Erano momenti concitati.
A bordo era il caos, con la gente che affollava i corridoi per riversarsi poi tutta sul ponte, nonostante la pioggia battente ed il vento che pareva volersi portare via le persone.
Gli ufficiali di bordo ed i marinai cercavano di mettere ordine, di calmare i passeggeri per quanto possibile.
Altea e Jo arrivarono fra il primo gruppo di persone sul ponte, abituati com'erano alle emergenze.
Icarius e Destresya invece i portarono un po' ad uscire dalla cabina.
Nonostante, infatti, le rassicurazioni di sua zia, che davanti a lui cercava di apparire quanto più calma possibile, il ragazzo era visibilmente impaurito.
"Morire in mare è una delle cose peggiori..." disse intimorito a sua zia, prima di salire entrambi sul ponte.
Qui c'era il caos.
La forza del mare e quella del cielo sembravano essersi unite per annientare l'uomo.
Pioggia, vento, lampi e fulmini si sceglievano contro la nave che, incrinatasi sul lato sinistro, ora lentamente cominciava ad inabissarsi.
Ad un tratto un vecchio inserviente, lo stesso che Altea aveva incontrato nel casinò, si staccò dal gruppo e raggiunse il parapetto, col vento che pareva volerlo piegare.
"È il Triangolo del Mistero!" Gridò fra la pioggia ed i tuoni. "Non c'è possibilità di salvezza! Non dovevamo sfidare i segreti del mare! Moriremo tutti!" E saltò giù, in mare, sparendo fra le onde.

Rufus rispose con affetto all'abbraccio di Gwen, raccomanandosi ancora affinché fosse accorta e prudente.
Salutò anche Furia, affidandogli la ragazza dai capelli rossi.
Allora andò via col carrozzone, lasciando il villaggio meccanico.
Il vecchio del rottanaio assistette alla s che con occhi interessati.
"Dite.." disse Furia "... dove si terrà la corsa?"
"Dovete andare dall'altra parte del villaggio..." spiegò il vecchio "... alla periferia... quella che da sul deserto... lì si terrà la corsa, ragazzi." Con un sorriso forzato.

Arrivammo sul ponte, vicini entrambi e mi guardai attorno.."Jo, immaginavo..qui vi è gente in preda al panico..." osservandomi in giro quando vidi l' anziano inserviente gettarsi sul mare e guardai 0029 "Oh, era l' inserviente di cui ti parlavo prima...il Triangolo del Mistero..qui devono esserci onde elettromagnetiche che fanno perdere la rotta, non vogliamo credere a miti e leggende..ho un' idea, magari la situazione migliora come potrebbe diventare catastrofica...è un gioco da ragazzi" guardandolo negli occhi azzurri "Saliamo quel pontile, vedi vi sono le scialuppe, noi saremo dentro già, così quando le caleranno non avremo problemi, se passerà la tempesta torneremo in cabina" mentre le onde impetuose salivano sul ponte.."Purtroppo se finiamo in mare...lì dobbiamo sperare nella buona sorte" e gli feci cenno di seguirmi mentre salivamo di nascosto una scaletta per raggiungere le scialuppe, intrufolarsi era facile, eravamo addestrati .... in pieno mare si sperava pure.

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Rufus andò via, raccomandando a Furia di prendersi cura di me e mi sembrò una cosa molto carina.
Poi il vecchio ci spiegò dove si sarebbe tenuta la corsa.
Bene, dovevamo solo aspettare.
"Grazie!" all'uomo.
"Sarà meglio avviarci" a Furia.

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Altea e Jo cercarono di raggiungere le scialuppe, ma naturalmente i marinai che le stavano preparando li bloccarlo, intimando loro di tornare nel gruppo sul ponte.
Allora tutti i passeggeri furono divisi in vari gruppetti, in modo da poterli imbarcare sulle scialuppe.
La nave infatti stava andando a picco.

Gwen e Furia stavano uscendo dal rottanaio, quando il vecchio si avvicinò a loro.
"Oh, al diavolo..." disse "... non è giusto... lo confesso, siete solo dei ragazzi ed avevo cercato di fare il furbo... vedete, qui tutti sanno che ad ogni cliente io regalo da mangiare... il vostro amico ha fatto il pieno di carburante e dunque vi spetta..." dando loro un cestino di latta "... dentro ci sono le polpette che fa mia moglie, con una salsa buona, un po' di pane e dei biscotti... prendete, è vostro." Sorridendo loro.
"Wow, Grazie!" Esclamò Furia.

Ad un certo punto ci fermò il vecchio.
Rimasi molto stupita dalle sue parole e ancor più vedendo quel cestino.
"Oh, grazie mille!" esclamai "Siete così gentile!" sorridendogli dolcemente.
Dopotutto non sembrava così male!
Ci aveva pure dato da mangiare!

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I marinai ci fermarono, di primo impatto li avrei fatti fuori uno ad uno, ma avevo testimoni e molti e sorrisi.."Oh scusate, volevo solo baciare il mio amante pensando di non vederlo più".
Ci divisero in gruppi e dissi solo a Jo "La nave sta andando a picco..maledizione, la nostra missione non può andare a monte per uno stupido naufragio". Non avevo paura di quel che sarebbe successo, la mia missione doveva andare a buon fine, ogni volta era appunto una missione impossibile ma io ne ero sempre venuta fuori..e stavolta sarebbe avvenuto nuovamente "Stiamo vicini..sia mai ci dividano" seccata.

Gwen e Furia, preso il cestino di latta del vecchio, lasciarono il rottamaio e tornarono nelle stradine del villaggio.
Qui c'era la forte attesa per la gara, con diverse persone impegnate a scommettere in qualche angolo di strada ed altri che invece parlottavano davanti a qualche officina o bottega sui chi fosse il miglior pilota presente in pista.
Furia chiese ad un passante a che ora cominciasse la gara, scoprendo così che sarebbe iniziata solo verso il pomeriggio.
"Direi di trovare un angolo tranquillo" disse il ragazzo a Gwen "e mangiare il cibo datoci dal vecchio. Poi dopo andremo a vederci la gara e cercare qualche mercenario, sei d'accordo?"

Tutti nel villaggio erano ansiosi per la gara che, scoprimmo, sarebbe iniziata nel pomeriggio.
"Sì! Andiamo!" annuii.
Non vedevo l'ora di mangiare ciò che il vecchio ci aveva dato, sembrava tutto buonissimo!

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Jo annuì ad Altea ed insieme raggiunsero uno dei gruppetti di passeggeri, in modo da non venire divisi.
Ed infatti tutti e due furono indirizzati da un ufficiale di bordo nella stessa scialuppa.
Con loro si ritrovarono anche Icarius e Destresya.
Lei non era riuscita a vedere Cristiano, visto che lui era occupato nella sala comando della nave.
Così la scialuppa fu calata in mare, insieme alle altre, con ormai la nave prossima ad affondare.

Io e Jo seguimmo uno degli uomini dell' equipaggio e prima di salire sulla scialuppa guardai l' uomo.."Buona fortuna" mormorai.
Mi accomodai con Jo vicino e gli diedi una occhiata di intesa..."Ora vediamo dove andremo..in questo mare non è che sia facile pilotare una scialuppa...mai abbiamo sbagliato una missione, mi hanno detto sei il migliore" sorridendogli perché era vero ma poi vidi i compagni di ventura...una donna e un giovane uomo spaventato..in quei momenti non vi era tempo per le presentazioni.."Vediamo di salvarci" presi la bussola e insieme a Jo controllai se girava impazzita, ero sempre più convinta vi fosse qualcosa di scientifico in tutto questo.

Gwen e Furia trovarono così un posto appartato.
Si trattava di uno spiazzo che dava ad un vecchio capannone, ormai abbandonato.
Entrarono, sedendosi poi su alcune travi messe lì ad impolverarsi.
Furia aprì il cestino di latta e tirò fuori il cibo, che aveva un ottimo aspetto.
“Pancia mia fatta capanna.” Disse il ragazzo addentando subito le squisite polpette. “Davvero ottime.” Mangiando e guardando Gwen.

Trovammo un posto tranquillo, un capanno in un piccolo spiazzo e ci sedemmo per mangiare.
Risi a Furia e mangiai anche io.
"Sì, sono davvero buonissime!" non mangiavo così bene dalla cena da Becky e queste polpette ne erano davvero all'altezza.

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Gwen e Furia mangiavano tranquillamente in quel posto appartato e sicuro, gustandosi il buon cibo regalato loro dal vecchio rottamaio.
Ad un tratto però Furia cominciò ad essere strano.
"Ho..." disse visibilmente intontito "... ho dei capogiri... e nausea..."
Un attimo dopo crollò al suolo.
Gwen subito cominciò ad avvertire i medesimi sintosi, accasciandosi poi di colpo, senza più conoscenza.

Continuammo a mangiare, finché Furia non disse di sentirsi male.
Aggrottai le sopracciglia.
"Furia!" esclamai, mentre si accasciava al suolo.
Cercavo di scuoterlo, ma non sia svegliava!
Cosa avrei potuto fare?
Poi anche io iniziai a sentirmi strana e non vidi più nulla.

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Vide il drago, il suo villaggio in fiamme, i suoi amici tutti uccisi.
Si svegliò allora sudata e con un forte senso di vertigine.
Gwen impiegò alcuni istanti a realizzare dove fosse, ricordando tutto.
Avevano mangiato e si erano sentiti male.
Furia era ancora steso ed attorno a loro c'era il cibo caduto in terra.

Vidi immagini terribili, il drago che distruggeva Olion, uccidendo tutti ed io ero impotente, senza avere la possibilità di salvarli.
Mi svegliai ansiosa, agitata e con ancora forti capogiri.
Ricordai tutto.
Avevamo mangiato e poi ci eravamo sentiti male.
Di sicuro quel vecchio ci aveva dato qualcosa di strano da mangiare!
Maledetto!
Ma perché, poi?
Furia era ancora svenuto, così mi avvicinai a lui.
"Furia! Furia, svegliati!" scuotendolo.

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Dopo un po' Gwen riuscì a far riprendere conoscenza a Furia, anche se impiegò ancora qualche minuto per connettere.
“Cosa...” disse lui intontito “... cosa è successo?”

Sospirai di sollievo quando si svegliò.
"Non lo so, è quello che abbiamo mangiato... Forse il vecchio ci ha messo dentro qualcosa!" con rabbia.

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"Il vecchio..." disse confuso Furia "... perchè mai? Che motivo aveva per fare una cosa simile?" Fissando Gwen. "Un momento..." sgranando gli occhi "... forse..." controllandosi le tasche "... i soldi! Avevo qualche moneta in tasca! Non ho più nulla ora!" Allarmato.

Spalancai gli occhi e subito guardai nella borsa per cercare il compenso per i mercenari.
Se avesse rubato anche quelli sarebbe stato un vero disastro!
Come avremmo fatto?
E come avremmo fatto a continuare il viaggio?

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Gwen subito guardò nella borsa e come temeva non trovò nulla.
Il denaro era sparito.
Qualcuno li aveva derubati mentre erano privi di conoscenza.

"No!" esclamai avvilita "Tutti i miei soldi... Tutti i soldi per i mercenari, e quelli per il viaggio..." affondai esasperata il viso fra le mani.
"Come faremo adesso... È una tragedia..."

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Furia scosse il capo e restò a guardare Gwen disperata.
“Non lo so...” disse “... non lo so...” quasi in lacrime il ragazzo “... chi ci ha fatto questo? Come si può essere così infami... come?”

Sospirai non sapendo che cosa fare, cosa pensare...
Poi lo guardai attentamente e mi avvicinai a lui.
"Tu..." mormorai "Tu... Te la sentiresti di partecipare a quella gara? È l'unico modo che abbiamo per provare ad avere dei soldi."

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Furia, a quelle parole di Gwen, sbiancò.
“Io...” disse balbettando “... io? Ma io non ho mai pilotato nulla di simile... quel... quel cavallo meccanico... io non saprei neanche tenerlo sulla strada e mi schianterei alla prima curva... e poi hai sentito il vecchio, no? Solo i disperati ed i pazzi partecipano a quelle gare... io sarò anche disperato in questo momento, ma pazzo proprio no!”

Sospirai scuotendo la testa.
"Allora non so proprio cosa fare... Non abbiamo soldi e non sappiamo come trovarli..." scuotendo la testa.
Non c'era possibilità di riuscita, in tutto questo...
"Io... Io non posso tornare indietro, lo capisci? Devo arrivare a passo Elder..." guardandolo.

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"Si, lo capisco..." disse Furia a Gwen "... ma io... io davvero non sono in grado di pilotare uno di quei cosi... non ho mai guidato altro dai cavalli... quelli veri..." sconfortato "... mi spiace..."

Abbassai lo sguardo, mi alzai ed uscii a passeggiare nello spiazzo, sperando in una rivelazione improvvisa.
Non avevo completamente idea, mi sentivo sola e sconfortata e questa disgrazia proprio non ci voleva, ora che ero sempre più vicina alla riuscita in questa impresa...

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Gwen uscì nello spiazzo, in preda allo sconforto.
Da lontano si sentivano dei rumori, il vocio generale e tutto il villaggio che si preparava per la gara.

La scialuppa fu calata in acqua e subito le onde la fecero sussultare, quasi al punto da rovesciarla.
Subito Altea e Jo si misero a guidarla, cercando di dominare il mare.
Sulla scialuppa c'erano altre persone, tra cui Icarius e Destresya.

Da lontano si sentivano le voci di coloro che si preparavano per la gara.
Così presi la borsa e andai a vedere, curiosa e speranzosa per una soluzione.

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Gwen lasciò lo spiazzo e raggiunse la strada principale del villaggio, dove molti si erano riuniti per via della gara.
Tanti scommettevano, mentre i diversi piloti si lanciavano sfide, tutti sicuri di vincere.
"Scommettete, gente..." disse uno di quelli che raccoglievano le scommesse "... scommettete!"

Vidi tutti intenti a scommettere, per usare quel termine che avevo da poco conosciuto.
I piloti erano tutti sicuri di sé, non mi sembravano affatto disperati.
Forse solo folli.
Restai lì, in attesa che iniziasse la corsa.

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Eravamo in quella scialuppa in balia del mare con altre persone.
Presi la sacca impermeabile che avevo portato e da questa estrasse una mappa plastificata ed impermeabile.. "Sai Jo, uno di noi non può essere impreparato". Gli mostrai la mappa e la bussola.. "Qui é indicata l'isola di Phitos" guardai attorno se vi erano remi anche se con quelle onde sarebbe stato difficile.. "È che dobbiamo vedere dove stiamo andando se perdiamo la rotta ma il mare si placa forse potremmo mandare le coordinate a mammina cara.. Ho tutto.. Ci vuole fermezza, astuzia.. Fortuna".

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Accadde tutto così in fretta, così bruscamente che mi sembrò di essere stata catapultata in un film dai caratteri apocalittici.
Gente che urlava e correva ovunque, l'equipaggio che cercava di calmare gli animi, tenerli tranquilli mentre tutti sembravano aver perso il nume della ragione, guidati solo dalla paura.
Anche il mio nipotino era terrorizzato, non l'avevo mai visto così.
Lo tenni stretto mentre ci dirigevamo sul ponte per prendere una scialuppa.
Mi guardavo intorno, sperando di scorgere Cristiano tra i membri dell'equipaggio, ma sapevo che non c'era alcuna speranza, che lui era in cabina di pilotaggio e non aveva certo il tempo di pensare a me.
Sospirai, a malincuore, chiedendomi se l'avrei più*rivisto, mentre salivamo sulla scialuppa che ci avrebbe portato in salvo.
Guardai la nave affondare, come un'immenso gigante colpito a morte, che sprofondava nella sua tomba fatta di abissi e oscurità.
Icarius era ancora accanto a me, spaventato e tremante.
"Vieni qui, tesoro..." lo abbracciai, cercando di rassicurarlo.
Presi ad accarezzargli dolcemente i capelli mentre lo tenevo stretto a me.
"C'è la zia qui, vedrai che andrà tutto bene piccolo..." posandogli un lieve bacio sulla guancia, senza mai smettere di tenerlo abbracciato.

“Avanti, avanti...” disse un uomo con un mucchio di foglietti in una mano ed un pennino nell'altra “... avanti, signori... si accetta qualsiasi scommessa!”
“Quanto è dato il Gures?” Chiese uno dei presenti.
“A 1,56.” L'uomo dei foglietti.
“Così bassa la quota?”
“Certo!” Esclamò quello con i foglietti. “E' quasi certa la sua vittoria! Chi vuol far soldi allora che punti su un altro pilota! Ma tanto Gures è il migliore!” Ridendo.
“Io lo batterò!” Arrivando uno dei piloti. “Io, Darfel, lo batterò!”
Molti risero, altri invece lo presero alquanto sul serio.
“Sei quotato 2,76, Darfel!” Fece il tipo con i biglietti.
Tutto ciò davanti a Gwen che osservava ed ascoltava.

Ascoltando quegli uomini, cercavo di capire la logica in quelle scommesse.
Il più bravo, aveva la quota più bassa, poiché tutti scommettevano su di lui, al contrario del meno acclamato, la cui quota era ovviamente più alta.
Aveva un che di interessante la cosa, sebbene non ne vedessi comunque il motivo.
Sembrava adesso che l'inizio fosse davvero vicino.

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Furono tutti catapultati in quella scialuppa, la prima ad essere calata in mare.
Le altre, in rapida successione, seguirono la stessa sorte.
Le onde erano alte, grosse, impetuose, come se la natura stesse per sferrare un colpo definitivo contro l'uomo.
Jo annuì ad Altea.
“Sei una donna piena di spirito di iniziativa.” Disse mentre il vento gettava la pioggia contro la scialuppa con una forza feroce. “Su, cerchiamo di tenere la rotta...” parlando con difficoltà vista la pioggia battente sul volto “... voi altri...” a quelli che erano con loro sulla scialuppa, tra cui anche Icarius e Destresya “... cercate di rigettare l'acqua in mare... se ne imbarcheremo troppa coleremo a picco!” Gridando per farsi sentire, dato il vento forte.
Icarius era visibilmente spaventato, con sua zia che lo teneva stretto, cercando di rassicurarlo.