Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-04-2020 23.40.57

Ahimè, non è Alfabeto, lady Altea :naughty:
Vedo che è ostico questo arcano... beh, il premio sarà all'altezza della bravura della vincitrice ;)

Destresya 22-04-2020 00.01.32

Ma...è troppo chiedere un altro aiutino, milord?

Guisgard 22-04-2020 00.15.09

Nulla è troppo per voi Dame di Camelot ;)
Ecco un altro indizio:

"Basamento" :smile:

Destresya 22-04-2020 09.51.54

Sempre troppo buono milord, allora direi SFINGE!

- il basamento della Sfinge nella piana di Giza è unico perchè molto più antico della sfinge stessa
- è un simbolo araldico e massonico
- Sempre riguardo alla Sfinge di Giza, è famosa per essere senza naso
- sono state ritrovate delle sfingi anche in turchia
- c'è una farfalla che si chiama così e un film del cinema muto

Guisgard 22-04-2020 16.07.32

In Turchia è stata ritrovata la più antica raffiigurazione della Sfinge e col titolo di Sfinge è anche un film muto.
Che dire, lady Destresya?
Siete stata ancora una volta un portento, risolvendo questo intricato enigma!
Infatti è proprio finge la soluzione :smile_lol:
I miei complimenti :smile_clap::smile_clap::smile_clap:

Destresya 22-04-2020 16.16.30

Grazie dei complimenti, milord!!! Era davvero difficile questo enigma!!
Dunque avrò il premio che avete promesso? :smile_wub:

Guisgard 23-04-2020 22.41.53

Naturalmente, lady Des ;)

Destresya 26-04-2020 23.58.22

Ed è troppo, mio signore, chiedervi qualcosa in più su questo premio??? :smile_wub:

Guisgard 27-04-2020 21.55.21

Tenete d'occhio il prossimo Gdr, lady Destresya, pare essere a buon punto, a Dio piacendo... ;)

Guisgard 26-05-2020 17.38.21

Quando Oudin ricevette quell'incarico dal signor Bosu, ne restò molto colpito.
La fabbrica di Bosu era rinomata in tutto il paese per l'eccellente fattura e la sicura efficacia delle sue armi. Era più di un secolo che la fabbrica produceva armi e nei decenni fra i suoi clienti vi erano stati celebri guerrieri, ufficiali dell'esercito e persino esponenti della vecchia aristocrazia. Alcune di quelle armi poi si erano guadagnate onori e fama tanto da essere entrate nelle fantasie popolari. Ora Busu aveva inviato il suo giovane armaiolo presso un misterioso cliente, che richiedeva la forgiatura di una spada particolare. Non era ben chiaro cosa volesse davvero quell'uomo. In realtà durante il viaggio Oudin ripensò a lungo a questa storia. L'uomo viveva in una sperduta regione nel Nord, a diverse miglia dal centro abitato più vicino. L'ultimo paesello prima della selvaggia tundra, il luogo in cui sorgeva il castello del Dottor Ordifren, questa era il nome del misterioso cliente, era uno sperduto villaggio formato da poche casupole raccolte intorno ad una chiesetta. Oudin vi giunse la vigilia della notte di Santa Rita da Cascia, resa celebre secoli prima per un grande processo in cui furono condannate e poi arse vive diverse donne, tutte accusate di stregoneria. Quella stessa notte, vecchia di secoli, le forze del male giurarono vendetta contro la Chiesa di Roma ed i suoi alleati. Giunto al villaggio, Audin cenò nell'unica locanda del posto, al cui ingresso oscillava un'insegna col suo sinistro nome: “La lepre sgozzata”.
La moglie del locandiere gli raccontò che per attraversare la tundra e raggiungere il castello vi era una diligenza, che però passava solo una volta la settimana, ossia il Venerdì.
Così, finito di mangiare, il ragazzo lasciò la locanda per raggiungere la tundra ed attendere la diligenza. Nel voltarsi indietro vide però la locandiera fissarlo dalla porta ed ebbe la netta sensazione che lei stesse pregando. Non vi badò però molto, visto che lui non aveva alcuna credenza Religiosa.
Attese a lungo, nel silenzio della notte, ad un bivio e sotto un albero di noce dai rami spettrali. In lontananza di tanto in tanto si udivano gli ululati dei lupi ed il canto di alcuni uccelli notturni provenienti dal cuore della selvaggia tundra. Trascorsero così alcune ore, senza che nessuno si vedesse arrivare. Poi ad un tratto il nitrito di alcuni cavalli fece sussultare Oudin. Vide così arrivare una diligenza trainata da 4 cavalli neri come la notte, dagli occhi di fuoco e la schiuma alla bocca. A guidare la vettura vi era un uomo avvolto da uno scuro mantello, dal bavero alzato ed il cappello a coprire gran parte del capo.
“Perdonatemi, ma non mi è stato possibile giungere prima.” Disse il cocchiere, per poi aprire la porta della diligenza per far salire Oudin.
Questi annuì e salì a bordo. Un attimo dopo la carrozza ripartì.
Attraversò un tratto di tundra dall'aspetto selvaggio, fatto di querce secolari, spettrali noci, svettanti pini, inquietanti salici e sinistri faggi. La falce della Luna sembrava una lama d'argento pronta ad abbattersi sul mondo dei mortali, mentre le fitte ombre della notte parevano anime dannate fuggite dagli inferi. Chiunque altro al posto di Oudin si sarebbe sentito in bilico, come se attraversasse il mondo degli uomini per giungere in quello delle tenebre.
Ma il ragazzo non aveva regole ed ideali che vedessero il mondo diverso da come gli appariva, ossia un crogiolo di idee e libertà per attuarle, senza alcuno spazio per il Destino e la fortuna.
La diligenza arrivò allora nei pressi di un'altura dall'aspetto cupo, maledetto e misterioso. Era un enorme ed alto spuntone di roccia che pareva sbucare dalla terra e spiccare un salto verso il cielo, richiamando la follia di Lucifero e dei suoi angeli caduti. In cima sorgeva un blocco di granito scuro come la pece, dal quale un architetto di certo visionario aveva tratto le forme di un superbo castello. La diligenza risalì rapida l'altura e arrivò davanti al grande portone in legno borchiato. Il conducente aiutò Oudin a scendere e poi bussò forte alla porta. Solo in quel momento il giovane si accorse dell'altezza eccezionale di quell'uomo. Un attimo dopo il conducente risalì sulla diligenza e la portò nelle scuderie del maniero. Per lunghi momenti nessuno giunse ad aprire, ma poi, all'improvviso, si udì il catenaccio interno scattare più volte ed infine la porta, cigolando sui vecchi cardini, si aprì.
Una figura alta, magra, leggera e vestita di una lunga vestaglia purpurea apparve sulla soglia. Aveva folti capelli di un vago brizzolato e legati in una lunga coda, il volto pallido e malinconico, gli occhi di un grigio chiaro ed una bocca sottile, dal taglio crudele. Simile ad un'ombra che emergeva dal buio, avanzava sulla porta accompagnata dal chiarore della lampada che aveva in mano.
“Buonasera, dottore...” Oudin presentandosi... “sono qui per la sua spada... per conto del signor Bosu... il mio nome è Oudin...” un po' teso.
“Benvenuto nel mio castello...” Ordifren a lui “... prego, entri nella mia dimora e mi doni un po' della sua gioia e della sua giovinezza, amico mio... i giovani hanno il dono di vedere il bello della vita...”
Oudin trascorse diversi giorni al castello con Ordifren, rispondendo ad ogni domanda e curiosità del vecchio scienziato sulle armi in generale e su come sarebbe dovuta essere la sua spada. Alla fine il giovane scoprì che il desiderio di Ordinfren era quello di riparare una vecchia spada appartenuta ad un re orientale e da molti ritenuta maledetta. Era conosciuta come la Spada delle Cento Scuole, poiché secondo la leggenda era stata forgiata chiamando le migliori scuole di armaioli del paese, affinchè realizzassero una lama indistruttibile.
Oggi quell'antica spada è conservata nella Galleria degli Studi di Capomazda City.
Rinchiusa in una teca, sulla quale sono incise delle parole che la tradizione vuole formino un arcano, chiamato Aureo di Uaarania. Secondo la leggenda l'arcano, che rende impossibile ad alcuno di aprire la teca senza essere prima risolto, consiste in una frase fra le cui parole vi è un'intrusa. Esso così recita:

“Adesso basta. Che discordia essere fanatico. Giovedì ho invocato la mezzaluna nuova sognandola. Per questo ritengo sia tutta una vera zizzania.”

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'Aureo di Uaarania?
https://66.media.tumblr.com/9a3f6217...af810b167f.jpg

Lady Gwen 26-05-2020 18.34.27

Ad occhio e croce, direi che la storia allegata a questo enigma sia l'inizio di un romanzo gotico che mi è molto caro :smile_chicalazo:

Quanto all'enigma stesso, ci penserò :smile_chicalazo:

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Destresya 27-05-2020 00.34.51

Ma che bellissimo enigma, che storia affascinante, con l'atmosfera gotica, cupa misteriosa.
Davvero bellissimo, mio signore.... che sia tratto dal gdr che sta per cominciare?
Sarebbe davvero emozionante se così fosse!!!
Quanto all'enigma, io direi che l'intruso è: sognandola

Le altre parole, infatti, sono messe in ordine alfabetico secondo l'iniziale.
Adesso
basta.
Che
discordia
essere
fanatico.
Giovedì
ho
invocato
la
mezzaluna
nuova
qui ci andrebbe la O invece c'è l'intruso: sognandola.
Per
questo
ritengo
sia
tutta
una
vera
zizzania

Guisgard 27-05-2020 23.09.11

Si dice che l'Aureo di Uaarania sia stato ideato per nascondere un tesoro favoloso, nato dalle confische di beni ecclesiastici di non si sa quante e quali chiese.
Un tesoro fatto di zaffiri, di rubini e di smeraldi.
Di pietre e gemme di ogni forma e dimensione.
Un tesoro di monete antiche, coniate dai re Cattolici e dai vescovi del Sacro Romano Impero.
E poi dobloni e perle che i galeoni e le fregate spagnole, inglesi e francesi trasportavano da Maracaibo a Porto Reale, fino ai più lontani empori della Compagnie delle Indie.
Un tesoro infinito, racchiuso in una formula, in un arcano.
Si dice che il diavolo di notte giunga sulla Terra per sotterrare i suoi tesori, da offrire in cambio di anime su cui patteggiare.
Forse non esiste un solo Aureo di Uaarania, chissà.
Di certo, lady Destresya, per voi questo Aureo di Uaarania non ha avuto alcun segreto, visto il modo brillante in cui lo avete risolto.
Bravissima!
I miei complimenti :smile_clap:

Destresya 28-05-2020 19.10.17

Sì gli Aurei di Uaarania hanno sempre un fascino particolare, nascondono segreti e aprono porte sull'ignoto.
Sono lieta dunque di aver avuto l'intuizione giusta per risolverlo.
Grazie dei complimenti, milord! :smile_lol:

Guisgard 20-07-2020 16.38.26

La carrozza percorreva veloce quel tratto di strada fra campagne che si alternavano a vallate, con poggi e dossi dai quali spuntava una variegata quantità di austeri cipressi, simili a custodi di quei luoghi ameni e gentili. Le colture di vitigni e di ulivi caratterizzavano quello scenario di bucolica e fiabesca poesia, tra vecchi casali isolati e campi di folti girasoli. Talvolta stretti sentieri spuntavano come dal nulla, di colori pastello, ricordando le illustrazioni di un libro che inaspettate giungono tra una pagina e l'altra per dar forma alla fantasia.
Tutto di quella terra sembrava baciato dalla bellezza e dell'armonia.
“Che sia dannato il diavolo...” disse sbottando Don Turion “... perchè mai quell'asino del cocchiere si è deciso a portare la carrozza tra solchi e dossi?”
Quello che era seduto con lui spostò gli occhi azzurri dal panorama fuori dal finestrino, che aveva fissato assorto fino a quel momento, al petulante nobiluomo.
“Temo che le stradine da queste parti siano tutte così, senor Turion.” Ridendo piano.
“Eh, lo credo anche io!” Sbottò Turion. “Sembra che tutte le strade di Sygma siano in bilico tra colline e vallate!” Scuotendo il capo.
“Secondo quanto detto dal cocchiere” quello dagli occhi azzurri “non ci sono locande lungo il tragitto fino a Nuova Afragolignone, senor.”
“Che il diavolo sprofondi!” Esclamò Turion. “Con tanti luoghi creati dal Buon Dio proprio nel Nuovo Mondo dovevo avere l'ardire di fare affari!” Guardando l'altro. “Piuttosto, caballero... cosa ci fate qui voi? La migliore lama del Vecchio Mondo cosa cerca a Sygma?”
L'altro sorrise.
“Forse...” mormorando poi piano “... mi sono fatto troppi nemici ad Afragolignone e imbarcarmi per il Nuovo Mondo è una delle poche possibilità che mi sono rimaste...”
“Eh, immagino, caballero...” ridendo Turion “... di certo c'entrerà la moglie di qualche ufficiale o peggio ancora, di qualche gentiluomo Afragolignonese!” Fissandolo. “Se fossi giovane e bello come voi, senor, mi accaserei con la donna più bella di Afragolignone! O anche di Sygma, visto che siete qui!” Divertito.
“Se fossi il rubacuori che voi dite, senor...” l'altro ridendo a sua volta “... sarei di certo l'uomo più felice tra Vecchio e Nuovo Mondo.”
“Che impudente siete, caballero!” Con la sua grassa risata Turion.
“Guardate, forse si potrà sostare...” indicò l'altro “... c'è una chiesetta...”
Turion ordinò al cocchiere di fermarsi allora, proprio nello spiazzo antistante la chiesetta.
La carrozza si arrestò così presso un gruppo di alti cipressi.
C'erano però dei cavalli davanti al portico del Santo Edificio e un attimo dopo dalla porta uscirono un gruppo di soldati che portavano alcuni sacchi.
“Ma, figlioli...” seguendoli il curato “... questi oggetti appartengono alla casa del Signore, non potete portarli via...”
“Di al tuo Dio di presentare il conto al governatore, pretaccio!” Ridendo forte uno di quei soldati.
“O magari di farne apparire altri nella tua sacrestia!” Un altro di quei militari. “Così verremo a confiscare anche quelli!” E tutti loro risero.
Tutto ciò davanti all'uomo dagli occhi azzurri appena sceso dalla carrozza.
Poi lui notò una piccola figura nascosta fra i cavalli dei soldati, mentre segnava con un carboncino uno strano segno sulle selle di quei destrieri.
I soldati arrivarono presso i loro cavalli e quella figura, che si rivelò essere un bambino, veloce sparì fra i cipressi.
I militari montarono in sella e galopparono via con il bottino rubato nella chiesetta.
L'uomo dagli occhi azzurri allora raggiunse i cipressi ed afferrò per la camicia il bambino.
“Eccoti beccato!” Esclamò lui.
“Lasciatemi!” Scalciando il piccolo. “Che volete da me!”
“Cosa facevi vicino ai cavalli?”
“Fatti miei!”
“Allora lo racconterai a quei soldati.”
“No, i soldati no!”
“Allora parla.”
“E va bene...” sbuffò il bambino “... lasciavo un segno... volevo aiutare il povero curato...”
“Che segno?”
“Quello della Pantera Nera, lo spirito che difende queste terre dai cattivi!” Svelò il piccolo.
“La Pantera Nera?” Ripetè l'uomo dagli occhi azzurri.
“Si, il cavaliere mascherato che un giorno tornerà a liberarci!” Si svincolò dalla presa e scappò via, mentre quello dagli occhi azzurri lo guardava correre nella campagna.
Lui allora andò verso la chiesetta ed entrò per pregare davanti alla statua della Vergine col Bambino.
Quando si Segnò notò accanto all'altare in pietra un bassorilievo raffigurante la testa di una pantera.
“Padre...” lui al curato “... chi erano quei soldati?”
“Eh, gli uomini del governatore di Sygma, figliolo...” mormorò il chierico “... in queste terre la legge confisca tutti i beni della Chiesa, purtroppo...”
“E quel bassorilievo cosa significa?”
“E' un'antica leggenda...” spiegò il curato “... si narra che sotto l'altare ci sia una cripta segreta, ma nessuno l'ha mai trovata...”
“Ci sono delle parole incise...” l'altro avvicinandosi al bassorilievo.
“E' l'arcano che secondo la tradizione, una volta risolto, condurrà alla cripta segreta...” disse il curato “... le parole, tutte diverse fra loro, sono in realtà legate grazie ad un'altra parola mancante che da senso a ciascuna... e quella parola mancante è la soluzione da trovare...”
Quello dagli occhi azzurri allora lesse ad alta voce l'arcano:

“Cera.
Becco.
Magia.
Preistoria.
Regionale.”

Lesse ancora una volta e poi rivelò al curato la soluzione dell'arcano.
“Don Guisgard.” Arrivando nella chiesetta Turion. “I cavalli hanno riposato, siamo pronti a ripartire per Nuova Afragolignone.”
“Arrivo, caballero.” Annuì quello dagli occhi azzurri.
“Che il Cielo vi benedica, senor...” il curato benedicendolo.
“Grazie, padre.” Sorridendo Guisgard, per poi inginocchiarsi e Segnarsi davanti all'altare prima di andare via.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di oggi?
https://onceuponascreen.files.wordpr...fray.jpg?w=798

Destresya 21-07-2020 15.56.23

Ma che bellissima storia, mio signore!
Epica, divertente e appassionante come solo quella del nostro eroe preferito potrebbe essere. E con un personaggio tutto nuovo, per di più, la Pantera Nera.
Sì, è molto sognante, sapete?
L'atmosfera carica di avventura di vecchi film... ehhh..

Quanto all'enigma, così d'istinto mi verrebbe da dire SIGILLO

- Sigillo di cera
- un sigillo magico
- esistevano già nella preistoria
- Esistono i sigilli regionali
- quanto al becco.... mi verrebbe da pensare che ne esista uno in particolare oppure un becco sigillato? :confused_nervous_sh

Guisgard 21-07-2020 23.05.11

Ahimè, milady, non è Sigillo la soluzione :naughty:
Siete riuscita ad abbinare la parola a quasi tutte, ma non è quella giusta!

Altea 21-07-2020 23.14.08

Una bella storia.. Di quelle che tanto mi piacciono... Io tento con "Candela"

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Guisgard 21-07-2020 23.15.29

Purtroppo, milady, non è neanche Candela la soluzione, non riuscendo a legarsi a tutte le parole :sad_wall:

Altea 21-07-2020 23.20.58

Allora.. "Maschera"

Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk

Guisgard 22-07-2020 15.06.34

Maschera, lady Altea?
Vediamo un pò...

“Cera. (la Maschera di Cera è un famoso film)
Becco. (le maschere a becco erano usate dai medici veneziani durante la peste per evitare il contagio)
Magia. (la magia nei suoi rituali ha spesso fatto uso di maschere)
Preistoria. (Le maschere si usavano sin dalla Preistoria)
Regionale.” (Nella Commedia dell'Arte ogni regione ha una sua maschera)

Tutto perfetto mi pare, lady Altea!
Ed infatti la soluzione è proprio Maschera!
Complimenti :smile_clap:

Altea 22-07-2020 15.11.50

Grazie Milord.. Sono davvero contenta di aver indovinato finalmente un enigma eguagliando Sir Guisgard addirittura. Una domanda.. Avete indicato Bacco non becco.. Ma comunque vi sono pure le maschere a becco che sono quelle veneziane, forse si usavano per la peste.

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Guisgard 22-07-2020 15.23.11

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 147063)
Grazie Milord.. Sono davvero contenta di aver indovinato finalmente un enigma eguagliando Sir Guisgard addirittura. Una domanda.. Avete indicato Bacco non becco.. Ma comunque vi sono pure le maschere a becco che sono quelle veneziane, forse si usavano per la peste.

Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk


Avete ragione, milady :neutral_doh:
Mi sono confuso con uno degli eventuali aiuti da inserire, ma voi siete stata abile e veloce!
Si, ho corretto, grazie ;)

Altea 22-07-2020 15.29.17

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 147067)
Avete ragione, milady :neutral_doh:
Mi sono confuso con uno degli eventuali aiuti da inserire, ma voi siete stata abile e veloce!
Si, ho corretto, grazie ;)

Comunque o per Bacco o per becco sempre maschera è ;)...un regalino milord??

Guisgard 22-07-2020 23.52.07

Un regalino, milady?
Vediamo un pò... che regalino potrebbe essere? :neutral_think:

Altea 23-07-2020 22.22.23

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 147078)
Un regalino, milady?
Vediamo un pò... che regalino potrebbe essere? :neutral_think:

Siete voi bravo a fare regali.. A parte ne avrei molti da ricevere ancora.. Magari potrebbe essere il bel personaggio dell'enigma a darmelo personalmente.. (chiese sfacciatamente)

Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk

Guisgard 24-07-2020 23.05.32

Per avere ciò che chiedete, milady, vi basterà giocare e vivere il Gdr ;)

Altea 24-07-2020 23.15.10

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 147139)
Per avere ciò che chiedete, milady, vi basterà giocare e vivere il Gdr ;)

Ah..una sorta di dare e avere....spero di riuscirci allora

Guisgard 09-09-2020 23.04.31

La sala era buia, silenziosa ma ad un tratto un alone fulgente la invase dall'alto, illuminando un lungo tavolo rettangolare con una simbologia dalle armonie matematica e dalle forme spirituali.
Le porte sulle pareti della sala si aprirono scorrendo silenziose, venendo attraversate da alcune figure che presero poi posto intorno al tavolo.
Allora uno schermo si accese davanti a quelli seduti, mostrando loro una figura che prese poi l'immagine di un volto.
“Come procede” disse il volto “il progetto per la conquista della Terra? Oggi mi aspetto un piano preciso. Abbiamo atteso fin troppo. Stiamo osservando questo pianeta da millenni ed è giunto il momento di impossessarci di ogni sua risorsa. Numero 2, attendo un tuo piano.”
“E' tutto pronto, Numero 1.” Annuì 2. “Attraverso un campo gravitazionale composto da particelle protoniche abbiamo causato una tempesta magnetica nel loro Sole, in modo che da esso una pioggia di radiazioni solari giungano sulla Terra. Tali radiazioni, grazio alle particelle protoniche ionizzate, faranno da veicolo ad un virus sconosciuto. Si tratta del famigerato Dement-16, in grado di causare una pandemia sull'intero pianeta. Secondo i miei calcoli l'intera popolazione terrestre sarà cancellata dalla faccia del globo.”
“Quali caratteristiche possiede questo virus, Numero 2?” Chiede Numero 1.
“Si tratta di un virus capace di infettare attraverso le vie respiratorie a chiunque si trovi nel raggio di un metro.”
“Non potrà mai funzionare!” Interviene Numero 3. “I terrestri sono creature evolute ed intelligenti. Presto studieranno il virus e scopriranno che con piccole accortenze si può allontanare la minaccia.”
“Si, concordo.” Prende la parola Numero 6. “Scopriranno che basterà un minimo distanziamento sociale, l'uso di mascherine e chiudersi in casa per azzerare i contagi e annientare così il virus. E' un piano troppo stupido, destinato a fallire miseramente.”
“Amici miei...” Numero 2 “... state sopravvalutando gli esseri umani. Credete davvero che metterebbero a repentaglio la loro vita sociale, i divertimenti, i loro passatempi sportivi e persino le vacanze? Neanche davanti alla salute ed alla sopravvivenza gli umani rinuncerebbero al loro istinto di socializzare.”
“Se anche fossero così simili a bestie, ci sarebbe comunque il loro governo a tutelare la salute pubblica, no?” Osserva numero 7.
“Si, è vero.” Annuisce Numero 8.
“Basterà un semplice decreto, una legge, un'ordinanza ed un coprifuoco da parte dei loro governanti” dice Numero 9 “per imporre standard di vita appropriati e scongiurare una pandemia.”
“Conosco i governi terrestri” replica Numero 2 “e la loro forma politica, chiamata democrazia. Essa imporrà che ogni legge e decreto, per giusto e urgente che sia, passi attraverso consultazioni lunghissime prima di diventare effettivo. Tale pratica garantisce agli occhi dei terrestri la tutela del bene per loro più prezioso, persino più della vita stessa... la libertà. Come animali ossessionati da catene e da guinzagli, gli umani vivono col terrore di non essere più liberi.”
“Stando così le cose” mormora Numero 1 “allora sarà uno scherzo da ragazzi diffondere un virus sul pianeta Terra e decimarne la popolazione. Numero 2, ti affido questa missione. Non fallire.”
“Non fallirò, Numero 1.”
Intanto, proprio sulla Terra, in una sfarzosa villa nella campagna di Capomzda City, qualcuno ha appena terminato di guardare una partita di Calcio in TV.
“Maledizione, la Juventus ha pareggiato...” Guisgard spegnendo lo schermo “... questo è sicuramente un pessimo presagio per l'intero pianeta...”
“Signore, mi permetta, ma lei vive il Calcio con troppa enfasi.” a lui il computer centrale.
“Forse hai ragione, amico mio...” Guisgard.
“Mi permetta allora di distrarla con un enigma, signore.”
“Si, buona idea...” annuendo Guisgard.
Il computer comincia a dire:

“In un castello, nella sala del trono, vi sono 5 dipinti:

1) Cacciatori di marmose.

2) La leva che solleva il mondo.

3) Donne al lavoro in una risaia.

4) La notte del raduno è domani.

5) Gli indigeni dei tropici raccolgono meliacea.

Sono tutti in qualche modo legati fra loro, tranne uno.
Qual'è il dipinto intruso e perchè?”

Guisgard risolve l'arcano, ma ciò non gli consente di smaltire la delusione per il pareggio della Juventus.

Voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere questo enigma?
https://i.pinimg.com/originals/3b/6f...6269b2ae03.jpg

Altea 13-09-2020 10.33.01

Un enigma mi ha chiamato qui.. Secondo me potrebbe essere il nr, 4., ovvero "la notte del raduno è domani". Non lo lego a una mandione, attività lavorativa o azione.

Guisgard 14-09-2020 16.02.50

No, milady, non è la risposta corretta, purtroppo :silenced:

Destresya 15-09-2020 16.27.22

Un aiutino, milord?

Guisgard 16-09-2020 18.32.17

Un aiutino, milady? :neutral_think:
Beh, per ora posso dire... che un buon aiuto sarebbe quello di leggere gli indizi con un evidenziatore :smile_lol:

Destresya 24-09-2020 23.16.41

Sono giorni che mi scervello su questo enigma, milord.
Non sareste così buono da concederci un altro aiutino? :confused_nervous_sh

Lady Gwen 24-09-2020 23.20.43

Provo con il primo dipinto, poichè tutti hanno titoli con 6 parole, ma quello è l'unico che ne abbia solo 3 :neutral_think:

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Destresya 24-09-2020 23.30.05

Aspettate, forse ho avuto finalmente l'illuminazione...

L'intruso è 4) La notte del raduno è domani.

Perchè nelle altre frasi sono nascosti nomi biblici

1) Cacciatori di marMOSE.

2) La leva che sollEVA il mondo.

3) Donne al lavoro in una rISAIA.

5) Gli indigeni dei tropici raccolgono mELIAcea.

Guisgard 28-09-2020 23.13.30

Che dire, lady Destresya?
Intuizione perfetta!
E' proprio questa la soluzione :smile_lol:
Vorrà dire che in un futuro Gdr di supereroi e superoine a voi come potere speciale sarà dato quello di una super mente ;)
I miei complimenti :smile_clap:

Destresya 29-09-2020 23.58.25

Addirittura un super potere? Sarebbe troppo bello per essere vero! :laughing_lol1:
Grazie dei complimenti, milord!
Sono lieta di aver scovato il mistero dietro questo enigma che mi tormentava!

Guisgard 13-01-2021 23.22.09

Dai vetri del grande palazzo Apostolico si poteva godere di una vista straordinaria. La città si espandeva, sontuosa ed imperiale, attraverso i suoi colli, con le magnifiche chiese e le tante abitazioni, i palazzi governativi, le caserme e le accademie militari lungo le pendici e fino ai quartieri popolari. Il cielo era finalmente tornato di un azzurro terso e le ultime, sottili, nuvole si dissolvevano ormai verso Sud.
“Viviamo in tempi difficili.” Disse il cardinale all’uomo che stava in piedi a guardare la città dai vetri. “E spesso la Chiesa deve limitarsi a vegliare, a vigilare e ad attendere gli eventi.”
“Monsignore, l’attesa talvolta può essere deleteria.” Mormorò l’uomo guardando sempre la città dai vetri.
Era un uomo corpulento, dall’aspetto forte, lo sguardo sottile dietro gli occhiali stretti ed un’espressione perennemente pensierosa e corrucciata. “Gi ultimi imperatori romani fecero proprio questo sbaglio…” fissando la città imperiale e Cattolica davanti a lui “… attesero troppo e l’impero crollò.”
“La Chiesa, a differenza dell’Impero Romano, ha le sue fondamenta nei Cieli, non sulla Terra, signor Damp Fury.” Osservandolo il cardinale.
“A difendere la Chiesa nei Cieli, monsignore, ci penseranno gli Angeli di Nostro Signore…” fece Damp Fury sempre guardando la città dai vetri “… ma qui sulla Terra è compito mio e dei miei uomini difenderla.”
“E dunque, signor Damp Fury, lei cosa propone?” Chiese il cardinale.
“Monsignore, servirebbe un piano…” con tono cupo l’altro.
Intanto, in un’altra città, con meno colli ma ben più antica, in una scuola gli studenti si godevano l’ora di ricreazione prima della ripresa delle lezioni.
“Ho un piano!” Deciso lo studente dagli occhi azzurri.
“Vale a dire?” Fissandolo il suo compagno di banco.
“Suor Faustina mi ha chiesto di scrivere il testo per la nuova recita in classe…” quello dagli occhi azzurri “… ed io lo userò a mio favore.”
“E come?” L’altro a lui.
“Beh, una recita è un po’ come un Gdr, no?” Spiegò quello dagli occhi azzurri. “Ideerò dei personaggi e farò in modo che lei sia la mia bella. Così avrò l’intera recita di tempo per far colpo su di lei e farla innamorare di me. Che ne pensi?” Facendogli l’occhiolino. “Sono furbo, vero? Ulisse mi fa un baffo!” Divertito.
“Solo un appunto, Ulisse…” l’amico.
“Quale appunto?”
“Cancella l’intero piano.” Sarcastico il compagno. “Fa acqua da tutte le parti. Se questo tuo piano fosse il Titanic affonderebbe senza neanche urtare l’iceberg.”
“Perché?” Perplesso il tipo dagli occhi azzurri.
“Punto primo… non puoi sceglierla sempre come protagonista, o stavolta qualcuno lo capirà.” Scuotendo l’amico. “Punto secondo… probabilmente l’hanno già capito e credo che finiranno col protestare davanti a suor Faustina. E punto terzo…”
“Punto terzo?” Ripetè quello dagli occhi azzurri.
“E’ già occupata, amico.” Disse l’amico. “Andiamo, il mare è pieno di pesci e il mondo pieno di donne, Guisgard!” Esclamò. “Perché fissarti di una già occupata? Pensaci… sei come uno sceneggiatore, scriverai la nuova recita ed io sarò il tuo aiuto regista… immagini tutte che vorranno un ruolo importante nella recita? Ci imploreranno e noi da veri Don Giovanni ne approfitteremo!” Ridendo.
“Questo sarebbe il tuo di piano?” Guisgard a lui.
“Esatto.” Divertito l’altro. “Vedi? Non fa mica acqua da tutte le parti come il tuo.”
“No, ma fa schifo.” Sentenziò Guisgard.
“Suvvia, dammi soddisfazione, amico!” Guardandolo l’altro.
In quel momento arrivò un altro studente, biondo e dallo sguardo tagliente.

“Ehi, tu…”
“Cosa vuoi, Veng?” Guisgard accorgendosi di lui.
“Non sei migliore di me e non mi va che sia tu a scrivere la recita.”
“Beh, pare che suor Faustina la pensi diversamente da te.” Beffardo Guisgard.
“Usi le recite solo per pavoneggiarti, per fare lo splendido con le ragazze.” Con rabbia Veng. “Sei solamente un tipo troppo imbevuto di se stesso.”
“Tu invece non potresti essere neppure questo” sarcastico Guisgard “altrimenti non saresti imbevuto di nulla.” Ridendo.
“Ti vanti, fra le altre cose, di essere in gamba e intelligente…” ridacchiando Veng “… beh, ora lo vedremo… ho preparato un enigma e stavolta sarai tu a doverlo indovinare.”
“Se l’hai preparato tu allora di certo servirà l’intelligenza di una scimmia per risolverlo.” Divertito Guisgard.
“Fa poco il pallone gonfiato e rispondi all’enigma!” Con astio Veng.
E cominciò a recitare l’arcano:

“Forza
Sincera
Militare
Circolare
Scacchiera”

“Devi trovare la parola che lega queste 5.” Sicuro di sé Veng. “Buona fortuna.” Convinto di averla vinta lui.
Guisgard però, naturalmente, risolse l’enigma e nello scrivere la trama della recita non affidò nessun ruolo a Veng.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma?
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Altea 14-01-2021 06.23.06

Torno e vago per Camelot e vedo un enigma...e noto sir Guisgard non cambia mai ,eh :smile:...ho dei dubbi ma voglio tentare con "marina".


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