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“Purtroppo posso esservi ben poco utile in questo.” Disse Gervan a Clio. “Sicuramente l'eremita non rivelerà subito il suo segreto e starà a voi convincerlo. L'unica cosa che posso dirvi è di convincerlo sul fatto che lord Anione si fidasse ciecamente di voi. Forse questo lo convincerà a concedervi la sua fiducia.”
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Nyccio mi accompagnò a palazzo, per poi andare via.
Al mio arrivo trovai Costanza, che mi chiese come fosse andata la giornata. "Fatti bella per stasera, Costanza" dissi festante, e le raccontai tutto, da quello mattina fino all'incontro con Velvot. "Sono sicura che sarà bellissimo" dissi, mentre osservavo fuori il crepuscolo, sempre più impaziente. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Ehiss rise a quelle parole di Dacey.
“Ma certo.” Disse, invitandola ad avvicinarsi alla tigre. “Sheylon sa riconoscere gli amici dai nemici e comunque solo i cattivi lo fanno arrabbiare.” Facendole l'occhiolino. “Io preferisco non avvicinarmi.” Fece Pepino. “Ecco...” prendendo un pezzetto di salsiccia Ehiss e dandolo alla zingara “... avvicinatevi pure e dategli questa salsiccia... così farete subito amicizia con Sheylon.” |
Annuii a Gervan.
"Sì, avete ragione... dopotutto è vero che lui si fidava di me, altrimenti non avrebbe mai messo una donna a capo della Guardia Ducale, e una straniera per giunta..." sospirai "La verità è che mi manca la sua guida.." mormorai piano. "Ad ogni modo, se non c'è altro, milord, andrei a prepararmi.. devo dare le disposizioni necessarie per la mia assenza.. e preparare l'occorrente per la partenza.." mi alzai "Vi sono grata per l'appoggio e la fiducia che mi state accordando, farò di tutto per non deluderla.. e delegherò a un mio soldato di fiducia l'analisi dei cadaveri alla ricerca di segni di quella setta..." annuendo "Non lasciamo comunque niente di intentato!". Effettivamente ero ansiosa di partire, negli ultimi giorni la conte era soffocante, e l'idea di un viaggio mi piaceva. E non era un viaggio qualunque, il destino di Capomazda dipendeva da quello. |
“Uno spettacolo di magia...” disse Costanza a Gwen “... non so cosa ci trovi in simili rappresentazioni... e sia, ci andremo... va a prepararti... così appena pronte raggiungeremo il luogo in cui avverrà lo spettacolo.”
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<< Va bene bel micione >> avvicinandomi con cautela verso l'animale, << guarda che bel regalo che ho qui per te Sheylon... Tieni>> porgo il pezzo di salsiccia e senza ritrarre la mano aspetto che la tigre lo addenti.
<< Sei proprio una bella tigre >> sedendomi senza mai abbassare la guardia e rassicurata dalla presenza del cavaliere. << Ciao bellezza..>> sorrisi ampiamente passando una mano tra le orecchie della tigre. << Non ci posso credere che lo sto facendo!>> |
Gervan si raccomandò ancora a Clio, le augurò buona fortuna per il viaggio e i due poi si salutarono.
Ed il biondo capitano tornò in caserma, dove c'era Elas in attesa dei suoi ordini. |
La spiegazione del Capitano era così semplice che mi sarei presa a schiaffi da sola per non esserci arrivata subito. Ed avevo fatto anche la sostenuta...
"Vi prego di perdonarmi" gli risposi "suppongo il mio atteggiamento sia da imputare al mio tristemente noto caratteraccio... Vogliate scusarmi, Capitano, il vostro piano mi sembra eccellente..." Avevo le guance in fiamme, ma continuai a parlare. "Cosa devo fare adesso? Pagare e lasciare tutto nelle vostre mani? Vi prego di indirizzarmi voi su cosa devo fare..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Oh Costanza, sei sempre la solita, e poi messer Velvot mi ha invitata, quindi sarebbe comunque scortese non andarci" dissi, per poi salire in camera.
Dissi alle servitrici di prepararmi un bagno, mentre io sceglievo un vestito adatto. Vagai nell'armadio, finchè trovai un vestito blu di velluto stile impero, con una cucitura in fili d'oro sotto il seno e le maniche a tre quarti. Sì, era decisamente l'abito giusto. Mi immersi poi nell'acqua, profumata con olii essenziali di agrumi, e ripensai al pomeriggio appena trascorso. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Dacey portò quel pezzetto di salsiccia a Sheylon e la tigre subito lo mangiò, afferrandolo piano con le sue ampie fauci, lasciandosi poi accarezzare le orecchie dalla ragazza.
E proprio come un grosso gatto pigro e sornione, l'esotico felino socchiudeva gli occhi sotto le carezze della bella zingara. “Ecco, ora potete dire di essere amici.” Disse sorridendo Ehiss. “Ser, dove avete trovato una tigre?” Chiese ancora impressionato Pepino. “Ma soprattutto, come diavolo siete riuscito ad addomesticarla?” “E' una lunga storia, amico...” ridendo il cavaliere “... e un giorno ve la racconterò magari.” |
Il viaggio di ritorno in caserma fu costellato da pensieri più disparati.
Fu talmente breve in realtà che non ebbi il tempo di metterli in ordine, di dar loro un senso. La caserma era così confortevole e rassicurante, che mi rilassai immediatamente. Trovai Elas pronto in attesa di ordini e gli sorrisi. "Vieni nel mio studio.." facendogli segno con la mano di seguirmi, per poi indicargli la comoda sedia su cui poteva accomodarsi. "Ascolta, ho un po' di compiti da assegnarti..." dissi al ragazzo, con tranquillità. "Mi fido di te, e so che saprai gestire tutto alla perfezione con gli altri ufficiali.. stanotte partirò per una missione segretissima, che non posso affidare a nessuno, e che non voglio rivelare nemmeno a voi per non mettervi in pericolo... se Rovolin farà domande riporterai esattamente queste parole, e la responsabilità me la prenderò io al mio ritorno... se avrò successo, forse riusciremo a contrastare Cimas..." lasciai questa mezza verità non tanto per Elas, che non discuteva mai gli ordini, ma per non insospettire Reddas e Rovolin. "Quindi voglio che prenda in mano le redini mentre sarò via, sei il migliore oltre che il più fidato e farai un ottimo lavoro.. ad ogni modo non credo di star via molto.." pensando a tutte le cose che dovevo sistemare. "Quello che voi potete fare da qui è cercare di capire chi sono i nuovi alleati di Cimas, potrebbe essere una setta, una confraternita, cose così.... Manda Sullor e Anty ad analizzare i corpi, e dì loro di cercare qualunque indizio, firma, simbolo.. insomma qualunque cosa possa darci un'idea di cosa cercare..." sempre assorta nei miei pensieri. "Basta, dovrebbe essere tutto..." assentii, cercando di ricordare se mi fosse sfuggito qualcosa. |
<< Oh vi prego Ser raccontatecela ora . Ce lo dovete, con tutta la strada che abbiamo fatto per raggiungerci e la paura che ci siamo presi nel vedere Sheylon la prima volta!>> intanto non smettevo di accarezzare la bestia che se ne stava mollemente sdraiata al mio fianco.
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“Pessima idea farsi guidare dal proprio carattere.” Disse il pirata a Gaynor. “Comunque non preoccupatevi, l'importante è esserci capiti alla fine. Dunque, a mio giudizio il miglio accordo possibile fra noi è questo... io e la mia nave assaliremo i mercantili ed i velieri Capomazdesi, tenendoci per noi il bottino di ogni arrembaggio. A voi andranno i successi celati, il sempre minor numero di navi ducali in queste acque e la consapevolezza che i nostri Capomazdesi incasseranno questi duri colpi, riportando gravi danni. Siamo d'accordo?” La guardò sorridendo. “Comunque vi consiglio di lasciar perdere il vino per oggi... le vostre gote stanno andando a fuoco, altezza.”
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"Non è colpa del vino, Capitano... ma forse è meglio smettere lo stesso..." L'aria nella stanza cominciava a farsi pesante, lo spazio era angusto e non c'erano finestre.
"Ma ditemi... non avete accennato al compenso che dovrei darvi io, ma solo al bottino proveniente dalle navi ducali...Da come avete parlato, sembra più un favore che uno scambio..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen si immerse nella vasca, rilassandosi e rammentando ogni momento del pomeriggio trascorso fuori casa.
Quando uscì dalla vasca per vestirsi, notò qualcosa di strano. Sul suo letto infatti vi erano due biglietti dello spettacolo di magia e sopra di essi, come a tenerli fermi, stava una carta da gioco. Un Asso di Cuori. |
Elas ascoltò ogni parola di Clio ed infine annuì.
“Tranquillo, capitano.” Disse sugli attenti. “Tutti i vostri ordini saranno eseguiti. Al vostro ritorno vi rivelerò ogni cosa scoperta o accaduta in vostra assenza.” |
Restai a lungo nella vasca, poi uscii dall'acqua per vestirmi.
Ero ancora stretta nella vestaglia, quando notai qualcosa di strano. Sul letto c'erano due biglietti e un asso di cuori. Arrossii violentemente e sorrisi con un tuffo al cuore, sedendomi sul letto. Sfiorai i biglietti e la carta come se fossero le cose più preziose del mondo; qualsiasi tipo di magia fosse, era la più bella di tutte. Elettrizzata, mi vestii, sistemai i capelli in un'acconciatura dallo stile vagamente grecizzante e misi i biglietti nella borsa, curandomi di conservare la carta nel mio cofanetto di legno intarsiato. Una volta pronta, scesi di sotto. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“E sia...” disse annuendo Ehiss “... vi racconterò di questa storia mentre mangeremo insieme le leccornie che mi avete portato.”
“Questa si che è un'ottima idea!” Esclamò Pepino, mentre Dacey continuava ad accarezzare Sheylon. Accesero così una brace per scaldare il formaggio, che mangiarono poi col pane e con le salsiccia. Infine assaggiarono anche i pasticcini di Dacey. “Volete dunque sapere come trovai Sheylon...” Ehiss sorseggiando il caffè “... mi trovavo presso un emiro ad Al- Andalus... ero finito alla sua corte con altri cavalieri, tutti come ostaggi... in quel periodo di cattività però riuscì a guadagnarmi i favori dell'emiro e ogni giorno mi faceva chiamare affinchè gli insegnassi i vari giochi di carte che noi occidentali usiamo fare... una mattina però il nostro gioco fu interrotto dalle grida di uno suoi eunuchi... una delle sue mogli stava morendo a causa del morso di uno dei serpenti dell'emiro... sembrava spacciata, ma io con un coltello gli pulii la ferita, per poi sputarle via il sangue infetto... l'Emiro restò sorpreso e lieto di non aver perduto una delle sue mogli non solo mi rese la libertà, ma mi permise di scegliere fra gli animali del suo giardino... e naturalmente vedendo la bellissima tigre scelsi subito quale fosse il mio dono.” Finendo il suo caffè. |
Sorrisi ad Elas.
"Sapevo di poter contare su di te.." alzandomi dalla sedia "Io mi ritiro ora..". Salutai il ragazzo e mi avviai verso l'uscita della caserma. Passai velocemente dal mio alloggio a corte, giusto per prendere un paio di cose che mi servivano, e poi mi avviai verso casa. Mancavo da giorni, e speravo di riuscire a vedere Azelle, ma era sera ormai, e certo non se ne stava chiusa in casa. Quella donna era uno spirito libero, incontrollabile e indomabile. E io l'adoravo così com'era. Da quando la casa era diventata mia, come ogni altra cosa appartenuta alla mia famiglia, vivevamo come sorelle. Avevo cacciato i suoi che la maltrattavano, e l'avevo liberata, come la sorte aveva fatto con me. Ora era padrona della sua vita, e condivideva le mie ricchezze. Ufficialmente era la mia dama di compagnia, ma per me era molto di più. Era la mia amica, mia sorella e le volevo un bene dell'anima. Raggiunsi in silenzio la mia stanza, come facevo spesso, dato che i miei orari erano diversi da quelli della maggior parte della gente. Pensai a che cosa portarmi dietro, e preparai la borsa. Mi chiesi se fosse meglio viaggiare in incognito o meno. Ma infondo la mia divisa era fondamentale per far comprendere che non ero un impostore, che lord Anione si fidava di me. Anche per lui, infondo, come potevo dirgli che non era una trappola? Certo non ero di sicuro la persona che si aspettava. Magari non si ricordava nemmeno di me. Io me lo ricordavo ancora, pensai con una smorfia. Quel ragazzino indisponente non mi era mai andato a genio. Così, presi qualche abito per sicurezza, ma tendenzialmente avrei viaggiato in divisa, almeno fino alla chiesetta isolata. Un po' di viveri, un bel po' di armi, altre cose utili. Presi il pesante mantello in dotazione alla Guardia Ducale, di un verde bordato d'oro, così da celare bene il mio viso, in caso servisse. Una volta che tutto fu pronto, mi feci un rapido bagno e mi stesi finalmente sul mio letto, sforzandomi di riposare qualche ora. |
“Oh, non credete io sia così generoso, altezza.” Disse il pirata a Gaynor. “Il bottino preso ad una nave mercantile è molto come compenso, fidatevi. Così dunque non solo mi arricchirò, ma potrò esercitare l'audace e romantica attività piratesca senza correre il rischio di finire nelle vostre reali prigioni.” Con un inchino sarcastico.
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Altea e Johnata, scesi in giardino, cominciarono a passeggiare sotto il firmamento Flegeese, tra i vari alberi ed i cespugli in fior.
“Si, sono un capitano della Marina Ducale, milady...” disse l'uomo “... inviato qui per un importante missione... liberare questi mari dal flagello dei pirati. E ci riuscirò, potete giurarci.” |
Il suo modo di parlare, di esprimersi, di narrare riuscendo a trasportare anche me in quel luoghi, come se fossi li a vivere quelle vicende.
Ser Ehiss mi aveva completamente incantata nel suo racconto, pendevo dalle sue labbra in attesa della prossima parole e quella ancora dopo. Lo immaginavo compiere quel salvataggio, lo immaginavo vestito in armatura... << Affascinate. La vostra deve essere una vita piena di avventure e viaggi... Che meraviglia, non sapete quanto vi invidio Ser...>> sempre accarezzando Sheylon, << avete addirittura una tigre da compagnia, io non ho più neppure il mio cavallo...>> sospirai mangiucchiando un boccone di pane. << Ci racconterete altre storie vero? Quando torneremo a farvi visita.>>> Sul fatto che sarei tornata alla Marchesa delle Rose non avevo alcun dubbio. << Però signore se qualcuno dovesse vedere Sheylon... Temo le farebbero del male, la gente fa cose brutte se pensa di essere minacciata... Dovreste far attenzione a dove se ne va a spasso questo gattone>> |
"Si, immagino sia un ricco bottino, ma continuo a pensare che non sia uno scambio equo, visto che avreste potuto attaccare le navi ducali per conto vostro ed in qualsiasi momento..." Guardai fisso il pirata ed i suoi bellissimi e profondi occhi azzurri, sorridendogli forse per la prima volta. "E sia, sarebbe sciocco da parte mia insistere... dopotutto, ho ottenuto ciò che volevo. Come potrò rimanere in contatto con voi? C'è un modo più semplice per rivedervi? Non vi dico le vie traverse per riuscire ad ottenere questo appuntamento..."
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"Capitano della Marina Ducale..conoscerete mio fratello Geremia dunque".
Mi sentii a disagio e mi staccai da lui e pensai a Lyon e al fatto lo avevo salvato per non arruolarsi e al fatto sognava di essere un pirata..il giro in barca era proprio dovuto per il fatto i pirati non ci avrebbero attaccato. "Quindi questi pirati esistono davvero..ne ho sentito parlare molto ma devo dirvi che l' esercito capomazdese non è ben voluto da queste parti". Sorrisi poiché mi mettevo nelle situazioni più assurde .."Per un bacio mi scorterete domani? Vado all'Isola di San Martino..ecco l' appuntamento di stamattina dopo l'Alba..con un amico del popolo e un pescatore..promettetemi non prenderete Lyon..l'ho salvato proprio dai vostri soldati che volevano arruolarsi..lasciatelo libero..e soprattutto fatemi da copertura con mia zia per stamattina".. così con un bacio avrei risolto molte cose..sperando Lyon non se la prendesse prevenuto come era. |
Clio riposo'.
Un sonno più tranquillo, disteso, rispetto almeno alle ultime notti rese invece inquiete dalla difficile situazione che avvolgeva il ducato. Una notte serena dunque, senza sogni. Anche se il problema sembravano essere gli incubi, reali e non immaginari, che si addensavano su Capomazda e derivati dallo scontro tra Rovolin e Cimas. Poi l'alba finalmente arrivò e con essa anche una mattinata soleggiata e primaverile. |
Era sempre rilassante svegliarmi a casa, c'era quell'atmosfera distesa che a corte mancava.
Lì potevo essere svegliata nel cuore della notte per qualunque motivo, mentre a casa doveva proprio essere un'emergenza perché mi venissero a disturbare. Così mi alzai, osservando il rigoglioso giardino della villa dalla finestra. Indossai l'uniforme sotto il mantello, presi le cose che avevo preparato per il viaggio, feci una breve colazione, e poi sellai Ercole. L'aria frizzante della mattina mi sfiorava il viso. Un nuovo giorno era giunto, una nuova avventura stava per cominciare. Ed io ero pronta per partire. La chiesetta per la brughiera mi aspettava. Poco dopo mi lasciai alle spalle la casa, la città, e mi inoltrai in quello scenario misterioso e affascinante che era la brughiera. |
Gwen si preparò e scese di sotto.
Simile ad una Aspasia, come le bellezze che impreziosiscono i porti delle Ciclidi, la ragazza raggiunse il salone al pianterreno, dove trovò ad attenderla Costanza. Salirono sulla carrozza e si recarono verso il centro della città, dove in strada già molti fremevano per l'inizio dello spettacolo. Da lontano, nel centro della piazzetta, Gwen sporgendosi dal finestrino vide il carrozzone con un grande tendone montato accanto. |
Trovai Costanza ad arrendermi, salimmo sulla carrozza e lasciammo il palazzo.
In città tutti fremevano per l'inizio dello spettacolo e sporgendomi dal finestrino della carrozza, vidi il carrozzone con un tendone montato accanto, così quando arrivammo scesi, impaziente. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
"Allora facciamo un patto..." disse il cavaliere a Dacey "... la prossima volta che verrete a farmi visita porterete altri di questi deliziosi biscotti ed io vi narrero' qualche altra storia." Facendole l'occhiolino. "Quanto a Sheylon non abbiate timore alcuno, sa badare a se stesso. Anzi, più volte mi ha tolto da situazioni tutt'altro che semplici. Vero, amico mio?" Alla tigre che rispose con un sordo brontolio.
"È diteci, ser..." fece Pepino "... venite da fuori e forse non sapete che qui a Capomazda vi è una situazione particolare per la successione del defunto duca..." "Queste sono cose che non mi interessano..." lo interruppe Ehiss, per poi alzarsi e restare a guardare il crepuscolo sulla brughiera, seguito dallo sguardo di Sheylon che si destò dalla sua apparente pigrizia. |
"Assalire le navi ducali con il tacito consenso della Corona è un vantaggio da non sottovalutare, altezza." Disse sorridendo il pirata a Gaynor. "Comunque non temete, mi farò vivo io. Dopotutto sono abituato ad introdurmi nelle stanze private di nobili dame, nonostante mariti gelosi posti a guardia delle loro grazie." Facendole l'occhiolino.
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Johnata guardò Altea con un lieve sorriso, per poi volgere lo sguardo per un momento verso il firmamento.
"Mi mettete in una situazione complicata, milady..." disse "... farmi scegliere tra l'uniforme che indosso, il mio dovere di ufficiale, la bandiera su cui ho giurato... e le vostre labbra..." avvicinandosi al viso della dama. E la baciò con trasporto, passione. Un bacio di impeto, di ardore, di desiderio. Un bacio in cui la bocca del bel militare premeva calda su quella morbida della dama, assaporandone ogni tratto. |
Il Capitano Johnata diventò pensieroso e giustamente dubbioso...aveva il dovere di prendere Lyon, il disertore. Eppure in Lyon, anche se non avevo trovato l' amore avevo trovato un amico...anche se non sapevo perché fosse in fuga.
Sentii la sua presa forte avvicinarmi a lui e le calde labbra che baciavano con desiderio e trasporto e risposi con lo stesso impeto...era bello ed affascinante..come resistere, eppure quando staccai le labbra dalle sue capii non avevo provato la sensazione di un bacio d' Amore..come il mio primo bacio ora dimenticato da lui. Afferrai in fretta il fatto quello era il secondo uomo baciato in un giorno, ma ero arrivata al mio scopo...e Lyon poteva essere tranquillo..." E ora Capitano...avete tradito quella bandiera solo per un bacio? Davvero valgo molto per voi...state attento, potrebbe essere controproducente per voi..io vi ho avvertito". Guardai pure io le stelle...Lyon aveva ragione..per essere una eroina d' Amore si doveva avere un amante...ero una Cramelide senza il suo Ardea...ma sarebbe arrivato l' amore e forse quando meno me lo aspettassi. |
Risposi al sorriso del pirata. "Non temete, Capitano... non c'è alcun marito a guardia della mia camera. Gli uomini recano solo dolori e lacrime, così ho preferito farne a meno. Lo stesso re mio padre, pur essendo un ottimo regnante e tenero genitore, ha avuto grosse pecche con mia madre... ma questa è un'altra storia, non starò qui ad annoiarvi con le mie chiacchiere..."
Presi il mantello e lo indossai, coprendomi bene il capo. "Adesso è ora che vada, Capitano... spero di rivedervi presto, magari con buone notizie..." Aprii la porta dalla stanza, la taverna si era quasi del tutto svuotata. Salutai Fefo ed uscii all'aperto, slegai Elinor e le montai in sella. Durante il breve tragitto verso il Palazzo, mi soffermai ad ammirare la bellezza della mia terra. Era un luogo incantevole, dove il mare incontrava la costa come in un bacio d'amore. C'erano anche dei laghi ad abbellire il tutto. Al mio preferito, il lago Maremorto, ci stavo appena passando davanti. In breve, fui a casa. Varcai la soglia dell'ampio portone d'ingresso, diretta nella mia camera. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
<< Mi pare un patto onesto. Ci sto!>> sorrisi senza accennare ad allontanarmi dalla tigre. Ero assolutamente affascinata da lei, così come lo ero del suo padrone.
<< Quindi sei una tigre coraggiosa vero bello? Bravo, continua così >> sfiorai il naso dell'animale dolcemente . << Ascoltate Pepino.. Ha ragione... Fa strano che non vi interessi... É sulla bocca di tutti. Ho anche sentito della strana maledizione che colpisce i Taddei, quella che impedisce loro di amare. L'ho persino letto in un libro, se c'è scritto lì non sarà una cosa campata per aria no? Ser Ehiss voi siete nuovo qui é vero ma non ci credo che non abbiate mai sentito queste storie >$ |
Clio lasciò la città ed attraversò la campagna, fino a giungere dove essa cedeva il posto alla selvaggia brughiera.
Imboccò uno stretto sentiero che si inerpicava tra dossi e fossati, tutti avvolti da lussureggiate vegetazione, ritrovandosi infine, dopo alcune miglia, in una spianata dove il terreno appariva più denso e la vegetazione più stentata. Ci aveva messo un po' per raggiungere quel punto, sempre seguendo le indicazione di Gervan, trovandosi oramai nel pomeriggio inoltrato. Tuttavia non si vedeva ancora la chiesetta di cui le aveva parlato il nobile cieco. Ad un tratto però l'aria si fece più pesante e maleodorante. Poco dopo la ragazza cominciò a sentire un tintinnio. Come se qualcuno stesse lavorando su del legno. |
Ehiss finì il suo caffè e lasciò le ultime gocce scivolare sulla brace, generando qualche scintilla.
“Ho scelto di tornare qui perchè Marchesa di Rose” disse con tono cupo “è lontana da tutto ciò che detesto di questa terra. Sinceramente poco mi occupo di ciò che si dice in giro. Il mio unico scopo ora è di ricostruire questa tenuta, abbellirla se ne sarò in grado e di rifarmi una vita tranquilla, senza immischiarmi in fatti che non mi riguardano.” A quelle parole del cavaliere, Pepino guardò Dacey con aria stupita, come se non comprendesse quell'improvviso cambiamento di umore di Ehiss. “Mi spiace...” aggiunse poi il cavaliere “... so di non essere di compagnia... ma sono un tipo abituato a starsene per i fatti suoi...” “Non dovete scusarvi, ser...” mormorò Pepino “... ognuno è fatto a modo suo e non deve certo dar conto agli altri di cosa vuol farne della propria vita...” fissò ancora la zingara “... beh, si sta facendo tardi e credo sia il momento di andare, ragazza...” alzandosi. |
La brughiera era un posto magico e affascinate.
Così brullo, così incontaminato, così selvaggio... aveva tutto quello che la città ordinata e composta non poteva dare. Mi capitava spesso di cavalcare per quello scenario particolare, e riusciva sempre a darmi un senso di pace. Quindi non mi dispiaceva dover viaggiare a lungo, prima di trovare la chiesetta. Mi guardavo attorno, attentamente, cercando di ritrovarmi nelle parole di Ser Gervan. Eppure della chiesetta nemmeno l'ombra. Finché poi non sentii un rumore, come se qualcuno stesse lavorando il legno. Così mi fermai, per ascoltare bene quel rumore ed accertarmi della sua provenienza. Una volta compresa bene la direzione da cui veniva il suono lo seguii. |
La carrozza si fermò all'imbocco della piazzetta e subito il cocchiere fece scendere Gwen e Costanza, che poi presero posto tra la folla che attendeva di assistere allo spettacolo.
Poco dopo il tendone accanto al carrozzone si aprì fra l'entusiasmo generale. Apparvero allora Go, abbigliato con un buffo costume da folletto e Runka, vestita invece come una fatina. “Signori e signore...” disse esordendo Go “... oggi siamo chiamati ad una dura impresa... mostrarvi senza fallo che la magia è una realtà. Si, la magia. Quella vera. Ma non la magia nera degli stregoni che mira ad evocare demoni, bensì quella bianca che occorre per suscitare meraviglia. La vostra meraviglia.” Tutti applaudirono. “Che sciocchezze...” commentò Costanza in un orecchio di Gwen. |
<<Non avete tutti i torti. Qui é un posto bellissimo e sono sicura che riuscirete a fare un ottimo lavoro con la Marchesa. Spero di vedere i risultati una volta finita. E scusate se abbiamo spettegolato un po'... Nel mio lavoro a volte devo farlo per intrattenere i clienti anche se neanche a me piace un granché... Preferisco leggere di gran lunga >> sospirai appena, avevo capito che qualcosa di cui avevamo parlato aveva infastidito il cavaliere. E mi sentivo quasi in colpa per questo.
<< Ci avete raccontato una bella storia, siete un'ottima compagnia credetemi>> Cercai di sorridergli per fargli passare quel malumore che aveva annebbiato il suo bel volto. << Dobbiamo di già?>> dissi un poco imbronciata dando un'altra carezza a Sheylon. << La prossima volta porterò qualcosa di buono da mangiare anche per te mio amico a strisce>> Mi alzai ancora un po' imbronciata sistemando la gonna che aveva attirato qualche filo d'erba su di sé. |
Clio seguì quel rumore.
E più avanzava in quella direzione, più l'aria assumeva un odore insalubre. Infine la soldatessa giunse in una radura dove sorgeva un antico cimitero. E vide un uomo che inchiodava le assi di una bara. http://footage.framepool.com/shotimg...ra-tombale.jpg |
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