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"Ah ah, divertente..." con una smorfia io, per poi lasciarmi prendere in spalla.
Questa poi.. Mi divertiva da morire quel fatto che lui mi stesse prendendo in braccio, anche se una parte di me odiava non essere indipendente, l'altra invece adorava l'idea che lui mi stesse tenendo in braccio. Di solito lo faceva dal divano al letto o qualcosa del genere, sempre in uno scenario molto eccitante, ad ogni modo. Alla fine riuscimmo ad arrivare nel secondo girone. "Dai, ne mancano solo 6.." chinandomi a baciarlo "Non puoi portarmi in spalla per sempre..." stringendomi a lui. |
“Ah, ecco...” disse Elv a Kara, cercando di distrarre entrambi da quel luogo cupo che stavano attraversando “... allora devo pensare che mi vuoi tutto intero perchè un po' ti sono simpatico, no Eh, il mio fascino irresistibile.” Facendole l'occhiolino.
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Si baciarono ancora.
Castel la baciò con desiderio, mentre le sue dita indugiavano fra le gambe di Diahnne, dove lei era ormai un caldo ed umido fuoco. Quelle dita allora cominciarono a muoversi sempre più agili, più veloci, più insistenti. Giocavano e la facevano impazzire sempre più. E si baciavano, con le loro labbra sempre più desiderose, più appassionate, più insaziabili. |
Lo guardai sorridendo divertita ed intenerita dalle sue parole e mi strinsi un attimo a lui, per schioccargli un sonoro bacio sulla guancia.
Era sempre tenero, molto più di quanto volesse far credere all'esterno ed ero felice di poter essere io la persona designata per vedere questo suo lato. "Forse un po'..." dissi, divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Già...” disse Best ad Elise “... preferisci quindi che ti scarichi qui e ti lasci ai cacciatori? Con una gamba ferita?”
Intanto avanzavano nel nuovo girone, il secondo. L'aria era impestata, quasi irrespirabile, con melma e paludi ovunque. “Qui si respira a fatica...” mormorò. Ad un tratto i due sentirono un sibilo. Qualcosa si avvicinava. |
Quel bacio sulla guancia fu tenero da parte di Kara e strappò un sorriso ad Elv.
I due giovani continuarono a percorrere quella galleria. Era semibuia, umida e claustrofobica. “Manca poco, dai...” disse lui. |
Riuscii a farlo sorrudere, di quel suo sorriso bellissimo che mi faceva impazzire.
Continuammo poi a camminare ancora per un po'. "Di già?" chiesi sorpresa "Vedi che in due si fa prima?" sorridendo divertita. Ovviamente ero contenta che mancasse poco, la claustrofobia lì era all'ordine del giorno... Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Appena le sue dita presero a muoversi, io mi feci audace e scesi una mano sul suo petto, tenendo le mie labbra incollate alle sue.
Mi muovevo piano, per mostrargli il mio grande desiderio e intanto scendevo con la mano, arrivando fino alla sua cintura e scendendo ancora più sotto, sentendo la sua virilità ormai dura da sotto la stoffa dei pantaloni. Allora scesi anche l'altra mano e iniziai a slacciare la cintura, ansimando nella sua bocca. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
L'uomo se ne andò mentre Ahimar si sorprendeva del fatto non avessi chiesto la libertà.
Lo guardai negli occhi scuri colpita da quelle parole e serrai le mani perplessa, gesto mio tipico di quando rifletto o combatto con le inquietudini del mio animo. "Ahimar..e voi pensate il Principe dopo avermi comprata mi lasci andare libera? " scossi il capo "Questo Palazzo è un sogno..è di una bellezza effimera..ti può incantare o può diventare una gabbia dorata e per me è così. .una gabbia. Forse in un'altra situazione lo avrei considerato il sogno più bello e la fortuna più grande". Rimasi per un attimo in silenzio e gli raccontai di Hiss e della gara, mi fidavo di lui o non mi avrebbe detto di chiedere la libertà. ."Lo avete sentito pure voi, Ahimar, Hiss il mio Amore è morto..mi si attanaglia il cuore..fuori da questo Palazzo vivrei pure in gabbia, imprigionata dai ricordi di lui, dal rancore per la vita che me lo ha tolto..o prigioniera di me stessa che non riuscirà più amare..voi che pensate" mentre gli occhi si inumidivano di leggere lacrime. |
"Certo che no, genio.." ridendo piano ricordando tutte le volte in cui avevo usato quell'espressione... e lui come si arrabbiava!
Mi strinsi a lui, baciandolo piano sul collo. Quando era dolce quando si arrabbiava, mi faceva soffrire in modo indecente, perchè il solo sentirlo lontano di un passo mi mandava fuori di testa, ma era comunque bellissimo, l'indifferenza sarebbe stata mille volte peggio. Continuavo a stringermi a lui, baciandogli il collo dolcemente, ancora e ancora. Lo adoravo, lo amavo, ero pazza di lui. Ci ritrovammo nel secondo girone, dove l'aria era irrespirabile. Io avevo con me la maschera, ma non sapevo se l'avesse anche lui. "Facciamo un po' per uno..." sussurrai "Comincia tu.." posandogliela sul viso, mentre tiravo il bordo della mia maglietta fin sopra il naso. Ma poi un sibilò si udì in lontananza, qualcosa si avvicinava. "Abbiamo compagnia..." voltandomi per vedere che chi fosse. |
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