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"Non eri là?" in che senso..e chi era allora colui che andò a soccorrerlo..o forse si riferiva ad altro.
Scossi il capo e mi avvicinai a lui, istintivamente lo abbracciai e poggiai la testa sulla sua spalla.."Ti riferisci all' incidente?Eppure mi sembrava fossi tu quello che lo andò a soccorrere, beh...io sono fuggita..mi sento in colpa pure io..ma non pensiamo a cose tristi..lui non ci vorrebbe così" misi le mani sulla sua spalla..."Anche se mi sento in una gabbia e vorrei qualcuno mi facesse uscire". |
La vecchia e sconfinata Afragolignone.
Spazi liberi, sterminati, dalla costa azzurra fin verso le montagne aspre, passando per il selvaggio deserto di pietra e correndo nel leggendario Passaggio a Nord-Est, dove tutto è immenso, remoto, misterioso. Al centro di tutto ciò, disseminate ovunque ci sono grandi città, civili e caotiche megalopoli. Capomazda City, al confine di tre stati, è il centro industriale ed economico di questo mondo, oltre che quello culturale. Circondata dalla brughiera, è la città che più di tutte racchiude questo scenario così variegato. E proprio sulla strada che dalla brughiera porta in città, ad un tratto si alzò una nuvola di polvere, proprio mentre tutto si preparava per la parata. Dacey aveva trovato il suo spazio ed era già all'opera per contribuire alla parata. |
Finito di prepararmi, mostrai a mio nonno il risultato l'asciandolo ammaliato.
Sorrisi. "Credi che piacerò a Ren?" dissi afferrando un lembo dell'abito e guardandone i disegni. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
E così senza ulteriori indugi mi misi all'opera. Il tempo a mio disposizione non era molto e non potevo quindi sprecarlo.
Ai fornelli ero a mio agio, riuscivo a concentrarmi senza farmi disturbare dal mondo esterno e per un po' non pensai a nulla se non ad affettare, cuocere e impiattare. http://cdn2.filmycurry.com/wp-conten...lmyCurry-3.jpg |
A quelle parole di Gaynor, il vecchio rise in modo grottesco.
“Lo saprai presto, tesoro...” disse divertito, per pii guardare l'uomo mascherato “... ora però rilassati... sei al sicuro qui...” andando con la sedia a rotelle verso la porta “... più al sicuro di qualunque altro essere di questo mondo.” Ed uscì, lasciando la ragazza sola con l'uomo mascherato. |
Clio ignorò l'altoparlante e cercò on lo sguardo ancora la pagina di quel libro.
Ma qualche istante dopo qualcuno bussò alla sua porta. “Clio, sono Tyson...” disse una voce da fuori “... ci sei? Aspettiamo te per cominciare...” |
Alzai gli occhi al cielo nel sentire la voce di Tyson.
Proprio la proposta di matrimonio mi faceva perdere? Sospirai, mettendo il segnalibro in modo che avrei ritrovato presto quella pagina. "Arrivo.." sbuffai. Così mi alzai e andai ad aprire. "Eccomi, possiamo andare.." annuii, senza tradire emozioni. "Guisgard è tornato?" chiesi. Era passato un bel po', ormai avrebbe dovuto essere di ritorno. |
Gwen si affacciò seccata e vide la portiera sulla porta.
“Ehm, non mi va di toccare certi discorsi” disse la donna “ma vedere due ragazzi ed una ragazza nello stesso appartamento non è proprio il massimo della morale. In questo palazzo festini ambigui non sono ammessi.” Fissandola. |
Questo era troppo.
Era veramente troppo. "Non mi sembra affatto di dare adito a situazioni ambigue, in quanto uno è il mio ragazzo, quello che lei con la sua faccia tosta si è permessa di accusare, e l'altro è mio fratello, che da oggi starà qui con me. Ed ora si faccia gli affari suoi e torni alla sua noiosissima vita, e tanto perché lei lo sappia, anche farsi i fatti degli altri è contro la morale, lo sa? Si dice che non si viva cent'anni se ci si fa sempre gli affari altrui" sbottai, arrabbiata. Stavolta davvero la facevo fuori. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Intendo che non ero in auto con lui...” disse Guisgard ad Altea “... già... ma ormai non possiamo cambiare le cose...” abbracciandola per consolarla “... sono giorni tesi, naturale ti senta così... fra non molto lascerai la città e potrai ricominciare... sei bella, hai talento, la vita ti sorriderà...” guardando poi il suo orologio “... chissà al centro cosa fanno...” mormorò “... forse dovrei farmi vivo con loro...” gettando altra legna sul fuoco “... hai fame? Ti ordino qualcosa? Io credo di dover uscire tra non molto...”
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