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Quel gesto improvviso tra i miei capelli di Velv mi prese di sorpresa..speravo non passasse dei guai all' ammiragliato e poi, ovvio, doveva forse parlare col Duca a Capomazda.
Arrivò la carrozza e io e Tommaso salimmo e presto raggiungemmo la nostra dimora e scesi di fretta..."Ci saranno sicuramente buone notizie..anzi forse saranno più preoccupati per me..qualcuno avrà detto alla mia famiglia mi trovavo con voi?..ahi, penso sarà più facile per Velv raccontare tutto a Oxuid che io a mia madre" dissi ridendo con Tommaso e finalmente potemmo abbracciarci come dei fratelli. Entrammo nel palazzo sul promontorio e iniziai a chiamare il servitore.."Rufus..sono Altea con Tommaso..siamo tornati..da un lungo viaggio". Sprofondai in una poltrona, il mondo mi sembrava girare e sentivo ancora il mio corpo galleggiare per il troppo navigare...chiusi gli occhi un momento aspettando l' arrivo del servitore e di Costanza. |
“La legge” disse ridendo Luk “ha spinto anche tutti noi a fuggire!”
Tutti risero. “Già.” Annuì Miseria. “E se non c'è una taglia sui nostri nomi è solo perchè il tiranno ci crede morti.” “O più realisticamente” fece Morice “neanche sa che esistiamo.” “Il nostro capitano?” Irko a Clio. “Forse perchè per lui, adesso, non vi è altro posto. Rinnegato o dimenticato, vivo o morto... è un po' come un fantasma... per questo vive tra terra, mare e cielo...” “E ha reso spettri tutti noi...” mormorò Miseria. “A noi però piace questa vita, vero?” A tutti loro Luk. “Puoi dirlo forte!” Esclamò Champenuan. “Non la cambierei per nulla al mondo!” Sbattendo un pugno sul tavolo Morice. “Siamo più vivi noi” disse Lainos, un altro della ciurma “che il tiranno e tutti i suoi generali, ammiragli, capitani, soldati, valletti e servi!” “Ben detto!” Alzandosi Champenuan. “Propongo un brindisi al nostro capitano!” E tutti brindarono. |
Altea tornò nella sua ricca dimora di Baias e subito chiamò Rufus per avvertire della sua presenza.
Ma appena seduta su quella poltrona, stanca per le traversie dell'avventura fino a Bivar, cadde addormentata senza accorgersene. Sognò una scogliera battuta da alte e spumose onde, il cielo inquieto e un vento forte che soffiava dal mare. Lei camminava a piedi nudi sull'erba verde ed umida, chiamando Costanza senza però ricevere risposta alcuna. Continuò a chiamarla, ma avendo solo come risposta il sibilo del vento. Vide poi all'orizzonte diverse navi. Il mare si fece più grosso e tutti quei velieri allora cominciarono ad alzarsi in volo. Erano tanti velieri volanti. Poi udì un colpo di fucile. Si voltò e vide rotolare giù dalla scogliera il bambino ucciso al porto da Burmid, con quest'ultimo che rideva forte. Ad un tratto alle sue spalle arrivò qualcuno. La strinse in un caldo abbraccio e poi la prese in braccio. Era Velv. Le sussurrò frasi d'amore e la condusse in una vicina grotta. Qui la spogliò e fecero poi l'amore con passione. “Ben tornata, milady.” Disse Rufus, destando Altea da quel sogno. |
Brindai con loro.
"Il tiranno.." Mormorai "Immagino che parliate del duca Dominus.... Non mi intendo molto di politica, me ne guardo bene... Ma di solito si parla di lui e dei suoi simpaticissimi ammiragli e ufficiali, tipo Velv...." Sorrisi "Beh, non mi sembra affatto male essere uno spettro, anzi... Io non tornerei indietro, ma neanche...". |
Mi svegliai di soprassalto da quel sogno..era suggestione..solo suggestione di tutto ciò che avevo vissuto, non avevo riposato ma fu l'ultima parte del sogno a turbarmi..io e Velv..uniti in un unico e caldo abbraccio dell' amore e della passione..quante volte avevo provato quella emozione eppure..ora lui era solo freddezza..come quel vento che spazzava implacabile quella scogliera nel sogno...Velv era varie cose..era freddezza, cinismo e arroganza ma era pure passione, inquietudine e sicurezza..definirlo era impossibile, era sfuggevole e per questo tremendamente odiato, difficilmente si capiva veramente chi fosse.
Aprendo gli occhi vidi Rufus e subito i turbamenti svanirono.."Rufus..sempre qui pronto a donarmi un sorriso..siamo di passaggio, devo tornare a Capomazda appena il capitano Velv arriverà e devo pure cambiarmi di abito e acconciarmi, non posso presentarmi davanti al Duca Dominus in questo stato..ditemi, dove è mia sorella Costanza? E' tornata a Corte?". |
“Già, il caro vecchio Dominus...” disse Miseria a Clio “... cinico, egoista e disonesto...”
“Dimentichi dispotico.” Fece Lainos. “Regna su un trono che non è suo, facendo il bello e cattivo tempo.” “Quando c'era il duca Taddeo” mormorò Champenuan “le cose andavano molto meglio.” “Champenuan...” fissandolo Irko “... una cena magnifica.” Tutti annuirono. “Beh, cosa ne dite di tornare al lavoro?” Chiese loro Irko. “Ci sono da organizzare i turni di vedetta ed io ho alcune cose da fare in sala macchine... voi naturalmente” voltandosi verso Clio “potete tranquillamente tornare nella vostra stanza per riposare se vi va, milady.” Annuì. “Tra poco più di un'ora saremo a destinazione e potrete rivedere i vostri compagni.” Ma proprio in quel momento cominciò ad udirsi una malinconica musica. Era un'ocarina e proveniva dal ponte. |
Avevo un udito finissimo ed avevo ascoltato Nettuno.........sarcastico......" Si mio caro sapientone...mi hai irritata.....il tuo sarcasmo e'a dir poco fastidioso......ma casa e' ormai vicina.....e chi vivrà vedrà......".....mi misi in piedi nella barca...si no a quando non arrivo' a riva.......sentii il marinaio rumoreggiare....anzi sembrava un grugnito...ma gli diedi poca importanza...scendendo......rimasi incantata...da cotanta bellezza...era un maniero imponente..costruito sulla roccia....severo.......respirai a pieni polmoni....bene....ed ora ?....chi era questo famoso Padrone ?....." Pileo siate cortese offritemi il braccio e aiutatemi a raggiungere.....il palazzo..non e' così faticoso infondo.......Nettuno sarà felice di mantenere in allenamento il proprio statuario corpo...."...sorrisi con affetto a Pileo e misi la mia mano sul suo braccio....." Perdonate Nettuno....se ho osato parlare del vostro magnifico corpo...ma ho notato....che siete fuori allenamento..."....e così ci incamminammo.....certo ero così insicura che volevo tornare indietro...ma Elisabeth....doveva essere forte...a tal punto da annientare l'esuberante caratterino di Symoin........arrivata al gran portone....incominciai a bussare tramite un batacchio .....un Uomo venne ad aprire.....
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“Milady...” disse Rufus ad Altea “... vostra sorella non è qui... in verità pensavo fosse con voi. Sono tre giorni che non la vediamo qui al palazzo. Forse sarà tornata a Capomazda.” Le sorrise con un cenno del capo. “Vado subito a prepararvi un bagno rigenerante. E nella vostra stanza troverete abiti degni per l'occasione.”
Altea non solo indossava abiti inumiditi e spiegazzati, ma anche il suo stato emotivo necessitava di rasserenarsi. I capelli infatti era diventati crespi ed il suo volto era arrossato a causa delle sensazioni provate in quel sogno. |
Non dissi nulla a Rufus...Costanza..era scappata davvero..dovevo cercarla..prima dovevo però rinfrescarmi e prepararmi...i vapori rigenerati al sandalo del bagno mi rilassarono ma ero turbata per Costanza.
Mi misi uno dei più bei abiti, dei gioielli e raccolsi i miei capelli. Senza dire nulla scesi dalla scala e uscii dalla dimora..nel sogno la cercavo..ero sopra un promontorio..inizia a camminare dalla altra parte del promontorio, dove non la avevo cercata la scorsa volta e iniziai a chiamarla..un dubbio atroce ovvero si fosse buttata a mare..ma perchè poi. |
Elisabeth avanzava sottobraccio a Pileo e Nettuno li seguiva qualche passo più dietro.
“Oh, non temete maestà...” sarcastico il naufrago “... sono in ottima forma. Molto più dei tanti vostri schiavi e servetti.” Raggiunsero così il maestoso castello. Era una costruzione molto antica, con bastioni, muri a scarpa, arcate e torri da cui si poteva dominare l'intera isola. Ma quel maniero aveva anche un'atmosfera cupa, sinistra. Qualcosa che rendeva quel luogo angosciante. Eppure, stranamente, ad Elisabeth non fece quest'effetto. Giunti davanti al portone d'ingresso, un servitore gobbo venne ad aprire. “Salute a voi, madama...” con un inchino verso la falsa Symoin “... il padrone vi attendeva con ansia... avete fatto buon viaggio?” |
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