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Guardai Sam.."Tu chiedi un rinforzo a Volpe..io farò da guardia in casa"prendendo la potente pistola e caricandola.."State vicino a me..chiamiamo rinforzi..a costo di uccidere quei maledetti"
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Sam annuì ad Altea e telefonò al loro capo.
“Strano...” disse guardando il cellulare “... non c'è campo...” “Cosa? Impossibile!” Agitato Monter. Ad un tratto entrò nella stanza il giovane Rio. Fissando Altea. |
Gwen guardò dallo spioncino e vide ancora una volta il dottor Fierr dall'altra parte della porta.
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Vidi il dottor Fierr fuori.
Non potevo ignorare a lungo la cosa, dovevo capire. Così, aprii. "Mi scusi, per oggi..." mormorai piano "Non ero in me, ero provata, sconvolta e non rispondevo di me..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Lo so...” disse Fierr a Gwen “... posso entrare?”
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Non c'era campo.
Strano..entro' Rio e mi guardava in modo strano. ."Che succede?"tenendo la pistola nascosta dietro la schiena. Non mi fidavo e guardai Sam. |
Quella vicinanza, quel contatto, quell'intreccio di sguardi.
Era tutto così intenso, così forte, così eccitante. L'azzurro dei suoi occhi era vicinissimo al mio. I nostri respiri si fondevano. Il mio cuore batteva forte. Sentivo il freddo della pistola sulla mia pelle, che fremeva a quel contatto. Ma più di ogni altra cosa fremeva tutto il mio corpo, di quella vicinanza. Eppure nemmeno tutto quello bastò, lui lasciò scivolare la mano, e indietreggiò. Lo guardai e sorrisi, dolcemente, una dolcezza che stonava forse con tutto il resto, ma veniva direttamente dal cuore. "Hai paura eh?" sussurrai pianissimo, scuotendo piano la testa. Continuai a guardarlo, con lo sguardo triste per un istante, per poi sospirare e ritrovare la mia solita espressione. "Sì?" guardandolo con il sorrisetto impertinente e malizioso "E con quali abiti, di grazia?" con gli occhi nei suoi. |
"Oh, certo" mi riscossi e lo feci entrare, ricordandomi le buone maniere.
"Allora" sedendomi sul divano "Di cosa voleva parlarmi stamattina?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Volevo augurarti buonanotte, zio...” disse Rio a Monter, per poi tornare a guardare Altea.
I suoi sguardi erano sempre enigmatici. “Sembra la villa sia isolata...” lo scrittore a suo nipote “... non possiamo telefonare...” agitato, per poi controllare il suo tablet “... anche internet non è disponibile...” fissò Altea “... che diavolo sta succedendo?” |
Guisgard si lasciò cadere stancamente su una poltrona e guardò Clio.
“Ho degli abiti lasciata da una cliente impegnata in un ballo in maschera...” disse “... in quell'armadio...” indicò. |
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