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"In verità" disse il venditore a Destresya, sempre attento che nessun altro si avvicinasse "del meteorite a Damb Fury importa poco o nulla, ma sappiamo che li potrebbe esserci Barber o comunque qualcuno dei suoi. Perciò recati sul posto e vedi chi c'è."
Nel frattempo, sull'altura, qualcuno stava rubando l'auto di Grenden. questi si era infilato i boxer in tutta fretta, per poi lanciarsi mezzo nudo verso la macchina. Salì uno spuntone di roccia ammantato e da questo saltò in giù, dove l'auto stava per partire. Lo scienziato atterrò pesantemente sul cofano della macchina per cercare di bloccarla, ma il ladro che era al volante inserì la marcia e partì di scatto, sbalzando via Grenden che finì contro un albero. L'auto però perse il controllo e finì contro dei bambù giganti, spezzandoli e finendo di sotto, cappottandosi fra alcuni grossi alberi. |
Ero piuttosto impaziente e non riuscendo ad aspettare lì senza far nulla, mi incamminai dietro lo scienziato.
Fu in quel momento che sentii tutta una serie di rumori che non mi piacquero affatto. Accelerai il passo e sobbalzai vedendo Grenden senza sensi ai piedi di un albero e la macchina ribaltata altrove. Spinta dalla curiosità di chi fosse stato a prendere la macchina, mi avvicinai alla vettura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nonostante Grende fosse finito contro un albero ed avesse perso i sensi, Gwen non si preoccupò di lui e si avvicinò invece alla vettura, che era finita in un fossato lì vicino, completamente ribaltata.
Il ladro era rimasto dentro, anche lui probabilmente svenuto o forse ferito. |
Sembrava che le condizioni del pasto della vettura non fossero migliori di quelle di Grenden e non sapevo davvero che fare.
Eravamo bloccati qui, senza la possibilità di chiamare qualcuno per aiutarci. Mi avvicinai comunque allo scienziato per vedere come stesse e sperando che le sue condizioni non fossero drammatiche. Ci sarebbe mancato pure che fosse stato grave e non avessi potuto nemmeno avvisare l'unico ospedale dell'isola. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò allora da Grenden, un pò malconcio e sangunante da uno zigomo.
Pian piano lo scienziato riprese conoscenza. "Accidenti... che botta..." disse confuso, massaggiandosi la testa "... portami... portami dell'acqua, per favore..." fissando Gwen. |
Poco a poco riprese conoscenza, ma era malconcio e sanguinava da uno zigomo, infatti presi un fazzoletto in seta dalla borsa e gli tamponai la ferita.
"Se ti accontenti di quella dello stagno..." dissi sarcasticamente "Si può sapere cosa accidenti è successo? Hai rischiato di farti ammazzare..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, l'acqua dello stagno andrà benissimo..." disse Grenden a Gwen "... il ladro..." mormorò "... dov'è andato? Ha rubato la nostra auto?"
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"Se lo dici tu..." poco convinta.
Gli portai allora l'acqua dello stagno, dovendomi arrangiare. "Il ladro è contro un albero dentro la tua auto" con tono candido, pur sapendo che ciò rappresentava una catastrofe, letteralmente, perchè come accidenti avremmo fatto a tornare a Vivas? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grenden si laò la faccia e poi la testa, cercando così di riprendersi dalla botta presa contro l'albero.
Allora con l'aiuto di Gwen si alzò. "La gamba..." disse dolorante "... credo però di poter camminare..." Si avvicinò, un pò a fatica, verso l'auto ed aprì la portiera. Ma dentro non c'era più nessuno. |
Si rimise un po' in sesto, per fortuna sembrava che potesse camminare, ma quando ci avvicinammo all'auto e ne aprimmo la portiera, il ladro non c'era!
"Ma... Era lì! Era svenuto!" esclamai. "Dannazione, deve essere andato via mentre ero allo stagno" con rabbia. Poi sospirai. "Pensi che l'auto sua in grado di arrivare a Vivas? Posso guidare io, se tu non riesci..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non credo..." disse Grenden a Gwen "... l'auto è andata... l'unica cosa da fare è avviarci verso il luogo dell'impatto, ci saranno certo altre persone lì... o almeno dovrebbero arrivare..." guardando in alto "... su, sarà meglio metterci in cammino..." scosse il capo e sorrise "... non era ciò che avevo in mente per oggi, ma tant'è..." sarcastico.
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Sospirai ed annuii.
Aveva ragione, almeno lì ci sarebbe stata altra gente, ero stata così affrettata da non pensarci. Ricambiai appena il suo sorriso malizioso, con una vena appena sarcastica, scuotendo la testa. "Cominciamo ad incamminarci, prima arriviamo meglio è..." dissi alla fine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sì anche io sospetto che lì possano esserci degli uomini del professore!" annuii all'uomo "Per quello ti ho chiesto del luogo dell'impatto, perchè so che stanno andando lì, so che sta tramando qualcosa e forse seguendo queste tracce potremo scoprire qualcosa..." mormorai senza alzare lo sguardo dalle cianfrusaglie, come se fossi molto interessata a comprare.
"Mi serve l'indirizzo dell'impatto e andrò a controllare!" spigai "Per il resto, è tutto sotto controllo". |
Gwen e Grenden si avviarono a piedi verso l'altura.
Il Sole era alto e caldo, il cammino angusto, con rampicanti ovunque, e radici giganti che spuntavano dal terreno. Intorno a loro c'erano i colori ed i profumi dei rari fiori tropicali, con il canto ed i versi di uccelli e animali di ogni tipo. Il calore e la fatica erano asfissianti e i 2 cominciavano a sudare, al punto che lo scienziatosi tolse la camicia e se la legò ai fianchi. Intanto alla villa di Barber, il falso venditore spiegò a Destresya il luogo preciso dell'impatto, ossia sull'altura del'isola. Fatto ciò andò via. |
Ci incamminammo e mai questo posto mi era sembrato più simile ad una giungla impenetrabile.
Era forse per quanto appena accaduto, per l'afa insopportabile che c'era, tanto che Grenden si tolse la camicia. Lo guardai di sottecchi, ripensando all'istante a ciò che era stato interrotto fra noi poco prima, ma dovevamo proseguire se volevamo tornare a casa, così feci finta di nulla e continuai a camminare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen e Grenden proseguirvano senza sosta, sotto un Sole inclemente ed un cammino reso difficoltoso e pesante da una vegetazione primordiale ed impenetrabile.
La vetta era davanti a loro, ma il caldo e la fatica sembravano rendere la distanza quasi incolmabile. E poco dopo Gwen cominciò ad accusare dei capogiri. Per lei quel cammino cominciò a farsi insopportabile ed insostenibile. |
Avevo saputo quello che volevo sapere, ora me ne potevo tornare alla mia villa e alle mie incombenze quotidiane del tipo: "Cosa mangeremo oggi?".
Da non poter vivere senza! Chissà come facevano le persone che davvero vivevano così! Sospirai ed entrai nella villa con in mano un paio di chincaglierie comprate dall'ambulante, nel caso qualcuno mi avesse visto sarebbe stato sospetto se me ne fossi andata di lì senza niente. Così mi ero comprata un paio di nastri per capelli e una borsetta. Pagava Fury, ovvio! |
Avanzare era difficile, complicato, il caldo mi schiacciava come una coperta troppo pesanti ed ingombrante e la vegetazione era opprimente.
Difatti, dopo poco iniziai a sentire dei capogiri e per quanto mi sforzassi, non era facile rimanere lucida, tanto che ad un certo punto cercai il sostegno dello scienziato. "Bert..." mormorai piano, con poca voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grenden si voltò e vide Gwen barcollare quasi.
Subito si avvicinò per sostenerla e prenderla poi in braccio. Lei però aveva già perso i sensi. Si risvegliò dopo qualche ora. Era stesa su delle foglie larghe e morbide, con Grenden intento ad accendere un fuoco con arbusti ed erba. Intanto Destresya era rientrata nella villa. Il maggiormo la informò che la cena era ormai pronta. Da una delle finestre la ragazza notò un pennacchio di fumo che si alzava dall'altura. |
Mentre mi prendeva in braccio, ero già svenuta.
Era successo tutto così in fretta, in modo fluido, spontaneo. Mi risvegliai dopo non so quanto tempo e sentii sotto di me delle foglie morbide, a creare un soffice letto. Bert era lì, intento ad accendere un fuoco con degli arbusti. "Quanto ho tempo è passato?" mormorai, a mezza voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi al maggiordomo, andai in camera e mi cambiai per la cena.
Lo informai che dopocena avrei fatto una passeggiata. Certo dovevo mantenere le apparenze e la governante non poteva saltare la cena il primo giorno. Fosse stato per me, sarei partita subito, ma c'erano delle priorità. E avevo anche una discreta fame. Così, dopo poco, pronta di tutto punto, scesi per la cena con tutti gli altri. |
"Da un paio d'ore..." disse Grenden a Gwen "... come stai?" Chiese gettando altri arbusti sulla fiamma.
Era il crepuscolo di una meravigliosa sera tropicale, preludio per le infinite costellazioni dei mari australi che a breve avrebbero invaso il cielo. Intanto Destresya alla villa era arrivata per la cena. "Certamente, miss Destresya." Il maggiordomo a lei. "Vuole fccia preparare l'auto? A breve scenderà la sera." |
Un paio d'ore.
E naturalmente eravamo ancora qui. Era sera e probabilmente Stefan mi stava cercando. Dio, già immaginavo che avrebbe smosso chissà cosa... "Considerando che Stefan a breve smuoverà l'intera isola per trovarmi, beh, direi che possiamo metterci comodi e aspettare che l'esercito venga a prenderci..." con schietto sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh sì, grazie, una che non sia troppo preziosa, mi raccomando!" con tono vagamente scherzoso.
Dopo aver visto il parco auto del professore, non sapevo che cosa aspettarmi. |
Grenden guardò Gwen e rise.
"Come fa" disse "a non essere geloso? L'altra sera ti avrei spogliata e messa sulla tavola, per fare l'Amore fino ad impazzire... chissà come ti guardano gli uomini... come fa tuo marito a non impazzire? Io ucciderei chiunque osasse guardarti, Gwen..." Nelo stesso istante, alla villa di Barber, Destresya aveva dato ordine di far preparare un'auto. Poco dopo l'autista era già pronto con una delle macchine del dottor Barber. |
Osservai la sua reazione con l'ombra di un attento sorriso, accentuandolo appena alle sue parole dirette ed esplicite su di me.
"Chi ti dice che tutto ciò non sia già successo?" gli chiesi, con tono retorico, osservandolo "Ha semplicemente accettato che non ci apparteniamo e in un modo o nell'altro si sforza di accettare la mia vita. Questo è quanto" con tono indefinito, come fosse la cosa più semplice del mondo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grenden guardò Gwen.
"Allora non è un uomo..." disse "... io non ci riuscirei... io non ti dividerei con nessuno... neanche con i tuoi fantasmi..." aggiustando il fuoco "... ma per fortuna non sei la mia donna, giusto?" Con sguardo cupo. "Hai fame? Cerco da mangiare?" Cambiando di colpo discorso. |
Il peso di quell'impegno gravò opprimente su di me come quell'afa che due ore fa mi aveva schiacciata, letteralmente.
Era incredibile come avessi il costante bisogno di avere qualcuno accanto, na fossi pronta a rinunciarvi quando quel rapporto si faceva stretto, soffocante. Lo guardai, quando il suo sguardo si fece cupo. "Sì" risposi candidamente, lasciandolo nel dubbio sulla domanda a cui stessi rispondendo. "Avrei un certo languore, in effetti" aggiunsi poi, stavolta specificando, con un sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutto era pronto per la passeggiata.
Cenai in fretta, ringraziai tutto il personale e dissi poi all'autista che avrei guidato io stessa, congedandolo. Così, mi diressi verso l'altura che mi aveva indicato il messaggero di Fury. |
"Vado a cercare qualcosa da mangiare..." disse Grenden a Gwen, dopo averla gurdata per un lungo istante per il silenzio di lei sulle parole di lui.
Allora si alzò e tornò dopo un pò con della frutta. Ruppe il guscio di alcuni frutti e ne sbocciò altri col suo coltellino. A quel punto passò gli spicchi succosi alla ragazza. Nel frattempo, alla villa di Barber, Destresya congedò l'autista e prese l'auto, lasciando la bella dimora dello scienziato. Imboccò la stradina verso l'altura e si immersa nei misteri della sera tropicale. Ad un tratto, mentre risaliva il pendio, vide una strana luce alzarsi sulla foresta. |
Mi guardò a lungo, prima di andare a raccogliere della frutta.
Tornò e sbucciò i frutti con un coltellino, porgendomi degli spicchi ben tagliati, che subito mangiai, trovando sollievo. "Non sono mai stata qui di sera..." mormorai, guardandomi intorno. Era strano, tutto così misterioso, immobile, immutato, le stelle riempivano il cielo, ma l'atmosfera era enigmatica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Una bella gita in macchina nella sera era proprio quello che ci voleva.
Sì, assolutamente. Mi avvicinavo sempre di più all'altura quando vidi una luce. Che cos'era? Non capivo, così mi avvicinai, rallentando per paura di sbandare. |
La sera tropicale era calata da un pò e un'aria appena più fresca aleggiava sulla foresta esotica e primordiale.
Gwen sentiva il buonissimo sapore di quei frutti matur e dolcissimi, in gran parte sconosciuti o comunque pocho diffusi sul continente. Stelle nuove scintillavano nell'infinita volta celeste, fitta di costellazioni e tinta dai bagliori della Via Lattea. "Se io vivessi come te su quest'isola" disse Grenden guardando il cielo "uscirei ogni sera e raggiungerei un posto come questo per godermi la meraviglia che suscita..." fissando poi lei "... forse fuggirei qui..." mangiando. Poi si alzò e sistemò alcune foglie larghe per formare un rudimentale giaciglio per entrambi. Nel frattempo Destresya in auto era giunta in un altro punto dell'altura. Qui vide una misteriosa e strana luce che sembrava alzarsi lenta sulla vegetazione. Poi riprese a scendere e svanì. La Luna però illuminava il cielo e si intravedeva ancora il pennacchio di fumo. |
La sera era fresca, anche se tollerabile e i frutti erano aspri e dolci al contempo.
Lo guardai ed ascoltai, mentre parlava, prima di sistemare un giaciglio per entrambi, per la notte. "Sì... Forse..." con pochissima convinzione. In realtà, dovevo essere onesta, una fuga permanente nella natura selvaggia non era esattamente la mia massima aspirazione. Avevo troppo bisogno della certezza della mia vita, per scappare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La luce dopo poco svanì, che cosa strana!
Non poteva essere un caso! Quando svanì però, il fumo era ancora visibile e io continuai a guidare in quella direzione. |
Grenden guardò Gwen e si stese sulle foglie, senza dire più nulla.
Ad un tratto un elicottero spuntò dagli alberi, con un faro puntato fra la vegetazione. Intanto Destresya era dall'altra parte dell'altura. La luce era svanita, ma ad un tratto vide una figura illuminata dalla Luna. |
Sollevai appena stranita le sopracciglia, vedendo che non rispondeva.
Stavo per stendermi accanto a lui, quando sentii un elicottero volate sopra di noi. Subito scattai in piedi. "Ah, a quanto pare qualcuno ci passa, da qui!" dissi con sarcasmo, sperando che il mezzo ci notasse da lassù. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sono i militari..." disse Grende, per poi alzarsi, prendere un tizzone ancora acceso e facendo dei segnali erso l'elicottero.
A bordo del veicolo li notarono e l'elicottero atterrò. Da esso saltò fuori Elv. "Signora Gwen!" Chiamò. "Per fortuna! Era buio e temevo di non riuscire più a trovarla!" |
Anche Grenden fece segnali al veicolo, il quale atterrò e da esso scese Bell.
Beh, poco male, insomma. Gli sorrisi e mi avvicinai a lui. "Io invece, conoscendo mio marito, ero certa che mi avreste trovata..." con civettuolo sarcasmo, mentre gli porgevo elegantemente la mano ed osservavo ancora una volta i suoi occhi neri. Non mi sarei mai stancata di farlo, era un richiamo costante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La luce non c'era più, ma al suo posto c'era una figura illuminata dalla luna.
Pian piano, mi avvicinai per cercare di vederla meglio. Che fosse uno degli uomini di Barber? Lo avrei scoperto presto. |
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