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“Non c'è modo per fermarlo...” disse il direttore a Gwen “... è stato costruito per ignorare ogni interferenza esterna... è un sistema di difesa praticamente impenetrabile...”
“Togliamoci ogni alimentazione, così si spegnerà.” Elv. “Impossibile...” rispose il direttore “... è alimentato da una batteria al plutonio con un durata di circa mille anni...” |
Sospirai avvilita.
"Praticamente non abbiamo scampo!" esasperata. "Cosa possiamo fare? Il tempo stringe e lì fuori è sempre più il delirio, non possiamo temporeggiare ancora, o sarà la fine..." ad Elv, guardandolo speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, direi, come prima cosa, di vedere questo calcolatore elettronico..." disse Elv a Gwen "... sono curioso di scoprire se è davvero così potente... senza conoscerne le caratteristiche non abbiamo modo di studiare un rimedio, no?"
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Mi diressi subito al bancone ed ordinai qualcosa di forte.
Quanto mi mancava un bel boccale di birra, un bicchiere di vino o qualunque liquore avessero in casa. C'era Raspion, e gli sorrisi ridacchiando. "Già, mai fidarsi degli avvocati, diceva che l'infermità mentale era una buona idea, ma quel posto era davvero indecente!" scuotendo la testa disgustata. "Come ho fatto a uscire, oh lo leggerete domani sui giornali, deve esserci stato un guasto all'allarme, sono fuggiti tutti! Solo che io non sono matta, e ne approfitterò per andarmene in pensione da qualche parte!" ridacchiando. |
"Sì, è la cosa migliore" annuii.
"Ci porti a vedere quell'aggeggio" con tono autoritario al direttore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Raspion rise.
“Una città di matti allora diventerà questa.” Disse ridendo lui. “Ma infondo lo siamo un po' tutti.” Fissando Destresya. “Beh, come sei messa? Hai denaro? Un luogo in cui stare?” |
Il direttore annuì a Gwen e con Elv scesero tutti nei sotterranei.
Ormai erano quasi tutti andati via. I pazienti fuggiti, gli inservienti e gli infermieri scappati per la paura. Scesi nei sotterranei, Gwen, Elv ed il direttore si ritrovarono davanti ad una porta di ferro. Entrarono e videro un grosso computer con macchinari e strumentazioni tecnologicamente avanzati. “Benvenuto-signore.” Disse il calcolatore al direttore. |
C'era ben poca gente in giro, ovviamente tutti i pazienti ne avevano approfittato per tornare alla libertà e il personale era scappato per la paura.
Giustamente, dicevo io. Per coloro che potevano farlo, diversamente da Griez, dovevano mettersi in salvo. Scendemmo nei sotterranei e il direttore ci presentò un grande computer con tanti macchinari collegati. "Com'è strutturata questa macchina?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Signore.” Disse il computer. “Chi-sono-queste-persone?”
“La dottoressa Gwen ed il dottor Elv.” Fece il direttore. “I-dottori-sanno-che la-normale-procedura-richiede-che si-rivolgano-direttamente-a-me?” Il computer. “Ora immagino lo sappiano...” mormorò il direttore. |
"Sì è vero..!" ridendo a quel commento sulla città di matti.
"Ho la mia assicurazione in caso di emergenza..." con un sorrisetto "Voglio andarmene di qui finchè la polizia è tutta presa a rincorrere i matti scappati da quell'inferno! Nel frattempo chiederò una stanza qui, non ci resterò molto, dopotutto... vorrei avvertire i miei ma temo di metterli in pericolo se dovessero risalire a loro!" con un sorriso amaro. "Ad ogni modo, domani sarà sulla bocca di tutti, e vedremo come andrà!" scolando il bicchiere. "Ora scusatemi ma devo andare ad organizzare il tutto!" e mi diressi verso l'oste, chiedendogli una stanza e un computer in prestito. |
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