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Ricambiai il bellissimo sorriso di Elv e la sua stretta forte e salda sulla mia mano.
Poi guardai Richard, poi Elv sorridendo e poi di nuovo mio fratello, annuendo. Già, stavamo insieme. Ed era una cosa bellissima, da pensare, da dire, da vivere. Era semplicemente perfetta. "Credi che io porti gente a caso tutti i giorni nel mio appartamento, fratellino?" ridendo appena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“E sia...” disse annuendo Iasevol a Clio “... va da lui e cerca di capire cosa vuol davvero fare... se ha deciso di mollarci, almeno sapendolo ci metteremo l'anima in pace e cercheremo altrove un altro pilota.”
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Avevano raggiunto il Cimitero.
Ma l'auto aveva fatto altrettanto. Accelerò ancora di più, alzando altra polvere, come a voler prendere la rincorsa per caricare al massimo e travolgerli tutti. Erano infatti all'interno del recinto che delimitava il Cimitero, quindi un facile ed inerme bersaglio. Molti gridarono, sentendo la morte vicina. L'auto arrivò velocissima, ma giunta all'ingresso del Santo Luogo si arrestò improvvisamente. Di nuovo prese la rincorsa e puntò velocissima, ma anche stavolta si fermò di colpo sulla soglia del Cimitero. Come se non potesse varcare l'ingresso. Come se qualcosa impedisse a quell'auto di entrare. E Dacey, ferma poco dietro il cancello, restò a guardare la misteriosa auto nera di fronte a lei. http://elmeme.me/static/uploads/imag...bitem_full.jpg |
Annuii a Iasevol.
Finalmente una decisione, pensai, alzandomi. "Ottimo, non credo ci sia bisogno di usare l'auto bianca stavolta..." annuii. Ricordavo bene la strada per arrivare a casa sua. Ricordavo tutto io, ogni dettaglio, ogni cosa, persino ogni emozione. Ecco quelle magari potresti evitare.. Eppure erano tutte lì, nella mia mente, insieme ad ogni parola che mi aveva detto, ed ogni sfumatura del suo sguardo. Prima di uscire e andare a prendere la macchina passai dall'ufficio tecnico, dove mi feci assegnare un cellulare con inseriti tutti i recapiti del centro. Non sapevo bene perchè, ma avere un cellulare tutto mio mi faceva sentire più una persona vera. Ed era buffo che una macchina potesse farmi sentire meno... macchina, appunto. Ma era così. Lo rigiravo tra le mani mentre mi avviavo al garage, e mi sentivo di colpo importante. Strane creature, gli umani... Pensai, sorridendo. Strane ed affascinanti creature, gli umani... Con un sorriso impercettibile. Poi sali su una delle macchine che mi furono messe a disposizione ed arrivai a casa di Guisgard, sperando di trovarlo lì. Una volta al suo appartamento, parcheggiai l'auto e suonai il campanello. |
“Beh, voglio sperare di no.” Disse sarcastico Elv a Gwen.
Poi strinse di nuovo la mano della ragazza nella sua, giocando con le dita sul suo palmo. “Non so perchè” fece Richard “ma comincio a sentirmi di troppo...” “In effetti lo sei.” Ridendo Elv. |
Risi ad Elv scuotendo la testa, mentre lui giocava con le dita sul palmo della mia mano e ciò mi riportò alla mente quel bellissimo momento, quando lui mi aveva chiesto di restare.
"Elv!" lo ripresi seria, poi guardai Richard "Tranquillo fratellino, dopotutto ti ho chiesto io di venire qui, no?" di dissi dolcemente, con un sorriso che solo la sofferenza di Richard poteva comprendere a pieno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea fece per andare a letto, ma prima, con un gesto inaspettato, lasciò un bacio sulla bocca di Guisgard.
Lui restò stupito e la vide andare verso la camera da letto. “Altea...” disse, ma poi il campanello suonò. Andò allora alla porta, aprì e vide Clio sulla soglia. “Ehi...” fissandola “... che ci fai qui?” Stupito. |
Sospirai di sollievo nel vederlo aprire la porta.
Era a casa, per fortuna. Poi sbiancai alle sue parole. "Come che ci faccio qui?" sbottai "Ore fa hai detto che ti saresti assennato per un momento, e non ti sei più fatto vivo!" con gli occhi nei suoi. "Ero preoccupata!" ammisi. Invece sei tranquillo a casa... "Non avevamo nessun modo per contattarti quindi l'unica era venire di persona.." arrossendo "Se hai deciso di piantarci in asso, voglio che tu me lo dica in faccia!" con gli occhi nei suoi. "Altrimenti, se hai fatto quello che dovevi fare, prendi le tue cose e andiamo.." con una vela di speranza. Notai allora il camino acceso, ma non dissi nulla, limitandomi ad una sfumatura di malinconia nello sguardo. Chissà se aveva anche dimenticato di avermi invitato a cena. |
“Dai, scherzavo.” Disse Divertito Elv a Gwen. “Sono un giocherellone, non lo sai?” Facendole l'occhiolino. “Beh, ora credo sia ora di andare...” fissando la ragazza “... se vuoi passerò a prenderti domattina, così andremo in cerca della mia moto... vuoi?”
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“Ma no...” disse Guisgard a Clio “... non voglio certo venir meno a quanto detto...” sorridendo “... solo che mi ha sorpreso vederti qui... e comunque stavo appunto per tornare al centro... vuoi bere qualcosa o preferisci che andiamo via subito?”
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