"Nulla, c'è il signor Hiss qui." Disse Elv a Gwen, tirando via la mano. "Sta aspettando cosa devi dirgli, no?" Indicando il romanziere ed Altea.

Tirò via la mano, bruscamente.
Ma che gli prendeva?
"Lui potrà aspettare un attimo"dissi, e portai Elv in corridoio, lontano da lì.
"Posso sapere cosa ti prende? Si vede che qualcosa non va... Ti prego, dimmelo..." lo guardai, con gli occhi grandi e tristi per paura che fosse colpa mia.

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"Quindi..." disse seccato Elv a Gwen "... lasci cosìil tuo lavoro? Quel romanziere sta aspettando di sapere cosa cercate da lui." E tornò dentro.

"Allora devo assegnare una camera anche alla sua guardia del corpo, madama..." disse la segretaria a Destresya, mentre Cristiano si guardava intorno.

Lo guardai senza parole.
Non capivo cosa gli prendesse, non capivo proprio.
Ma dubitavo che me lo avrebbe detto prima di essermi liberata di Hiss.
Cosí tornai dentro e riferivi tutto allo scrittore, dandogli tutto il materiale necessario.
Pensavo continuamente a quei gesti, quella sua espressione e non riuscivo a non sentire un'angoscia dentro.

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Hiss prese la planimetria dadatagli da Gwen, con lei che gli spiegò il tipo di consulenza che volevano al castello.
"Perfetto." Disse Hiss, con Altea accanto a lui.

"Se avrà bisogno di qualcosa potrà rivolgersi a me" dissi, senza un tono particolare.
Non riuscivo a concentrarmi, quelli sguardo di Elv era sempre lì davanti agli occhi e non riuscivo a pensare ad altro.
Non capivo come avesse fatto a cambiare completamente atteggiamento nei miei confronti e cosa avesse fatto nascere tutto, ci stavo male e speravo mi desse una spiegazione.

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Hiss ringraziò Gwen.
"Perfetto." Disse. "Tornerò in albergo e comincerò subito a dare un'occhiata alla planimetria del castello."
E così tornò con Altea in hotel.

Annuii, sollevata che stesse andando via.
Così io potevo tornare da Elv e sperare di capire cosa accidenti stesse succedendo, sia fra di noi che dentro di lui.
Aveva cambiato espressione con la stessa velocità con cui cambia il tempo in un pomeriggio di marzo e non riuscivo a capacitarmene.

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Mi sembrava strana tutta questa atmosfera, nessuna parola, la ragazza sembrava inquieta per qualcosa.. "Grazie signorina, speriamo di esservi di aiuto. Io sono Altea, la compagna di Hiss. Ponga i nostri saluti al signor Phoenmisk" sorridendo leggermente. Arrivati in albergo dissi a Hiss.. "Che ne pensi?".

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