Shushan prese a cavalcare nel deserto.
Il Sole batteva forte e l'unico luogo per ripararsi dall'infernale calura erano le gole rocciose per percorrevano quello scenario inospitale e desolato.

Castel non disse nulla, limitandosi a guardare Diahnne negli occhi con uno sguardo carico di desiderio e stravolto per l'eccitazione.
Allora la baciò di nuovo, con impeto folle, assaporandone labbra e lingue.
E nel farlo cominciò a tirarle via la gonna e poi anche le mutandine.
Lo faceva con foga, liberandola di ogni indumento, denudando così il suo sesso caldo ed umido.
Allora si chinò fra le sue gambe ed iniziò a giocarci con la bocca.
Diahnne sentì il volto arrossarsi fino ad andare a fuoco.
E vampate di calore incontrollabile saliva dalle sue gambe.
Avvertiva, sentiva la bocca e la lingua di lui dove era più sensibile e bagnata.
E lui non accennava a smettere.

Jennifer fu caricata sul camion e poi sentì il motore accendersi.
I cacciatori però non sembravano paghi.
Uno di quelli la immobilizzò, mentre un altro la spogliava, strappandole via i vestiti.
Un terzo di quelli puntò su di lei il sensorphone per filmarla.
“Ora ti vedranno godere in mondovisione...” disse ridendo quello che l'aveva spogliata.

Lui sorrise ad Elise.
“Sei ferita e spaventata...” disse Best medicandole la ferita “... per questo ti sembro eccitante e premuroso.” Facendole l'occhiolino. “Ora va meglio? Senti molto male?” Fissandola, per poi accarezzarle una ciocca di capelli ed il viso.

"Lo spero, che siano vivi..." sbuffando e tremando anche se meno.
Guardai poi Elv e sorrisi teneramente.
"Sì..." risposi, poi lo baciai dolcemente e fu come ritornare in pochi istanti a poche ore prima, sul divano, quelle bellissime poche ore prima.

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Sentivo di stare impazzendo.
Mi fece sua con la bocca ed io emisi un gemito forte, mordendomi poi il labbro inferiore.
Gemetti il suo nome e portai ancora la mano fra i suoi capelli, stavolta tirandoli e tremando.
Lambiva la mia carne umida ed io impazzivo.
Com'è che faceva così caldo, improvvisamente? Ecco che non potevo più trattenere le urla, quando iniziò a giocare con le parti più sensibili.
"Castel..." gemetti desiderosa di lui e tremando ancora per l'immesso piacere che ancora voleva crescere.

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Tirai il cavallo per le briglie e mi guardai attorno..vi erano solo gole, magari in qualcuna vi era qualche fuoriuscita di acqua pure..era l' unico posto dove ripararmi.
Mi incamminai in mezza a quella solitudine...faceva male quella solitudine. Adoravo rimanere sola, pensare...ma pensare mi portava solo a un pensiero fisso...Hiss.
Ad un tratto vidi un anfratto in una gola e guardai dentro, era meglio fermarsi prima che il sole calasse.

Alzai gli occhi al cielo a quelle parole.
“Mamma che...” mi trattenni dal finire la frase “Ricordami di non dirti più quello che penso, sei così antipatico quando fai così...” scuotendo la testa.
Ma poi mi bloccai di nuovo quando mi fissò, e socchiusi gli occhi a quella carezza.
“Sto bene...” sussurrai, ponendo la mia mano sulla sua che mi accarezzava il viso.
Era vero, stavo bene quando era così vicino a me.
Mi sporsi appena e lo baciai dolcemente, ma un bacio intenso, che racchiudeva tutte le mie emozioni.
E anche se poteva far finta di non provare niente a parole per fare il duro, sapevo che le sue labbra non mi avrebbero mai mentito, come i suoi occhi.

Quel bacio di Kara non aveva solo lo scopo di scaldare i loro animi ed infatti Elv la strinse ancor più a sé, baciandola a sua volta.
Un bacio caldo che per un attimo allontanò il gelido vuoto di quel luogo.
Un bacio che li unì in un unico sospiro, un solo respiro.
“Com'è” disse lui baciandola “che comincio a sentire caldo?”

Faceva caldo in quell'auto.
Troppo caldo.
Diahnne era nuda sul sedile della macchina, con Castel chinato fra le sue gambe.
“Mmmmhh... che bel sapore hai...” disse baciandola e leccandola fra le cosce, mentre le mani accarezzavano tutte le sue gambe, fino ai piedi, dopo averle tolto anche le scarpe.