Azzurro che pervadeva il mio animo come un cielo terso infinito, la vastità del mare. Un soffio di vento le sue parole sussurrate, un leggero tremolio il mio corpo come foglie lasciate a quel vento leggero ma intenso. Lo osservai con i miei occhi verdi, davanti a me vi era solo l'azzurro dei suoi occhi e sussurrai appena "Certamente non avrai coraggio di dimostrare davanti a Mass ciò che provi per me".

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Appena Gwen terminò di parlare, il presentatore alla radio concluse il suo intervento:
"Per ora si sa soltanto che i militari agli ordini del capitano Goz sono alla laguna, affiancati da un esperto. Vi terremo informati circa nuovi aggiornamenti."
Nel frattempo, alla Scogliera degli Oleandri, Mister Si e Destresya erano con quell'uomo.
"Perchè è un pesce raro, citato da alcune leggende di quest'isola." Disse questi.
Intanto, al Malvarosa, Altea era con Sette.
Lui la guardò negli occhi per un lungo istante.
"Mass? Perchè proprio davanti a lui? Devo forse essere geloso?" Lui a lei.

"La faccenda sembra seria, non è vero, Mister Sì?" sempre più incuriosita da quella strana storia.
E io che avevo paura di annoiarmi in quell'isoletta.
"Ci dica di più di queste leggende!" all'uomo, con aria seria.

Sentimmo che gli uomini di Goz erano già alla laguna.
"Beh, se davvero dobbiamo parlare in questo frangente a Goz, ci conviene andare subito" commentai, nonostante fossi ancora poco convinta circa la convenienza di questa cosa.

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"Mah, le leggende solitamente non portano soldi..." disse Mister Si.
"Vi pagherò!" L'uomo. "Non tanto, ma per quanto mi sarà possibile lo farò!"
"Sentiamo..." Mister Si a lui "... cominci dall'inizio..." mentre Destresya era sempre accanto all'eroe.
"L'ho pescato stamani all'alba..." raccontò l'uomo "... l'ho poi caricato sul mio piccolo peschereccio e sono tornato al porto... in quel momento, mentre il Sole era quasi sorto, io... credo di aver battuto il cappo, forse sotto l'albero di trinchetto... oppure... oppure qualcuno mi ha aggredito... al mio risveglio, un'ora dopo, il pesce non c'era più..."
"Magari lei ha davvero battuto la testa e nel frattempo era svenuto qualcuno le ha rubato il pesce..." mormorò Mister Si.
Intanto, a casa di Elv, Gwen ed il ragazzo decidevano sul da farsi.
"Si, hai ragione..." annuì lui "... andiamo alla laguna."
Si prepararono e poco dopo con la Jeep tornarono alla laguna.
Era una giornata finalmente limpida e soleggiata e quel luogo sembrava bello ed ospitale.
Qui vi erano i militari di Goz ed anche il professor Holus e Sentenza.

Sospirai, sperando davvero che andasse tutto bene.
Non mi fidavo assolutamente di Goz e di ciò che avrebbe potuto fare.
Arrivammo alla laguna e lì c'erano i soldati di Goz insieme agli scienziati.
Tornare lì e pensare che eravamo stati di nuovo a tanto così dal morire ammazzati mi faceva nuovamente venire i brividi.

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Ascoltai il racconto dell'uomo interessata.
Mister Sì invece sembrava pensare solo ai soldi.
"Beh, meglio di niente, no?" sussurrai all'orecchio dell'eroe.
"Ancora non ci ha detto a che leggenda si riferisce il pescespada, perchè non dovrebbe solo essere qualcuno che vuole cucinarlo o venderlo!".

Gwen ed Elv si avvicinarono ai militari, mentre questi coprivano con teloni i corpi di due escursionisti aggrediti.
Erano loro le vittime annunciate alla radio.
"E voi..." disse a muso duro Goz ai 2 ragazzi appena giunti "... cosa volete qui?"
"Vogliamo aiutarvi." Elv.
Goz scoppiò a ridere.
"Capitano..." fece Holus "... ho controllato i cadaveri e le ferite... anche in questo caso, come per i turisti aggrediti in precedenza, ho difficoltà a credere possa essere opera di un uomo."

"Le leggende degli dei emersi dalle acque per mangiare i pesci sacri." Disse l'uomo a Destresya.
"Un momento..." sarcastico Mister Si "... quindi secondo lei i colpevoli sono degli antichi dei usciti dal mare per cibarsi del suo pesce?"

Goz fu il solito animale.
Balordo...
Holus nel frattempo studiò i cadaveri ed asserì nuovamente che non poteva essere stata una persona.
"Ieri pomeriggio abbiamo visto una strana figura qui nella laguna, era strana, molto alta ed è scappata quando abbiamo acceso i fari dell'auto" dissi a Goz, pregando dentro di me che non facesse di nuovo l'idiota.

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