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La carrozza correva rapida e silenziosa per la buia selva.
Il cocchiere frustava a sangue i fieri sauri che sembravano volare sull' angusta strada che tagliava in due quell' inospitale luogo. Ad un tratto la selva sembrò aprirsi in due ed una grande sagoma comparve davanti alla carrozza. "Milady, eccellenza..." urlò il cocchiere "... siamo giunti presso un nobile castello. Proveremo a chiedere ospitalità!" Così la carrozza si arrestò davanti al grande ponte levatoio. Dalla carrozza scese allora un chierico e chiese al cocchiere di annunciare il loro arrivo. Il cocchiere allora gridò: "In nome del Cielo e della Sua misericordiosa ospitalità... sono qui due nobili persone che chiedono riparo. Ci hanno inseguito fino a poco fa alcuni banditi, ma siamo riusciti a seminarli. Aiutateci, in nome di Dio!" Dalla torre allora si affacciò un servitore. "Chi sono i nobili viaggiatori che conduci qui?" Chiese questo. "Sono sua eccellenza l' abate Adamos e lady Talia, pupilla del duca di Normandia. Vi supplico, offriteci riparo per questa notte!" Cembelus annuì al suo servitore e subito il ponte levatoio fu abbassato. E quando la carroza entrò nel castello, i suoi passeggeri furono ricevuti dallo stesso Cembelus. "Eccellenza, lady Talia..." cominciò a dire questi "... benvenuti al Castello del Doloroso Amore." |
"Signora, vi manda forse il cavaliere Rosso? Chi dovreste impersonare la morte? E state forse pregando per me... dite al cavaliere Rosso che non ho paura di morire... può farsi avanti quando vuole. Sono pronto a sfidarlo."
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Cara Polgara a chi lo dici...odio gli indovinelli..<< Cara sorellina i tuoi pensieri sono i miei.. Speranza in Gallese si dice yn gobeithio, Passione si dice angerdd.....e il Cavaliere bianco ?......forse e' meglio rimanere su quello che ci detta il cuore.......Speranza e Passione..ci manca il terzo...lady Rainbow puo' essere Purezza o Sobrieta' ?....>> Polagara premiti le meningi...perche' tra un po' dovremo usare tutte le armi magiche che possediamo....e Lady Rainbow...ci sara' di grande aiuto....<< Lady llamrei avete un intuito.....la bandiera non ci sarei mai arrivata....>>........Intanto avevo la bruttissima sensazione che il tempo fosse arrivato.......e che non fosse una lotta di spada quella che si sarebbe svolta fuori dalle mura.......
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Ad un tratto nella stanza entrò un buffo vecchietto.
"Che io sia dannato!" Esclamò Guidon. "Questo castello è tanto grande che mi ci sono perso!" Poi, riconoscendo Cavalier25, aggiunse: "Mio giovane amico, io credo di aver smarrito il cavaliere e la dama che erano con me? Dov' è invece il vostro cavaliere? Vorreste darmi una mano a cercare il resto della compagnia?" Intanto, nell' umida cantina, Llamrei, Elisabeth, Polgara e Raimbow erano alle prese con gli arcani messaggi del libro "La Giostra dei cavalieri di Amore". Avevano formulato alcune ipotesi su ciò che cercavano. Ma quanto erano vicine alla verità? Chi fra esse era più vicina alla soluzione di quegli enigmi? Ad un tratto però udirono dei passi. Erano le guardie di Ermaus e cercavano Llamrei. Ma proprio quando sembravano perdute, una sorta di passaggio segreto si aprì nel muro dietro di loro ed una voce le chiamò: "Da questa parte, presto!" Era di nuovo la donna mascherata, tornata per metterle in salvo. Così, attraverso uno stretto corridoio le condusse davanti ad una porta. La donna aprì quella porta e tutte loro furono in una grande e ricca sala. E qui vi erano Heylde e sua figlia. La piccola, appena vista Polgara le si buttò fra le braccia, salutandola. "Tu qui!" Esclamò Heylde fissando la donna mascherata. "Come osi presentarti davanti a me e a mia figlia? Chi ti ha liberato?" "Non c' è tempo ora!" Rispose la donna. "Queste ragazze possono aiutarci a distruggere questa follia che ci tiene in scacco! Ma dobbiamo aiutarle!" "Non c'è nessuna follia!" Gridò Heylde. "Questo castello non è una prigione, ma la nostra unica salvezza! Ed ora se non lasciate questa stanza, chiamerò mio fratello e le sue guardie!" "Torna in te, figlia mia..." Disse la donna. "Torna a vivere... fallo anche per la tua bambina..." Intanto, nella selva, mentre Hastatus era sulle tracce del Cavaliere Rosso, incontrò una misteriosa donna. "Messere, stavo recitando i Santi Misteri Dolorosi. Non sapete che non vanno spezzati!" Cominciò a dire quella donna. "Madonna Morte non prega per nessuno, cavaliere. E quanto a me, non prego per nessun altro che non sia me stessa." Baciò allora il suo Rosario e continuò a dire: "Cercate il Cavaliere Rosso? Allora non sprecate altro tempo. Sarà lui a trovare voi. E se non temete di sfidarlo, allora vuol dire che non immaginate nemmeno quanta sofferenza troverete nell' Aldilà." Si voltò allora verso il cuore della selva. "Vedete quei due piccoli sentieri? Bene... quello a destra è la saggezza, mentre quello a sinistra è la libertà. Scegliete voi quale attraversare." E detto questo, la misteriosa donna proseguì oltre, riprendendo a recitare il Santo rosario. |
Guisgard si era lanciato anch' egli nella selva.
Foschia ed oscurità regnavano in quel luogo. Allora spronò il suo cavallo e penetrò ancora più in profondità, come a voler raggiungere il cuore di quel posto. Ad un tratto intravide qualcuno. Era un monaco. "Dove conduce questa strada?" Chiese Guisgard. "Non saprei." Rispose il monaco fissando la strada. "Ognuno in fondo ha i propri ricordi." "Cosa intendete dire?" Chiese ancora Guisgard. "Vi sentite solo in questa notte?" Domandò il monaco. "Perchè mi chiedete questo?" "Avete lo sguardo di chi si sente solo." Guisgard allora cominciò a fissare la selva, come se quello scenario, mutando, gli riportasse alla mente antichi ricordi. Il Sole era alto nel cielo terso e sterminato. Davanti alle rovine dell' antico tempio romano, stavano lui e Polgara. "Quando sarò cavaliere" cominciò a dire Guisgard "dovrò forse scegliermi un soprannome." "E perchè mai?" Chiese Polgara mentre raccoglieva una bellissima rosa bianca da un profumato cespuglio. "Voi donne non potete sapere niente di queste cose!" Rispose Guisgard. "Ogni gran cavaliere ha un soprannome!" "E tu sai già quale sceglierai?" Chiese la ragazza adagiandosi il fiore fra i capelli. "Veramente no..." Rispose Guisgard. "Potresti chiamarti... cuore!" Disse lei. "Cavaliere del Cuore! Si, suona bene!" "Che soprannome singolare..." rispose lui "... perchè mi chiami così?" "Perchè mi piace." E detto questo, Polgara portò la sua mano sul petto di Guisgard, all' altezza del cuore. E per un attimo lo sguardo di lui incrociò lo sguardo di lei. "Come batte forte il tuo cuore..." Disse Polgara. Il volto di Guisgard allora si avvicinò a quello di Polgara. Ma all' improvviso lei, sorridendo, scappò via. "Ferma!" Gridò Guisgard inseguendola. "Dove vai?" "Prova a prendermi, Cavaliere del Cuore!" Rispose lei correndo e ridendo. Il monaco in quel momento appoggiò la sua mano sulle redini del cavallo di Guisgard. "Un cuore saldo tiene ben stretti i propri ricordi." Disse il monaco. "Stanotte fa freddo..." Sussurrò Guisgard. "E' madonna Solitudine." Rispose il monaco. "Che cos' è questa selva?" Chiese Guisgard. "Essa non è diversa da ciò che dimora nel nostro cuore..." Rispose il monaco. http://iws.ccccd.edu/Andrade/WorldLi...re_01.085.jpeg |
Mi strinsi di più nel mio ampio mantello, tremavo.
Ascoltai le rassicurazioni dell'abate sull'abilità del cocchiere e sulla sua indubbia capacità di seminare i banditi ma continuavo a non esser tranquilla. Ad ogni modo guardai l’uomo che avevo di fronte e sorrisi, lui non sapeva e non poteva immaginare che non era tanto la paura dei banditi a farmi tremare ma una strana sensazione che mi stava attanagliando il cuore. Improvvisamente la voce eccitata del cocchiere sovrastò il rumore del vento: aveva avvistato un castello. Ripensai allo scopo del mio viaggio... se anche avremmo trovato ricovero per quella notte, il mattino seguente saremmo dovuti ripartire in gran fretta alla volta del regno in cui il mio futuro sposo era ad attendermi. Dovevo essere felice? Era questo che mi veniva ripetuto in continuazione, ma... Felice… Sospirai: potevo esser felice di sposare un uomo che altri avevano scelto per me? Un uomo che non avevo mai visto? Ma il vecchio abate non ne aveva colpa. Lui era solo un accompagnatore. Gli sorrisi di nuovo. Giunti sotto le mura la carrozza venne fermata, solo un minuto di attesa e il ponte levatoio fu abbassato; mi appoggiai alla mano dell’abate Adamos per poter scendere. Vidi un uomo sontuosamente vestito, era il Signore del Castello. Lentamente alzai gli occhi su di lui e il cuore mi si arrestò: quel volto! Lui non poteva riconoscermi, dopotutto non portavo più il soprannome vezzoso di quando ero null’altro che una ragazzina ed erano passati tanti, troppi anni perché lui decifrasse i miei lineamenti di giovane donna, ma io… io non avevo mai dimenticato quell’uomo, quegli occhi sfuggenti, quello sguardo ambiguo, quella voce suadente e menzognera ad un tempo… “Oh, mio Dio…” pensai “Mio Dio, ti prego, aiutami!” |
Era tutto un susseguirsi di avvenimenti: il libro misterioso, gli indovinelli, le maghe, la donna misteriosa, cunicoli e un luogo non sereno.
Ci ritrovammo in men che non si dica al cospetto di donna Heldye e di sua figlia. La scena che mi si pianò davanti era di una tenerezza unica. La ragione. La ragione ha varie sfaccettature quanti sono i colori dell'arcobaleno...Arcobaleno...colori...cavalieri. ...questi erano i pensieri che mi tempestavano la testa....la soluzione...mmmm...un attimo: i colori sono come le parole. Si dipingevano le chiese con "racconti" citati nei testi sacri per farli "leggere" a coloro che non erano in grado di capire le parole...e venivano usati i "colori" appunto. Il verde: disordine,follia, vigore fisico, avarizia,infedeltà in amore Il bianco: morte,ambiguità, giustizia, eternità disperazione Il rosso: orgoglio,crudeltà, liberalità , facile alla collera Questi tre colori sono legati l'uno all'altro e inseriti nel contesto AMORE sono la perfetta descrizione di quanto sta accadendo fra queste mura! Conclusa nella mia mente la deduzione, la dissi a gran voce alle mie compagne. "Che ne pensate? Posso aver intuito correttamente?" |
Risposi certamente mio caro amico vi aiuterò molto volentieri il mio cavaliere è fuori dalle mura di questo castello a fare un duello,chi c'era con voi? è grande questo castello ed è facile perdersi facilmente dissi guardando Guidon, iniziamo a cercarli dal piano terra aggiunsi non possono essere svaniti nel nulla stai tranquillo che li troveremo.
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"Congetture,le nostre sono solo congetture",pensai tra me e me stavo chiedendo loro di saperne di più..ma fui interrotta nella formulazione della mia frase da passi pesanti...uomini...guardie..."siamo finite"...dissi...ma ecco che dietro di noi si apri un passaggio segreto..di nuovo seguimmo la donna mascherata..era la seconda volta che ricevevamo il suo aiuto...ci ritrovammo in una sala dove vi erano una donna e una bambina..."chi sono costoro?",chiesi a Polgara vedendo la sua familiarità con la piccola .."vorrei saperne di più"..ma il tono aspro della donna a me sconosciuta mi costrinse a zittirmi...ma ad un tratto l'intuizione di Llamrei..poteva essere plausibile.."perdonatemi"le chiesi "intuisco che l'accostamento dolore-morte-amore sia la chiave per risolvere l'enigma..forse la via giusta è questa...vedo una battaglia all'orizzonte..".
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Appena vidi "riccioli d'oro" mi si aprì il cuore: "Piccolina!" le dissi e la presi in braccio stringendola a me! Quale triste destino avere una madre fisicamente viva ma con il cuore gelato...forse era meglio averne una nel regno delle ombre ma che riusciva a mandarti ancora il suo amore.
Lo so avrei dovuto spremermi le meningi e non sprecare tempo, ma come sempre seguii il mio cuore, tanto alla soluzione non ci sarei arrivata comunque. "Heylde ascoltatemi, ascoltate attentamente le mie parole perchè derivano da una Fonte ed un Volere più alto. Non serve a nulla tutto ciò che state facendo. L'Amore è una forza troppo grande; è più grande della morte, come volete che non sia più forte delle gracili mura di questo Castello! Non avete ancora capito? Noi potremmo anche morire tutti ora, ma tutto questo si ripeterà sempre più forte e sempre più chiaro, il messaggio che vi deve arrivare è quello e la vostra resistenza non lo impedirà: "è tempo di sciogliere il ghiaccio che circonda il vostro cuore"! Essendovi chiusa alla vita non permettete all'amore di raggiungervi: nè all'amore di vostra figlia, nè a quello di vostra madre, nè credetemi a quello di vostro marito, che continua ad amarvi come parte della vostra anima. Le persone che ci amano non ci abbandonano mai e se noi rimaniamo ancora un po' su questa terra è solo per un motivo più grande, ma la metà del nostro cuore è lì che ci aspetta. Aiutateci Heylde, io lo so che voi siete la chiave, aiutate l'Amore a tornare da voi, aiutate voi stessa e il vostro cuore. Se non credete alle mie parole prendete le mie mani e ascoltate la voce di vostro marito, del vostro Amore. Io lo posso fare e lo farò." Appoggiai a terra la Piccolina e mi avvicinai e Heylide...sentivo alle mie spalle già il freddo del regno delle Ombre, ora dipendeva solo da lei. |
Cembelus fece i giusti onori di casa, degni del suo rango e delle sue ricchezze.
"Miei nobili signori..." cominciò a dire "... il mio castello è anche vostro e piaccia a Dio che decidiate di trattenervi il più a lungo possibile con noi. I miei servi stanno già preparando due stanze per voi, amici miei." "Vi ringrazio, milord." Rispose con cortesia l' abate Adamos. "Anche a nome di lady Talia, pupilla del nobile duca di Normandia." "Milady..." disse Cembalus alla ragazza "... sua grazia il duca mi perdonerà, ma era sufficiente la vostra bellezza per esigere da noi la più cortese ospitalità verso di voi. Solo la più alta nobilità può essere custode di tale splendore." E detto questo, Cembelus ordinò ai servi di accompagnare i nuovi arrivati alle loro stanze. A Talia fu offerta una camera elegante ed arredata con gusto romanico. Ma i preziosi arredi di quell' ambiente sembravano scontrarsi con quanto si vedeva dalla finestra: l' oscura e misteriosa selva, quasi destata dal suo perenne incanto da un forte vento che sembrava diffondere nell' aria lamenti senza fine. Intanto, nella stanza di Heylde, la donna sembrava infastidita dalle parole di Polgara. "Cosa ne sapete voi di ciò che provo io!" Disse con sdegno. "Non potete nemmeno immaginare l' amore che c' era tra me e mio marito. Ed il dolore che mi ha provocato grida ancora vendetta! Ma come potete capire, voi, ciò che dico? Avete mai amato davvero? E per quell' amore avete sofferto? Solo quando perdiamo i beni più preziosi ne comprendiamo l' inestimabile valore!" Poi, voltandosi verso la donna mascherata, gridò: "Va via da questa stanza! E porta con te queste donne! Venite qui a parlarmi di amore e dolore... ma non sapete nemmeno cosa siano queste cose!" Ma la donna mascherata prese la parola: "Smettila! Non sei l' unica che ha sofferto a questo mondo! E comunque, il tuo dolore non giustifica ciò che stai facendo a tua figlia! Aiuta queste donne a risolvere l' enigma dei cavalieri di Amore! Solo tu puoi aiutarle!" Ma proprio in quel momento, qualcosa cominciò a palesare la sua presenza nella stanza. Come se le parole di Polgara avessero ottunuto un qualche effetto. Un' ombra pallida e coperta da un lungo mantello cominciò a mostrarsi a tutte loro. Stette in silenzio per qualche istante e poi cominciò a dire: "Gli uomini... nella loro miseria confondono i nomi ed i significati delle cose... anche il re più saggio e misericordioso non muoverà un dito se non verrà invocato col suo nome... i tre cavalieri... gli uomini vedono il mondo come attraverso uno specchio... ed hanno confuso i valori e le virtù dei tre cavalieri... guardate al di qua dello specchio... capovolgete ciò che credete essere il vero... e la verità vi apparirà chiara..." E detto ciò, svanì lamentandosi. Nel frattempo, Cavaliere25 e Guidon erano in cerca del resto della compagnia. Quando all' improvviso si ritrovarono davanti Ermaus e le sue guardie. "Dove sono i vostri compagni?" Gridò il figlio di Cembelus. "Con loro vi è un impostore! Una donna! Ha tradito la nostra fiducia ed ora avrà ciò che merita! Parlate quindi! Parlate o vi costringerò a farlo io!" |
"Sprecare altro tempo?!?! Ma se è lui che è sfuggente." dissi tra me e me.
Cosa voleva ottenere il cavaliere rosso con questo gioco... aveva lanciato la sfida, però tardava a farsi avanti. Feci avanzare nuovamente la mia cavalcatura, ma questa volta avanzai con calma... dovevo pensare, quindi intrapresi il sentiero di destra, quello che la donna aveva detto essere il sentiero della saggezza. |
guardai hermaus e gli dissi: non lo so dove sono i nostri compagni li stiamo cercando anche noi non sappiamo dove siano credeteci signore non vi stiamo mentendo il cavaliere che era con me è andato a sfidare i tre cavalieri con un altro cavaliere,la donna che era con me e il cavaliere è andata con la bambina da sua madre, sono rimasto solo io e questo signore di nome Guidon, lasciate che li cerchiamo dissi guardandolo negli occhi.
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Ero infuriata.....mi rivolsi a Lady Heylde << Comprendo la sofferenza che provate, amate vostro marito perche' egli e' ancora vivo nel vostro cuore, ma non credo siate in grado di scambiare per Amore, il senso di vendetta e di odio che vi lega l'anima, la presunzione di pensare che chi non goda della vostra stessa sofferenza non abbia mai patito le pene di una perdita. Siete fredda ed arrogante, barricata dietro una lastra di ghiaccio.....non siete piena d'Amore, non lo leggo nei vostri occhi neanche quando guardate colei che avete generato con l'uomo che dite di Amare, dovreste essere una madre migliore, avete detto bene solo quando perdiamo cio' che abbiamo ne comprendiamo l'estremo valore......e voi state rischiando di perdere anche vostra figlia, non volete salvare voi stessa o vostra madre.....ma lei che colpa ne ha di tutto questo...>>......Un'ombra apparve nata dalle mani di Polgara.....dalle labbra.dell'ombra...un nuovo indovinello....
Che strana sensazione......incominciai a sentirmi chiamare, guardai Polagara ma lei era in uno stato di leggera trance....e non poteva ne' sentirmi e ne vedermi......cosi', mi sentii spinta ad uscire da quella stanza e raggiungere l'esterno del Castello.....il mio nome divento' sempre piu' ossessivo....dovevo raggiungere qualcuno ...ma chi... |
"Ascoltate dame e sorelle, se l'Ombra ci indica che dobbiamo pensar ai cavalieri come in uno specchio, magari possiamo vederli come i cavalieri più sacri...perchè non pensare ai cavalieri del Graal?
Galaad era soprannominato il Cavalier Vermiglio ma essendo il massimo simbolo di purezza potrebbe essere il nome del Cavaliere Bianco, Galvano era detto il cavaliere verde e Parcifal dopotutto si impossessò della spada del cavelier rosso e quindi perchè non essere il nome del cavaliere rosso? Voi che ne dite?" |
"Questa storia si infittisce"pensai..."e voi"mi rivolsi alla donna che aveva parlato"non dovreste rivolgervi con tanta durezza e asprezza di cuore,siete una madre cosa c'è di più bello al mondo,cosa può scaldare il cuore e giustificare la nostra esistenza?...e ve lo dice una donna che non ha mai potuto provare amore,che ha sacrificato la sua esistenza alla lettura,allo studio"e, detto questo mi fermai con le parole e una lacrima mi scese dal volto...mi svegliò dai miei tristi pensieri un'ombra eterea,sottile..capovolgere il vero..dunque se il vero è la realtà il contrario potrebbe essere la fantasia??forse Polgara aveva ragione....
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<<Piccola, non me ne volere, ma proprio non posso fermarmi a giocare con te adesso>> disse Perry dopo che la bambina le mostrò le sue bambole.
<<Devo andare via di qua, un giorno forse ci incontreremo dinuovo>> le fece una carezza e andò via. Uscì dalla stanza con gran fretta e si diresse verso la sala del trono; entrò e andò davanti al padrone del castello: <<Mio signore, io devo abbandonare questo castello, ho una missione molto importante da compiere>>. |
Non appena fui sola mi guardai intorno: era una stanza arredata con gusto, più che all’altezza di soddisfare a quei dettami di ospitalità dovuti al rango della mia casata. Lentamente mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, un brivido mi percorse la schiena… nebbia, tutto ciò che si riusciva a scorgere era una densa nebbia caliginosa che rendeva sfumati e inconsistenti i contorni della foresta di fronte al palazzo. Quella vista mi inquietò e, istintivamente, le voltai le spalle. Eppure c’era ben altro di inquietante in tutta quella faccenda… ripensai a come, mentre stavamo tranquillamente procedendo su di una strada piana e tranquilla, ci eravamo ritrovati un mezzo a quella caligine, ripensai a come il cocchiere aveva smarrito la via - una cosa insolita per un conducente tanto abile, il migliore tra quelli al servizio di mio zio, il duca -, ripensai a quei banditi sbucati da chissà dove che ci avevano spinti in direzione di quel castello… quante coincidenze!
E infine quell’uomo! Lo avevo visto soltanto una volta, di sfuggita e per pochi istanti, ma ero certa di non essere in errore: il suo volto era stampato nella mia memoria in modo indelebile e, anche se avevo soffocato quei ricordi per anni, essi erano ancora ben presenti nella mia mente come se non fosse passato più di un giorno da quel fatidico momento. E se quell’uomo era lì, se quello era il suo castello, allora doveva esserci anche… La testa mi girò a quel pensiero e, per non cadere, mi appoggiai all’inginocchiatoio di legno che si trovava accostato alla parete accanto al letto. Era lì… doveva esserci! Dopo tutti quegli anni… Cosa dovevo fare? Un po’ per educazione e un po’ per carattere, non ero mai stata una fanciulla avventata tuttavia… In fretta, prima che un solo momento di riflessione in più potesse farmi cambiare idea, mi avvicinai alla porta della mia stanza, la aprii e feci capolino nel corridoio. |
Citazione:
Ascoltai le parole dell'ombra che suggerivano una visione delle cose da un altro punto di vista...in effetti avevo associato i colori del risvolto negativo della medaglia...ma forse era meglio applicare una visione più dualistica delle cose. Il rosso, da un punto di vista positivo, significava forza, coraggio e umiltà Il verde bellezza e giovinezza Il bianco purezza castità e speranza... Forse il pensiero di associare per ragion di cose i cavalieri ad una sembianza negativa ci ha sviato da quella che poteva essere una logica e più normale soluzione... Suggerii la mia possibile teoria alle donne che erano con me...e attesi la loro decisione |
Anche la teoria avanzata da Llamrei poteva essere probabile..tutto poteva essere...guardai le altre e dissi:"ammettiamo che le supposizioni che abbiamo fatto siano attinenti alla soluzione dell'enigma...ma come possiamo applicarle alla realtà del castello??come possiamo verificare se siano giuste?"e detto questo aspettai fiduciosa una risposta..
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Hastatus aveva scelto il sentiero da seguire: la saggezza.
Ed appena lo intraprese si accorsi di un' ampia radura, dentro la quale sorgeva una cappella saldamente costruita e finemente dipinta. Ed al suo interno vi era solo un' ampia navata, illuminata da tantissimi ceri. Vi erano seduti diversi anziani e cortesi uomini. Discutevano animatamente. Ad un tratto, colui che aveva la parola, accorgendosi di Hastatus, cominciò a dire: "Silenzio, amici miei. Sembra che stasera vi sia un nobile ospite tra di noi. Venite avanti, cavaliere" disse poi rivolgendosi a Hastatus "e annunciatevi a questa nobile ed augusta assemblea." E poi aggiunse: "Siete sicuramente un uomo di grandi virtù. Molti che giungono in questa selva, abbagliati dall'illusione della libertà senza freni, scelgono sempre l'altro sentiero. Ma la libertà senza la saggezza non esiste." Intanto, al castello, Cavaliere25 e Guidon erano alle prese con Ermaus ed i suoi scagnozzi. "E sia, ragazzo." Disse rivolgendosi a Cavaliere25. "Voglio crederti. Ci darai una mano a trovare gli altri. Anzi, farai da esca. Va avanti a noi e chiama il resto della compagnia. Di te si fidano e ti risponderanno..." Nel frattempo, Perry era giunta da Ermaus, chiedendogli di poter lasciare il castello. "Milady..." disse il padrone del Doloroso Amore "... nè voi, nè gli altri siete nostri prigionieri. In realtà siamo tutti nella stessa barca.... essendo questo maniero come una grande prigione. Se volete potete uscire anche adesso, ma sappiate che la fuori sarete alla mercè di forze magiche e misteriose e potreste subirne l'oscuro potere... |
Heylde in un primo momento fu stizzita dalle parole di Elisabeth.
"Sono stanca di sentire proclami e prediche sul vero amore e sulla reale sofferenza!" Disse. "Ora lasciate questa stanza o chiamerò le guardie!" "Figlia mia..." disse la donna mascherata "... se le abbandoni ora, sarà la fine per tutti loro. E lo sai." "E cosa dovrei fare io?" Gridò Heylde. "Io sono stanca! Capisci! Stanca!" E pianse amaramente. Poi, ad un tratto, asciugandosi gli occhi e guardando Polgara, Llamrei e Raimbow, cominciò a dire: "Vi siete avvicinate... avete compreso la sacralità di quei cavalieri... in realtà i nomi con cui li conosciamo sono quelli che hanno dato loro gli uomini e le donne che non credono più in Amore... e chi non crede in Amore avrà sempre una visione distorta del mondo..." Si avvicinò a Polgara e aggiunse: "Il Graal... la Coppa col Sangue di Nostro Signore... il Sangue del Suo Sacrificio... l'atto d'amore più grande... il segreto dei tre cavalieri è nel loro colore... esso cela il vero nome di ognuno di essi... capolvegete i loro falsi nomi, illusione, forza e irrazionalità... capolvegetene il significato e lasciatevi guidare dai loro colori... verde, rosso e bianco..." |
Intanto, Talia si era avventurata nei corridoi del castello.
La luce era poca e dominava ovunque un gran silenzio. Ad un tratto Talia udì dei passi. Era Cembelus. "Cosa avete, milady?" Chiese lui. "Siete inquieta e non riuscite a dormire?" |
Dissi: come fate voi signore a sapere che il resto del gruppo si fida di me solo il mio cavaliere e fidato amico si fida ciecamente di me,Iniziai a camminare e guardarmi intorno per vedere se vedevo qualcuno che conoscevo ad un certo punto iniziai a chiamare gli altri ma nessuna risposta,vedete dissi non mi risponde nessuno allora Guardai Guidon e dissi mi dispiace amico mio per averti tirato dentro in questa storia non vi preoccupate ne usciremo sani e salvi.
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Erano già lunghi minuti che vagavo per i corridoi silenziosi di quel castello ma niente avevo scorto se non buio e solitudine.
Mi soffermai e mi appoggiai alla parete: ero molto stanca per il lungo viaggio e, sebbene cercassi di non ammetterlo, ero anche spaventata. Quella sensazione di stretta al cuore che avevo avvertito in carrozza man mano che mi avvicinavo non si era affatto placata, tutt’altro, se possibile era persino più accentuata adesso. Ma cosa fare? Non potevo certo sperare in un aiuto in quel castello; chi mai avrebbe potuto porgermelo là nel regno di Cembelus? Ad un tratto udii dei passi e mi voltai. Citazione:
“Inquieta?” risposi più in fretta di quanto non avessi desiderato fare “Oh, no! Certo che no, sir! Perché dovrei?” Sorrisi amabilmente sotto il suo sguardo… che avesse avvertito il mio disagio? Cercai di ricompormi e di atteggiarmi nel modo che più si confaceva alla dama che ero: “Vedete, milord…” iniziai, in tono vagamente altezzoso “Temo che una delle mie borse sia stata portata dai vostri servitori nella stanza dell’abate Adamos, perché non riesco a trovare il mio libro di preghiere e non posso certo andare a riposare senza aver recitato le mie orazioni! Stavo giusto cercando uno dei vostri servi perché si recasse presso l’abate per recuperarlo… ma certo non volevo disturbare voi, signore!” Così dicendo eseguii il più leggero degli inchini e - mormorando un ‘Con permesso, milord’ - mi voltai, pregando che quell’uomo credesse alle mie scuse e mi lasciasse andare. |
<<Mio signore...>> fece un inchinò e uscì dalla sala.
<<Devo trovare qualcuno che mi possa aiutare ad uscire di qua...chissà se Denival mi potrebbe aiutare con la magia? ma come potrei arrivare alla sua mente?>>. |
"Al diavolo!" Tuonò Ermaus. "Vuoi prenderti gioco di me, ragazzo?"
"No, mio signore..." intervenne spaventato Guidon "... noi vogliamo solamente dire che non sappiamo dove si trovino gli altri." Ermaus li fissò per alcuni istanti. "E sta bene." Disse. "Prendete il vecchio, guardie!" Poi, rivolto a Cavaliere25: "Ora ascoltami, ragazzo... hai nelle tue mani la misera vita di questo vecchio. Se vuoi salvarlo portami dagli altri del gruppo. Non so come farai a trovarli. Ma se non riuscirai a farlo, io uccidero questo miserabile. Volevi diventare un cavaliere, no? Bene, inventati il modo di condurre a me il resto della compagnia." E detto questo, Ermaus e le sue guardie andarono via, portando con loro il povero Guidon. Questi guardava con sguardo pietoso Cavaliere25, come a chiederne l'aiuto. Intanto, Talia aveva incontrato Cembalus, signore del Doloroso Amore. "Milady, voi non potreste mai disturbarmi." Disse questi. "Siete ospite a casa mia e le regole dell'ospitalità e della cortesia mi impongono il massimo impegno per rendervi tale soggiorno il più docile e tranquillo possibile." Poi, con un gentile e nobile gesto, pregò la bella dama di seguirlo. "Ora vi accompagnerò fino alla stanza del pio abate, milady." E giunti davanti alla porta di quella stanza, Cembelus disse: "Vi prego, milady... chiedete pure al pietoso chierico di restituirvi ciò che è vostro..." E restò a fissare la bella Talia, attendendo che ella chiamasse l'abate. http://content4.catalog.photos.msn.c...I-194A_400.jpg |
Non ero arrivata all'esterno del Castello, quando mi resi conto che la voce che mi chiamava , proveniva da Cavalier Tristezza, era dentro di me e il suo pensiero si intrecciava col mio....accidenti era gia' un problema pensare per una ..adesso in due mi sembrava troppo, cosi' mi fermai, dovevo prestare attenzione....o cavoli, ora sapevo quali erano i nomi dei due cavalieri.... il nome del Cavaliere Rosso e del Cavaliere Verde.....in quel momento mi sembrava il massimo visto che due cavalieri stavano rischiando la vita.....Decisi di tornare indietro << Polgara ovunque tu sia , vedi di legare il tuo pensiero al mio e vienimi incontro con le altre.......>> speravo solo che non si fosse distratta in qualche altra magia...
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Guisgar era nella selva, accompagnato da quel misterioso monaco.
"Cosa si nasconde in questo luogo?" Chiese il cavaliere scrutando le forme selvagge ed impenetrabili di quella selva. "La verità..." Rispose il monaco. "La verità..." Ripetè Guisgard. E ad un tratto, tra i mille miraggi di quel luogo, Guisgard fu di nuovo raggiunto dai suoi ricordi... Il mattino era luminoso ma il Sole, sebbene alto, non rendeva afosa l'aria. Merito di quella lieve e fresca brezza. Il ragazzo fendeva l'aria con quel robusto bastone di legno, come a voler tagliare in due ogni soffio di vento che lo avvolgeva. Ad un tratto una sagoma apparve lungo la riva del lago. "Maestro!" Chiamò il ragazzo. "Ho provato e riprovato molte volte il colpo che mi avete insegnato ieri! Volete mettermi ala prova?" "Guarda l'acqua come è rassicurante." Cominciò a dire il maestro. "Sembra immobile ed innoqua.Come se qualcuno fosse riuscito ad intrappolarla in questo posto. Eppure essa potrebbe travolgere una nave e spazzare via un' intero porto." Il giovane Guisgard ascoltava senza dire nulla. "Sai cosa somiglia all'acqua, ragazzo mio?" Chiese il maestro. "No, maestro..." "La verità." Disse il maestro. "La verità. Essa è l'unica cosa che non dovrai temere mai. Perchè è l'unica cosa che rende davvero liberi. E quando sarai cavaliere, difendila con tutte le tue forze." "Da chi devo difenderla?" Chiese Guisgard. "Da ogni nemico, ragazzo mio." Rispose il maestro. "Visibile ed invisibile." "Chi sono i nemici invisibili?" Chiese il giovane. "E come posso difendermi da essi?" "I nemici invincibili sono quelli che ti porti dentro, che ti tormentano." Rispose il maestro. "Fantasmi e demoni. I tuoi dubbi, le tue incertezze, i tuoi tormenti, le tue colpe. Dovrai sconfiggere loro se vorrai trovare la verità ed essere felice. Ma bada che se non ci riuscirai, loro distruggeranno te." Il Monaco baciò il crocifisso che portava al collo, destando Guisgard dai suoi ricordi. "Cosa avete visto, cavaliere?" Chiese il monaco. "E' da quando sono entrato in questa selva che la mia vita mi attraversa la mente come fosse un sogno..." "La mente non ha occhi per i sogni. Possono vederli solo gli occhi del cuore..." |
Elisabeth! Si certo ti sento, arriviamo! e dopo questo pensiero mi voltai verso le altre donna e dissi: "presto dobbiamo raggiungere Elisabeth credo abbia scoperto qualcosa" poi volgendomi verso Heyde: "grazie!" e le sorrisi.
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Dissi dentro di me:Maledetto Guardai Guidon e gli dissi non preoccuparti amico mio non permetterò che ti accada nulla, ora devo trovare a tutti i costi il resto del gruppo se voglio salvare Guidon aggiunsi, iniziai a cercarli per il castelo ad un certo punto iniziai a chiamare con tutta la voce che avevo dentro: Perry, Polgara, dove siete ho bisogno di voi sono nei guai ho bisogno del vostro aiuto,ero disperato non sapevo piu dove cercare mi fermai e iniziai a respirare lentamente per calmarmi e riflettere sul da farsi.
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Seguii Polgara: Mi fu detto che Elisabeth aveva avuto una intuizione! Lo speravo con tutto il cuore visto i miei tentativi invani...non ero mai stata brava con gli indovinelli.
I corridoi sembravano non finire mai...di essere all'interno di un labirinto. Dovevo fidarmi delle persone che stavano vivendo questa avventura con me...Sapevo che l'intuizione di Elisabeth non era sbagliata... |
"Buona sera, cortesi signori, il mio nome è Hastatus e sono un cavaliere della Tavola Rotonda al servizio di re Artù. Sono giunto in questa terra su invito del vostro nobile Ermaus... invito che ho scoperto essere stato recapitato a molti altri cavalieri... invito che richiede a noi poveri cavalieri di aiutarlo a salvare quella che io ritengo essere la sua follia. Già un amico è stato ferito... poc'anzi sono stato sfidato dal cavaliere rosso, il quale ha promesso di uccidermi... e mentre lo stavo cercando sono capitato in questa radura."
"Ma, se mi è permesso chiedere... come mai vi siete riuniti in questa cappella? Vedo che non siete qui in preghiera." |
Ero in trappola e Cembelus lo sapeva! Ricambiando il suo sguardo capii che non aveva creduto neanche per un istante che uno dei suoi servi avesse smarrito il mio libro ma... beh, forse neanche lui poteva permettersi di darmi della bugiarda senza averne le prove! E io non dovevo fornirgliene!
Lentamente alzai il braccio e picchiettai delicatamente sul battente della stanza dell'abate, poi spostai la mano sulla manigia e la spinsi... la stanza era avvolta nella penombra, vidi l'abate raccolto in preghiera all'angolo opposto. Mi schiarii la voce e, continuando ad avvertire gli occhi di Cembelus piantati sulla mia schiena, dissi: "Perdonatemi padre... temo di aver smarrito il mio libro di preghiere..." ma poi, colta da un'illuminazione improvvisa, soggiunsi in fretta "Tuttavia, adesso che sono qui, vorrei chiedervi di confessarmi, padre!" |
Qualcosa mi diceva che Elisabeth aveva intuito qualcosa..segui le altre nella corsa verso l'ignoto pensando a chissà quali altre figure,a chissà quali altre peripezie ci aspettavano...in fondo ero contenta di aver rotto la mia solitudine...mi sentivo viva....
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Ti sento Polgara, continua a pensarmi Sorellina.
Il pensiero di Polgara mi guidava perfettamente, potevo accellerare il passo verso di loro. Sentii un uomo che gridava il mio nome e quello di Polgara, non feci fatica a trovare il proprietario di quelle robuste corde vocali, era nel bel mezzo del corridoio e me lo ritrovai davanti....<< Finitela di urlare, o volete fare accorrere tutte le guardie del castello, siete lo scudiero di Sir G...., si insomma che ci fate qui....>>....intanto che gli facevo quelle domande continuai a seguire i pensieri di Polgara.....sino a quando non le intravidi. Adesso arrivava il bello...< Cavaliere 25 abbiamo i minuti contati vorreste essere cosi' carino da cominciare a dirmi perche' siete cosi' disperato ? che sta succedendo ?..>>.......Finalmente le avevo raggiunte e potevo condividere con loro quello che mi aveva rivelato Cavalier Tristezza....<< Polgara....llamrei..Rainbow...>> |
"Elisabeth..."dissi "cosa avete scoperto?"chi è costui?"..le chiesi senza riuscire a trattenere l'ansia...
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Voi chi siete?domandai mi sembra di conoscervi, ma non ne sono sicuro ho bosogno di aiuto, hanno preso in ostaggio un mio amico di nome Guidon e se non trovo il resto del gruppo che era con me Guidon morirà il signore di questo castello a scoperto che un cavaliere non è un cavaliere ma una donna a detto che se non gli porterò il gruppo ucciderà Guidon vi prego vi scongiuro aiutatemi.
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Accidenti, avevano preso Guidon...<< Chi sono ve lo diro' dopo, adesso ditemi Dove hanno portato Guidon.....lo tireremo fuori.....pero' adesso dovete stare tranquillo mi sembrate oltremodo agitato.........Rainbow...siete una veggente e voi conoscete questo castello molto bene, forse potete darci una mano......>>
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Va bene dissi lo hanno preso in consegna le guardie, ho girato per tutto il castello in cerca del gruppo ma non ho trovato nessuno vi sono grato per l'aiuto che mi state dando, a tempo debito mi sdebiterò con voi.
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