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Gen affondò le mani fra i neri capelli di Gillen e lui allora la bacio, incurante di Selia e Daniel impegnati a guidare il carretto.
Un bacio che appariva come preludio a giochi infinitamente più belli. “Ehi...” disse ad un tratto Daniel “... guardate!” Indicando la strada davanti a loro. |
Ancora un bacio e poi le mani di lei sul petto di lui.
E questo mandò in estasi Icarius che la strinse a sé con un impeto, un ardore, una mascolina virilità che Clio non poteva conoscere. Neanche durante i suoi allenamenti più duri, o nel mezzo dei duelli più serrati. Mai aveva provato una tale forza, poiché era il vigore del desiderio. E nessuno mai l'aveva desiderata così. E nessuno mai potrà desiderarla più in questo modo. |
Appena le mie mani raggiunsero i suoi capelli, la sua bocca raggiunse la mia, unendo entrambi in un bacio che suonava come una promessa; una promessa per qualcosa di più, oltre quel bacio.
Venimmo poi distolti da Daniel. Cercai di ricompormi, mentre le mie mani erano ancora intrecciate fra i suoi capelli. "Che c'è? Cosa vedi?" chiesi, col tono di voce più fermo che potei. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gillen e Gwen seguirono con lo sguardo la direzione indicata dal dito di Daniel che indicava la strada davanti a loro.
Videro così diverse luci nella foresta, che scintillavano come lucciole tra la vegetazione avvolta dal buio. “Che...” balbettò il troll “... che saranno mai quelle luci?” “Forse case...” mormorò Gillen. http://www.dvdactive.com/images/edit...endor2004a.jpg |
Guardai nella direzione indicata da Daniel e vidi delle piccole luci fra la vegetazione della foresta.
"Sì, potrebbe essere un villaggio..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quella stretta così intensa e virile, così unica e travolgente.
Mi sorprese e mi sconvolse insieme, mentre potevo sentire il suo corpo conto il mio. Quella felicità era così intensa da diventare insopportabile. Potevo sentire il mio corpo fremere sempre di più, bruciare e bruciare ancora. Eppure quell'incendio non si placava mai, quell'incendio mi consumava sempre di più, ma non accennava a smettere. E io non sapevo che fare, non sapevo come spegnere quell'incendio, come placare quell'intenso fremere che scuoteva tutto il mio essere. Mi lasciavo solo trasportare dalla passione, che mi portava inevitabilmente contro di lui. Come io fossi il mare in tempesta e la marea mi portasse continuamente contro la scogliera. Almeno a quanto avevo letto nei libri. Dopotutto io non avevo mai visto il mare. Non sapevo niente del mondo. Non sapevo niente dell'Amore, dopotutto. Eppure, lo stavo vivendo, e non mi era mai parso di essere tanto felice in vita mia. |
“Si, hai ragione...” disse Gillen a Gwen “... forse è proprio un villaggio...”
“Dunque?” Daniel. “Che si fa?” “Raggiungiamolo...” rispose Gillen “... dopotutto è quasi notte e dobbiamo pur dormire da qualche parte...” “E se fosse un luogo ostile?” Il Troll. “Tanto voi siete creature fatate, no?” Sarcastico Gillen. “Il problema è mio che sono un mortale...” sorridendo irriverente. “Se volevi farci ridere” sbottò Daniel “sappi che hai fatto cilecca!” |
Quel bacio continuò e continuò ancora.
Ogni volta sembrava ricominciare da capo. E in quel vortice di labbra ardenti, le mani non restavano a guardare. Quelle di lei sul petto di Icarius e le sue che tenevano ferma, incatenata Clio a lui. Un bacio che sembrava volto a consumarli. Ma era la passione che li stava bruciando vivi nel loro desiderio. “Clio...” disse lui in un gemito soffocato, trovando la forza di staccarsi dalle labbra della ragazza “... oh... Clio... vuoi farmi impazzire... morire...” stringendola ancor più a sé. |
Era tutto così bello e incantato.
Così infuocato e ardente. Tutto scottava intorno a me, la mia pelle, la sua pelle, le sue labbra, persino le lenzuola sembravano scottare. Era come se mi stessi consumando in un vortice senza fine. Non capivo come quel desiderio così intenso non avesse ancora trovato compimento. Poi quelle parole di Icaiurs, e mi staccai da lui, di colpo. Sentivo il cuore rimbombare nel petto, sempre più forte. "No!" esclamai, scuotendo la testa mentre due occhi spalancati lo fissavano. "No Amor mio, non voglio farti morire.." con lo sguardo terrorizzato "Non voglio.." stringendolo a me. Se solo potessi non farti morire "Io non voglio farti morire.." ripetei, alzando lo sguardo spaventato su di lui "Io voglio vivere.. vivere insieme a te, vivere davvero.." mormorai, con un sorriso. |
“Ehi...” disse Icarius accogliendo sul suo petto una spaventata Clio “... è un modo di dire...” sorridendo “... morire in questo momento sarebbe una beffa...” facendole l'occhiolino “... intendevo morire di piacere, oltre che d'Amore... come a dire prendere fuoco, consumarsi di desiderio e passione... insomma...” fissandola “... sei bella da morire, Clio...” accarezzandole le labbra con un dito.
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