dalla caserma dei militari. Egli infatti attendeva un nuovo carico dal continente.
"Buongiorno, mia cara." Disse lui. "Vieni, la colazione è ottima stamattina. Hai già deciso come trascorrerai la mattinata? Se ti annoi potresti recarti al villaggio per fare un pò di spesa, visto avremo ancora un ospite stasera. Così ti passerà meglio il tempo." Sorridendole. |
Stefan era già a tavola, dicendomi che avremmo avuto un altro ospite.
Sicuramente lo scienziato. "Buona idea..." commentai, sull'uscita mattutina, con un sorriso assonnato. "Che leggi?" con curiosità, mentre prendevo del thè ed una brioche ripiena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il bollettino nautico, cara." Disse Stefan a Gwen senza alzare lo sguardo da quei fogli. "Scegli poi il miglior vino che abbiamo in cantina, cara. Pare che al nostro scienziato piaccia il vino pregiato." Mangiando. "Dormito bene? Non mi hai detto le tue impressioni sulla cena di ieri, cara..." guardandola ora.
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