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-Amore- disse Perry piangendo -non andare ti prego, non voglio rimaner vedova nè ora nè mai! ti supplico non lasciarmi qui...-.
L'abbracciò forte e continuò a piangere. |
Dunmer abbracciò Perry forte stringendola sul suo petto.
-Amore, devo solo riportare Guisgard a Camelot... non rischierò la vita, ma devo comunque fare il mio dovere di cavaliere e rispettare la parola data... e sono sicuro che non partirò da solo. La baciò asciugandole le lacrime, poi aggiunse: -Io tornerò qui da te, è una promessa... e hai la parola di un nobile cavaliere. |
-Va bene amore mio...non vergognarti a fuggire se succede qualcosa....io ti aspetterò anche in eterno...so che tu ritornerai da me...- rispose Perry con voce rauca.
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Dunmer abbracciò di nuovo la sua sposa, con più vigore, poi le disse:
-Ero certo che avresti capito. Le diede un bacio appassionato. -Ti amo- Le sussurrò all'orecchio. Poi prese gli oggetti e il vestiario da viaggio e si diresse alle porte di Camelot. |
La legna secca ben si arrendeva a quel fuoco e l'odore delle carni del tenero capriolo si diffondeva delicato nell'aria.
Ad un tratto un calpestio mise Guisgard in allerta. Ma dai cespugli non emerse un nemico, ma solo una giovane capretta, forse fuggita dal suo gregge. "Il cielo sembra essere benigno!" Pensò il cavaliere. La capretta docile si lasciò mungere. Ma in quel momento dal suo giaciglio, Elisabeth iniziò a tossire. Rapido Guisgard la raggiunse e la prese fra le braccia. "Sia lodato il Cielo" sussurò "si sta risvegliando..." Il viso ancora stentava a perdere quel funereo pallore e il corpo era come come addormentato. Guisgard iniziò ad accarezzarle i capelli e poi il bellissimo volto. E pian piano, un roseo alone, simile ai primi fiori di Maggio, cominciò ad accendersi sulle delicate gote di Elisabeth. In quel momento la Luna squarciò le sottili nuvole della notte, che ne velavano la luce ed illumino con un bagliore d'argento i due fuggiaschi... Intanto a Camelot giunse un messo dei templari. Recava una lettera da consegnare al re o ad uno dei suoi cavalieri. La lettera fù consegnata a sir Morris. "Al nobilissimo monarca di Camelot. Il sacro ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme omaggiano e salutano la vostra maestà e tutta la valente compagnia dei cavalieri al vostro servizio. Nel vostro reame vi è un traditore. Un traditore dell'ordine, della Chiesa, della Fede Cristiana e dei più alti valori cavallereschi. Guisgard è il suo nome. In nome della Santa Madre Chiesa di Roma, di cui siamo i devoti servitori, chiediamo il vostro aiuto per catturare e giustiziare il traditore. Ben conosciamo il valore, la liberalità e la generosità della vostra maestà. Confidiamo di avervi al nostro fianco, con tutta la vostra nobilissima compagnia. Sir Jean de Gouf, servo di Dio e del santo padre." |
Incominciai a riprendere il respiro, odoravo di terra bagnata, mi abituai piano piano alla luce della luna, il suo volto fu la prima cosa che vidi.....<< Sir Guisgard, avete avuto la pazienza di aspettare il mio risveglio, vi ho visto al cerchio di pietra, avete tentato di tutto con Sir Morris.....e ho sentito cosa ha detto nei miei confronti......ma ho anche sentito cosa avete detto voi ......non sono degna del sentimento che provate per me......>>.....presi le sue mani tra le mie e le baciai....<< mi avete seppellita con le vostre mani......ma come in una grande iniziazione...mi avete riportata alla vita....>>
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"I sogni possono mostrare tutto ciò?" Chiese Guisgard con gli occhi più luminosi della Luna, per la gioia di riascoltare quella voce a lui cara più della vita.
"Non pensate a niente ora" aggiunse "prendete da quest'otre un sorso di questo latte...vi darà tepore e forze." Poi la fece avvicinare al fuoco. "La notte è umida" disse scrutando il cielo "ma questo fuoco saprà scaldarvi." La fissò per qualche istante, poi disse: "Quando ho visto chiudersi il portone del convento mi sono sentito morire...temendo di non potervi più rivedere..." |
<< La vita continua Sir guisgard e io ne' ho avuto la prova, ho potuto udire tutto cio' che succedeva, verita' che fanno male, ptrei raccontarvi parola per parola se non fosse che le mie ferite sono ancora aperte, voi non sapete Sir.......non sapete nulla di me.........quando si chiuse il portone.....avevo sulle labbra il vostro bacio........e adesso vi prego venite qui vicino la notte e' fredda per tutti e due......>>
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Guisgard si avvicinò ed avvolse i corpi di entrambi nel suo mantello.
"Milady" sussurò "non conosco nulla di voi, è vero...ma è come se vi conoscessi da sempre..." Le sfiorò i capelli con la bocca e poi le labbra. "Siamo in fuga dalla morte...eppure fino ad ora, prima di incontrare voi, non ho mai vissuto veramente..." La baciò e la strinse con passione ed ardore. E in qell'abbraccio trovarono entrambi gioia e diletto... http://l.yimg.com/eb/ymv/us/img/hv/p...ne_kruger5.jpg |
Dopo un bacio che mi scaldo' il cuore, appoggia il mio capo sul suo petto e li' avvolta nel suo mantello mi addormentai.......Si fece giorno, c'era una nebbia fittissima avevo ancora il mantello avvolto intorno al corpo lo vidi seduto accanto al fuoco << Guisgard buongiorno, ho degli strani presagi, non abbiamo molto tempo, ho bisogno di abiti templari, non negatemeli ve ne prego, desidero solo che voi stiate al mio fianco, al ritorno da Camelt andremo al cerchio di pietre ora ho solo voglia di far luce dentro di me...e in abiti femminili io non potro' entrare a Camelot, iniziamo dai capelli......prendete un coltello e tagliateli all' altezza della nuca >>
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Guisgard non comprese quelle strane parole. Aveva passato una notte insonne.
"Abiti templari?" Chiese sorpreso. "Milady, non capisco..." Poi, osservando la determinazione della ragazza, continuò: "Vi erano alcune tuniche templari alla torre, insieme a delle corazze. Forse gli uomini di de Gouf non le hanno portate via..." Poi, avvicinatosi alla ragazza, le accarezzò i capelli. "Sono bellissimi" disse "perchè tagliarli?" Ma forse quella domanda era rivolta a se stesso. Visto che non riusciva a decifrare i pensieri celati dal bellissimo sguardo di Elisabeth... |
<< Tagliali ti prego....nulla deve essere lasciato al caso, la corazza coprira' le mie forme ma se l'elmo mi cadesse i miei capelli non dovranno tradirci.......se Dio vorra' ricresceranno, e potrete accarezzarli ancora....e ora andiamo questa storia deve finire >>.......gli ofrii il cltello e attesi
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"E sia" disse Guisgard "farò come volete. Ma sappiate che non vi permetterò di andare a Camelot rivestita di ferro ed armi! Quello è il primo posto dove mi cercheranno. E per voi sarebbe un folle suicidio!"
Poi, preso il coltello, a malincuore, cominciò a tagliare i suoi morbidi capelli. Ma anche con i capelli cortissimi, quel volto non perdeva la sua bellezza ed il suo splendore. "Folle" disse una voce dal profondo del suo cuore "ella non ti apparterrà mai. Ella ama Morris." "Come promesso, vi accompagnerò alla torre, ma non vi permetterò di compiere azioni avventate." Disse Guisgard. Ma all'improvviso il suo destriero nitrì paurosamente e il fiero Shiba si alzò in volo. Elisabeth si intimorì e con lo sguardo sembrava chiedere cosa stesse accadendo. "La morte" disse Guisgard "in agguato nella nebbia..." Un momento dopo dai cespugli semi coperti dalla nebbia si riconobbe una poderosa sagoma. Era un cavaliere templare. "Perchè vi nascondete come una serpe?" Gridò Guisgard. A quelle parole altri quattro templari uscirono dalla nebbia. "E' un nido di serpi!" Gridò ancora Guisgard. "Sta bene...la mia spada ha sete di sangue stamani!" Poi rivolgendosi ad Elisabeth: "Milady presto...prendete il mio cavallo è fuggite via di qua. Raggiungete Morris e non tornate mai più in questa selva!" Un attimo dopo, Guisgard si lanciò in un duello mortale con i soui feroci nemici... |
Tutto comincio' senza rendermene conto, non ebbi il tempo di leggere l'indecifrabile pensiero di Sir Guisgard, qualcosa mi sfioro' il volto.....un cavaliere morto ai miei piedi giaceva raccolsi la sua spada e gridai a perdifiato nella nebbia..<< io non sono un uomo, e non mi macchiero' di codardia io senza di voi non vado da nessuna parte, se ho detto che andro' a Camelot con voi, vuol dire che mi ci accompagnerete....>>......fortuna volle che sapevo tirar di spada.......avevo schizzi di sange sul viso ...... ansimavo dalla fatica, ma sentivo una forza dentro che non avevo mai provato prima..........sentivo che combatteva al mio fianco.......era vivo come me...............
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La battaglia era furiosa.
Le lucide corazza erano ovunque macchiate di sangue, mentre le tuniche si laceravano sotto i colpi dei possenti spadoni. "Siete pazza!" Gridò Guisgard nella foga della battaglia. "Fuggite via! Fuggite via!" L'indomita ragazza si batteva con un ardore ed un'abilità non comuni per una donna. Come una fiera pulzella, Elisabeth sembrava tener testa ai forti templari. Ma nel caos di quel massacro, la giovane non si accorse del cavaliere alle sue spalle pronto a trafiggerla. In un attimo Guisgard gli fù addosso e lo infilzò con rabbia, ma l'ultimo templare rimasto, a tradimento, lo colpì ad un fianco. Guisgard si piegò al suolo, ma quando il templare si avvicinò per finirlo, Elisabeth lo infilzò spaccandogli il petto. Con gli occhi appannati ed i sensi sul punto di abbandonarlo, Guisgard gettò un ultimo sguardo verso Elisabeth per poi accasciarsi al suolo. Un momento dopo perse definitivamente conoscenza, giacendo a terra in una pozza di sangue. |
Guisgard , guisgard ti prego non morire, ho bisogno di te..........tolsi gli abiti che gli coprivano il fianco, uno squarcio orribile, il sangue usciva copioso, strappai le maniche dal mio vestito, una furia ceca mi invase l' animo, incominciai a tamponare la ferita, non avevo nulla in quella maledetta epoca............signore aiutami e' tutto per colpa mia........presi il suo capo e me lo appoggiai sul grembo......quando vidi dalla nebbia...uscire la fanciulla del ritratto............era una figura eterea......mi vedevo venirmi incontro........<< Vi prego Maledy non so chi siete ho bisogno di aiuto..>>.....il medaglione era caduto dal mantelo di Sir Guisgard....la fanciulla lo prese e se lo mise al collo una luce meravigliosa dirado' la nebbia.......la ferita non sanguinava piu'.......tolsi le maniche del mio vestito e vidi si uno squarcio ma rimarginato...............<< chi sei tu, che mi portasti in questo mondo, per soffrire le pene dell' inferno e conoscere l' odore della morte..>>...........<< sono la donna che lui conobbe in terra santa e di cui si innamoro'...e tu sei colei che porta la mia discendenza......mi bruciarono al rogo......e l'amore piu' non conobbi....il medaglione e' il legame tra te e me...adesso concludi la tua battaglia e fa' la tua scelta>>...rimasi con la sua testa sul mio grembo non so' piu' per quanto tempo
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La ridente campagna era invasa dal Sole e una fresca brezza soffiava da settentrione, rendendo il paesaggio limpido ed asciutto.
Il Sole era alto ma non recava nè afa, nè calura. Guisgard giunse così presso la cappella benedetta. Il fogliame era rigoglioso ed avvolgeva tutt'intorno le mura della capella. Rose e gigli ingentilivano quel luogo ed il loro profumo, sospinto dal vento, si diffondeva ovunque. Guisgard si sedette sulle scale della cappella ma non vi entrò. Non era degno, aveva peccato. Questa pensava fra sè. Tuttavia era sereno, come non gli succedeva da tempo. Quella vecchia ferita sembrava non sanguinare più. Certo, resterà la cicatrice, pensò, ma non causerà più tutto quel dolore. Dopotutto suo zio amava ripeterlo spesso: "Chiunque abbia combattuto ed amato, porta con sè una cicatrice!" Ma ad un tratto vide una figura provenire dall'ampio cortile. Era ben fatta e coperta da un velo violaceo. Veniva verso di lui, ma ad un tratto si fermò. Allora Guisgard si alzò dalle scale per andargli incontro. Ma più si avvicinava e più sentiva crescere dentro di se un senso di inquietudine. Era a pochi passi da lei quando udì un cane abbagliare. Era un grosso alano, che ringhiava e schiumava. All'improvviso udì una voce, che echeggiava di superbia e malvagità. "E' successo di nuovo" disse quella voce "ancora una volta una donna è stata la tua rovina. Quando imparerai che l'amore non vale nè l'onore, nè il potere!" "Jean de Gouf!" Gridò Guisgard. "Maledetto, ora la chiuderemo qui noi due!" Ma mentre portava la mano sulla spada, vide quella donna coperta dal velo violaceo riprendere a camminare e andare verso la cappella. Ma quell'attimo di distrazione gli fù fatale. De Gouf lo trafisse a tradimento. "No!" Gridò Guisgard alzandosi di scatto. Era ricoperto di sudore ed aveva la voce rotta. Si guardò attorno e riconobbe Elisabeth. Era stato solo un incubo. Anche se tremendamente reale... |
Consegno quella lettera a Sir Hastatus, Primo Cavaliere della Tavola Rotonda e di sua maestà Artù.
"Al nobilissimo monarca di Camelot. Il sacro ordine dei Cavalieri del Tempio di Gerusalemme omaggiano e salutano la vostra maestà e tutta la valente compagnia dei cavalieri al vostro servizio. Nel vostro reame vi è un traditore. Un traditore dell'ordine, della Chiesa, della Fede Cristiana e dei più alti valori cavallereschi. Guisgard è il suo nome. In nome della Santa Madre Chiesa di Roma, di cui siamo i devoti servitori, chiediamo il vostro aiuto per catturare e giustiziare il traditore. Ben conosciamo il valore, la liberalità e la generosità della vostra maestà. Confidiamo di avervi al nostro fianco, con tutta la vostra nobilissima compagnia. Sir Jean de Gouf, servo di Dio e del santo padre." "Vigliacchi...hanno capito il loro errore dopo aver oltrepassato il confine ed ucciso...credono di aver rimediato in tempo..quei fanatici pianificatori della vita altrui"! "Sir Hastatus..discutetene con il re..io..mi recherò al cimitero a riflettere... vi chiedo scusa..col vostro permesso"! Giungo al cospetto della lapide della mia famiglia..tolgo l'elmo.. il vento trasporta la mia lunga chioma davanti il mio volto...con la mano ..li sposto su un lato e.. come ogni giorno..m'inginocchio e prego...rivolgendomi a Dio..si..proprio a Lui..nonostante io sia figlio di un figlio di un dio minore: Zeus....ma anche figlio di una madre bretone devotamente cristiana. Mentre sono intento a meditare..una visione luminescente mi appare..è la mia sposa..e mi vuole parlare. Mi svela un segreto raccapricciante: colui che uccise lei ed il mio bambino..non era un ladro casuale...ma un templare.. mandato proprio da Jean de Gouf ..per vendetta: gli avevo massacrato 12 dei suoi uomini..e con quello erano "13"! La collera s'avvinghia sul mio petto e sul mio collo..il vento cessa la sua corsa e fugge via lontano..affinchè non possa essere inspirato dalle mie turbolenti ed asfissianti narici di quegli attimi. Mi alzo baciando la tomba e grido a squarciagola:"Sir Guiiisgaaaard, mi sentiteeeeeee....quell'uomo lasciatelo a meeeeeeee"! "Figlio...poggerò la sua testa su queste pietre....Moglie ..farò collane delle sue viscere"! Chiudo gli occhi..invitando il vento a tornare..adesso..avevo un buon motivo per poter andare"! Sir Morris |
Eldred non aveva bisogno di dire nulla.
La sua ascia era al servizio di Dumner e il messere lo sapeva. "Per una buona ricompensa amico mio..." Borbotto pensieroso, pensando che già due volte l'avevano trascinato in guai... ma almeno guai divertenti. La litigata l'aveva infervorato e non vedeva l'ora di menar le mani. E si diresse dove aveva l'appuntamento con il suo nuovo compagno d'arme... |
Dunmer salutò l'amico con un cenno, poi disse in tono di rassegnazione:
-Sembra proprio che siamo solo noi due a dover partire e togliere Guisgard ed Elisabeth dai guai, sempre che non sia troppo tardi. Se dovessimo incontrare dei templari mentre siamo da soli, non avremmo di che temere dato che non siamo noi i ricercati, dobbiamo piuttosto essere cauti quando incontreremo Guisgard, i templari gli stanno già alle calcagna e se venissero a sapere che siamo coinvolti non credo la prenderebbero benissimo. Ora andiamo verso il cerchio di pietre, da lì in poi avranno sicuramente lasciato tracce visibili! |
Rimasi accanto a lui per due giorni e due notti, in quel bosco sconsacrato la notte era un incubo, riuscii a tenere il fuoco acceso, e a trovare un ruscello da cui raccogliere dell' acqua, aveva la febbre e non smettevo di mettere pezze bagnate sulla fronte.......ero stremata non chiudevo occhio da due giorni, ....doveva avere degli incubi incredibili ripeteva continuamente il nome di quel tale Jean de Gouf...doveva odiarlo sopra ogni cosa......in quei momenti tenerlo fermo era pauroso.......dopo la battaglia avevo poche forze..... accarezzavo la sua fronte imperlata di sudore.....incominciai a pregare tra le mie mani avevo le sue........<< Signore ascoltate, ho causato morte e inimicizie, ho sconvolto la vita di due uomini.........salvatelo vi prego.....non ponete sulla mia coscienza anche questo strazio.........completero' da sola la mia opera.............e vada come vada >>........
" le sue mani strinsero le mie.....e il mio nome riusci' a pronunziare.....si tiro' su a sedere e un sorriso dolcissimo mi fu' donato.........." << Deo Gratias, ora posso andare tranquilla>>........lo abbracciai felice.........aspettai la notte......avevo tolto degli abiti ad un templare morto e conservati dietro un albero..............tolsi i miei abiti e misi l'armatura, caspita pesava un'accidente.....raccolsi la spada e infilai l'elmo.......poco lontano c'era il cavalo di Sir Guisgard ed il cavallo di uno dei templari..era l'unico che non era fuggito.........<< lo so che ci rivedremo se non in questa sara' in un'altra vita>> Ermes....aspetto' che salissi a cavallo e si appoggio' al mio braccio......<< e adesso amico mio aiutatemi a ritrovarlo>>......... |
I due arrivarono al cerchio di pietre, poi impiegarono due giorni a ritrovare il percorso fatto dai due tramite le loro tracce.
Fu solo grazie al vichingo che per sua natura era abituato a "cacciare" che dopo un'estenuante ricerca, Dunmer scorse qualcuno. Si avvicinarono a piedi, cautamente e, una volta sicuro di aver riconosciuto Guisgard apparentemente morto. -Per la spada del re! Esclamò Dunmer, e corse incontro all'altro cavaliere riverso a terra. Dunmer ebbe modo di assicurarsi che Guisgard fosse ancora vivo, poi lo scosse per svegliarlo. |
Cavalcai sino ai confini del bosco.....quando un urlo mi scosse...mi fece ghiacciare il sangue nelle vene, una folata di vento gelido' si levo' improvvisamente.....<< Ermes....amico mio sto andando alla ceca ..tu sai chi sto cercando....per te sara' piu' semplice..guidami>>.....Ermes..prese il volo
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Dunmer prese Guisgard inerme e lo sistemò sul suo cavallo, poi, rivolgendosi ad Eldred, disse:
-Non è un posto sicuro questo, i templari potrebbero trovarci da un momento all'altro... Poi notò i cadaveri sul terreno: -Hanno già combattuto qui... probabilmente hanno preso Elisabeth e se ne sono andati, credendo che Guisgard fosse morto... anche se... questi capelli a terra fanno più pensare che Elisabeth si sia camuffata per fuggire. Ad ogni modo, portiamolo a Camelot, per il momento i templari non dovrebbero venire a ficcare il naso fin nella nostra città. Poi partirono alla volta di Camelot; Dunmer non aveva saputo dell'arrivo dei templari in città. |
Sentii il rumore di cavalli arrivare, ebbi appena il tempo di trovare un riparo, vidi passare i cavalieri e un gran calore invase il mio cuore Sir Guisgard era al sicuro.........Intanto Ermes volava in alto e non era solo sembrava flo'.....e se la vista non m'ingannava Sir Morris doveva essere nei paraggi........e se cosi' fosse stato, si sarebbe trovato d'avanti un Templare, volevo sentire la furia della sua spada l' odio che portava dentro, avrebbe dovuto dirmi perche' mi aveva cacciata con tanto disprezzo, senza aver mosso neanche un dito nei miei confronti..................e se anche fossi morta per mano sua.....sarebbe stato comunque un grande onore essermi battuta con un gran cavaliere
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Intanto alla torre dei templari, de Gouf ed i suoi, raduniti in gran consiglio, decidevano sul da farsi.
Ormai era chiaro che a Camelot nessuno avrebbe mosso un dito per aiutarli. Decisero quindi di passare alle maniere forti. Un'ambasciata, guidata dal braccio destro di de Gouf, l'abate Oxilios, fù così inviata a Camelot che recava una nuova lettera: "Vi era stata offerta la possibilità di servire la Chiesa e l'Onnipotente. Invece avete scelto di coprire un vile traditore e la sua degna compagna. Ora ne pagherete le conseguenze. Vi vengono offerti tre giorni di tempo per consegnarci Guisgard e la sua strega. Allo scadere del terzo giorno sarete scomunicati ed annientati. E la terra dove oggi sorge Camelot sarà sconsacrata come monito ai posteri. Abate Oxilion, servo del santo padre e dell'Altissimo" |
Piango e per riprendermi mi rifugio nel ricordo di mia madre..che mi salvò da morte sicura, ingannando uno spietato colosso, sostituendo me con un bambolotto, dandolo in sacrificio.
Portato li da un grande uccello...crebbi sano e forte ..tra le montagne... poi ricondussi lei nella sua terra di Britannia. http://www.youtube.com/watch?v=uRGnY...eature=related Sir Morris |
Citazione:
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Ci mancherebbe damigella, che per un mio grossolano errore voi diventiate incivile e rozza.
Ho corretto il precedente messaggio e mi scuso ancora per il mio errore :smile: |
Vi ringrazio.
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Incomincia ad urlare il nome di Sir Morris come una forsennata..........era stato inghiottito dalle tenebre ?........e' possibile che non riuscissi ad incontrarlo...?....era flo quella che girava in tondo con Ermes......e flo non si allontanava mai dal suo padrone...........mi stavo facendo prendere dall' isteria........ero congelata e massacrata da quell' armatura, che non era neanche della mia misura................
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Come ho scritto ho appena modificato il mio precedente messaggio :smile:
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Stranamente Dunmer ed Eldred non incontrarono nessun templare sulla via del viaggio di ritorno.
-Che se ne siano andati? Pensò il cavaliere. Dopo un giorno di galoppo forzato giunsero alle porte di Camelot. Uno strano silenzio aleggiava tutto attorno, ma tuttavia Dunmer entrò circospetto e si avviò verso la piazza. |
C'era calma... troppa calma.
E in quel luogo si trovavano persone a tutte le ore, quindi, era altamente improbabile fosse normale tutto ciò. E ancora si chiedeva cos'era quel salame che si portavano appresso. "Ma di un po', questo qua chi è?" Voleva incalzare con altre domande, ma ad un certo punto il suo sesto senso di mise in allarme. Non che avesse realmente un altro senso, sarebbe paradossale, o addirittura frutto di magia, ma era sicuro di aver avvertito una variazione di rumore o di odore che l'aveva messo in guardia. "Troppo tranquillo..." |
-Eldred... c'è troppa calma qui-
Disse Dunmer avvicinandosi al vichingo. -Non è affatto normale... Cosa facciamo? Guisgard necessita anche di cure... |
Guisgard pian piano riprese conoscenza.
Si ritrovò a Camelot con i due eroi. Ad un tratto l'oste corse verso di loro. Era terrorizzato e recava una lettera consegnatagli da un'ambasciata templare, indirizzata ai cavalieri di Camelot: "Vi era stata offerta la possibilità di servire la Chiesa e l'Onnipotente. Invece avete scelto di coprire un vile traditore e la sua degna compagna. Ora ne pagherete le conseguenze. Vi vengono offerti tre giorni di tempo per consegnarci Guisgard e la sua strega. Allo scadere del terzo giorno sarete scomunicati ed annientati. E la terra dove oggi sorge Camelot sarà sconsacrata come monito ai posteri. Abate Oxilion, servo del santo padre e dell'Altissimo" |
Dunmer la lesse facendo in modo che gli altri due ascoltassero, poi rivolse uno sguardo inorridito ad Eldred, come a dire: "E ora?". Poi scosse Guisgard:
-Ehi principe, sei sveglio? A quanto pare non stai molto simpatico ai cari vecchi templari... |
una luce fortissima tra gli alberi vidi......tolsi l'elmo....e una folata di aria fresca si insinuo' tra i miei capelli, o almeno quello che mi era rimasto........vidi venirmi incontro la dama del medaglione....
"state perdendo il vostro tempo Elisabeth, il vostro posto e' a Camelot ora, se non arriverete in tempo per tutteble persone che vi hanno voluto bene non ci sara' scampo vi consegnerete ai templari, la vostra accusa e' la stregoneria, accettate il vostro destino>> Questa storia stava diventando un cane che si mordeva la coda........che mi mettessero pure sul rogo ero stanca e stufa di discolparmi......salii in groppa al mio cavallo e senza elmo in testa galoppai alla volta di Camelot |
Eldred sputò rumorosamente alla sua destra.
Uno sputo di disgusto. "Chiesa...?" Ringhiò sghignazzando il Norrenno, mentre si allontanava da Dumner e si avvicinava a Guiscard. Non gli interessava se non lo sentisse o no. "Sei nelle mani di un pagano..." E sorrise, rivolgendosi a degli spettatori che, forse stavano giusto ascoltando. "Potete darmi ancora meno! Io non ho chiesa! E la mia fede è devota a Thor portatore del Mjolnir e a Odenn cavalcatore di Sleipnir e RE degli Asi! Non temo ne voi, ne il vostro dio!" Alzò l'ascia al cielo... "CHIARO?" |
Guisgard, nonostante si sentisse ancora intontito, aveva fin troppo bene capito il senso della lettera.
"Maledetti..." disse a denti stretti "...ormai siamo quasi alla resa dei conti..." Si alzò e barcollando raggiunse la fontanella della piazza. Immerse la testa nell'acqua fresca per destarsi da quello stato di semi incoscienza. "E sia...allora i templari avranno ciò che vogliono..." |
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