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Ecco qui questo, cara
Ho pensato quello, cara Tieni quest'altro, cara Cosa pensi di quell'altro, cara? Ormai ci avevo fatto l'abitudine, a questa nenia continua. Era il compromesso da pagare e me lo facevo andare bene così. Mi chiese poi le mie impressioni sulla cena. Non lo detestavo tanto da rivelare le mie vere impressioni. Presi due sorsi di thè prima di rispondere. "Molto... Inattesa. Il capitano Bell è davvero una persona interessante, è evidente" commentai soave, addentando la brioche alla crema. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si..." disse lui a Gwen, finendo il suo caffè "... e dimmi... come uomo? Come lo trovi, cara?" Fissandola con un'espressione cupa.
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Dovevo essere onesta, non mi aspettavo una domanda così diretta da lui.
Non l'aveva mai fatto davvero, fin'ora e mi aveva destabilizzata, anche se mantenni un certo autocontrollo e rimasi impassibile. "Sufficientemente intrigante" risposi, guardandolo con un sorriso tranquillo, senza sbilanciarmi e sostenendo la sua espressione cupa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen in un modo vago, tra il pstetico ed il commiservole.
"Io ora devo andare..." disse "... buona giornata, mia cara..." e si avvicinò per un bacio sulla guancia, per poi andare via. |
Vidi commiserazione nel suo sguardo.
O forse, era solo un riflesso del mio, di sguardo? Non mi curai di capirlo, anche perchè mi salutò per andar via. "Anche a te, caro" con un sorriso, al suo bacio sulla guancia. A quel punto, finita la colazione, presi un respiro profondo e, trovata la motivazione necessaria per uscire di casa, mi preparai e scesi al villaggio. Non sapevo ancora cosa avrei fatto, avevo incaricato Chula di fare la spesa per la cena e decisi di farmi ispirare dalla giornata e dall'atmosfera che avevo intorno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen arrivò al piccolo villaggio ai piedi del pendio, tutto fatto di capanne pittoresche, caratteristiche e dai colori vivi. Botteghe e bancarelle animavano quel ruolo, con indigeni e turisti che si mescolavano nella piazzetta centrale davanti alla piccola chiesetta, edificata secoli prima dai Gesuiti.
Una fresca prezza soffiava dal porto, accarezzando i palmeti che affiancavano la stradina verso il mare. Verso il porto vide la caserma dei militari. |
Ogni colore, ogni capanna, piccolo edificio, ogni bottega, tutto era sempre maledettamente uguale, specie alla luce accecante del Sole, piuttosto che al col fitto buio della notte, il quale dava molto più spazio all'immaginazione.
Nulla che riuscisse a migliorare il mio umore, per farla breve. Continuai a camminare, senza una meta precisa, quando notai la caserma dei militari. Incredibile come fin'ora fosse passata inosservata ai miei occhi, mentre adesso la notavo quasi fosse l'elemento principale del porto. Decisi allora di gironzolare lì nei dintorni, per vedere cosa capitava. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il porto era piccolo, pittoresco ed esotico poichè conservava parte dell'anti assetto risalente al periodo dei primi galeoni Afragolignonesi giunti in queste latitudini.
Destresya notava i capannoni commerciali e le torrette militari intorno alla caserma. Poi vi erano le case e qualche locale pullulante di turisti. Il profumo di salsedine riempie l'aria e la brezzamarina accarezza i tanti palmeti del posto. Ad un tratto la bella spia vede un'auto ferma. Vi è un uomo in piedi ad attendere. E l'auto che lei aspettava. |
Gwen si avvicinò verso la caserma.
Era un edificio bianco, racchiuso da un muretto non troppo alto e con 2 sentinelle a piantonare l'ingresso. Ad un tratto però vide una camionetta militare uscire e dirigersi verso il porto. Si accorse che a bordo c'era pure Elv. |
La caserma era bianca, illuminata dal sole, con due sentinelle all'ingresso.
Ad un certo punto, mi accorsi che da essa usciva una camionetta, con a bordo dei militari. Fra cui Bell. Vidi che si dirigevano verso il porto e immaginai che il famoso scienziato stesse per arrivare. Così, pur mantenendomi a distanza, lì seguii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen seguì l'auto dei militari fno al porto.
Arrivò pperò quando la vettura aveva già fatto salire a bordo colui che era andata a prendere, così che la ragazza vide la macchina andare via, di nuovo diretta verso la caserma. Notò però 2 uomini di colore con delle casse che caricavano su un camioncino. "Essere casse di dottore..." disse uno di quelli all'altro "... però non sapere ancora dove lui alloggiare..." "Allora aspettare ordini qui." Il secondo. |
Arrivai quando purtroppo l'uomo era già salito sulla camionetta, mentre degli uomini di colore caricavano delle casse.
Beh, avrei atteso con impazienza fino alla nostra cena questa sera, benché fossi molto molto curiosa di conoscere questo fantomatico scienziato e la natura dei suoi esperimenti. Sembrava che tutto le novità di stessero concentrando in questo paio di giorni e non mi dispiaceva. Cercavo sempre qualcosa di nuovo e di diverso su cui focalizzare la mia attenzione ed era decisamente esaltante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Una volta scesa dal vecchio biplano, non ci misi molto ad individuare la macchina che mi aspettava.
Certo, il porto dell'isoletta era così pittoresco che quel macchinone nero con il tizio tutto impettito lì a fare il palo certo si notava. Però non era poi così male quel porticciolo, pensai, guardandomi intorno. Era caratteristico e magari in altre circostanze sarebbe anche potuto essere piacevole passeggiare tranquillamente per i negozietti e comprare un po' di pesce cucinato al momento in un chioschetto. Ma io non ero lì in vacanza. Io e il mio alterego noioso avevamo una cosa in comune: eravamo a Vivar per lavorare! Così mi avvicinai all'uomo e lo salutai con un gentile cenno del capo. "Buongiorno, sono miss Destresya, il professore mi sta aspettando!" porgendogli il bagaglio come chi era ben abituata ad avere a che fare con la servitù. Non era questo che faceva una governante? La padrona coi servi e la serva col padrone? Detto ciò mi sedetti direttamente in macchina, come fossi impaziente di iniziare il nuovo lavoro. E forse questo, un pochettino era anche vero. https://i.pinimg.com/564x/71/d3/e2/7...9a3e12d02d.jpg |
Il porto a quell'ora del giorno, mancava poco a Mezzogiorno orai, pullulava perlopiù di turisti, di mrinai in cerca di un imbarco e indigeni utilizzati per lavori pesanti a basso costo.
Il Sole splendeva alto, il cielo era azzurro ma velato da banchi nuvolosi che parevano addensarsi sempre più da Ponente e una lieve brezza marina intrisa di salsedine. Gwen, guardandosi attorno, notò solo un paio di militari che chiacchieravano all'ombra di un palmeto e i 2 indigeni che attendevano ordini in merito alle casse appena caricate su un furgoncino. |
"Benvenuta, miss Destresya." Disse l'autista caricando in auto il bagaglio di lei. "Sono Daima, l'autista personale del professor Barber. Da questo momento sono a sua disposizione, come tutto il personale della villa."
Salì anche lui in auto e partirono. Era un uomo alto e massiccio, con occhiali scuri e divesa nera. "Accanto a lei sul sedile" lui alla bella ragazza "c'è un pacchetto. all'interno troverà una lettera e vari biglietti contenenti riguardanti l'amministrazione della villa." Guidando. |
Il Sole età alto e l'afa iniziava a farsi sentire in strada, specie lontani dall'ombra.
Ero infatti certa che a breve sarei rientrata. Vidi dei militari discutere fuori dalla caserma, turisti, marinai e i due uomini di colore fermi accanto al furgoncino. Allora, mi avvicinai. "Buongiorno" lì salutai "Siete qui era i bagagli dello scienziato?" chiesi loro, sperando potessero rispondermi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I 2 indigeni si voltarono e guardarono stupiti Gwen.
Dopotutto bellezze di quel tipo non erano diffuse tra le native dell'isola. "Si, essere bagagli di dottore." Disse uno dei 2. "Noi avere caricato e ora aspettare cosa fare." Annuì l'altro. "Dottore essere andato in caserma." |
Età sempre divertente notare come i nativi dell'isola reagivano davanti a chi non lo era, specie fra le donne e costituiva un mio personale divertimento.
Annuii alla loro risposta. "Per caso, sapete come si chiama?" sempre più curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Nome dottore..." disse uno dei 2 indigeni "... tu sapere?" All'altro.
"No, io chiamare solo dottore." Questi. "No, noi non sapere nome di dottore, signora." Il primo a Gwen. |
"Vi ringrazio" dissi comunque loro, dandogli una moneta ciascuno.
Poi, dal momento che non mi mancava né l'attitudine né il coraggio per farlo, mi diressi alla caserma, curiosa di vedere chi fosse questo scienziato, quale fosse il suo nome e invitarlo formalmente a casa nostra per la cena. Magari non era la cosa giusta da fare, magari sì, chi poteva dirlo? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwem con spirito di iniziativa, raggiunse la caserma e fu naturalmente fermata dalle 2 sentinelle sull'ingresso.
"E' zona militare, signora." Disse uno dei 2 soldati. "Senza autorizzazione non possiamo farla entrare." Fissandola. |
Dovevo ammetterlo, non avevo affatto pensato a quell'inconveniente.
"Accidenti, avete ragione, scusatemi... Non ci avevo proprio pensato..." con un sorriso mortificato. "Avevo solo saputo che il dottore era appena arrivato ed essendo lui nostro ospite stasera volevo parlargli, ma fa nulla..." con ampio sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In quel momento, attraverso il cancello dietro le sentinelle, Gwen vide passare 2 figure.
Una delle 2 era il capitano Elv. Con lui c'era un uomo in abiti civili. |
Ad un certo punto, vidi passare, oltre il cancello, due figure.
Una era Bell e l'altra doveva sicuramente essere lo scienziato. Allora mi spostai allontanandomi dall'ingresso con le sentinelle e mi avvicinai per attirare la loro attenzione. "Capitano Bell" lo chiamai "Il nostro nuovo ospite è arrivato, vedo..." con un sorriso curioso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"La ringrazio Daima!" con un sorriso cordiale, mentre riponevo la borsetta accanto a me e prendevo la lettera che mi aveva mandato il signor Barber, molto curiosa di scoprire che cosa c'era dentro!
Così, placidamente, la aprii e iniziai a leggere. |
Nel sentire la voce di Gwen, Elv si voltò di scatto.
La guardò, le sorrise e si avicinò. "Buongiorno, signora." Disse a lei. "Lasci che le presenti il dottor Bert Grenden." "Molto lieto, signora." Lui fissando Gwen in tutta la sua persona, forse anche più del dovuto e con una certa, insolente, insistenza, per poi sorriderle. Era un uomo particolare. Attraente ed aitante, con un giubotto da aviatore, forse per il lungo viaggio e l'aria di chi nutriva grande stima in se stesso. https://lh3.googleusercontent.com/pr...kn7F7WSyC7zXRE |
Ricambiai il sorriso che mi rivolse e mi presentò il dottore Bert Grenden.
Sembrava una persona sicura di sè, lo si vedeva subito dallo sguardo chiaro e magnetico, che come quello di Bell non si fece problemi a scivolare sulla mia figura. "Piacere mio, dottore, ben arrivato a Vivas" sorridendo. "Come già accennato al capitano Bell, io e mio marito Stefan avremmo piacere ad ospitarvi questa sera per cena" snocciolai "Voi avete impegni questo sera, capitano?" cercando poi lo sguardo scuro di Bell. "Più si è, meglio è, dico bene?" con sorriso accattivante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya aprì la lettera e lesse:
"Benarrivata, miss Destresya. Le sue qualità, conoscenze ed attitudini mi sono state segnalate da diversi amici e non ho motivo di dubitarne. Le affido così la mia villa e tutto ciò in essa conservato. Lei quindi sarà responsabile di tutto fino al mio ritorno. Per la sicurezza della villa, della mia servitù e della sua persona ho incaricato una persona che credo arriverà poco di lei alla villa. a presto, miss Destresya." Era firmata dal profesor Barber. |
"Mi avevano detto" disse il dottor Grenden "che quest'isola tropicale appariva come il Paese dei Balocchi per noi del continente, ma ricevere un così affascinante invito, beh, va oltre ogni aspettativa." Sorridendo con l'aria di chi è conscio del suo fascino. "Sarà un onore ed un piacere, signora." Portando ancora il suo sguardo a scivolare e ad insistere, forse in modo sfacciato, su tutto il corpo di Gwen.
"Purtroppo io temo di dover rifiutare, signora." Elv. "Sono impegnato con le indagini circa l'assassinio di quell'indigeno. Non crdo di potermi liberare prima delle 23, signora..." rammaricato. |
Accennai un risolino silenzioso, ai suoi complimenti.
Come fosse una delle poche volte che ne ricevevo uno, anche se non era così, ma faceva sempre piacere agli uomini credere di essere gli unici. "Troppo gentile, dottore, per essere appena arrivato..." dissi scherzando. "Bene! Prepareremo il necessario per un degno benvenuto, dunque!" con aria garrula. "Mi spiace, capitano..." con aria mortificata "Allora, se vorrete, vorrà dire che vi aspetteremo per l'amaro e il caffè..." con sorriso divertito, guardandolo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...4a129a033f.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora farò di tutto per esserci al momento del caffè, signora." Disse con un sorriso cordiale Elv a Gwen.
Grenden invece guardò tutto il tempo Gwen. La fissava con insistenza, guardava le sue labbra mentre si muovevano per parlare. Lei sentiva, percepiva gli sguardidi quei 2 uomini su di lei. |
"Vi attenderemo, quindi" col medesimo sorriso.
Sentivo distintamente gli sguardi insistenti di entrambi su di me, con una morbosità ed un desiderio che raramente avevo visto in qualcuno. Così diversi, occhi azzurri e occhi neri, i loro tratti, le loro espressioni, tutto. Eppure, uniti dal loro medesimo desiderio. Mi sentivo bramata, voluta, anche appagata, seppur in parte, poichè non era ancora abbastanza a zittire quel silenzio angosciante dentro di me. "Bene allora, a presto, signori" dissi con tono morbido e vellutato, guardando distintamente entrambi, per poi indossare gli occhiali da sole scuri e andare via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen andò via, seguita dagli sguardi dei 2 uomini.
Tornò così alla villa. Era un meraviglioso pomeriggio di fine Estate, caldo e terso, con il vento che soffiava dalle alture dell'isola e diffondeva ovunque il profumo ed il sapore di orizzonti lontani, di rotte dimenticate, di barriere coralline e canti di vecchi marinai. Eppure quel mondo non appagava l'inquietudine di Gwen. Il pomeriggio trascorse lento, soleggiato e solo verso il tramonto Stefan tornò a casa, chiedendo alla bella e giovane moglie come avesse trascorso la giornata. |
Sentii i loro sguardi su di me, mentre mi allontanavo.
Tornai a casa, l'atmosfera bucolica e pastorale a circondarmi, senza tuttavia raggiungermi davvero. Nel pomeriggio, Stefan tornò, chiedendomi come avessi passato la mattinata. "Ho fatto un giro in paese e ho conosciuto il nostro ospite, rinnovando l'invito per questa sera..." con un sorriso pacato, mentre sorseggiava una limonata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ah si..." disse Stefan a Gwen "... il nostro scienziato... che tipo è? Molto vecchio? Ha una buona conversazione o stasera finiremo con l'annoiarci a tavola?" Divertito.
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Lessi la lettera attentamente, con un leggero sorriso.
Il caro Damb sapeva fare il suo mestiere quando voleva creare delle false referenze non c'era che dire! Poi restai leggermente interdetta quando mi disse che stava arrivando una persona a proteggermi. Come se ne avessi bisogno! Ma ovviamente Barber non poteva saperlo. Sperai che non fosse un tipo troppo in gamba che avebbe potuto interferire con i miei piani! Alzai la testa nell'osservare il panorama attorno a me, che si intravedeva dal finestrino dell'auto, e pazientemente attesi di arrivare alla villa. |
Accennai un risolino, prendendo un sorso di limonata.
"In realtà, credo sia un uomo che sa il fatto suo, molto sicuro di sé, non un vecchio bisbetico come l'hai descritto tu..." con tono divertito. Decisamente non lo era ed era un'idea accattivante. Tuttavia, nel momento in cui ripensavo ai suoi occhi cerulei ed i capelli rossicci, nella mia mente apparivano i capelli neri e gli occhi scuri del capitano, quasi costringendomi a fare un paragone ed era davvero un meccanismo interessante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'auto arrivò alla villa.
Si trattava di una grande e sfarzosa abitazione bianca, posta su un'altura da cui si poteva dominare l'intera costa con un solo sguardo. Appena scesa dall'auto Destresya vide arrivarle incontro un vecchio maggiordomo ed una donna di mezz'età. "Benvenuta alla villa, miss Destresya." Disse il maggiordomo. "Io sono Garson, il maggiordomo del dottor Barber." "Ed io sono Ucrais, la cuoca, miss Destresya!" La donna. |
Ecco, prima cosa positiva della missione?
La villa, non era affatto male, si dominava tutta l'isola con lo sguardo e, cosa più importante, il fatto che fosse su un'altura produceva un certo venticello capace di mitigare leggermente il caldo. Leggermente, ora non esageriamo. Però non era male. Conobbi la servitù, sorrisi cordiale a tutti loro, da brava padrona di casa. "Garson, gentilmente, mi mostreresti la mia stanza e il resto della villa?" chiesi al maggiordomo con fare gentile ma deciso. |
A quella descrizione fatta da Gwen, Stefan le lanciò uno sguardo vago.
"Sarà bene preparasi allora." Disse, per poi andare in camera a cambiarsi. Un'ora dopo un'auto arrivo alla villa. Era una delle tipiche macchine usate dagli isolani per portare in giro i turisti. Da essa scendo l'affascinate Grenden. Bussa e uno dei camerieri lo accampagna dentro. "Buonasera, signora." Disse salutando Gwen. "Mi sono permesso di portare del vino..." mostrandole una bottiglia caratteristica "... è un regalo di un capo tribù, sulla cui isola lavorai per diversi mesi ad un mio esperimento... diceva fosse un elisir magico... non credo sia così, ma perchè contraddirlo?" Fissandola. https://1.bp.blogspot.com/-r05EmaG9E...fassbender.jpg |
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