Mi alzai di soprassalto.. Hiss.. Ponendo la mano sul cuore.. Dove era ora, stava bene.
Forse era il ricordo della tempesta... Quel giardino poi sembrava il Giardino dell'Eden.
Mi vestii e uscii con la lampada a cercare la cucina per una tisana.

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L'uomo guardò Gwen sconcertato.
“Come...” disse agitato “... come sarebbe a dire? Che razza di responso sarebbe? E' troppo vago... chiunque potrebbe leggere una cosa simile nei tarocchi... chiunque!”
“Calmatevi ora...” fece Elv.
“Voi non capite...” l'uomo “... non capite!” Portandosi le mani sul volto.
Era disperato.

Altea prese una lampada e scese di sotto in cerca delle cucine.
Corridoi e scalinate erano avvolte da un fitto buio, squarciato appena dalla luce della lampada che generava così inquiete ombre in quel gioco di chiaroscuro.
Alla fine lei riuscì a trovare le cucine.
Tutto era desolato e solitario, come se ci fosse solo lei in quella dimora.

Lo guardai con gli occhi sgranati, senza sapere che dire.
Non era certo colpa mia se non c'era nulla da fare...
Elv cercò di calmarlo, ma quello era disperato ed io cercavo i suoi occhi neri per avere sicurezza e conforto.

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Ma come era possibile.. Sembrava la vita ci fosse solo nel giardino. Aprii degli sportelli per cercare ciò che mi occorreva.

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Ad un certo punto l'uomo andò via.
Era visibilmente sconvolto e spaventato.
“Quel tipo credo sia completamente matto...” disse Elv a Gwen.

Altea con la sua lampada cominciò a cercare in giro il tutto per la sua tisana.
“Voi...” disse ad un tratto una voce dietro di lei “... cercate qualcosa?”
Era la donna che aveva incontrato al suo arrivo nella tenuta.

Il tipo andò finalmente via ed io restai seduta in mezzo al letto, rimanendo seduta in mezzo al letto un po' perplessa, o forse provata nel vederlo così disperato.
Sospirai.
"Un po' posso capirlo... Non è mai facile ricevere brutte notizie... Molti reagiscono così..."

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Ad un tratto sobbalzai e mi voltai alla voce femminile tuonante.. "Solo farmi una tisana" con fare tranquillo "Potete aiutarmi?" sedendomi. Questa donna era veramente acida.. "Potrei sapere chi è il padrone del palazzo?"

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"In realtà" disse Elv a Gwen "gli hai solo detto che ci saranno cambiamenti... bah... per me è matto da legare." Scuotendo la testa e tornando a stendersi sul tappeto. "Si, matto come un cavallo... su, riposiamo... è meglio."