Lo guardai divertita per un momento.
"Oh beh, sono il tesoro del padrone di casa, quindi non ti azzardare a smontare queste macchine per farne un'astronave, chiaro?" divertita, per poi scuotere la testa.
"Che idea bizzarra!!" lo guardai tutto, intensamente.
Chissà, forse non era poi così strana come idea.
Poi quelle sue parole sul bello e quel suo sguardo, che ricambiai, altrettanto intenso e insistente.
"Ma davvero?" con aria divertita "E perchè lo dici?" avvicinandomi a lui "E perchè mi guardi in quel modo?" con voce calda e maliziosa.

Pensate male?
Avevo sentito davvero bene?
C'era davvero da non credere...
Disse che avrebbe organizzato un'altra sera e andò a fare un bagno prima che potessi rispondere.
Rimasi in veranda a fumare, pensando che l'importante era riuscire a vedere Elv, a prescindere da ciò che avrebbero pensato Grenden o tantomeno Stefan.

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Lui guardò ancora Destresya, tutta, man mano che si avvicinava.
"Sto cercando di capire" disse il Generale "se anche le donne terrestri in fatto di bellezza battono le nostre." Con un vago sorriso.
Intanto, alla sua villa, Gwen era rimasta sola, uscendo in veranda a fumare, un pò inquieta, ma con il pensiero di Elv in testa davanti a tutto il resto.
Calò la sera e le stelle tropicali cominciarono a scintillare in quel cielo da vecchio romanzo.
Intanto i domestici preparavano il tutto per la cena.

Rimasi sola, a riflettere, a pensare, rimuginare, mentre davanti ai miei occhi distratti il cielo mutava, arrivando alla sera.
I domestici iniziarono a preparare tutto per la cena, mentre mancava ormai poco prima che Elv staccasse e ormai era il mio unico pensiero fisso, non riuscivo a distaccarmene, ma in realtà non volevo nemmeno farlo.
Era una nuova esperienza e volevo godermela tutta, fino in fondo.

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Mentre mille e più pensieri affollavano la mente di Gwen, i domestici preparavano il tutto per la cena.
Mancava poco meno di un'ora al suo appuntamento con Elv, quando un'auto arrivò davanti alla villa.
Era quella di Grenden.

I preparativi continuavano, quando un'auto arrivò davanti casa.
Era quella di Grenden.
Sospirai silenziosamente e andai in camera a prepararmi, dato che mancava meno di un'ora all'appuntamento con Elv.
Non potevo mancare, era totalmente fuori discussione.
Se Grenden avesse "pensato male", non sarebbe stato affar mio.

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Grenden entrò in casa e Stefan lo accolse, offrendole da bere.
Poi lui lo avvertì dell'assenza di sua moglie.
Gen intanto si stava preparando.

Sentii Stefan e Grenden parlare al piano di sotto, mentre lui gli notificava la mia assenza a cena.
Sarei stata curiosa di notare la reazione dello scienziato.
A quel punto, scesi giù, pronta per uscire.
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Gwen fu pronta e scese giù, dove trovò suo marito e Grenden.
"Buonasera, signora." Disse lo scienziato alzandosi per salutarla. "Stasera mi ha dato una grossa delusione." Baciandole la mano come lui amava fare, cioè sfiorandola con la lingua. "Mi riterrò in credito con lei..." sorridendole.

Subito, Grenden mi salutò, mentre solo a lui rivolsi un vago sorriso malizioso scuotendo appena la testa, al suo baciamano.
"Vorrà dire che la prossima volta sarò io personalmente ad invitarvi qui, dottore" sorridendogli.
"Vi auguro una serena cena, signori. Buonanotte" li salutai entrambi ed uscii.

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Grenden seguì Gwen con lo sguardo e poi, deluso, cominciò a cenare con Stefan.
Tuttavia non si trattene molto, ovviamente di certo poco o nulla interessato alla cmpagnia del padrone di casa.
Gwen invece prese l'auto e lasciò la villa, arrivando alla caserma.
Qui, poco distante l'ingresso, vide un'auto ferma che accese e spense le luci per mandarle un segnale.
Era quella di Elv.

Arrivai in paese, raggiungendo poco dopo la caserma vicino al porto.
Notai delle luci che lampeggiavano e ridacchiai scuotendo la testa nel capire che si trattava di Elv.
Infatti lo raggiunsi subito, essendo ormai elettrizzata ed impaziente di rivederlo, dopo la breve parentesi davanti casa mia.

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Lo guardai con un sorrisetto diverito.
"Oh allora ho una grande responsabilità visto che di donne hai visto soltanto me..." guardandolo negli occhi.
"E dimmi, sei arrivato a una conclusione?" guardandolo negli occhi, ormai vicinissima "Le donne terrestri sono più belle delle vostre?" Con un sorriso impertinente e la voce bassa e calda "Eppure poco fa hai detto che sul tuo pianeta niente era bello come me.." con aria di sfida, ma anche ammiccante.
C'era un'atmosfera strana, enigmatica, incandescente, magnetica.

Il bel capitano scese dall'auto ed attese che Gwen lo raggiungesse.
Subito la prese fra le braccia, impaziente, baciandola con avidità.
Gwen si ritrovò stretta sulle labbra umide di Elv, assaporando la sua lingua ed il suo impeto.
"Sei bellissima..." disse guardandola tutta "... sei la più bella che io abbia mai visto..." tornando a fissare i suoi occhi verdi, resi misteriosi dal pallore lunare.
"Coosco un posticino perfetto..." mormora divertito, mangiandola con gli occhi.

Lui guardò Destresya negli occhi.
Poi lei sentì lo sguardo di quell'uomo giunto da chissà dove scendere lento su tutto il suo corpo.
"Dovrei vederti nuda per saperlo..." disse poi piano "... no?"

Era sceso dall'auto per aspettarmi e nel momento in cui mi avvicinai, subito mi prese fra le braccia e mi baciò con avidità e impazienza.
"Accidenti, capitano, quanto impeto..." mormorai, divertita, quando si separò da me.
Mi morsi appena il labbro con un mezzo sorriso alle sue parole.
"E a me piace che tu me lo dica..." sussurrai, il mio viso vicino al suo.
"Oh, beh, sono curiosa, allora..." intrigata al pensiero di dove volesse portarmi.

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"Te lo dirò tutta la notte..." disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen "... curiosa? Bene." Ridendo piano e prendendola per mano.
Così salirono sull'auto di lui e partirono.
Raggiunsero il porto, in un punto più isolato, dove gli scogli prendevano il posto di moli.
Qui c'erano delle barche capovolte, lasciate dai pescatori.
"Vieni, dove ci sono quelle barche, Gwen..." lui a lei "... però togliamoci le scarpe, saremo più comidi..."
E a piedi nudi raggiunsero le barche.
Una Luna magica lasciava la sua scia luminosa sulle onde calme.

Cercai di trattenere una risata davanti a tanta sfacciataggine, ma riuscii solo a restare a bocca aperta, incredula che avesse davvero detto una cosa del genere.
"Se fossi un terrestre ti saresti beccato un bel ceffone per una frase del genere, lo sai?" guardandolo con un sorriso divertito "Forse sul tuo paese le donne non hanno morale e si mostrano al primo che capita, ma qui per vedere nuda una donna bisogna conquistarla, farla innamorare..." guardandolo negli occhi.

Ridacchiai e mi feci condurre dovunque volesse portarmi.
Arrivammo vicino al porto, dove la spiaggia splendida e incontaminata sostituiva i moli.
Tolsi le scarpe come mi disse, la sabbia fresca che accarezzava i miei piedi nudi e raggiungemmo le barche capovolte.
"È indescrivibile, qui, a quest'ora..." mormorai, osservando la scia della Luna sull'acqua e le onde che lasciavano dei piccoli rivoletti sul bagnasciuga.
Era certamente un panorama mozzafiato ed ero contenta che mi avesse portata qui.

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Lui guardò Destresya negli occhi.
"Innamorare..." disse poi "... cos'è? Riguarda i sentimenti, veri? E cosa fai quando sei innamorata?"
Nello stesso momento, fra gli scogli, Gwen ed lv avevano raggiunto le barche capovolte.
Lui si tolse la giacca e la stese a terra, per poi invitare la ragazza a sedersi con lui.
"E' da quando ti ho vista" accarezzandole i capelli e spostandoli dal volto di Gwen "che sogno questo momento..." e la baciò di nuovo, prima piano, poi più intensamente, in modo caldo, profondo, sotto la Luna dei tropici.

Lo guardai, con un lieve sorriso divertito.
"Non esiste l'amore sul vostro pianeta?" guardandolo negli occhi, o almeno, dove intuivo ci fossero gli occhi.
"Sì, riguarda i sentimenti... l'innamoramento è quando ti leghi completamente a un'altra persona, diventi totalmente sua, per sempre..." con un sorriso "Si fanno cose pazze quando si è innamorati, cose incredibili e meravigliose... e anche appassionati e seducenti.." con un sorrisetto malizioso.

Stese a terra la sua giacca, invitandomi a sedermi accanto a lui e così feci.
Seguii la sua mano sul mio viso e le sue parole.
Avevo ogni istante di più le conferme del fatto che fosse uno di quei tipici giovani ancora speranzosi e sognatori, fiduciosi.
Tanta luce, per la mia oscurità.
Davvero tanta.
Non riusciva a scaldarmi a sufficienza, ma c'era, era presente e mi piaceva averlo accanto.
Riusciva in parte a rischiarare il mio grigiore atavico e ormai inesorabile.
Risposi al suo bacio, che si fece via via più profondo ed impreziosito dal tepore magico e tropicale che ci avvolgeva entrambi su quella spiaggia.
Gli accarezzai il viso, poi i capelli, perchè era un bisogno fisico il mio, non riuscivo a farne a meno, dovevo necessariamente percorrere quei sentieri corvini che erano quelle ciocche setose ed era una goduria incalcolabile accarezzarle mentre assaporava la mia bocca.

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"Questo significa" disse lui a Destresya "che non ti vedrò nuda? Come posso allora capire, scoprire se voi terrestri siete più belle?" Rise piano. "Si, lo ammetto, sto mentendo..." divertito.
Intanto, sugli scogli, Gwen ed Elv si godevano il reciproco bisogno che avevano, l'uno dell'altra, sebbene in modi diversi.
"Spogliati..." lui a lei, quasi in una disperata richiesta, mentre lei gli accarezzava il viso ed i capelli.

Continuammo ancora un po', finché non mi chiese di spogliarmi, in una richiesta che suonò alle mie orecchie quasi disperata.
E chi ero io per disattenderla?
Mi separai allora pochissimo da lui, volendo comunque essere il centro di ogni suo pensiero ed iniziai a spogliarmi.
Prima la camicia, poi i pantaloni, stretti in vita e più ampi in basso.
Rimasi in intimo e prima di spogliarmi del tutto, iniziai a spogliare lui.
Lo baciai lentamente, intanto che sbottonavo la sua divisa.
Scesi poi sulla mascella, l'orecchio, il collo, man mano che continuavo a spogliarlo, volevo riempirmi del suo profumo totalmente e volevo che anche lui lo fosse.
Volevo occupare ogni suo pensiero e ogni sua attenzione in ogni istante.

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Gwen cominciò a spogliarsi, restando solo in intimo.
Poi iniziò a spogliare lui.
Elv restò a guardarla, ma poi, vinto dal troppo desiderio di vederla finalmente nuda, prese a spogliarla, togliendole il reggiseno ed accarezzandole pianissimo il seno.
Alla fne restarono entrambi nudi, coperti solo dalla magia della notte.

Mentre lo spogliavo, vinto dall'attesa, mi tolse l'intimo, rimanendo ad accarezzarmi delicatamente.
Rimanemmo entrambi nudi, alla penombra della Luna, mentre io scoprivo e facevo mia ogni singola parte del suo corpo bellissimo e aitante, ma longilineo e proporzionato, quasi quelli di un atleta greco ed ero sempre più persa per lui, che riusciva ad essere così innocente e al contempo così passionale.

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Erano entrambi sulla giacca di Elv stesa tra gli scogli, con Gwen seduta e lui inginocchiato ad accarezzarla.
Tutto era silenzio intorno a loro, fatta eccezione per il melodico e lento mormorio delle onde che bagnavano quell'angolo dell'isola.
Elv accarezzava i seni di lei, non troppo grandi, ma sodi e ben fatti, sfiorandole i capezzoli con le dita, quasi ad irritarli per renderli turgidi.
Poi ad un tratto la sua mano cominciò a scivolare in basso, arrivando fra le gambe della moglie di Stefan.
Nello stesso istante la guardò e chinò il capo sul petto di lei, iniziano a baciarle pianissimo entrambi i seni.

Alzai le spalle, fingendo noncuranza.
"Beh ci sono dei posti dove per qualche monetina le donne si spogliano... ci vai e poi mi fai sapere!" con un sorrisetto divertito per poi fargli l'occhiolino.
Poi sgranai gli occhi a quell'ammissione.
"Ah mi stai prendendo in giro? Allora forse te lo meritavi quel ceffone!" risi, scuotendo la testa.

Lui rise piano.
"Voi donne terrestri" disse a Destresya "siete tanto belle, quanto strane. Dovrò studiarvi con attenzione, come tutto questo pianeta."
Arrivò il maggiordomo, chiedendo cosa gradissero per cena.

Le sue dita continuavano ad accarezzarmi, senza fretta, finché esse scesero fra le mie gambe ed iniziai ad assaporare quel godimento caldo e intenso.
Crebbe ancora, quando sentii le sue labbra e strinsi forte i suoi capelli stringendolo a me.
I miei gemiti si unirono al mormorio delle onde, costante e melodico ed io sentii l'iniziale soddisfazione di quel desiderio che mi aveva colta fin dal primo sguardo.
Fin da quando era arrivato in casa nostra ed io avevo capito che sarebbe stato mio, lo avevo letto nei suoi occhi neri, nelle sue labbra rosee e negli sguardi sempre più frequenti che mi rivolgeva.

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"Ah perchè, voi uomini alieni che volete vederci nude dopo aver scambiato due parole?" con un sorrisetto divertito "Ma guarda un po'!" scuotendo la testa.
Non sapevo se essere divertita o lusingata da quel comportamento.
Ma non ne ebbi nemmeno il tempo, perchè arrivò il maggiordomo.
"Abbiamo del pescato del giorno? Ieri era ottimo e lo assaggerei volentieri.." risposi, con fare autoritario.
"Vieni, generale, sarà il caso che ti mostri la tua stanza!" facendo cenno al mio strano amico di seguirmi.

Gwen sentiva le labbra di Elv succhiarle prima un capezzolo, poi l'altro, tormentandoli, bagnandoli e mordicchiandoli pianissimo.
Intanto la sua mano era fra le gambe di lei, accarezzandola e poi premendo contro la sua intimità, in un modo lento, ma sempre più insistente, più invadente, più profondamente.
Poi si fermò di colpo, la guardò negli occhi e la baciò, stringendola sè.
I loro corpi erano l'uno contro l'altro.
Intanto, alla villa, Destresya aveva dato disposizioni per la cena.
Poi mostrò al Generale la sua camera.
Lui la seguiva guardando ogni angolo di quella villa.

Lo accompagnai fino alla sua camera, illustrandogli brevemente ogni angolo della villa, come aveva fatto il maggiordomo con me il giorno prima.
Una volta arrivati nella sua camera, aprii la porta e gliela mostrai.
"Allora, che cosa ne pensi?" guardandolo sorridendo.

Sentivo quei movimenti soffici, morbidi, che mi tenevano in tiro e mi facevano impazzire, specie insieme ai movimenti delle sue dita, che spesso provocavano in me degli improvvisi gemiti più forti e intensi degli altri, facendomi stringere forte i suoi capelli e lì davvero abbandonai del tutto la mia lucidità, confinandola lontano dal nostro spazio.
Perchè non c'era posto per altro, se non per noi, in questo momento.
Un attimo dopo, smise ed io spalancai gli occhi, guardandolo, prima che mi baciasse con l'usuale impeto e mi stringesse a sè.
"Direi che abbiamo temporeggiato abbastanza, capitano..." sussurrai divertita sulle sue labbra.

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"Mi sembra un ottimo luogo in cui alloggiare." disse il Generale a Destresya. "Si, mi piace." Annuendo.
Poi il maggiordomo avvertì la giovane donna che la cena era pronta per essere servita.
Sulla terrazza, da cui si godeva una magnifica vista sul golfo illuminato, Destresya e il Generale cominciarono a mangiare.
Lui si sollevò la parte inferiore della maschera e potè cenare con lei.
Il cielo era scintillante di stelle e costellazioni perlopiù sconosciute agli uomini e alle donne del continente.
Le luci del porto correvano tra il villaggio e la spiaggia, fino a perdersi e a sparire nell'oscurità dei pendii e dei promontori che racchiudevano la costa, così esotici e capaci di dare all'isola quell'aspetto selvaggio e pittoresco.
Il faro, sul capo che gli indigeni chiamano degli animali, lanciava ad intermittenza il suo bagliore verso il mare e in lontananza la luce di un'imbarcazione appariva vaga verso l'orizzonte.
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Era una bellissima sera per cenare in terrazza, l'aria limpida permetteva di vedere fino alla costa, e il porto con i suoi colori vivaci.
La cuoca si era superata ed era tutto squisito.
In quel momento non mi dispiaceva essere stata mandata in quella missione, dovevo ammetterlo.
Mi scappò una risatina quando vidi il generale tirarsi su la maschera per mangiare.
"Lo sai che qui nessuno conosce il tuo viso quindi è abbastanza ridicolo che tu vada in giro con una maschera che devi tirare su per mangiare?" scuotendo la testa "E poi la strana sono io eh!" facendogli l'occhiolino.
"Allora, che cosa te ne pare di tutto questo?" indicando con un gesto della mano la terrazza, la cena, il cielo e il panorama.

"Molto bello..." disse lui guardando il panorama del golfo "... ma mi sono accorto che fai tante domande, senza parlare mai di te... hai un uomo? Un compagno?" Diretto a Destresya.
Nel frattempo Gwen ed Elv si erano ormai lasciati andare fra gli scogli.
Lui rise alle parole di lei, ma prima che potesse dire qualcosa delle voci agitate arrivarono dalla spiaggia poco vicina.

"Beh sei tu quello misterioso, io temo di essere molto più noiosa di te!" con un sorrisetto divertito, mentre il mio sguardo per un momento si perdeva oltre il parapetto, verso il mare "Ma puoi chiedermi quello che vuoi.." con un sorriso.
"Oh no, nessun compagno o uomo..." scossi la testa "Nessuno ha mai suscitato il mio interesse..." con un sorrisetto divertito.
"E tu? Scommetto che sul tuo pianeta sei un rubacuori... o sbaglio!" facendogli l'occhiolino mentre mi sporgevo a versargli del vino.

Ridacchiai anch'io ed ebbi il tempo di lasciargli un bacio rapido, perchè sentimmo delle voci provenire da poco distante, sulla spiaggia.
"Per l'amor del cielo, che diamine succede?" con tono contrariato e scocciato per quella potenziale interruzione.

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"Impossibile." Disse lui bevendo del vino. "Non ci credo... avrai avuto qualcuno in passato..." a Destresya.
Intanto, sugli scogli, quelle voci avevano interrotto Gwen ed Elv.
Il militare si rivestì in fretta.
"Resta qui... vado a vedere..." lasciandole la pistola "... al minimo pericolo spara..." ed andò a vedere cosa stesse accadendo.