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Osservai la planimetria e i gesti di Hiss.."Infatti, lo stavo pensando, è la zona più antica e forse conservata intatta, chissà cosa ci sarà li sotto" pensierosa "Ma mi chiedo il perché di tutto questo...perché Phoeminsk vuole il tuo aiuto e parere, strano pure non abbia parlato direttamente con te, è una incognita questo personaggio" sedendomi di fronte a lui.
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"Spesso questi perso anni famosi" disse Hiss ad Altea "amano evitare il contatto con il pubblico. Credo li faccia sentire superiori. Diciamo magie di protagonismo." Divertito. "Probabilmente vogliono sapere se il castello ha passaggi segreti o entrate nascoste... forse per la storia delle due morti all'Elyseum..."
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Ecco.
Allora davvero era quella il problema, la collana. Non glielo avevo detto perché sapevo che non gli sarebbe piaciuto saperlo, in realtà non gli avevo neanche mentito, semplicemente avevo omesso di dirglielo. Ma tutto ciò non avrebbe certo migliorato la situazione, in questo momento. "È vero, non te l'ho detto, e mi dispiace. Spero che potrai perdonarmi per questo e per ciò che vale, posso anche restituirla quella collana. A me non interessa, non ci tengo, non ha alcun valore per me. Tengo più a te che a un gioiello, così come tengo più a te che a lui. Devi solo dirmelo e la restituirò, se ciò potrà sistemare le cose..." dissi, con voce carica di dispiacere. Non importava il perché non glielo avessi detto, o perché lui me lo avesse detto, a me importava solo avere lui, ancora. "Ti prego di perdonarmi, giuro che d'ora in poi non ci saranno più segreti o bugie, perché ti amo e non voglio perderti..." dissi ancora. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Tranquilla, puoi tenerla..." disse con sufficienza Elv a Gwen "... non ha importanza. Piuttosto, pensiamo a cose serie... è già pomeriggio... stanotte ci nasconderemo nella galleria ed attendere di vedere il fantasma..."
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C’era qualcosa in me che riusciva a risvegliarsi quando interpretavo Margherita e mi rendeva così simile a lei, totalmente lei.
Tanto da non capire di essere in uno studio, piuttosto la mia mente si trasportava fuori, lontano dal castello, in un luogo senza spazio e tempo dove Margherita tentava Faust, lo chiamava, cercando di strappargli l’anima per farla in pasto al diavolo stesso. Ero solo uno strumento di quella opera, dell’arte dello spettacolo e vivevo per esso. Talmente coinvolta nella recita che non capii, non mi resi conto del seguito. Non ero io a cui si avvicinava Faust, chi era Faust? E chi era la donna che ora stringeva e baciava? Margherita? Dacey? Non lo sapevo. |
"Potrebbe essere, infatti da dove potevano essere entrati...io parlo il giorno della mostra, e la persona era sul soffitto aveva mostrato il bambino. E con la sicurezza che vi sta dentro al castello non vi è traccia. Certamente non vorremmo pensare a dei fantasmi..sarebbe interessante...ma appunto potrebbe esserci qualche entrata...ma per saperlo dovremmo solo andare in quel posto, non pensi, qui possiamo fare ben poco....le torri dove vanno a calare sotto?" osservando la planimetria.
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Sapevo che gli dava fastidio, era inutile che dicesse il contrario.
Decisi che non l'avrei indossata, non volevo peggiorare le cose con Elv e di sicuro non avrebbe influito sulla mia resa lavorativa. Annuii sul piano della serata. Poi mi appoggiai alla sua spalla. "Posso avere un bacio, per fare pace?" dissi piano, guardando i suoi occhi neri e profondi coi miei grandi e di un verde trasparente e limpido. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Un bacio vero, caldo, profondo, carnale.
Dacey sentiva la lingua di Faust farsi strada oltre le sue labbra, penetrando nella sua bocca, assaporando ed avvolgendo la lingua di lei. Un bacio simile ad un amplesso, ad un gioco ardito e proibito, fatto di desideri celati, peccati sussurrati e carezze lascive. Dacey era stretta a lui, contro il suo petto robusto e virile, fra le sue braccia forti e protettive, persa nel colore indefinito e sfuggente dei suoi occhi. Un bacio tormentato, sofferto, magico, che pareva poterla trasportare in luoghi e notti lontane, perdute in crepuscolo i definiti tra eoni di stelle scintillanti su mari sconfinati senza isole e senza rotte. Un bacio alla deriva del tempo e dello spazio, né in alto, né in basso, fra latitudini sconosciute ed al chiaro di una Luna senza nome. Un bacio accampati, animato dalle dita di lui sulla pelle nuda di lei, stringendo la seta di quella lingerie peccaminose e conturbante, eccitante ed ingannevole. Proprio come le parole di Mefistofele. "Ti amo, Margherita..." disse in un sussurro Faust, guardando per un istante gli occhi di Dacey. "Stop!" Ad un tratto il regista. "Buona la prima!" Mettendo fine alle riprese, con Dacey in mezzo al palco, circondata solo dalle ballerine. |
"La torre Est" disse Hiss ad Altea "termina con le fondamenta su pietra di tufo... quindi non può avere sbocchi... quella Ovest in teoria si, ma sotto ha la vecchia fossa biologica... a meno che da questa non si possa accedere a qualche cunicolo o pozzo segreto..." pensieroso.
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"Preferisco di no ora..." disse Elv a Gwen "... scusa, ho bisogno di una boccata d'aria..." ed uscì in cortile.
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