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Corsi a rifugiarmi tra le sue braccia, spaventata.
Come poteva pensare una cosa del genere? Poi quelle parole, quella spiegazione così semplice che mi fece spalancare gli occhi ancor di più e poi arrossire violentemente. Sempre che il rossore dovuto all'imbarazzo si potesse distinguere da quello della passione che ormai mi consumava. "Oh, ecco.. io.." mormorai, con un sorrisetto divertito e imbarazzato insieme "Non lo sapevo..." commentai, come se ce ne fosse bisogno. Dovevo sembrargli davvero imbranata. "Sì.." sorrisi poi, annuendo "Anche io sto andando a fuoco.." sorrisi, con un timido sorriso. Poi quella carezza sulle mie labbra, e quel tono così pieno d'Amore. Mi sembrò la cosa più dolce che mi avesse mai detto, per non parlare del suo sguardo, adoravo il modo in cui mi guardava in quel momento. Allora baciai piano quel dito e lo intrappolai poi tra le mie labbra per gioco, fissandolo con aria divertita. |
Icarius guardò sorridendo Clio che aveva preso fra le labbra il suo dito.
Allora cominciò a muoverlo, piano, dolcemente, fra la bocca di lei, lambendo la sua lingua morbida e calda. E nel fare ciò, il suo sguardo si fece serio, carico di una passione che tingeva di forte desiderio i suoi occhi azzurri. |
Quello sguardo, quel sorriso.
Contagioso, luminoso, bellissimo. Ma quel gioco, iniziato per caso, divenne in un attimo incandescente. Il suo sguardo mutò, lo percepii, così come percepii il forte brivido che mi attraversò. Tuttavia non mi ritrassi da quel calore, da quel fuoco, ma mi ci gettai, senza pensarci due volte. Forse non me ne resi nemmeno conto, ma anche il mio sguardo mutò, anche il mio sguardo fu attraversato da una luce nuova, diversa, intensa, oscura. Allora assecondai quel gioco pericoloso con le labbra e la lingua, assaporando tutte le sensazioni che mi dava. Erano forti, rese ancora più intense da quello sguardo su di me, quello sguardo serio e carico di desiderio, quello sguardo che forse era lo specchio del mio. Non mi fermai, non distolsi mai lo sguardo da lui. Ormai sapevo che quel fuoco mi avrebbe consumato. Eppure, non desideravo altro che le fiamme. |
“Pensavo che le infatuazioni ed i colpi di testa fossero tipici solo delle adolescenti...” disse sarcastico Ken a Gaynor “... comunque, sei adulta e vaccinata e non devi certo spiegare a le tue cotte da studentessa...” guardò Nasan ed il capitano “... io il mio lavoro l'ho fatto... il resto non è affar mio... decidete voi come fare con questi tre fuggiaschi... a me interessa solo tornare a casa ora...” e scese sottocoperta.
Lo seguirono subito Nasan ed il capitano. “Oh, che giornata...” massaggiandosi la fronte Nora “... ho bisogno di un bagno caldo... a dopo, Gaynor...” e raggiunse la sua cabina. Restarono così sul ponte solo i tre evasi e la diva. “Qui finisce male...” mormorò Goz “... accoppiamoli tutti, prima che decidano di lasciarci a terra.” “Sta calmo...” Hiss al compagno, tenendo ancora Gaynor fra le braccia “... ti ho detto mille volte di contare fino a cento prima di aprire bocca...” “Al diavolo, non resterò con le mani in mano!” Goz, per poi estrarre la pistola. “Ora li fulmino tutti!” “Metti via quel gingillo, idiota.” Fissandolo Hiss. “Non hai visto che anche il capitano ed i suoi sono armati?” “Cosa facciamo allora?” Chiese Lion. “Per ora nulla...” rispose Hiss. |
“Si, avete ragione...” disse sorridendo Palos ad Altea, per poi voltarsi verso Hordafren “... dunque, professore? Qual'è il nome di quest'isola così generosa verso noi naufraghi del mare e del cielo?” Con un velo di sarcasmo.
“Siete miei ospiti” fissandoli Hordafren “sull'Isola Perduta...” |
Ghirò si addormentò fra le forti braccia di Prince.
E fu un sonno tranquillo, senza sogni. Poi, pian piano si svegliò. A farla destare fu un continuo e ritmico mormorio ed un dolce sussultare. Aprì gli occhi e vide grandi nuvole bianche intorno a lei. |
Quel gioco che di colpo, per frammenti di istanti, mutò Clio da bambina a donna davanti ad Amore.
Icarius non smetteva di giocare e lei non accennava a tirarsi indietro, con i suoi occhi in quelli di lui. Uno sguardo che mostrò quella donna non più bambina in quel gioco di colpo adulto. E quel gioco divenne sempre più audace, più ardente, più pericoloso, in un silenzio che all'improvviso sembrava aver ingoiato il mondo intero. “Clio...” disse lui, in un lento sussurro in cui era racchiusa tutta la sofferenza di quella passione. |
"Isola Perduta..saperlo fa poca differenza.Sapete, maresciallo Palos...il professore ha una missione da darci..pure a voi? E non vuole dircela ma vorrebbe cambiare il mondo e la umanità col fuoco forse..allora dovrebbe eliminarla tutta" e guardai Palos in modo eloquente. .era sveglio e avrebbe capito qualcosa non andava.."Ma diteci di voi..da dove venite e come siete naufragato. Noi siamo studiosi alla Università di Città di Capomazda" sorridendogli.
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Rincuorata dall'abbraccio tentai di essere positiva ma più passata il tempo più mio padre era introvabile.
" Avrebbe avvertito qualcuno prima di uscire... Non lo avrebbe fatto all'improvviso. Ne sono certa" spiegai a Eisa mentre ancora le ricerche non davano progressi. " Ma proverò a vedere nelle vie qui intorno...magari sta davvero solo passeggiando ." |
In effetti non potevamo rimanere in giro e soprattutto non potevamo sapere se era un luogo ostile o meno se non ci andavamo.
"Oh, smettila Daniel" dissi contrariata. Poi guardai Gillen. "Ma tu non devi preoccuparti..." accarezzandogli il viso "Ci penso io a te..." dissi piano, in modo che solo lui sentisse, sorridendo e baciandolo. |
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