Scossi la testa, stringendomi sempre di più a lui, il mio cavaliere, il mio eroe.
Figurarsi se avrebbe accettato la mia maschera.
Ehhh...
“E va bene...” sussurrai piano, baciandogli il collo.
Annuii quando disse di trovare un posto dove affrontare chiunque stesse arrivando.
Mi indicò un capannone in mezzo ai canali.
“Non posso correre, ma posso ancora sparare...” Guardandomi in giro “Serve un piano..”.

“Si, non proprio il massimo della vita...” disse Elv, mentre il freddo era sempre più intenso “... cerchiamo di scaldarci...” strofinandosi le mani attorno alle braccia “... fa come faccio io, Kara... o finiremo congelati...”

“Bene.” Disse l'eunuco a Shushan.
Poco dopo le fu portato un cavallo ed una borraccia con dell'acqua e lasciata libera di andare via.
Attorno al palazzo vi era solo deserto.

Jennifer non terminò neppure di parlare che alcune figure entrarono nella stanza sorprendendo lei e suo marito.
“Sono i cacciatori...” disse Lance, per poi spingere giù dal letto sua moglie per proteggerla.
Un attimo dopo i cacciatori lo trivellarono di colpi.
Poi guardarono Jennifer.
Erano mostruosi.
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Ancora un bacio, ancora più intimo, appassionato, profondo, complice, ardente.
E poi la mano di Diahnne che scivolò nei pantaloni di Castel, trovando ed afferrando la sua vigorosa virilità.
“Ahhh... ragazza mia...” disse gemendo lui a sentire quel contatto “... mi fai morire...” sussurrò sulle labbra di lei.
Allora portò una mano nell'intimo di Diahnne, fino a raggiungere il suo sesso caldo ed umido, cominciando a giocarci con le dita.

“Ci penseremo una volta dentro...” disse Best correndo verso il capannone con Elise sulle spalle.
Sfondò la porta bloccata ed entrarono.
Bloccò poi l'ingresso con grandi casse.
“Questo ci farà guadagnare qualche minuto...” disse “... ma hai ragione... occorre un piano...” guardò la ferita sulla gamba di lei “... dobbiamo medicare quella ferita...” e si strappò un lembo di camicia e fasciò la gamba di Elise.

Strofinai le mani sulle braccia, mentre ad ogni mio respiro scocciato fuoriuscivano sbuffi densi e bianchi.
"Non vedo l'ora di trovare quei due, dannazione..."

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A quelle parole risi un po' e mi avvicinai ad un suo orecchio.
"Sei già morto una volta... Adesso voglio sentire quanto tu sia vivo" dissi per poi baciargli l'angolo della mandibola e prendendo a strusciarmi sulla sua mano e a muovere la mia sul suo sesso.

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Salii in groppa a un bellissimo cavallo nero e aveva una croce bianca sulla fronte, mi diedero una borraccia di acqua e mi lasciarono andare.
Beh....non so se sono andata dalla padella alla brace...vi è solo sabbia.
Feci correre piano il cavallo per non affaticarlo e guardai se nella sabbia vi erano impronte o altro mi portassero da qualche parte e mi accorsi pure di avere il vestito bianco elegante e tolsi lo scialle di pizzo che arrossava la pelle con il caldo.

Appena ebbi pronunciato l'ultima parola, degli esseri mostruosi ed armati entrarono nella stanza. Lance mi spinse giù dalla brandina, prima che quegli aborti della natura gli sparassero contro per poi fissarmi. A quel punto, urlai, urlai ed urlai ancora, con tutto il fiato che avevo in corpo.

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