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Scrutai e studiai a lungo il suo sguardo vago, prima che andasse a prepararsi.
Passò un po' di tempo e dopo che anch'io fui pronta, lo scienziato arrivò. Entrò porgendomi una bottiglia di vino e alla sua descrizione lo guardai con vago sorriso enigmatico. Era certamente più affabulatore di Bell, sembrando anche anagraficamente più avanti e certamente più marpione, ma era divertente notare le differenze fra loro due. "Voi vi burlate di me, dottore..." mormorai, con aria divertita, tenendo in mano la bottiglia.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...22c0d3415f.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il maggiordomo pregò Destresya di seguirlo e le mostrò tutta la villa.
Il giardino, la piscina, le terrazze, le stanze interne ed infine la sua camera, grande e confortevole. "Inoltre, miss Destresya, nei garage ci sono diverse vetture, fanno parte della collezione del professor Barber." Disse il maggiordomo. |
Visitai l'intera villa con un'espressione gentile e distaccata sul viso.
Dopotutto era quello che ci si aspettava da me e io non avrei certo deluso le aspettative. Non era da me! La mia camera non era male, ne apprezzai sopratutto la vista, incantevole. Ma avrei avuto tempo per esplorarla più tardi. "Una collezione di vetture? Oh interessante, mi porti a vederla!" ordinai. |
Lui la guardò negli occhi, poi scivolò con lo sguardo lungo tutto il suo corpo.
La guardava senza paura di apparire insistente, fuoriluogo o peggio. "Andiamo, sigora..." disse Grenden sorridendo a Gwen"... siete troppo affascinante e sensuale perchè gli uomini perdano tempo a burlarsi di voi... e sapete benissimo l'effetto che suscitate." Divertito. Aveva un che di anarchico e virile, come se non conoscesse regole o limiti. |
"Certamente, miss Destresya." Disse il maggiordomo.
La condusse così nei garage, dove c'erano diverse auto, di tutti i tipi, da quelle lussuose, a quelle sportive e fino ai fuoristrada. "La particolarità di queste auto, miss Destresya è che tutte sono apparse in celebri film." Lui a lei. |
Il suo sguardo era sì desideroso come quello di Bell, ma più insistente, come se non temesse alcun limite.
Mi destabilizzò appena, poichè non mi ero aspettata fin'ora una tale audace virilità nei miei confronti, mai l'avevo trovata, fra le braccia di chi aveva assecondato i miei desideri di una notte. Sorrisi con accennata consapevolezza, senza scompormi troppo. "E voi siete troppo sfacciato per contar frottole" lo rimbeccai, divertita. "Seguitemi" gli dissi, portandolo dov'era stata apparecchiata la tavola per la cena, mentre sistemavo il vino ed aprivo la bottiglia per farlo respirare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Le auto erano davvero particolari e diversissime tra loro.
Questo professore doveva essere decisamente ricco, ma molto più di quanto mi sarebbe mai passato per la testa. Insomma, c'è chi colleziona francobolli... e chi auto! Poi quel dettaglio: erano tutte apparse in celebri film? "Davvero? Che cosa curiosa e interessante! E le guida anche o le lascia qui come cimeli da collezione?" osservandola, sinceramente incuriosita da quella passione stravagante. |
"Diciamo che preferisco impiegare questo momento a fare altro" disse sorridendo piano Grenden a Gwen "piuttosto che raccontar frottole." Seguendo la padrona di casa.
Arrivarono così nel salone dove sarebbe stata servita la cena. Le finestre, ampie e con vista sulla scogliera a picco sul mare, erano aperte e la brezza soffiava leggera intrisa di salsedine. "Mi permetta..." lui prendendo la bottiglia che Gwen voleva aprire e nel farlo toccò la mano di lei "... credo tocchi a me..." stappandola e portandosela al naso "... senta anche lei..." porgendole poi il vino "... chiuda gli occhi..." avvicinandosi a lei "... sentirà il profumo e l'essenza di questi mari... dovrebbe essere ammaliante, ipnotico..." con un tono di voce più bassa. |
"Il professor Barber le guida spesso." Disse il maggiordomo a Destresya. "In realtà le guida quasi soltanto lui. Ma anche le auto, come il resto della villa, sono sotto la sua responsabilità, miss Destresya." Fissandola.
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Scossi appena la testa, con un mezzo sorriso.
Che personalità inarrestabile... Prese dalle mie mani la bottiglia, per aprirla e al suo invito capii che sì, era davvero il marpione che dava l'impressione di essere. Sorrisi appena divertita, prima di chiudere gli occhi per sentire il profumo di quel vino così particolare. Restai un paio di istanti in quel modo, poi riaprii gli occhi verdi. "Morbido, avvolgente, appena pungente ed aspro per la nota esotica e fruttata, ma certamente un bouquet interessante" con sorriso enigmatico, osservando i suoi occhi cerulei. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grenden rise.
"Ottimo gusto, signora..." disse a Gwen "... ma può fare di meglio che ripetere parole degne del miglior somelier..." con tono basso ma vagamente impertinente "... io non sono come gli altri uomini e non mi accontento di belle parole..." scivolando ancora una volta con lo sguardo lungo tutta la sua figura, per poi guardarla negli occhi "... nel profumo di questo vino c'è quel che manca nella sua vita, non è vero?" Ora vicinossimo a lei. "Buonasera." Arrivando ad un tratto Stefan. "Immagino lei sia il famoso scienziato di cui tutti parlano." Sorridendo cordiale. "Piacere, sono il signor Stefan." Stringendole la mano. "Molto lieto." L'altro. "Sono il dottor Grenden." |
Ridacchiai alle sue parole.
"Devo pur impressionarvi in qualche modo..." divertita. nel profumo di questo vino c'è quel che manca nella sua vita, non è vero? Quelle parole mi lasciarono parecchio sorpresa, ma non riuscii a rispondere come avrei voluto, perchè Stefan, naturalmente, arrivò, impedendomi di approfondire la questione. "Caro, il dottor Grenden ci ha omaggiati di un ottimo vino, ti va di fare gli onori di casa?" gli chiesi, con un sorriso cordiale, porgendogli la bottiglia ed i calici. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, ho notato come il nostro ospite spiegava i pregi di questo vino." Disse Stefan a Gwen, prendendo la bottiglia e guardando sua moglie. "Ma prego, mettiamo pure a tavola." Con tono affabile come era sua abitudine.
I 3 così presero posto in tavola e la cena fu servita, con la brezza marina che diffondeva la magia delle onde ed il profumo del mare. "In cosa consistono i suoi studi, professore?" Mangiando Stefan. "Su nuove frontiere delle onde radio, signor Stefan." Rispose Grenden. |
Sollevai un sopracciglio, guardandolo con aria curiosamente sorpresa.
Ultimamente, Stefan sembrava prendersi parecchio di coraggio, volevo capire dove sarebbe arrivato. La cena iniziò e lui chiese a Grenden di cosa si occupasse. "Credo dovrete essere più semplice nelle spiegazioni, dottore, per dei profani come noi..." con un risolino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Temo mia moglie abbia ragione, professore." Disse sorridendo Stefan.
"Beh, in realtà è molto più semplice di quanto sembri." Divertito Grenden, fissando prima l'uomo e poi Gwen. "Le Onde Radio riguardano il campo magnetico terrestre e tra i vari utilizzi c'è quello nascente e riguardante l'industria bellica. Interesse accellerato dopo la fine del conflitto mondiale. Le Onde Radio infatti vengono sfruttate da un mezzo marino sempre più importante in guerra, ossia il sommergibile. Quindi comprendere i possibili nuovi utilizzi dele Onde Radio può aprire scenari importantissimi e ad oggi sconosciuti." "Intressante, professore." Annuì Stefan. "Ma stasera non voglio certo tediarvi con i miei studi, signori." Divertito, Grenden, per poi guardare ancora Gwen. Sembrava non farsi troppi problemi nel guardare la padrona di casa nonostante la presenza di suo marito. |
Lo ascoltai con interesse, durante la spiegazione.
"Certamente un utilizzo alternativo del sapere scientifico" commentai. Notai poi che non si faceva affatto problemi a puntare i suoi occhi azzurri su di me, nonostante vi fosse Stefan. Senza alcun timore. "Immagino avrete sentito di ciò che è accaduto all'indigeno che lavorava per voi. Cosa pensate che possa essere successo?" guardandolo e prendendo un sorso di vino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"I soldati se ne stanno occupando, signora, ma credo che probabilmente sia stato ucciso nel tentativo di scongiurare un tentativo di furto." Disse Grenden a Gwen.
"Come fa ad esserne così sicuro, professore?" Stefan. "Perchè era un indigeno e già in precedenza mi era stato detto che le mie apparecchiature attirassero, diciamo così, l'interesse dei nativi." Spiegò lo scienziato. "Strumenti che utilizzano specchi e vetri concavi e convessi, oltre a spie luminose, sembrano interessare parecchio i superstiziosi indigeni." "Capisco..." fece Stefan "... in effetti la nostra tecnologia deve sembrare quasi magia per loro..." mangiando "... questo è davvero eccellente, professore..." assaporando poi il vino. "Si, è una bottiglia pregita e rara." Sorridendo Grenden. "Beh, siamo onorati che lei abbia scelto di stapparla a casa nostra, professore." "Non potevo immaginare un'occasione migliore, signore." Grenden rivolto a Stefan, ma guardando invece Gwen negli occhi. |
"Il vostro ragionamento, in effetti, non fa una grinza..." annuii.
"Spero comunque che ciò non costituisca problemi per voi in futuro, riguardo i vostri esperimenti e la strumentazione" commentai poi. "Davvero un vino sorprendente, certamente apprezzato" accennando un sorriso sotto i baffi, quando mi guardò. "Quanto pensate che vi fermerete qui, dottore?" gli chiesi poi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...8d2fd6755c.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui continuava a guardarla.
Gli occhi chiari di Grenden erano in quelli di lei, poi sulle sue labbra quando la padrona di casa parlava, fissandola in modo insistente, quasi ignorando la presenza di suo marito. "Vedremo, dipenderà dai miei studi, signora..." disse, riempiendo prima il bicchiere di lei, poi quello di Stefan "... spero di avere tempo ed occasioni di poter scoprire... le bellezza segrete, nascoste di quest'isola..." con vaga malizia. "Beh, Vivas è un'isola poco conosciuta, professore, ma straordinaria." Fece Stefan. "Alcuni suoi punti poco nascosti racchiudono bellezze mozzafiato. si tratta di paesaggi primordiali." |
Sentivo insistenti gli occhi dello scienziato su di me, ogni cosa che dicevo o facevo ed ignorava totalmente Stefan, contrariamente all'educazione rispettosa di Bell che cercava di fare buon viso a cattivo gioco.
Così diversi, ma così intriganti. Tanto che sorrisi appena con la medesima malizia alla sua affermazione. Al risposta di Stefan, rischiai di scoppiare a ridere, ma riuscii a mantenere un certo aplomb, prendendo un altro sorso di vino. "Beh, speriamo dunque che Vivas sis all'altezza delle aspettative..." allo scienziato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...7cae79c3e2.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non vedo l'ora di scoprirlo, signora..." disse lui con tono basso, caldo, gli occhi fissi in quelli di Gwen ed un'espressione enigmatica "... lei ha qualcuna diqueste bellezze da consigliarmi, signora? in fatto di bellezza credo che nessuno sia più adatta di lei." Ancora un lungo sguardo e poi un vago sorriso. "Lei è un uomo molto fortunato, signore..." rivolto poi a Stefan "... avere il cuore di una donna come sua moglie è qualcosa che va al di là dei più bei sogniche un uomo possa fare." Alzò appena il biccchiere. "Brindo allora proprio a sua moglie, se me lo permette... l'ultima sirena di questi mari i cui occhi sono il tesoro più bello..."
"Lei è molto gentile, professore." Alzando il bicchiere anche Stefan. |
Tutto ciò che disse, uscì come un malizioso profluvio, dalle sue labbra irriverenti che fin'ora non avevano affatto lesinato in quanto a complimenti verso di me.
Sorrisi compiaciuta e sì, anche soddisfatta e orgogliosa di quelle parole su di me, sui miei occhi, in un modo in cui pochi si erano esposti, specie da quando ero sposata. Avrei voluto dissentire quando disse che mio marito aveva il mio cuore, ma accettai il brindisi. "Siete troppo gentili, signori, mi consumerò con tutti questi complimenti..." con tono ironicamente civettuolo, prima che bevessi un ultimo sorso. "Vi consiglio certamente le cascate, nel folto della foresta, ma perfettamente raggiungibili e suggestive. O il promontorio dei palmeti, da dove si possono ammirare dei tramonti mozzafiato, impossibili da trovare altrove" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise a Gwen, continuando a fissarla in un modo sempre più caldo, più insistente, più sfacciato.
In pratica la stava spogliando con gli occhi. Le guardava le labbra e lei ebbe la netta sensazione che lui fosse sul punto di prenderla e baciarla con passione. "Allora, caro professore..." disse Stefan, quasi rompendo l'atmosfera ardende di quella tavola "... le serve solo una piacevole compagnia per condividere le bellezze consigliate da mia moglie Gwen. Ma sono certo che un uomo attraente come lei saprà far breccia nel cuore di qualche bella donna della nostra isola." Sorridendogli. "Lei è molto egoista, signor Stefan..." Grenden con tono scherzoso, ma forse solo in apparenza "... ha conquistato la più bella dell'isola, la sua regina e ora mi condanna a cercare l'illusione di una simile bellezza in qualche altro volto..." prendendo di nuovo il bicchiere "... brindiamo perciò alla mia invidia, il sentimento che da sempre ha spinto gli uomini ai gesti più folli, fantastici e terribili..." ridendo piano, per poi bere e fissare ancora Gwen. https://i.gifer.com/LYwJ.gif |
Sembrò che fosse sul punto di prendermi e baciarmi lì, davanti a Stefan, incurante di tutto e tutti e mi sentii quasi frastornata quando Stefan spezzò l'atmosfera, volendo intenzionalmente distogliere Grenden da me, tuttavia riuscendoci poco o nulla, tuttavia non mi dispiacque quell'accenno di gelosia nelle sue parole mirate e scelte accuratamente.
Alla risposta dello scienziato, fossi stata una giovane adolescente ingenua sarei arrossita dalla testa ai piedi e mi limitai a seppellire il viso nuovamente nel bicchiere. Non pensavo che l'avrei mai detto, ma avevo paura che Stefan si mostrasse eccessivamente insofferente, viste le numerose frecciate in una sola giornata. "Via, Stefan, non entrare nel merito del privato del nostro ospite, non è cortese..." gli dissi, con tono candido ed un tocco sulla sua mano. Una falsa intimità che, probabilmente, non avevo mai mostrato verso di lui e certamente non volevo iniziare ora, tuttavia dovevo contenere i danni, prima che Grenden facesse esplodere una bomba. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stefan guardò Gwen e strinse la mano di sua moglie, per poi sorriderle.
Grende guardò quel gesto di lei, quello di suo marito ed un lampo di rabbia mista a gelosia attraversò i suoi occhi chiari. Non disse nulla e finì il suo bicchiere. "E' stata una cena deliziosa ed una serata piacevolissima, signora..." disse dopo un lungo istante "... lei è un uomo fortunato e merita tutto ciò che ha, amico mio..." sorridendo a Stefan "... ma io sono un animale solitario e poco abituato al calore di una casa... mi perdonerete, signori, se ora apprifitterò della vostra terrazza per fare 2 passi e godermi la magia delle sere tropicali..." con permesso, signora..." alzandosi e baciando la mano di Gwen con fare galante. Ed uscì sulla terrazza. "Uomo alquanto originale, non credi?" Stefan a sua moglie una volta rimasti soli. |
Dovevo ammetterlo, dietro al mio gesto c'era molto altro e Grenden lo confermò.
Vidi un lampo di gelosia e rabbia nei suoi occhi e la cosa mi stuzzicò non poco. Disse poi che sarebbe andato a fare due passi ed io sorrisi compiaciuta quando baciò la mia mano, prima di andare via. "Direi di sì" sorridendo a Stefan "Una ventata di novità in questa isola sempre uguale" con sorriso sornione. Era stata una serata imprevista, inaspettata, non avevo calcolato ogni singola emozione o sensazione. Non che solitamente lo facessi, ma stavolta era stato diverso, travolgente e, quasi, inarrestabile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già." Disse con tono vago Stefan a Gwen. "Anche se io credo che quest'isola sia bella proprio per questo... la tranquillità... e forse il nostro professor Grenden è un uomo troppo inquieto... mi sembra simile ad uno dei personaggi romanzeschi di Wells... avrà viaggiato parecchio e temo che prima o poi quest'isola gli verrà a noia..." con un tono velatamente crudele, quasi volesse colpire e forse ferire la sua bellissima moglie.
In quel momento arrivò il cameriere ed informò Stefan che era giunto il capitano Elv. "A quest'ora?" Sorpreso il padrone di casa. "E' quasi Mezzanotte..." |
Sentii le sue parole, velate di una cattiveria notevole, atte forse a colpirmi.
"Spero comunque che possa godersi il soggiorno nel frattempo..." con tono candido ed un sorriso. Poi, un domestico ci avvisò che Bell era arrivato. "Oh, accidenti..." dissi subito "Mi ero permessa di invitare il capitano Bell insieme al dottor Grenden, solo che mi aveva avvisata che probabilmente le indagini lo avrebbero trattenuto" ammisi poi. Dissi comunque ai domestici di farlo accomodare e di preparare dei caffè per tutti, anche per il dottore. Dopotutto, l'avevo promesso, no? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma certo, cara..." disse Stefan a Gwen "... hai fatto ad invitare anche il capitano Bell."
Così il bel capitano entrò. "Buonasera, signora..." sorridendo a Gwen "... signore." Stringendo la mano a Stefan. "Spero di non essere giunto troppo tardi e magari disturbare." "Affatto, capitano." Scuotendo la testa Stefan. "Vado a chiamare il professor Grenden, così che si possa fare tutti insieme un brindisi di fine serata. Con permesso." Ed uscì. Il capitano si sentì allora libero di poter guardare la padrona di casa, senza apparire indiscreto a suo marito, ora che era uscito dalla stanza. "Davvero non disturbo, signora?" Elv a Gwen, fissandola negli occhi. |
Sorrisi a Stefan, sapendo che non era affatto così, nella sua testa, ma tutto si basava sul fare buon viso a cattivo gioco e così avremmo continuato, probabilmente per sempre.
Bell entrò e come sempre sentii una particolare emozione nel guardare i suoi occhi neri, il viso fresco, i capelli neri che ancor di più mi attiravano. "Buonasera, capitano, ben tornato!" lo accolsi, con sorriso caloroso. Stefan si allontanò per chiamare Grenden e sentii il suo sguardo farsi più intenso, ora che eravamo da soli. Certamente molto diverso dall'insolenza del dottore. "Non siate sciocco, Bell! La notte è giovane e sono stata io a richiedere la vostra presenza! È sempre un piacere per noi avere ospiti" con sorriso accattivante, mentre potevo di nuovo ammirare le sue iridi come perle di ossidiana. "Accomodatevi" indicandogli salottino laterale. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Grazie, signora..." disse sorridendo Elv a Gwen, per poi sedersi "... stasera mi consenta di dirle che è più affascinante del solito..." guardandola in quel suo vestito "... temo di essermi perso una magnifica serata... ha conosciuto il professor Grenden, vero? Spero le abbia fatto una buona impressione." Dietro il tono gentile si celava invece la viva curiosità di conoscere cosa lei pensava dello scienziato.
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Si sedette e mi intenerì come espose quel complimento.
Era garbatamente disarmante. Ecco. Era di certo la definizione perfetta per Bell, niente di più niente di meno. "Vi ringrazio molto, capitano. Voi, invece, siete sempre immancabilmente gentile" con tono vellutato nella voce morbida e sguardo diretto nei suoi occhi neri. "È stata una discreta cena, sì, devo ammetterlo. Oserei definire il dottore quasi eclettico, se mi passate il termine" col sorriso che da enigmatico si era fatto più conviviale, quasi fosse per me cosa semplice destreggiarmi fra le varie maschere del mio volto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ecclettico..." disse Elv guardando Gwen seduta davanti a lui "... in che senso, signora? Beh, di certo sarà stata per lui una serata molto piacevole, data la sua compagnia, signora." Con fare gentile, ma anche con un filo di gelosia irrazionale.
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Se avessi dovuto isolate una sola cosa di cui non potevo proprio fare a meno, come avevo già reso più che chiaro, erano le attenzioni.
Non mi era sfuggita la velata, o forse non tanto velata, nota di gelosia nel tono di Bell. Come quella nello sguardo di Grenden o nelle parole di Stefan. Il pensiero che ognuno di loro mi reclamasse, benchè mi importasse poco o nulla del mio coniuge, mi compiaceva, in un modo che non riuscivo a comprendere né a spiegare. Era inevitabile, non riuscivo a farne a meno, mi nutrivo del loro desiderio e avrei voluto che niente di tutto ciò finisse, non era mai abbastanza, per me. "Beh, solitamente gli scienziati, almeno nell'immaginario collettivo, sono visti come persone impegnate unicamente nel loro lavoro, senza alcun interesse, apparentemente senza la minima traccia di personalità e sono tutti elementi invece decisamente riscontrabili nel dottor Grenden" spiegai, con tono pacato e candido. "Siete d'accordo con me?" tornando col mio sorriso accattivante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Gwen parlava Elv la fissava con attenzione.
"Comprendo, signora..." disse guardandola con i suoi occhi neri "... e a quanto pare il nostro scienziato le ha fatto un'ottima impressione, giusto?" E nel dire questo il suo sguardo, quasi come un animale che fugge dalle catene, si liberò lungo tutta la persona di lei, percorrendola tutta. Più volte. In quel momento rientrarono Grenden e Stefan. |
Stasera, il capitano era decisamente più attento, molto di più.
Probabilmente, a causa della presenza di Grenden. "Abbastanza" dissi, con sorriso enigmatico. In quel frangente, lui percorse il mio corpo col suo sguardo nero e profondo, più volte, stavolta senza circospezione, senza inibizioni. In quel momento, Stefan e Grenden tornarono. "Ecco l'altro nostro ospite" sorridendo "Non vi è certo necessità che rinnovi le presentazioni, fra voi" dissi, mentre ordinavo di nuovo a Chula di portare quattro caffè. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La risposta di Gwen lasciò stupito Elv, che sorrise piano, forse perchè quella parola prounciata da Gwen al capitano non suonò eccessivamente calda.
Un attimo dopo arrivarono Grenden e Stefan. "Bentrovato, capitano." Disse lo scienziato. "Professore." Rispose Elv. I 2 si fissavano in modo ambiguo, come fossero i galli del pollaio. Chula portò allora i 4 caffè. "Ottimo, mi ci voleva..." divertito Elv "... un caffè mi aiuterà a restare sveglio, visto mi attende una lunga ronda stanotte in caserma." "Sempre per quelle indagini, capitano?" Chiese Stefan. "Si, signore." Annuì il militare. "Io invece credo che non prenderò il caffè..." fece Grenden "... ho idea che stanotte difficilmente chiuderò occhio..." guardando Gwen ora con ancora più insistenza, più ardore. Fu un istante lunghissimo dove il suo sguardo chiaro si fece profondo e penetrante, come chi a stento sopportava il desiderio di lei. Elv notò il tono delle sue parole e la luce calda negli occhi dello scienziato, reagendo con una smorfia di fastidio, per poi fissare Gwen. La bella padrona di casa era il bersaglio degli sguardi e dei desideri di quei 2 uomini. |
Dal momento in cui i due si salutarono, scattò improvvisamente un meccanismo alquanto curioso e divertente, se osservato attentamente dall'esterno.
Sì studiavano come i galli nel pollaio ed il fatto che, solitamente, ce ne fosse solo uno, la diceva lunga. Era eccitante e divertente, non vivevo che per questo. "Tutto quello che volete, capitano" divertita, quando parlò del caffè "Immagino sia alquanto pesante e stancante, dover rimanere lì tutta la notte..." con una smorfia. Alle parole di Grenden, lo guardai. "L'aveste detto prima, dottore, avrei ordinato per voi una camomilla..." con pungente sarcasmo, soprattutto nello sguardo. Fu quella sua precisazione che vede scattare il Bell una molla, portandolo a trattenere a stento un'espressione di fastidio, prima di tirnare con lo sguardo su di me. "Speriamo dunque che venga fatta luce al più resto si quanto accaduto a quell'indigeno, la popolazione di Vivas è davvero poco incline a sopportare emergenze di questo tipo che vanno ad increspare la calma piatta dell'isola..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non sarebbe bastata stanotte, signora..." disse Grenden a Gwen "... e voi lo sapete..." fissandola.
Stefan lanciò uno sgurdo a sua moglie, per scorgerne l'espressione e la reazione a quelle parole sfacciate. "Si, lo prenderemo presto l'assassino, signora." Fece Elv, forse per sfogare la rabbia causatagli dallo scienziato. "Non tema." |
Grenden era sempre più sfacciato, senza alcun limite e la situazione era sempre più in bilico.
Sentii addosso lo sguardo di Stefan, ma non lo ricambiai, rimanendo a guardare lo scienziato. "Voi dite?" con tono innocente e pacato "Non posso dirmi un'esperta, i miei rimedi per l'insonnia sono diversi dalla camomilla..." sempre con forte sarcasmo nelle parole, ma non nel tono, considerando che le mie pillole non fossero strettamente legate alla semplice insonnia. Così come non lo erano le sue parole, ma non volevo dargli la soddisfazione. "Voi mi rincuorate, Bell. Non è mai gradevole il pensiero di un assassino a piede libero" con maggiore calore nel tono. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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