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"Si, suo marito ha denunciato a noi il suo ritardo ma io non mi sarei dato per vonto fino a quando non fossi riuscito a trovarla, signora." Disse Elv a Gwen, guardandola negli occhi. "Venga, la riporto a casa..." fissando poi Grenden.
Nel frattempo Destresya avevavisto la misteriosa figura e decise di saperne di più. Così si avvicinò e notò che era un uomo bruno, immobile a fissare la Luna. "Chi è la?" Ad un tratto una voce. Scesero così dall'alto alcuni uomini da un declivio. "Chi è lei?" Chiesero all'uomo che fissava la Luna. In quel momento Destresya si accorse che questi indosava una maschera. https://boundingintocomics.com/wp-co...a7ee9bb0bf.jpg |
"La vostra tenacia e il vostro senso del dovere sono d'ispirazione, capitano, sapete?" sorridendogli.
"Naturalmente, anche il dottor Grenden dovrà essere dei nostri, la sua macchina non è affatto in condizioni di poter ripartire, purtroppo..." aggiunsi poi, quando il militare guardò lo scienziato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Spensi i fari dell'auto e cercai di avvicinarmi senza essere vista.
Osservai tutta la scena. La figura che si stagliava alla luce della luna, gli uomini che scendevano dalla macchina. Quelli che gli intimavano di rivelare la sua indentità per poi accorgersi che aveva una maschera. "Interessante.." sussurrai, realmente incuriosita mentre continuavo ad osservare non vista. |
"Naturalmente, signora." Disse annuendo Elv a Gwen.
Così la giovanne donna e Grenden furono fatti salire sull'elicottero. Il veicolo si alzò in volo e lasciò l'altura prima e la foresta poi. Atterrò nel vasto giardino della villa di Stefan, con lui che corse verso l'elicottero per rivedere sua moglie. "Gwen!" Lui abbracciandola. "Come stai?" Nel frattempo, sull'altura, Destresya aveva visto tutta la scena. Quegli uomini intimarono a quello mascherato di svelare chi fosse, ma lui trovò il modo di fuggire. Gli altri subito lo inseguirono. Destresya sentì allora dei passi verso di lei. |
Salimmo a bordo e dopo che sorvolammo per un po' la foresta, atterrammo direttamente nel nostro grande giardino.
Subito, Stefan mi corse incontro e mi abbracciò, io ricambiai con la solita stucchevole abitudine, come facevo sempre quando si trattava di una qual si volesse interazione fisica con lui. "Naturalmente sto bene, non vedi?" con sorriso soave. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Oh le cose si facevano sempre più interessanti: quegli uomini si misero addirittura a inseguire il tizio.
Beh a me non interessava poi tanto, ma volevo capire che cosa ci fosse sotto, e come potevo sfruttare quella situazione a nostro vantaggio. Quando però sentii dei passi avvicinarsi, cercai di tornare alla macchina, tenendo bene in mano il revolver con la mano nascosta nella mia borsetta. Ci mancava solo che mi facessi saltare la copertura la prima sera! |
Stefan sorrise a Gwen ed annuì.
"Sei stata imprudente ad andare fin lì, cara..." disse lui. "Era con me, signor Stefan." Grenden. "Non avrei permesso accadesse qualcosa a sua moglie." Elv fissò Gwen in modo cupo e silenzioso. |
Grenden disse a Stefan che ero con lui e che dunque non mi sarebbe potuto accadere nulla.
Notai non tanto l'espressione di mio marito, quanto quella di Bell. Nonostante fosse già in silenzio, sembrò ammutolirsi all'improvviso, in modo cupo, glielo si lesse negli occhi. "Il dottor Grenden mi ha invitata ad accompagnarlo ad un sopralluogo, oggi, pare ci sia stato l'impatto di un meteorite. Tuttavia, abbiamo avuto un guasto con la sua auto ed io sono svenuta per il caldo" spiegai con tono pacato e tranquillo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Per fortuna tutto è finito bene." Disse Stefan a Gwen.
"Signori, fatto il mio dovere io devo tornare in caserma." Con tono cupo Elv. "Auguro a tutti una serena notte." "Capitano, credo mi occorra un passaggio." Grenden. "Dottor Grenden..." fece Stefan "... come minimo io e mia moglie le dobbiamo un invito per stanotte. Resti pure qui, così potrà riposare dopo la brutta avventura." Fissando sua moglie. Intanto, sull'altura, Destreya sentì giungere dei passi. Vide allora qualcuno illuminato dalla luce Luna. Era l'uomo mascherato che cercava di nascondersi. |
Fu un attimo, una frazione di secondo.
Damb probabilmente mi averbbe massacrato per quello ma... bisognava correre dei rischi no? Andiamo, altrimenti non sarei stata io! Nel vedere l'uomo mascherato che cercava di nascondersi, mi avvicinai a lui, nascosi la pistola nella borsetta definitivamente e mi feci vedere. "Pss..." lo chiamai, con un cenno del capo, facendogli cenno di avvicinarsi e gli mostrai la mia macchina con la quale sarebbe potuto scappare. Salii al posto del guidatore e aprii lo sportello del passeggero. Chissà se avrebbe accettato quell'inaspettato aiuto. E io ero pazza sì. Ma almeno mi divertivo un po'! |
Ignorai i convenevoli di mio marito, pensando al tono cupo di Bell quando parlò.
Era palpabile la gelosia che provava nei confronti di Grenden. Il quale venne formalmente invitato da Stefan a rimanere per la notte. Poi mi guardò per conferma ed io sorrisi, rivolta prima a Stefan e poi a Grenden. "Ma certo. La nostra depandance per gli ospiti è sempre a disposizione" con tono cordiale. "Grazie mille per il vostro tempismo, capitano, davvero. A presto" con un sorriso riconoscente a Bell, porgendogli la mano e osservando quel sentimento che gli animava lo sguardo nero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo mascherato si voltò.
Vide l'auto di Destresya. Poi guardò verso dei bambù e senti quegli uomini avvicinarsi. Allora si lanciò verso la macchina di lei, entrando e chiudendo la portiera. "Meglio andarcene da qui." Disse a Destresya. Nel frattempo, alla villa di Stefan, Grende aveva ricevuto quell'invito. "Vi ringrazi, amici miei..." rivolto a Gwen ed a suo marito "... ma preferisco tornare nel mio laboratorio per del lavoro arretrato. A presto. Buonanotte, signora Gwen..." fissandola negli occhi "... buonanotte, signor Stefan." E andò via con Elv. |
Grenden rifiutò e Bell non rispose al mio saluto.
Beh, era una notte ben strana. Comunque fosse, ormai ero a casa. "Beh, sarà meglio andare a dormire, sono distrutta..." con tono poco enfatico, quando rimanemmo da soli e tutti andarono via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non me lo feci ripetere due volte.
Senza dire una parola, non appena ebbe chiuso la portiera, ripartii a tutta velocità, cercando di mettere più terreno possibile tra noi e quegli uomini. Avevamo lievemente vantaggio perchè loro erano ancora a piedi, prima di capire che lui era in macchina dovevano risalire sulle loro macchine e lanciarsi all'inseguimento a quel punto dovevamo essere più lontani possibile. C'era solo il dettaglio che io non conoscevo il posto quindi non avevo idea di dove stessimo andando. "La buona notizia è che sono abbastanza lontani...." dissi dopo un po' guardandoli diventare sempre più piccolini nello specchietto "la cattiva è che non ho idea di dove stiamo andando!" ammisi, perchè era stupido fingere il contrario. Dopotutto, avevo intenzione di salvarlo per avere qualche informazione e... sì beh, e qualche brivido di adrenalina, ma certo non mi sarei bruciata la copertura, quindi ero sempre e solo una governante che faceva un giretto. Niente di più. Poco credibile? Forse, ma ci avrei pensato dopo. https://i.pinimg.com/564x/26/53/fa/2...9cbb49c8f8.jpg |
Trascorre la notte, silenziosa e veloce.
Giunge allora il mattino e riprende il solito andazzo. E' una vita piatta, vuota, lenta, noiosa, apatica. La tranquillità è una comodità che alla fine si muta in stanchezza, destinata poi a sfiorire in mille rimpianti. Il poeta Pacuvio diceva che senza Amore la vita è sprecata e solo i folli non temono l'infelicità. Come al solito la colazione fu servita in terrazza e Gwen trovò Stefan a bere il suo tè. Nel frattempo Destresya era partita a razzo. Ormai era giorno. "L'importante è muoversi." Disse l'uomo mascherato. "Ormai con la luce del giorno dobbiamo trovare un luogo infilarci, in modo da non essere più visti." Indicò una rientranza fra bambù giganti e un grosso albero che gli indigeni chiamano albero del pane. "Lì, presto!" |
Aveva ragione, non c'era tempo per pensare, bisognava solo nascondersi.
Trovare un posto dove nascondere la macchina. Potevano esserci alle calcagna, sempre più vicini. Mi indicò un posto riparato e senza pensarci due volte, ci andai. "Ecco, qui dovremmo essere al sicuro!" mormorai, guardandomi attorno mentre finalmente rallentavo. |
Un'altra giornata ricominciò da capo.
All'inizio, mi svegliavo chiedendomi cosa avrebbe potuto riservarmi una nuova alba. Tuttavia, era da tanto tempo che non lo facevo più. Non potevo dire che mi andasse del tutto bene così, ma avevo imparato ad accettarlo, nel momento in cui avevo capito che il mio problema non era ciò che c'era attorno a me, bensì dentro di me. E cosa si poteva fare, quand'era così? Presi la compressa con un bicchiere d'acqua, sperando mi aiutasse a sopportare l'ennesimo giorno e scesi giù da Stefan, che stava già facendo colazione. "Buongiorno..." mormorai, sedendomi alla tavola imbandita e scaldata dal sole mattutino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destrya imboccò il punto indicato dall'uomo mascherato e lì restarono per lunghi minuti.
"forse li abbiamo seminati..." disse lui cercando di scorgere rumori strani "... perchè mi hai aiutato? Chi sei?" A lei. Nel frattempo, alla villa, Gwen faceva colazione con Stefan. "Allora, cara..." lui a lei con tono pacato "... non mi racconti la tua avventura di ieri? E' stata una buona compagnia il dottor Grenden?" Fissandola. |
"Avventura, non la definirei proprio tale... La macchina di Grenden ha avuto un guasto ed il mio malore ci ha impedito di proseguire..." con tono laconico e scocciato "Ma il dottore mi ha aiutata, per fortuna" aggiunsi infine, imburrando il pane e omettendo ciò che c'era stato.
Probabilmente, Stefan sarebbe comunque giunto alle due dovute conclusioni da solo, ma non potevo certo sbattergli la realtà in faccia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Finalmente l'inseguimento era finito.
Beh, una bella scarica di adrenalina era proprio quello che mi ci voleva. Tanto ormai ero già in esilio, che mi poteva capitare peggio di così??? "Mi chiamo Destresya, sono la governante di un professore giù in città..." spiegai "Sono nuova qui, facevo un giretto per curiosare in giro, ho visto il fumo, ho visto la scena, quei brutti ceffi che ti inseguivano io...." alzai le spalle "Non lo so, ho agito d'istinto..." mi voltai a guardarlo negli occhi, intensamente "Di solito il mio istinto non sbaglia..." mormorai, con tono enigmatico, come se volessi scrutargli dentro. Poteva andare come storia? Diamine, dopotutto era molto simile alla verità, no? Io me la sarei bevuta. Forse... |
"Bene." Disse Stefan finendo il suo tè. "Vado, mi attendono per una riunione. Tu come trascorrerai la giornata, Gwen? Ancora con i tuoi amici o ti sono venuti già a noia?" Sorridendole.
Nel frattempo, nella foresta, Destresya e l'uomo mascherato avevano seminato gli inseguitori. "Tra un pò potremo ripartire ed andarcene..." lui. |
A volte, invidiavo la vita di Stefan.
Sempre piena di inutili riunioni. Sempre piena di nulla. Mentre io sentivo solo vuoto. Mi urtò particolarmente la sua precisazione, stamattina più del solito, tanto che lo guardai con lo stesso cupo mutismo che Bell mi aveva riservato ieri sera. Credeva di essere divertente, forse? "Non so." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No ma prego, figurati!" guardando l'uomo, scuotendo la testa.
Ma guarda questo, gli avevo salvto la vita e manco un grazie. "Da queste parti non si usa ringraziare chi dà una mano rischiando grosso?" guardandolo adesso con aria di rimprovero "Ma tu guarda che gente c'è in giro! Sì sì, tra poco sarai libero di andare e dimostrarmi che sono una cretina ad averti salvato!" con disprezzo. |
"Beh, sicuro troverai un modo per non annoiarti, mia cara." Disse Stegan alzandosi, prendendo la sua borsa e salutando poi Gwen con un bacio sui capelli.
Poi andò via, lasciando la sua giovane moglie sola nella villa. Poco dopo uno dei domestici consegnò alla ragazza il gazzettino del giorno. sull'isola infatti veniva stampato ogni giorno un quotidiano, grazie all'impegno dei ragazzi dell'unica scuola di Vivas, perlopiù destinata all'istruzione dei figli dei residenti. Sul giornale Gwen lesse il titolo riguardante il meteorite. Intanto, dove l'altura declinava lenta verso la folta foresta, Destresya aveva preso in auto il misterioso uomo mascherato. "Non temere, sarai ricompensata." Lui a lei. "Presto, andiamo in un posto sicuro dove potremo nasconderci." Con fare risoluto. Chiunque fosse era chiaro si trattava di un uomo d'azione. |
Andò via, liberandomi della sua presenza che spesso diventava ingombrante e lasciandomi sola.
Poco dopo, mi venne recapitato il gazzettino e notai che si parlava del meteorite. Così, incuriosita da quel fenomeno a cui non avevamo potuto assistere, lessi cosa diceva l'articolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Scoppiai a ridere.
"Amico ti ho chiesto un grazie non una ricompensa!" scuotendo la testa "Accidenti se non ci sai fare con le persone eh!" divertita. "Come ti ho detto io sono appena arrivata qui e non conosco la zona.. posso solo portarti alla villa di cui faccio la governante ma ho come l'impressione che qualcuno ti noterebbe se te ne andassi in giro vestito così!". |
Gwen continuò a leggere.
Scoprì così che il meteorite si era abbattuto su uno dei versanti dell'altura, formando un cratere di oltre 29 metri. Il meteorite però aveva perso della sua massa sia arrivando a contatto con l'atmosfera terrestre, sia poi sciantandosi al suolo. Alla fine si era ridotto ad una pietra poco più grande di un pallone da Calcio. Subito era stato recuperato dai militari e portato alla loro caserma per essere esaminato dal professor Grenden. Nel frattempo Destresya era in auto col misterioso uomo mascherato. "Allora non abbiamo scelta..." disse questi "... portami in quel posto di cui parli... nel tragitto per arrivarci penseremo ad un piano..." fissandola attraverso la sua maschera "... tu chi sei? Parlami di te? Sei una guerriera? una novile forse? O una sarcerdotessa?" |
Le notizie sul meteorite mi incuriosirono ancora di più, man mano che leggevo.
Scoprii poi che il frammento, grande all'incirca quanto un pallone da calcio, era stato portato in caserma per essere studiato da Grenden. Sapevo che l'accesso alla caserma mi era precluso, pur con la migliore invettiva del mondo, dunque avrei aspettato di avere qualche notizia in merito se fossi riuscita ad avvicinare lo scienziato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi voltai verso di lui e scoppiai a ridere.
"Ma mi ascolti quando parlo?" divertita "Ti ho appena detto che sono solo una governante, niente di più..." scuotendo la testa " Tu piuttosto? Chi diavolo sei che parli di sacerdotesse e guerriere? Sembri uscito da un romanzo di fantascienza, lo sai?" divertita. Beh, in un certo senso ero una guerriera, ma in incognito! Guidai verso la villa. "In questa villa dovrai celare la tua identità, nasconderti e nascondere il tuo bizzarro abbigliamento sopratutto, chiaro?" guardandolo negli occhi "Allora potrò dire che ti ho assoldato per qualche lavoro, che so io, ma certo non vestito così!" con un sorrisetto divertito. |
Gwen lesse e decise di attendere altre notizie direttamente dalla bocca di Grenden.
Ma lo scienziato ora era alla caserma e chissà che il debole che prova per lei non potesse smuoverlo. Nel frattempo Destresya era in auto con lo strano uomo mascherato. "Governante..." disse lui perplesso "... cosa sarebbe una governante? Governi un regno? Sei una ministra?" |
Rimuginando ancora su quel pensiero, decisi a quel punto di uscire, per provare a trovarlo e scoprire qualcosa.
Non ero ipocrita, se dicevo di poter usare a mio vantaggio l'ascendente che avevo su di lui e avevo decisamente intenzione di farlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Tu non stai bene!" divertita "Governo una casa, solo una casa, ecco il mio potete regno!!" facendo apposta la voce solenne.
Ma chi diavolo era quel tipo? Era piovuto dal cielo col meteorite? "Ad ogni modo, avremo tempo di parlare di me, ora dobbiamo capire come proteggerti, giusto? Quindi, comincia a toglierti questa tuta che dobbiamo pensare a una soluzione, a una scusa, capito?" guardandolo negli occhi. Ma era matto? Anche quella era una possibilità. Avevo salvato un matto, grandioso! |
Gwen allora decise di preprarsi e lasciare la villa.
"Signora..." disse il servitore indigeno "... fare preparare macchina con autista?" Intanto Destresya stava portando l'uomo mascherato alla villa di Barber. "Sei molto furba devo ammettere..." lui togliendosi la sua tutta con colori e toni psichedelici e sicuramente fuori dall'ordinario. Alla fine restando a petto nudo, con pantaloni attillati scuri e quella sua maschera sul viso. "Serve un piano..." mormorò. |
Ero già pronta all'ingresso di casa, per uscire e Chula mi chiese se dovesse far preparare l'autista.
Ci pensai su qualche secondo. "No, scenderò sola in paese" dissi a quel punto. Raggiunsi la nostra auto, mi misi alla guida e dopo un po' ero già arrivata a Vivas.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...d05ffe7194.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi voltai a lanciargli un'ultima occhiata, e scoppiai di nuovo a ridere.
"La maschera, vuoi andartene in giro con la maschera???" divertita lei "Beh, per come sei vestito potresti essere... non so..." pensierosa, poi ripensai alle varie azioni che gli avevo visto fare. "Potrei spacciarti per la mia guardia del corpo, mi sembri un uomo d'azione, dopotutto!" pensierosa "Non posso spacciarti per un giardiniere se poi non sai nemmeno la differenza tra una rosa e una margherita, no?". |
"Questa maschera non posso toglierla..." disse lui con tono cupo a Destresya "... è un regalo dei miei nemici... voglio tenerla cara... è l'unica cosa che mi è rimasta..." stringendo i pugni "... si, fingerò di essere la tua guardia del corpo... mi sembra un buon piano... il tuo nome? Come vuoi che ti chiami per ingannare gli altri?"
Intanto Gwen era scesa da sola con l'auto al villaggio. appena mise piede fuori dalla macchina vide e sentì gli sguardi di tutti su di lei. Si sentiva sguita, avvolta, persino spogliata dai tanti occhi della piazzetta, fra giovani, uomini maturi, militari di ronda e persino indigeni che vendevano ogni genere di cibo o merce fra le bancarelle. Percepiva le fantasie e i desideri di quei maschi su di lei. Sapeva che pendevano tutti dalle sue labbra. La caserma era lì vicino, tra il villaggio ed il porto. Era un magnifico pomeriggio di Sole a Vivas. Con un deciso Scirocco che soffiava caldo fra i moli e le palme. https://marclyman.com/wp-content/upl...ed-860x574.jpg |
Arrivata a Vivas, scesi dalla macchina, parcheggiandola nella piazza e sentii subito gli sguardi di tutti su di me, avidi tanto quanto il mio desiderio di attenzioni.
Bastava questo a svoltare la giornata, più di qualsiasi pillola e forse più di qualsiasi drink. Camminai tranquilla e sicura, finché giunsi nei pressi della caserma, che si trovava accanto al porto. Ero stata fortunata la prima volta, quando avevo conosciuto Grenden e non potendo aggirare la sorveglianza delle sentinelle sperai di essere altrettanto fortunata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh ma certo, peccato che le persone che ti stanno cercando, cercano un uomo con la maschera e se tu te ne vai in giro con la maschera loro ti troveranno in un battibaleno, non trovi che sia stupido tenerla anche se ci sei affezzionato?" mi sembrava di parlare con un bambino.
Certo, c'era un che di eccitante in quella situazione, ma anche qualcosa di incredibilmente inquietante. Andiamo, da dove era sbucato fuori? Poi alzai gli occhi al cielo. "Oh per la miseria, ma te l'ho detto un attimo fa come mi chiamo!!!" sgranando gli occhi "Mi chiamo Destresya!" sospirai "Puoi chiamarmi Miss!" ordinai. "E tu come ti chiami, ce l'hai un nome o è un segreto anche quello?" divertita "Se no me ne devo inventare uno!". |
Gwen raggiunse la caserma, sempre seguita dagli sguardi e dalle fantasie degli uomini che incrociavano il suo sguardo.
A questi si unirono poi gli sguardi delle sentinelle ferme all'ingresso della caserma. Le sorridevano e le lanciavano cenni d'intesa e di invito. Nel frattempo Destresya era sempre in auto con quell'uomo tanto misterioso, quanto strano. Sembrava giunto da chissà quale posto lontano e pareva non conoscere, anzi ignorare le normali abitudini più comuni. Inoltre quasi non faceva caso a ciò che talvolta lei diceva, facendole ripetere le cose più di una volta. Come se avesse ben altro in mente, qualcosa che occupava costantemente i suoi pensieri. "Allora troverò un'altra maschera." Disse. "Ma mi serviranno anche dei vestiti, Miss..." essendo a torso nudo. |
Continuai ad essere seguita dagli sguardi di una buona sorte degli uomini della piazza, inutile dire che non me ne lamentassi affatto.
Notai che anche le sentinelle non erano da meno. E probabilmente questa cosa poteva non cadere del tutto nel vuoto. Così, con nonchalance e passo pacato, mi avvicinai a loro. "Buondì, signori" con sorriso accattivante "Ditemi, per caso il dottor Grenden è in caserma stamani?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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