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Intanto, nella grotta, Llamrei e la vecchia donna avevano preparato tutto l'occorente per ciò che dovevano compiere.
Ad un tratto udirono dei passi correre verso di loro. Un momento dopo Jigaen entrò nella grotta e cominciò a dire: "Sono giunto rapido e svelto fino al vecchio convento, correndo e saltanto come se davvero fossi io il vento! Lì però, ahime, non ho trovato alcuno degli amici nostri, ma solo frate Elia, che mi ha parlato dei cavalieri mostri! Di cercare i nostri amici nel castello, ha detto il frate mio, poichè nel maniero ha visto tornare La Compassione di Dio!" La vecchia fissò Llamrei e disse: "Non ci resta che tornare nel castello e cercare i vostri amici. Prima che sia troppo tardi." Nel frattempo, a Camelot tutto era pronto. Hastatus aveva fatto preparare la spedizione di cavalieri e fanti. "Al vostro ordine" disse il suo luogotenente "siamo tutti pronti per partire. Appena vorrete, fateci partecipe del vostro piano, milord. Cosa avete intenzione di fare? Assediare Tintagel o tentare di penetrare subito al suo interno con l'effetto sorpresa?" Questi erano i dubbi dell'intera compagnia. E toccava a Hastatus dare le risposte che tutti attendevano. |
"Che Qualcuno ci assista!"
replicai con un impeto di ira dopo aver ascoltato il resoconto della passeggiata notturna di Jigaen. I nostri amici non erano dove io pensavo che ci stessero aspettando. Se non erano con frate Elia..significa che qualcosa di grave è successo.Mi chiedo come mai non vedo nemmeno il falco di Morris volteggiare sopra il bosco. Uscii dalla caverna e iniziai a fissare il cielo sperando di vedere il falco e di rivedere a breve il suo padrone. |
Morris/Mortimer fu seppellito....Flò...continuava a volteggiare sulla tomba del suo inseparabile amico! Erano dei reincarnati..sin dal tempo delle mere origini pellerossa!
Loro..erano un unica cosa! http://www.youtube.com/watch?v=Vsvg0CovCms Morris's Creed |
Mi rivolsi al luogotenente e gli dissi:
"Al momento non ho un piano ben definito, perché non so come sarà la situazione quando arriveremo la. Ad ogni modo, per il momento vorrei inviare un gruppo di cinque uomini il più velocemente possibile nei dintorni di Tintagel. Dovranno monitorare tutti i movimenti, cercando di non farsi vedere. Il resto della spedizione li seguirà a tappe forzate, cercando di raggiungere Tintagel nel breve tempo possibile. Davanti voglio un gruppo di venti-trenta arcieri sparsi a ventaglio che facciano da avanguardia." Dopo una breve pausa continuai: "Quando saremo nei pressi di Tintagel ed i nostri cinque cavalieri ci avranno riportato tutte le informazioni, decideremo come agire... io spererei di poter entrare di sorpresa al tramonto prima che le porte vengano chiuse. Ora va, e comunica gli ordini agli uomini. Appena i cavalieri saranno partiti e la nostra avanguardia avrà preso il vantaggio, ci muoveremo anche noi." |
"Se avessi saputo che era il demonio in persona, quella notte, a fecondare il mio ventre, me lo sarei strappato con le mie stesse mani!" Inveì la vecchia donna. "Mio figlio, che ora si lascia ornare da nobili panni e ricchi gioielli, è in realtà un mostro, un tiranno, un pazzo sanguinario! Colui che è barone di Tintagel, da tempo ormai, non è più mio figlio!"
Allora i tre, facendosi coraggio, ritornarono al castello. Qui, grazie alla guida della vecchia donna, un tempo signora in quel maniero, giunsero in una sorta di cantina. Qui la vecchia preparò alcune sue erbe che fece bruciare in una ciotola di bronzo. "Vedo..." cominciò a dire "...vedo una donna ed un bambino...sono nell'oscurità ed accanto passeggia il maligno..." "Che io possa morire pazzo e meschino! Parlate di Elisaberth e di quel ragazzino!" Esclamò Arnò. "Zitto, giullare!" Intimò la vecchia, che poi riprese a parlare: "Vedo un cavaliere e molti suoi soldati...marciare da sud...provengono da un gran reame...ma vedo anche un prigioniero...è flagellato e torturato...e vedo l'altro mio figlio...anch'egli, come il maggiore, ha venduto l'anima al demonio..." "Bontà divina! E' Guisgard il prigioniero! Anch'egli, rinchiuso in questo maniero!" Intervenne ancora Jigaen. "Dobbiamo cercare la vostra amica" disse la vecchia a Llamrei "solo così potrò iniziare il rituale per rispedire all'inferno i cavalieri neri!" Nel frattempo a Camelot, Hastatus fu informato dal suo luogotenente che l'avanguardia era già partita. "E' tutto pronto, milord" disse "al vostro segnale ci metteremo in marcia!" |
"Va bene, tutti a cavallo si parte."
Detto ciò, balzai a cavallo e mi portai in testa alla spedizione. Nel frattempo pensavo ai compagni che avevo abbandonato a Tintagel... speravo che fossero tutti al sicuro. |
Davanti a tanta ferocia rimasi senza parole......" Arno'......dobbiamo tirarlo fuori di li'....non si fermeranno finche' non l' avranno ucciso........c'e' un uscita secondaria ..la stessa da dove e' uscito Sir Geowan...da li' le guardie all'interno non si aspetteranno mai di veder entrare qualcuno....."........e ora cerchiamo l'altra entrata....riuscii da dove eravamo entrati e comincia a toccare le pareti.......
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Guisgard era attaccato a solide catene e poggiava con la schiena contro l'umida parete della cella.
Le lacerazioni e le ferite sulla pelle, a contatto con la parete bagnata, gli bruciavano come se avesse tizzoni ardenti ovunque. Le guardie erano distratte da una partita ai dadi e di tanto in tanto facevano battute sul loro prigioniero. "Scommetto" disse una delle guardie "che quel cane morirà prima che sir Geowan tornerà per continuare il suo supplizio!" "Io invece dico che impiegherà un bel pezzo prima di tirare le cuoia!" Rispose l'altro. "Si vede che il bastardo ha la pelle dura! Intanto, all'esterno, Elisabeth e Jigaen continuavano a controllare la parete palmo per palmo. Fino a quando Elisabeth riconobbe nell'oscurità una porta... |
La porta....si apri' con uno scatto sotto le mie mani....era silenziosa non un minimo cigolio.......la scena era da brivido.....Guisgard era irriconoscibile.....e quei due esseri immondi...giocavano a dadi....la luce all' interno...era fioca...ed erano distratti dalle loro risa sguaiate.....appoggiate alla parete c'erano le loro armi.......odiavo uccidere, ma non c'era via di scampo......presa la spada con tutte e due le mani, uccisi uno dei due soldati, mentre l'altro preso di sorpresa, tentava di difendersi, ma grazie all'aiuto di Arno'....cadde esanime a terra.....Guardai Guisgard......come avrebbe fatto a stare in piedi,...cercai le chiavi delle catene.....e le trovai alla cinta di una delle guardie....
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Le guardie furono colte di sorpresa ed uccise mentre ancora i dadi rotolavano sulla tavola.
Liberato dalle catene, Guisgard cadde pesantemente al suolo. Era ancora cosciente, anche se visibilmente stordito. Però riconobbe il volto di colei che gli stava accanto. "Elisabeth...sei tu..." Disse con un fil di voce. E in quel momento, vinto dalla sofferenza, perse conoscenza. |
" Guisgard....Guisgard....ti prego non ora.....svegliati...o faremo la fine di quei soldati......"....guardai disperata Arno'....come facciamo a portalo fuori di qui........non potevo carciarmelo sulla schiena...non ce l' avrei fatta.....il "fischio"...se spostava le pietre e le grate...avrebbe spostato anche lui......lo guardai sconsolata e cominciai a fischiare aiutata dal mio giovane accompagnatore
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Ma la dura e fredda pietra è differente dal corpo di un uomo.
In essa non paplita un cuore e non scorre sangue. E tutto questo subisce il vigore del soffio di Amore. Non c'è amore nella pietra. In essa tutto è immobile. Il cuore di un uomo può essere duro e freddo come la pietra più resistente, ma può anche sciogliersi ad un sospiro, ad una parola, ad un alito... Arnò ed Elisabeth fischiavono ma la pietra non si mosse. Ma quel fischio, dalle labbra di lei arrivò al cuore di Guisgard e lo destò. Così il cavaliere inizio a scuotere il capo e ad aprire gli occhi. "Si sta svegliando!" Esclamò raggiante il giovane Arnò. |
Era vero aveva mosso gli occhi...mi avvinai..." Guisgard, sono io Elisabeth, dovete svegliarvi, vi prego...dobbiamo uscire da qui....".....mi chinai e lo baciai..sulla guancia...mentre lacrime di dispiacere ed impotenza bagnavano il suo volto
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Guisgard scosse di nuovo la testa e con le mani si massaggiò il capo.
"La...testa...mi sento storidito..." Disse. Arnò allora prese la brocca con l'acqua, appartenuta alle due guardie, e la versò sul capo di Guisgard. "Questo vi farà svegliare completamente!" Disse il ragazzo. "Bravo, Arnò!" Rispose Guisgard. Poi aggiunse: "Aiutatemi a prendere i vestiti di una delle guardie." E quando li ebbe indossati disse: "Vediamo se riesco a stare in piedi da solo..." E con un pò di fatica, appoggiandosi al muro, riuscì a stare in piedi. |
Aspettai in silenzio, la vestizione del cavaliere....." Guisgard, non avrei potuto trasportarivi di peso fuori di qui, ma avete una spalla su cui poggiarvi, se volete..." attesi che si fosse sistemato e andai a guardare fuori dalla porta se il corridoio fosse libero......
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Elisabeth si assicurò che il corridoio fosse deserto.
E quando Guisgard fu pronto, Arnò si offrì di accompagnarlo. Ma il piccolo, sebbene deciso e determninato, a fatica sosteneva il peso del malridotto cavaliere. "Credo approfitterò della vostra spalla, milady" disse Guisgard ad Elisabeth "ma prometto che farò il bravo." "Ahi!" Poi aggiunse dolorante. "Credo di avere un paio di costole rotte e ridere mi fa un male cane..." |
Passai il suo braccio intorno al mio collo e cercai di sostenerlo........" non preoccupatevi siete troppo malconcio....per rischiare di prendere il resto.....e adesso se avete dolore evitate di sprecare fiato e andiamo via di qui......" attraversammo il corridoio...ma il problema era la stretta scala a chiocciola....io passai avanti e Guisgar appoggiandosi alle mie spalle..scese tranquillamente.....infondo eravamo tre guardie...dove era il problema
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"Neanche la mia schiena a pezzi ed un paio di costole rotte" disse Guisgard "vi addolciscono!"
Poi, appoggiandosi ad Elisabeth, il cavaliere scese la scala a chiocciola, seguito da Arnò. "Milady" disse Guisgard ad Elisabeth "era proprio necessario improfumarvi in questo modo? Dopotutto, siamo qui in missione, mica a fare conquiste!" Arnò rise a quelle parole. "Non ridere che sei contagioso ed io ho male dapertutto..." Disse a denti stretti Guisgard. |
" Caro il mio Guisgard, perdonatemi se non....cinguetto come le vostre amiche fanno bitualmente.....io ho spine e acidita'......accontentatevi.....mi rallegro che sentiate profumo......e' la divisa di un soldato......evidentemente amava le essenze....non potremo piu' chiederglielo.............e adesso se vogliamo proseguire..Emminenza..abbiamo molte cose da fare...e sono stanca
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"Già, le mie amiche" ripetè Guisgard "non vedo l'ora che questa stramaledetta storia sia finita per ritornare a Camelot e salutarle! Sono un uomo all'antica e avverto quando le attenzioni femminili mi mancano da troppo tempo..."
Intanto, nella sala grande, il barone era con i suoi fedelissimi, tra cui anche sir Geowan. "Trovate quelle due donne!" Ringhiò il barone. "Sono nel catello, non possono essersi volatilizzate!" Ad un tratto nella sala entrò uno dei soldati. "Mio signore" cominciò a dire "é giunta voce che da Camelot si è mosso un gran numero di cavalieri in marcia verso Tintagel." "Maledizione!" Intervenne sir Geowan. "Questo vuol dire che uno di quei maledetti è riuscito a giungere a Camelot!" "Quanto dista Camelot da Tintagel?" Chiese il barone. "Credo che quei cavalieri non saranno qui prima di due giorni almeno." Rispose sir Geowan. "Bene" disse il barone "allora abbiamo tempo per un piano..." Nel frattempo, Hastatus ed i suoi erano in marcia verso Tintagel. Ed il giorno seguente avvistarono l'antico monastero dove Hastatus aveva trovato rifugio ed ospitalità grazie ad un eremita. E quando i cavalieri furono prossimi al convento, il luogotenente di Hastatus disse al suo superiore: "Milord, gli uomini ed i cavalli hanno bisogno di riposo. E quel convento sembra un posto perfetto per rimetterci in se stesso. Cosa ne pensate?" Intanto, La vecchia donna, Llamrei e Jigaen erano riusciti ad entrare nel castello. "Io propongo, mie signore, di raggiungere la capella del castello. Lì, se son liberi, i nostri amici verranno a cercarci per l'appello!" Propose Jigaen alle sue compagne di viaggio. |
"Avviamoci verso la cappella allora. Se anche loro hanno la stessa nostra intuizione, ci dovremo trovare tutti lì. Io tengo le dita incrociate, miei cari"
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Mi rivolsi al mio luogotenente:
"Va bene, dirigiamoci su quella collina dove sta il convento, ci fermeremo lì per la notte. Appena arriviamo su, ordinate agli uomini di preparare l'accampamento, mentre i soldati prepareranno l'accampamento, i cuochi prepareranno il pasto. Mi raccomando, razionate il vino, non voglio uomini ubriachi. Voi preparate i turni di guardia per la notte, so che gli uomini sono stanchi, però voglio un numero doppio di sentinelle rispetto al solito." "Io mi assenterò per breve tempo, per andare a trovare un'eremita che abita quel monastero." Detto ciò, spronai la cavalcatura e mi diressi velocemente al monastero. |
Un tempo...quando la morte prendeva il sopravvento su un uomo...un corvo portava la sua anima nella terra dei morti.
A volte...solo in certi casi...per fatti talmente orribili, tristi e dolorosi... l'anima non poteva riposare in pace...e allora..il corvo ..portava quell'anima indietro perchè rimettesse le cose al proprio posto! Flò..volò sino negli inferi..a cercare aiuto dal suo amico..Black...il corvo: http://www.youtube.com/watch?v=xqS0T...eature=related Morris's Creed |
" Bravo avete detto la parola magica..attenzioni femminili.....facciamo cosi' sforzatevi un pochino e pensate che io sia un uomo..gli abiti ci sono.....e cosi' una volta a Camelot, riprenderemo tutti la nostra vita e voi potete dedicare tutto il vostro tempo per deliziare le fanciulle del luogo........ora possiamo fare in modo di arrivare alla cappella ?.....spero che anche gli altri abbiano pensato di andarci ....."......Guardai Guisgard......mi chiedevo perche' riusciva sempre a tirare fuori il peggio di me........perche' dovevo arrabbiarmi a tutte le sue allusioni........le donnine......ma che andasse al diavolo...poco m'importava....
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"Ecco, brava" pensò Guisgard "immaginerò che tu sia un uomo! Del resto se voglio compagnia femminile, quando tornerò a Camelot ne troverò in abbondanza!...Ma perchè, questa donna mi fa quest'effetto? Perchè mi ritrovo sempre più spesso a pensare a lei? Perchè quando non mi è accanto avverto quell'intenso malessere?"
Guisgard continuava a chiedersi tutto ciò, mentre i tre avanzavano attraverso corridoi e scalinate, fino a giungere al cortile grande. Da qui, con prudenza, raggiunsero la cappella. E lì ritrovarono Llamrei e Jigaen, in compagnia della vecchia donna. Hastatus intanto, impartiti gli ordini ai suoi uomini, si recò al vecchio monastero, per far visita a quell'eremita che gli aveva offerto riparo ed ospitalità, quando i cavalieri neri gli davano la caccia. Il cavaliere di Camelot entrò attraverso il portone grande che era spalancato. Da qui giunse nella grande aula centrale, dove l'eremita si scadava davanti al focolare. Ed appena Hastatus fu davanti all'eremita, questi con un'espressione di rassegnazione cominciò a dire: "Fuggiste dal male attraverso questo luogo ed ora vi ritornate per cadere nelle mani del maligno...perchè siete ritornato qui?" Hastatus non fece in tempo a comprendere il senso di quelle parole, che si vide circondato da numerosi soldati emersi dalla penombra della sala. "Non pensavo fosse tanto facile catturare un cavaliere di Camelot!" Disse ridendo sir Geowan, che era a capo di quei soldati. "Il nostro buon eremita non credeva sareste rirornato qui. Ma si sbagliava, a quanto pare." Poi intimò a Hastatus:: "Gettate le armi ed arrendetevi, cavaliere! Siete circondato ed al minimo passo falso taglierò la gola a questo vecchio eremita!" |
"Elisabeth! Guisgard!!! Oh che felice rivedervi!!! Ho delle cose da riferirvi e che potranno essere di fondamentale importanza per sconfiggere la Compassione di Dio! Questa donna è la madre del barone. Lei sa come poterci aiutare per sconfiggere quei demoni invocati dal male. Elisabeth: tu sei la persona più indicata per poterla aiutare nella preparazione dei rituali. Noi tutti possiamo solo eseguire le loro indicazioni. Morris: manca all'appello. Avete sue notizie?"
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Abbracciai Llamrei, vederla li' sana e salva...era una immensa gioia..videi la donna anziana vicino a lei..." Sono felice di rivederti, la madre del Barone...nostra amica ?....spero per tutti noi che dica il vero, siamo braccati da tutto e da tutti......ma se e' di una mano che serve per tirarci fuori da qui,non ho alcun problema ad aiutarla......Speravo di trovare qui Hastatus e Morris.....anche se devo confessarti di aver visto in sogno Morris privo di vita.......ma speravo solo che fosse, una visione da stato di ansia......"...Guardai colei che si definiva una maga...se aveva realmente i poteri che diceva di avere...vedere dove fossero i nostri compagni non sarebbe stato difficile, e magari..si poteva dare loro una mano...
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E così ..Io..Morris.. resuscitai!!
Spaventato, infreddolito...m'incamminai verso un luogo che parea una cappella...e vi entrai...per nascondermi da me stesso! Vidi nella penombra dei visi familiari...poi.. svenni per l'immane sforzo psicologico. http://digimedia.libero.it/IL.CORVO.1/profilo Morris's Creed |
La vecchia donna fissò con attenzione i due nuovi arrivati.
Anche Guisgard la fissava con un'espressione ambigua. "Cos'avete?" Chiese la donna. "Nulla..." Rispose Guisgard. "Bugiardo." Ribattè la donna. "Cosa c'è, non credete alla magia forse?" "Io credo solo in ciò che il mio cuore può amare e la mia spada odiare." Rispose Guisgard. La donna sorrise ed disse: "Eppure io posso leggervi dentro, anche se il vostro cuore e la vostra spada non possono comprenderlo." Guisgard la fissò. "Perchè una madre dovrebbe aiutare degli estranei a distruggere suo figlio?" Chiese alla donna. "Perchè mio figlio, ormai, è morto da tempo..." Poi, rivolgendosi ad Elisabeth e prendendole la mano, disse: "Ragazza mia...i vostri due amici di cui mi chiedete notizie non sono lontani...uno ha visto l'oltretomba...l'altro sta camminando verso la sua porta..." "Che storia è questa?" Intervenne Guisgard. La vecchia sembrò volerlo zittire con lo sguardo e disse: "Prepariamoci...dobbiamo celebrare il sacro rito...il barone ha promesso due anime di donne agli arcidemoni...e l'unico modo per ricacciarli all'Inferno è concedere loro ciò che è stato pattuito. Oppure l'anima di colui che li ha evocati!" |
Una strana sensazione, mi fece voltare verso la porta della cappella...quando vidi un uomo che a stento si reggeva in piedi entrare......la luce era bassa giusto quel tanto che poteva farci vedere i nostri visi.....sembrava..Morris.....Cadde...cadde con un tonfo sordo sul pavimento......lasciai la maga e il suo rito..quello poteva aspettare......e andai incontro a Morris.....era pallido e freddo....aveva lo steso taglio alla gola che avevo visto in sogno....toccai il suo viso ed ebbi la netta sensazione di toccare la morte.....il suo cuore batteva ..ma il battito era lento " Guisgard, aiutatemi a portarlo verso l'altare, so che per voi sara' faticoso....ma un piccolo sforzo......Llamrei intanto avvicina tutte le candele in un punto mettendole sul pavimento..non e' molto, poi troveremo il modo di bruciare qualche altra cosa per fare piu' calore"......un taglio del genere..non lasciava vivi nessuno....guardai la strega..lui era tornato dall' oltretomba......quindi Hastatus era in pericolo
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Mentre si stava procedendo al rituale, intravidi nella penombra una sagoma malferma sulle gambe.
Mi avviai verso questa persona ormai accasciata a terra. Rimasi basita nel vedere che era Morris! "Oh per tutti gli astri! Ma che cosa gli sarà successo?!?! Guardate: ha un taglio alla gola: dobbiamo far qualcosa per evitare il peggio! Elisabeth: aiutiamolo! Forza!" L'andrenalina stava avendo il sopravvento sulla mia stanchezza fisica. Eseguii i consigli di Elisabeth e cercammo di riportare Morris ad uno stato di salute accettabile per potersi muovere, almeno, con le sue gambe. Avevamo bisogno di lui ora più che mai. "forza amico mio, rimettiti al più presto possibile. Se non ti riprendi...con chi potrò allora litigare? E poi sappi..che voglio sapere tutto quello che ti è successo mentre noi rischiavamo la vita..non che tu te la sia passata meglio..vedo ti hanno disegnato una bella cravatta al collo.." dissi sorridendo nervosamente all'uomo incoscente mentre gli tenevo la mano durante la medicazione. |
Guisgard sostenne Morris, fino a portarlo in un angolo della navata.
Lo pose a terra, affidandolo alle cure delle tre dame. Ad un tratto la vecchia gli si avvicinò controllandogli le pupille ed il collo. "Avete fatto un bel viaggio, amico mio" disse. Prese allora una boccettina dalla sua borsa e la mischiò con un pò della cenere che colava da una candela. E spalmò un pò di quell'impasto sul collo di Morris. |
Sembra che sia molto convinta dei suoi intrugli" disse Guisgard ad Elisabeth indicando la vecchia donna "magari ora ci dirà che quella roba è capace di fra resuscitare i morti!"
Poi palesando nervosismo aggiunse: "Stiamo qui a perdere tempo con sciocchi rituali, mentre invece dovremmo andare a caccia di quei dannati cavalieri neri!" |
Vidi.......l'intruglio della vecchia maga, la cera di una candela.....e una polvere.....ma di che cosa?....mentre la passava la ferita si rimarginava.....pero' e' brava ......la vecchietta......." bene se Morris si sveglia....meritate un bacio"......Guardai Guisgard........ma era capace di stare zitto......." si da' il caso che pratico la magia e faccio sciocchi rituali......quindi dovrete assistere......."
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"Io sono un uomo vecchio stampo, milady" rispose Guisgard con un sorriso di chi vuol mostrare sicurezza in se stesso "ed una donna che perde tempo con questi rituali non lo concepisco...l'unica magia che mi attira è quella al chiaro di Luna, con dolce compagnia, ovviamente..."
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" Guisgard....non so se vi rendete conto...che abbiamo un cavaliere in stato di coma apparente......e stiamo praticando la magia.......voi francamente mi sembrate un po' acciaccato...e ci vorrebbe un miracolo......non vorrei dire...ma le uniche persone sane..siamo noi tre donne...e voi mi parlate.....della dolce compagnia........andate a recuperare il vecchio stampo...che se lo hanno buttato.........non ci puo' nulla, neanche la magia"
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Guisgard scosse la testa.
"E' inutile...mi arrendo." Disse. E si diresse verso la porta della cappella. "Ah" aggiunse rivolgendosi ad Elisabeth "se mi accoppassero vi pregherei di non intervenire su di me. Conservate i vostri intrugli per un'occassione migliore. Con me andrebbero sprecati." Aprì la porta ed uscì fuori. "Gli uomini non cambieranno mai..." Disse la vecchia donna scuotendo la testa. |
"E sia" disse la vecchia donna "ora occupiamoci di ciò che dobbiamo fare."
Diete un altro sguardo a Morris ed aggiunse: "Per questo cavaliere abbiamo fatto il possibile. Ora dobbiamo attendere che riprenda conoscenza." Poi fissò, da una vetrata, l'oscurità che avvolgeva il castello. "E' giunto il momento di agire." Rivolgendosi ad Elisabeth: "Conoscete il cerchio magico ed i suoi poteri? Perchè dobbiamo tracciarne uno prima di cominciare. Mai affrontare il maligno a viso aperto." Poi a Llamrei: "Voi, sull'altare vi è un'ampolla con acqua santa. portatela qui." Prese allora diverse erbe ed ampolle dalla sua borsa e cominciò a preparare il tutto. Guisgard intanto era fuori dalla cappella. Scrutava inquieto il cielo della notte e sembrava quasi interrogare la Luna. Mentre con la punta del suo coltello faceva disegni nel terreno. |
Aprii gli occhi....avevo sentito qualcosa che mi aveva dato fastidio..ma non capivo chi o cosa avesse detto..fu soprattutto il tono a non soddisfare il mio intelletto.
Una donna anziana, Llamrei ed Elisabeth erano accanto a me...la vecchia..mi stava spalmando un unguento sul collo...il massaggio giovava al mio recupero....la cicatrice scomparve completamente! Poco dopo.. mi alzai..e ringraziandola..la baciai! Abbracciai tutti gli altri..e raccontai la mia rocambolesca avventura! Avevo una fame da lupi...le forze stavano tornando....avevo solo bisogno di nutrimento. http://blog.screenweek.it/wp-content...09/07/crow.jpg |
A vedere Morris riprendere i sensi, Jigaen urlò di gioia e lo saltò addosso abbracciandolo.
"Cavaliere, una gran pena ci avava dato la vostra assenza! Ma per fortuna il Cielo ci ha ridato la vostra cara presenza!" Disse commosso il giullare. Nel frattempo, al vecchio monastero sulla via verso Tintagel, Hastatus e l'eremita erano nelle mani di sir Geowan e dei suoi uomini. Furono chiusi in una cella, con i polsi incatenati alla parete ed attesero cosa i loro nemici avessero in serbo per loro due. "Non dovevate ritornare al convento, cavaliere." Disse l'eremita a Hastatus. "Questi malvagi cavalieri sono giunti poco prima di voi. Sapevano che sareste passato con le vostre milizie per la via che porta al convento. E così vi hanno teso una trappola." Ad un tratto nella cella giunsero Sir Geowan e cinque dei suoi uomini. Due di questi presero l'eremita, lo liberarono dalle catene e lo stesero su una grata. E sotto di questa cominciarono ad accendere un ampio braciere. "Cavaliere" cominciò a dire sir Geowan a Hastatus "ora voi mi firmerete un atto con tanto di sigillo del vostro re. L'atto è una concessione che fate, in nome di Camelot, al barone di Tintagel, dove vi impegnate a donare le vostre truppe che ora sostano nella boscaglia. Vi consiglio di firmare senza esitazione. Altrimenti tortureremo a morte questo vecchio eremita. Avete tempo per decidere fino a quando quel braciere non inizierà a diventare incandescente. Ed allora per il vostro amico eremità quella grata comincerà ad essere tutt'altro che comoda..." |
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