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Quei momenti erano sempre più caldi, più eccitanti.
Castel continuava a toccare, ad accarezzare i seni di Diahnne. E lo faceva con dolcezza mista a sensualità, strappando sospiri e gemiti alla ragazza. Allora si chinò sul petto di lei, raggiungendone uno con la bocca. Cominciò così a succhiarle il capezzolo, piano, a lungo, giocandoci con la lingua fino a renderlo turgido. |
Il vecchietto sorrise a Jennifer.
“Me lo augulo pel voi.” Disse annuendo. “Ma è difficile.” “Come fate a dirlo?” Lance. “Pelchè nella poesia i due muoiono.” Rispose il vecchietto. “Quanto al mio nome... visto siete così culiosi allola ve lo livelelò... sono Nakakata.” |
"Hey, vedi di stare al tuo posto, tu" ridendo con un'espressione fintamente indignata con un buffetto scherzoso sul suo braccio "E io, in quel caso, non avrei paura di prenderti di nuovo a cazzotti, quindi cerchiamo di trovare un compromesso" ancora ridendo.
"E poi, non mi sembra di averti creato problemi, fin'ora, anzi, quindi non puoi lamentarti" con aria altezzosa. Poi ascoltai un assistente ed annuii. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quello non poteva essere definito un gioco, non poteva essere definito in nessun modo se non "divino".
Portai indietro la testa, quando lui posò la sua bocca su uno dei miei seni, saggiando il capezzolo e facendomi gemere. Mi sentivo calda ed eccitata e lo volevo. "Castiel..." gemevo il suo nome, mentre le mie mani non la smettevano di carezzare e tirare quei capelli così neri. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
"Noi non siamo usciti da quella poesia!" esclamai stizzita "Siamo persone, persone umane che hanno bisogno di fuggire... Dobbiamo attraversare quei maledetti gironi e restare vivi... Mi dica, signor Nakakata, lei conosce un modo sicuro per andare via da qui?"
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Lo strinsi forte a me, guardandolo negli occhi con aria sognante.
"Oh sì.." sorrisi "Siamo o non siamo i due migliori piloti di Redemptio?" facendogli l'occhiolino. Se c'era qualcuno che poteva farcela in questa impresa impossibile, eravamo noi. Lo seguii all'aeroscafo, che però non partiva. "Non lo so.." scuotendo la testa "Ma con quello che ci è costato il mio nuovo aeroscafo, sarà il caso che funzioni.. vado a controllare...". Cercai di utilizare il monitor di bordo per capire quale fosse il problema. |
“Il compromesso è facile...” disse ridendo Elv a Kara “... io do gli ordini e tu da brava obbedisci.” Facendole l'occhiolino.
Poi Doc mise sul tavolo una mappa di Redemptio e dei suoi gironi. “C'è un solo punto in cui si possono far fuggire le prede...” spiegò “... qui... all'ingresso del terzo girone... quello dei credenti...” indicandolo sulla cartina. |
Più Diahnne gemeva, più Castel continuava.
La sua bocca giocava e tormentava ora un capezzolo ora l'altro, facendo impazzire la ragazza. Succhiava con devozione, alternando giochi di lingua caldi ed umidi. E mentre la sua bocca succhiava, le sue mani non restavano ferme, stringendo quei seni con virile desiderio. |
“Eppule avete gli stessi nomi della poesia...” disse Nakakata.
“Ossia?” Lance. “Lance e Jennifel, no?” “Chi siete voi...” fissandolo stupito Lance. “Solo un vecchio che ama la solitudine.” “Siete un ipnotizzatore forse?” Mormorò Lance. Nakakata rise. “Uscile da qui?” Rivolto poi a Jennifer. “Chi vi è giunto plima di voi è andato via nel solo modo possibile.. molile...” |
Elise andò a controllare il motore dell'aeroscafo, accorgendosi che era stato manomesso.
Qualcuno aveva strappato i cavi che davano l'energia. |
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