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La reazione di Velvot mi fece ridere, e ancor di più quello che disse dopo, sebbene con più malizia.
Poi mi rattristai per un breve istante, ma tentai di sorridere. "Nulla di importante" alzandomi e prendendo le sue manivper farlo alzare "Andiamo, o faremo tardi alla bottega" |
Velvot strinse la mano di Gwen, impedendole di andare.
“Aspetta...” disse “... nulla che ti rattristi è poco importante per me... dimmi cos'è successo?” |
"Ho solo avuto una piccola discussione con Costanza, nulla di cui preoccuparsi" con un leggero sorriso, baciando dolcemente la sua mano, che stringeva la mia.
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“Va bene...” disse Velvot fissando Gwen “... andiamo dai...”
Si presero per mano e raggiunsero il centro cittadino, fino alla bottega di Dacey e di suo zio. E qui trovarono anche quel buffo ometto di Pepino. “Salve...” salutò Velvot “... siamo qui per mostrarvi il carrozzone...” “Si, certo.” Annuì lo zio di Dacey. “Venite, ve lo mostreremo.” Fece il mago. Charlie allora raccomandò a Dacey di occuparsi della bottega, per poi seguire Gwen e Velvot a vedere il carrozzone, che si trovava in una piazzetta non molto lontana. |
Sembravavessersi convintò, così andammo alla bottega e il proprietario ci seguì fino al carrozzone, che si trovava in uns piazzetta non lontana.
Intanto continuavo a ripensare a quella discussione. Pensai anche che avrei dovuto risolvere tutto questo al più presto, o la situazione sarebbe degenerata. |
Velvot mostrò il carrozzone allo zio di Dacey e l'uomo lo osservò con attenzione.
“E' un mezzo alquanto bizzarro...” disse “... ma di sicuro vale un bel po'.” “Già.” Annuì Velvot. “E sia...” fece Charlie “... lo prenderò in garanzia. Quando mi pagherete il libro il pegno si annullerà.” “Perfetto.” Sorridendo Velvot. Allora il mago firmò il documento valevole come ricevuta e lo zio di Dacey gli diede il libro. Poi tornò alla bottega da sua nipote. “Il libro è nostro!” Velvot a Gwen. |
Per fortuna l'uomo si convinse e accettò il carrozzone come garanzia.
Quando Velvot firmò, prese il libro ed io lo abbracciai contenta. "Sono felicissima per te, amore mio." |
“Per noi, amore...” disse Velvot abbracciando stretta Gwen “... per noi.” Sorridendo. “Ora possiamo dedicarci al nostro spettacolo.” Baciandola dolcemente.
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Sorrisi a quel "noi" e a quel "nostro", che racchiudevano in sè quella progettualità che io tanto desideravo.
Annuii ricambiando il suo bacio, stringendolo forte quasi per scacciare quelle ultime tracce di malumore e sorridere di nuovo. |
Gwen e Velvot restarono così, stretti l'uno all'altro per lunghi attimi di tenerezza e complicità.
“Dai, ora dedichiamoci al nostro spettacolo...” disse lui fissandola “... sarà qualcosa di unico, magico... racconteremo davvero la Gioia dei Taddei...” |
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