Lo guardai e vidi il suo imbarazzo e rimasi stupita.. "Vedo pure tu hai qualcosa contro cui combattere..".
Ci fu un attimo di silenzio, si udiva qualche grillo e il lieve rumore dell'acqua che scorreva. Presi la sua mano e il palmo della mia mano si apri per unirsi al suo e chiusi gli occhi.. "Chiudi gli occhi, ascolta il rumore della natura e lasciati cullare da lei e libera le tue emozioni" a bassa voce, capendo il senso di disagio di Ardeas.

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Il fantasma dell'Elyseum
 

“ Forse mi diverte... non lo nego. Ma mi piace essere diretta e chiara, penso che la serata sarà molto più piacevole ora che abbiamo definito cosa ci aspettiamo.
E se ho chiesto dell’appuntamento è perché evidentemente mi faceva piacere averlo con te.
Ovviamente direi che è il caso di darci del tu.”

Quasi tutto d’un fiato, giocherellando con le dita che piegavano un angolo del tovagliolo.

“ Senza peccare di presunzione ma mi piace pensare di non essere come tutte le altre... Phoemnisk? Lo trovo altamente improbabile, foss’anche solo perché sembra inavvicinabile... mentre tu sei proprio qui davanti a me.”

Set era un bell’uomo, affascinante con la sua barba curata ma che pareva volutamente trascurata ma ciò che più mi aveva colpita erano quei suoi modi a tratti timidi e impacciati che si contavano coi miei più spicci e sbrigativi.

“ Pensi davvero che io possa diventare la nuova stella della musica? Sii sincero , ti prego, non dire cose solo pensando di compiacermi.”

“Come mai” disse Elv a Gwen “dice questo? La galleria di notte è frequentata? Io credevo ci fossero solo guardiani con ronde lente e sporadiche... no?”



Altea prese la mano di Ardeas che subito chiuse gli occhi e rimase ad ascoltare i suoni della sera.
Il gorgoglio dell'acqua, i grilli che cantavano, la lieve brezza fra le foglie, qualche suono lontano di un'auto.
“E' bello qui...” disse lui ad occhi chiusi “... questo posto ha mille voci... è magico...” cominciando a rilassarsi finalmente.



Set sorrise a Dacey.
“Finalmente una ragazza non attratta da Phoemnisk.” Disse. “Si, credo tu abbia grandi potenzialità... hai molto talento, non solo bellezza... oggi guardandoti interpretare quella seducente Margherita ho capito che hai le doti per importi. Dopotutto se non avessi qualità di certo Phoemnisk non ti avrebbe scelta.”

"Beh, sì..."
In realtà avevo solo timore che sarebbe venuto qualcuno a interromperci ed era tutto il giorno che aspettavo questo momento, quindi mi avrebbe dato fastidio non potermelo godere fino in fondo.

“Ti vedo poco convinta, ma vedrai sarà una serata ed una notte speciali...” disse Elv porgendo la mano a Gwen “... solo per noi...”

Forse era comunque un po’ di parte ma mi parve sincero nel mostrare il suo apprezzamento per il mio talento e soprattutto non si soffermò solo sull’aspetto estetico.

“ Si, ho notato che durante le riprese mi guardavi con... diciamo molta attenzione!”

Presi il bicchiere che lui precedentemente mi aveva riempito e sorseggiai per qualche secondo, togliendo poi con il polpastrello dell’indice sinistro i residui di rossetto rimasti sul vetro.

“ Posso osare sperare nel tuo aiuto, anche per le prossime riprese? La competizione è tanta e sono sicura che ognuna delle ballerine che stava dietro di me oggi sperava di vedermi fallire per potermi rimpiazzare.”

Lo vidi avvicinarsi, poi porgermi la mano.
Ci riflettei un istante.
Magari non era detto che succedesse per forza qualcosa, poteva semplicemente andarci bene.
Allora presi la sua mano e scesi giù dal ripiano.
In attesa della nostra serata.

Set sorrise ed istintiamente cercò la mano di Dacey.
"Certo..." disse lui stringendola appena "... io faccio il tifo per te... credo in te... sono pronto a scommettere sul tuo talento..." bevendo "... si, ti guardavo durante le riprese... e ate piaceva, vero?"



Gwen prese la mano di Elv ed andarono verso la galleria del castello.
Era vuota, silenziosa e semibuia, intrisa di un'atmosfera quasi magica.
"Meraviglioso questo posto..." disse Elv come rapito "... unico al mondo..."
I custodi erano dall'altra parte ed il loro giro di ronda era lento e ciò rendeva la galleria quasi deserta.

“ Scommettere è un gioco pericoloso, non da bravo ragazzo quale sei tu...”

Avvertendo la sua mano poggiarsi alla mia e stringerla.
Un gesto che mi aspettavo da lui, non in quel momento poi.

“ È importante sapere di aver qualcuno dalla mia parte, mi fa sentire meno sola in questa giungla competitiva.
Il mio successo si basa anche sulle persone che mi guardano quindi si, mi piaceva come mi guardavi, riuscivo a capire di aver finalmente reso giustizia al personaggio di Margherita proprio come Phoemnisk.
Per qualche minuto sei stato il Faust che dovevo sedurre. “

Andammo nella galleria, deserta e appena bagnata dal'argenteo pallore lunare.
I custodi non c'erano, quindi al momento sarebbe stata davvero solo per noi.
"Già, bellissima... Uno dei posti più belli del mondo... Non lo cambierei con nessun altro..."

"Che onore..." disse Set, restando con la mano su quella di Dacey.
Si sentiva incoraggiato dai modi di lei e cominciava a pensare di piacerle un pò.
Ordinarono da mangiare e la cena cominciò.
"ll tuo Faust da sedurre..." lui mangiando "... sai... davvero venderei l'anima per te, se credessi di averne davvero una..." fissandola.



Gwen ed Elv erano nella galleria.
Tutto era penombra, giochi di chiaroscuro, silenzio, bellezza e magia.
Ad un tratto i due avvertirono qualcosa.
"Ehi..." disse lui "... cos'è stato? I custodi forse?"
Ad un tratto una figura, simile ad un'ombra, apparve davanti a loro.
Era scura, coperta da un lungo mantello.
"Guarda, Gwen!" Elv indicandola.
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C'eravamo solo noi e quelle bellissime opere.
Era tutto perfetto.
Poi, avvertii qualcosa.
Mi voltai quando Elv mi chiamò e trattenni a fatica un urlo, coprendomi la bocca con la mano.
"Cos'è?" soffiai, non avendo il coraggio di parlare, mentre mi stringevo ad Elv.

Scendemmo per quella scalinata, esplorando una zona del palazzo che ancora non avevamo visitato.
Era molto diversa dai piani superiori, qui non c'erano opere d'arte alle pareti, non c'era quell'aria intrisa d'arte e di raffinatezza, ma assomigliava di più a un "dietro le quinte" della mostra, con le casse ammassate alle pareti.
Casse che con ogni probabilità contenevano altre opere d'arte che aspettavano solo di essere esposte e ammirate.
"Invece io trovo molto interessante questo posto, una parte del castello diversa, più cupa e desolata, perché non pensiamo di ambientarci qualche numero?" chiesi agli altri mentre continuavo a guardarmi intorno.
"Esploriamolo bene, vediamo dove va!" sorrisi.

Lasciai scivolare la mia mano via dalla presa di Set, incerta del segnale che avrebbe potuto dargli quel contatto, con la scusa di poter prendere le posate visto che erano arrivate le nostre ordinazioni.

"Addirittura vendere l'anima.... Non te lo permetterei, sarebbe ingiusto e finirei per sentirmi in debito con te.
E poi scusa, perché dovresti avere bisogno di vendere l'anima. Non sono così inarrivabile, stiamo avendo un appuntamento giusto? “



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Sentii la sua mano farsi meno rigida, rilassarsi e pure io rimasi a occhi chiusi.. "Sei più tranquillo ora.. Hai paura di me? Perché mai.."sorridendo.

Era nero, completamente, coperto da un lungo mantello che arrivava fino al pavimento, alto ben oltre la media e si muoveva piano, quasi aleggiasse nell'aria.
“Il fantasma...” disse Elv cercando la mano di Gwen.
Era accanto al quadro dei dannati.
“Chi... chi sei?” Fissandolo Elv.
Ma quella figura restò muta, come se non fosse di questo mondo.



Swan annuì a Destresya ed i quattro proseguirono.
Era come una cantina allungata, dalle pareti intonacate ed il soffitto inumidito.
C'erano molte di quelle casse e più nulla.
Alla fine giunsero davanti ad un muro.
“Sembra non si possa andare oltre...” fece Yanox.



Set sorrise, sebbene comprese il gesto di Dacey nel ritirare via la mano.
“Beh, un appuntamento è una cosa vaga...” disse iniziando a mangiare “... anche due amici possono uscire fuori a mangiare, no? Non vuol certo dire nulla.” Fissandola. “Mi chiedo che tipo di ragazza tu sia... a vederti sembri molto sicura di te, conscia del tuo fascino e determinata grazie al tuo talento. Quindi a prima vista mi viene da pensare che tu sia molto forte ed anche razionale.”



Ardeas apparve un meno teso, restando con la mano in quella di Altea.
“Non lo so...” disse ad occhi chiusi “... mi giudicherai uno sciocco... ma... io non so... come ci si comporta con una bella donna come te...” imbarazzato e sperando che il buio della sera coprisse il suo rossore.

" Per me no. Un appuntamento è un appuntamento. Con gli amici non definisci una uscita come appuntamento. È solo un'uscita tra amici."

Con il mio solito fare logico e razionale.

"Mi hai descritta piuttosto bene, anche se mi conosci da poco. Ed hai ragione, non mi faccio illusioni o false speranze, credo nelle mie capacità e preferisco la razionalità, non faccio affidamento alla fortuna e neanche prego perché qualcuno mi aiuti. Sta a me plasmare il mio futuro.
Tu piuttosto... Hai detto che non credi di avere un'anima, dunque non credi al concetto di anima? Mi incuriosisce questo punto. "

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“Si, sono ateo.” Disse Set mangiando. “A Uarrania lo sono tutti. Non credo esiste una vita nell'Aldilà, né un Dio Ultraterreno che ci giudicherà alla fine dei tempi. Trovo la Bibbia piena di contraddizioni ed errori ed ogni Religione organizzata mi suscita solo spavento e disprezzo.” Fissando Dacey.

Sembrava coperto da un enorme mantello nero ed era quasi sospeso in aria.
Sembrava di un altro mondo.
Strinsi la mano di Elv.
Gli parlò, ma non rispose.
"Io... Io... No, non voglio crederci... Non posso..." mormorai.
Poi, mentre era ancora accanto a quel quadro, spinta da una scarica di adrenalina mista a terrore puro, allungai la mano alla mia sinistra e accesi la luce della galleria.

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Camminammo nella sotterraneo simile a una cantina, senza trovare granché, se non quelle casse ammassate di qua e di là.
Scrutavo ogni dettaglio, perchè nulla era trascurabile, ogni dettaglio era importante.
Finchè non arrivammo davanti a un muro, che osservai a lungo, anche dopo le parole di Swan.
"Ma noi siamo maghi.." guardandoli con un sorriso divertito "Chissà, magari riusciamo a passare dall'altra parte magari c'è un passaggio segreto!" divertita.
Così dicendo mi avvicinai al muro e iniziai a tastarlo come e davvero cercassi un passaggio segreto.
"Sarebbe bello un numero qui.. di quelli con apparizione e sparizione!" pensierosa "Musica cupa, momento inquietante, come se stessimo scendendo negli inferi...." immaginando come avrebbe potuto essere.

" Sai ora mia madre ti guarderebbe con orrore per ciò che hai detto, fortuna che non devi fare colpo su di lei stasera."

Distraendomi un attimo per guardare il fiume.

" Penso sia piuttosto chiaro che io non sia di più, mi sono trasferita in città per inseguire il mio sogno, ma conosco così poco ancora di queste strade e questi quartieri."

Era un modo per fargli capire che mi sarebbe piaciuto fare un giro dopo la cena ma non volevo essere io a dirlo, aspettavo che lo proponesse lui.

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Fu un attimo.
Gwen accese la luce e tutta la galleria si illuminò in un istante.
Il buio svanì e con esso anche la misteriosa ed inquietante figura.
“E'... è sparito...” disse incredulo Elv.

Swam e Yanox apparvero divertiti nell'ascoltare Destresya che invece cercava un passaggio nella parete.
Ad un tratto lei avvertì qualcosa sotto le dita, come se fosse inciso qualcosa nel muro.

“Beh, se vuoi posso farti io da Cicerone...” disse Set a Dacey “... farti vedere la città... magari anche adesso, appena finito di cenare... dopotutto la notte è ancora lunga...” fissandola “... o tua madre non approverebbe?” Divertito.

Tutta la galleria si illuminò e la figura svanì.
"Non lo so... Non so che pensare..." dissi io, ancora con un filo di voce.
Ero ancora spaventata e terrorizzata.

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" Questa si che è una bella idea!"

Esclamai nascondendo una certa soddisfazione.

"Ti sembro una che aspetta il permesso della mamma?"

Sollevando un sopracciglio per sottolineare l'assurdità della sua domanda.

"Ad ogni modo io e mia madre non parliamo da anni. Non approva ciò che voglio fare, dice che sono una poco di buono... E forse ha ragione, canto e ballo per sedurre chi mi guarda, quanto può risultare serio?"

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Elv allora cominciò a guardarsi intorno ed a cercare la misteriosa figura.
“Niente...” disse a Gwen “... sembra svanito nel nulla...”
Arrivarono alcuni custodi.
“Chi ha acceso le luci?” Chiese uno di quelli. “Signorina Gwen...” riconoscendola “... cosa ci fa qui?”

Sorrisi appena "E con una donna diversa da me? Forse sono io a farti soggezione? Ma non stiamo facendo nulla, non ti sto chiedendo nulla...mica sei obbligato ad essere il mio ragazzo..possiamo solo essere ottimi amici no?" aprendo gli occhi e ponendo le mani sopra la sua spalla "D' altronde non conosco nessuno qui".

Set guardò Dacey negli occhi, poi abbozzò un sorriso, forse per nascondere un certo impaccio.
“Allora” disse “durante il numero mi guardavi per essere nella parte... oppure per sedurmi?” Giocando con la forchetta nel piatto nervosamente.

Notai il suo nervosismo, per qualche motivo notavo subito il suo linguaggio del corpo e mi era facile interpretarlo.

" Sarò sincera, me lo sono chiesta anche io... Che ne dici se lasciamo la domanda in sospeso e lasciamo che sia il tempo a rispondere?"

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Nulla.
Sparito nel nulla.
Arrivarono i custodi e fui obbligata a raccontare loro quanto era successo nella galleria un attimo prima.

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Le mie mani scivolavano lente sul muro, come se davvero cercassero qualcosa.
Quel qualcosa che cercavo davvero.
Quello che mi sarebbe potuto essere decisamente utile.
Volevo conoscere ogni dettaglio di quel castello, ogni cosa.
Ero sicura che ci fosse un modo, ci doveva essere un modo, per forza.
E poi lo sentii.. c'era qualcosa, come un'incisione, qualcosa.
Presi il cellulare e illuminai quel punto, per poter vedere meglio.

Anche Ardeas aprì gli occhi e restò a guardare Altea, godendosi il contatto di lei sulla sua spalla.
“La verità...” disse lui imbarazzato “... è che tu sei molto bella... ed io... io non so come comportarmi...” sentendo il viso arrossirgli.

“Si, concordo.” Disse sorridendo Set a Dacey. “Su, finito di cenare ti mostrerò il lato notturno e sognante di Uaarania City...” alzando il calice per brindare “... a noi due... qualunque cosa siamo...”

A quelle parole lo guardai "Mi vuoi dire sei innamorato di me? E ti senti in imbarazzo..come devi fare..io non ho mica grandi pretese. Essere te stesso, se tu ti fidi di me e come hai visto io sono una ragazza semplice, mentre do l' idea di essere snob..è una maschera..quindi puoi essere come vuoi".

Gwen raccontò ciò che era accaduto ed anche Elv confermò il tutto.
Ovviamente i custodi apparvero subito sarcastici e divertiti, oltre che increduli.

Destresya illuminò quel punto nel muro e vide c'erano alcune parole incise che così recitavano:

“Brunilde chiese ad Argivanio di sposarla, lui accettò ma non vissero mai insieme.”

“Si, sei bella e mi piaci, ovvio...” disse Ardeas imbarazzato ad Altea “... essere me stesso? Sono parecchio goffo con le donne io...”
In quel momento squillò il cellulare di lei.

Risi..."Beh, imparerai a non esserlo..tra l' altro domani dobbiamo andare alla mostra, devi essere fermo e deciso".
Ad un tratto squillò il cellulare e guardai Ardeas sorpresa "Cosa è successo..forse ci stanno cercando".
Presi il cellulare e risposi "Si pronto?".

Mi piacque quel brindisi che sapeva lasciare in sospeso, sollevai il mio calice sorridendo senza togliere lo sguardo da Set.
Più lo guardavo più mi stupiva il fatto che non si rendesse conto del suo fascino e non lo usasse a proprio vantaggio.

" Se rinunci al dolce potremmo iniziare la nostra passeggiata già adesso."

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