Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 11-08-2017 01.47.27

Monter non mostrò nessun tipo di espressione al nome sussurrato da Altea.
Ovvio non lo conosceva.
“Certo...” disse “... venite in casa, vi farò avere un'aspirina e qualcosa da bere... vi sentirete meglio e converseremo di ciò che vorrete.” Gentilmente.

Guisgard 11-08-2017 01.47.44

Lo sparo.
Poi il buio, il nulla.
Clio riaprì gli occhi.
Impiegò qualche istante a ricordare tutto.
Comprese poi di essere in un comodo e fresco letto.
La stanza intorno a lei era semibuia.
Ma era viva.
E sotto le coperte si accorse di essere completamente nuda.

Nyoko 11-08-2017 01.49.47

Mi strinsi a Pier, per darmi un po' di coraggio. Era surreale tutto questo.
"È pericoloso, Pier... Facciamo attenzione" dissi prendendolo per mano.

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Altea 11-08-2017 01.51.56

Lo seguii ma presi la scusa i medicinali non facevano per me e mentre mangiavo chiesi nuovamente di quei mostri..che rendono infelici i simili.

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Lady Gwen 11-08-2017 01.57.59

Continuava con quei suoi baci, senza distogliere un attimo lo sguardo da me.
Il suo sguardo che si accese ancora quando le sue dita raggiunsero l'intimo.
Allora, con dolcezza e sensualità, iniziò a sfilarlo lentamente.
Faceva caldo, maledettamente caldo, ma quel caldo non entrava dalla finestra, non era lo stesso che avvolgeva la città.
Avvolgeva me, noi, su quel letto, in quel momento intenso e ardente.
Fu nel momento in cui sentii la stoffa leggera lambirmi le caviglie che i miei occhi si chiusero ed io mi abbandonai.
A tutto.
Ai brividi, al piacere.
A lui.

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Clio 11-08-2017 16.05.41

Tutto si fece buio, e ogni cosa si spense attorno a me.
Un bel modo per morire, fu il mio ultimo pensiero, stretta a un uomo così affascinante anche se terribilmente apatico.
Vidi molte cose durante quel sonno innaturale, frammenti spezzati, immagini sfuocate, ogni cosa era avvolta da una coltre come di nebbia impenetrabile, voci confuse affollavano la mia mente.
Poi, improvvisamente, aprii gli occhi.
Mi guardai intorno spaesata per un lungo istante, senza capire dove diavolo fossi o per quale motivo mi trovassi lì.
Poi ricordai: la missione, il duello, il capo, la pistola.
Odio le pistole...
Ma poi realizzai una cosa ancora più interessante: ero viva.
Viva anche se mi avevano sparato al cuore.
Possibile?
Cosa c'era in quella pistola?
O ero morta?
No, ero viva, lo sentivo, sentivo il mio corpo lì dove l'avevo lasciato.
Il mio corpo... nudo, sotto le coperte.
Nudo? E chi mi aveva spogliato?
Lui?
Ricordavo perfettamente quanto il mio corpo scottasse e fremesse involontariamente durante il duello.
Qualcosa che non mi era mai capitato prima, un'attrazione oltre ogni logica del buon senso verso un uomo freddo più del ghiaccio in cima alle mie montagne.
Un dubbio fastidioso mi attraversò la mente.
Non è che...
C'era un solo modo per scoprirlo, e lasciai scivolare piano la mia mano lungo il mio corpo, fino a raggiungere la mia intimità più nascosta, che custodiva la risposta a quella domanda che mi tormentava in quel momento.
No...
Tirai un sospiro di sollievo nel constatare che nulla era successo, e mi trattenni dal lasciarla lì ancora per qualche minuto, ritraendola a malincuore.
Meglio così...
Vero, dopotutto perdermi la parte migliore mi avrebbe scocciato non poco, dovevo ammetterlo.
Chiarito quel punto fondamentale, non restava che capire dove diavolo fossi.

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Guisgard 11-08-2017 16.45.10

Pier annuì a Nyoko.
Si presero per mano ed avanzarono verso la cappellina abbandonata, con la torcia di lui ben puntata davanti a loro.
Il fascio di luce investì la campanella, la cui cordicella ancora oscillava.
“Qualcuno l'ha fatta suonare da poco...” disse “... ecco perchè abbiamo udito i rintocchi... ma mi chiedo chi possa venire fin qui, nel cuore della notte, per far suonare la campanella di una cappellina abbandonata...” perplesso.

Guisgard 11-08-2017 16.46.03

Delicatamente Elv fece allargare appena le gambe a Gwen e guardandola fissa si chinò fra le sue cosce.
Riprese ad accarezzarle la pelle nuda con le labbra e la lingua, risalendo fino all'interno coscia.
Giunse allora dove ormai l'intimo non c'era più, dove la ragazza era più calda, più sensibile.
I suoi occhi erano fissi in quelli di lei.
E cominciò a leccarla, piano.
Lentamente, sensualmente, con sempre più audacia.
E lei impazzì come neanche si può immaginare.

Guisgard 11-08-2017 16.46.32

Solo la seta delle lenzuola sulla pelle di Clio.
La stanza era arredata con gusto, sebbene nulla di troppo vistoso, avvolta da un dolce chiaroscuro.
Ad un tratto la porta si aprì ed entrò qualcuno seguito da una vaga penombra.
Solo i suoi occhi azzurri brillavano.
“Bentornata...” disse Guisgard “... pochi possono dire di essere tornati dall'Oltretomba... ora avrai capito, immagino, che abbiamo ragione noi...” fissandola con un sorriso enigmatico.

Lady Gwen 11-08-2017 16.55.30

Aprì delicatamente le mie gambe, continuando ad accarezzarle con le labbra e la lingua.
Salendo, salendo ancora.
Dove un brivido mi scosse e un gemito proruppe, seguito da altri, caldi e intrisi di piacere, mentre la schiena si inarcava e le dita stringevano convulsamente le lenzuola.
Stavo lentamente perdendo la testa, completamente impazzita in preda a quel godimento peccaminoso e bollente.
Iniziai poco a poco a scoprire un altro volto del piacere, quello più proibito, più intimo e non potei evitare di sentirmene attratta, travolta e affascinata.

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