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"Non preoccupatevi cavalieri e voi compagne.."dissi loro"metterò a disposizione tutte le mie conoscenze per aiutarvi...il mio intuito però mi dice che non è il tempo di fermarci qui oltremodo.."
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<< Non preoccupatevi Cavaliere25, non mi dovete nulla ,Guidon e' un mio amico e non posso permettere che gli succeda nulla.....lady Rainbow, vi ringrazio sarete di valido aiuto....anche perche' dobbiamo raggiungere i Cavalieri.....o per loro non ci sara' scampo ...>>
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Hastatus era nella cappella con quegli anziani uomini.
"Benvenuto tra noi, sir Hastatus di Camelot!" Disse l'uomo che aveva la parola. "Io sono Alcibiades e guido questo sommo consiglio. E siamo qui riuniti non per pregare, ma per discutere sulle pene di queste terre." "Sir Hastatus..." cominciò a dire uno degli anziani "... avete parlato di Cembelus e del Cavaliere Rosso. Ma sappiate che il primo non è uno di noi, quindi non definitelo nostro. Quanto al cavaliere che cercate, sappiate che egli non ha mai perso una contesa." "Sir Hastatus non è saggio!" Gridò un altro dei presenti. E subito si alzò un mormorio nella cappella. "Calma, amici miei." Intervenne Alcibiades, cercando di riportare l' ordine. "Sir Hastatus è un nobile cavaliere e giudichiamolo per le sue parole, non per le nostre impressioni." "Allora" disse uno degli altri anziani "sottoponiamo la questione anche al suo giudizio." E tutti furono daccordo. "E sia." Disse Alcibiades. Poi aggiunse: "Cosa rende forte e prezioso messer Amore? La Trasparenza, che lo fa puro ad ogni cuore? O forse la nobile ed ambita madonna Bellezza, che ne modella il volto con colore e freschezza? O sarà magari il Tempo, che avanza inesorabile, con passo lento, a renderlo eterno ed immutabile?" E tutti attesero allora la risposta di sir Hastatus. Al Castello del Doloroso Amore intanto, Talia era giunta nella stanza dell'abate. Questi nel vederla, segnandosi tre volte, interruppe le sue preghiere e si avvicinò alla dama. "Adagiatevi accanto a quella sedia, milady" disse l'abate "e confidatemi le vostre pene." Cembelus allora, davanti alla sacra confessione, salutò con un delicato gesto ed uscì dalla stanza. "Cosa vi rende tanto inquieta" chiese l'abate. "da condurvi qui nel cuore della notte a ricercare la serena Misericordia del Signore? Forse siete in ansia per le vostre nozze? Temete che questo forzato soggiorno in questo castello possa pregiudicare il vostro matrimonio? Confidatevi pure, milady..." Elisabeth sembrava certa di aver compreso qualcosa riguardo a quei tre misteriosi cavalieri. Ora anche Cavaliere25 si era unito al gruppo delle donne. Ad un tratto giunse di nuovo la donna mascherata. "Se siete certe di aver trovato i veri nomi di quei cavlieri" cominciò a dire "allora recatevi nella selva dai vostri amici. Ma badate che dovete conoscere tutti e 3 i nomi di quei cavalieri. Altrimenti quella selva diverrà, per voi e per i vostri amici cavalieri, un'eterna ed inviolabile tomba..." |
Ascoltai la donna mascherata, aveva ragione bisognava andare nella selva, ma c'era anche Guidon da tirare fuori da li'......mi avvicinai a Polgara...e le sussurrai all'orecchio << ascolta adesso bisogna usare i nostri poteri, ma dobbiamo stare attente perche' dovremmo saper dosare la nostra energia....abbiamo il dono della bilocazione, potremmo cosi' aiutare Guidon e nello stesso tempo essere fuori nella selva, se chiediamo a ledy Reinbow di usare la chiaroveggenza potra' vedere dove si trova......non possiamo lasciarlo in balia di chi non credo si faccia troppi scrupoli....>>......Ero sicura che avrebbe compreso, anche lei voleva bene a Guidon infondo ci aveva aiutate......<< Bene io spero di avere i tre nomi esatti ma a questo punto non ci rimane altro che tentare, il verde e' la speranza, il rosso e' la passione e il bianco e' la consapevolezza........llamrei tu devi sapere che colui che me li ha fatti sentire nel cuore e' colui che tu ami....da sempre, come non potremmo dargli fiducia ed ascoltarlo....e' il suo amore che ci guidera'.....>>
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Ora la cosa che mi importava di piu era salvare Guidon a tutti i costi ora che avevo trovato il gruppo potevo stare tranquillo dissi dobbiamo fare infretta prima che torni il figlio di Cambelus con le guardie e dobbiamo uscire da questo maledetto castello aggiunsi dobbiamo andare a sconfiggere i tre cavalieri.
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Mi inginocchiai di fronte all'abate e posi le mie mani nelle sue, sospirai... non sarebbe stato semplice confessare tutto!
Poi iniziai a parlare: "Padre... voi siete il mio confessore da molti anni, fin dai miei primi anni di vita e io vi ho sempre confidato tutto. Però c'è qualcosa che ho omeso, qualcosa che ho sempre tenuto celato nel mio cuore, ma che adesso... Ebbene, ero poco più che una bambina e mio zio il duca, lo sapete, mi concedeva il privilegio di andare ogni anno per qualche tempo presso sua sorella, nel maniero sul lago. Sapete quanto adoravo stare là, passaggiare, leggere... Quello che non sapete è che un giorno, mentre stavo leggendo poesie al sole, mi comparve davanti un giovane cavaliere. Il più bel giovane cavaliere che io potessi mai aver sognato nel mio cuore di fanciulla. Quest'uomo, tanto coraggioso quanto virtuoso, si soffermò con me e con i giorni diventammo... amici! Lui leggeva per me le più dolci poesie, mi mostrava la sua destrezza a cavallo e la sua abilità con la spada, mi parlava di messer Amore nel modo più cortese... Sono stati i giorni più felici della mia vita, padre! Un giorno, però, il Cavaliere non si presentò al lago... lo attesi, lo attesi a lungo, ma invano. So cosa mi avreste consigliato: tornare a casa e dimenticare tutto. Ma non potevo! Vidi passare una carrozza sulla strada, una carrozza nera, e dentro dal finestrino intravidi un uomo dallo sguardo glaciale. Temetti fosse successo qualcosa, perciò misi da parte l'orgoglio del mio rango e corsi alla casa dei contadini al di là della radura dove lui, umilmente, aveva chiesto ospitalità. Non appena mi vide arrivare il buon contadino si gettò a terra, fu difficile estorcergli le informazioni che mi interessavano, tanta era la sua devozione verso di me, tuttavia scoprii che il nobile padre del Cavaliere era giunto improvvisamente e, con menzogne orribili sul mio conto, lo aveva convinto ad abbandonare quel luogo e a rientrare nelle sue terre con lui. Non seppi mai le parole esatte dell'uomo, il buon contadino non volle ripeterle per nessun motivo, ma mi fece capire che egli aveva ingiuriato la mia buonafede, la mia sincerità, la mia onestà verso di lui. Questo evento mi colpì come niente altro aveva mai fatto prima, né mai dopo. Chiusi il bel cavaliere in fondo al mio cuore e mi rimisi alla saggezza di mio zio per qualsiasi futura decisione. E così ho fatto. Sempre. Ma ora, padre, qualcosa di nuovo è accaduto. Il nome del bel Cavaliere era Ermaus e suo padre, l'uomo dagli occhi freddi che ho visto nella carrozza nera, altri non è che Cembelus. Il nostro ospite. Capite adesso, padre, il mio sgomento? Terrò fede alle mie promesse e accondiscenderò le decisioni di mio zio, farò ciò che devo. Ma prima... deve esserci un motivo se siamo stati spinti qui, se siamo giunti in questo Castello. Devo liberare l'anima del bel Cavaliere, padre! Sono certa che lui, l'unico uomo che io abbia mai amato, ha sofferto quanto e più di me. Non voglio che la sua anima porti ancora questo peso. Se lui, come credo, è in questo castello, io devo dirgli la verità. Qualunque sia il motivo per cui suo padre ci ha divisi, lui lo deve sapere! Vi prego, padre..." lo implorai con gli occhi pieni di lacrime "Lasciate che lo cerchi e che lo convinca della sincerità del mio cuore e dell'onestà delle mie azioni, poi farò tutto quello che voi - a nome di mio zio il duca - mi imporrete!" |
"Compagne non so cosa abbiate in mente di fare con i nomi dei tre cavalieri,d'altronde è anche vero che siamo sulla buona strada e che ora a noi si è aggiunto anche il valido aiuto del cavaliere..siamo un folto gruppo e riusciremo a fronteggiare chiunque..e non dimentichiamo che tra noi ci sono tre maghe...!in ogni caso direi di abbandonare questi umidi e bui corridoi e di raggiungere la parte centrale del castello.."..
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Ero felice che Elisabeth fosse riuscita a decifrare l'enigma ed a trovare i nomi. La sicurezza con cui li diceva mi rendeva certa della correttezza e questo mi faceva ben sperare.
"Certo Elisabeth che ti sono vicina per aiutare Guidon!" Il dono della bilocazione era qualcosa che mi piaceva da sempre, l'unico inghippo era che richiedeva una buona dose di energia ed io ne avevo consumata parecchia con l'incantesimo delle sbarre. Speravo che l'uva ed il vino rosso mi avessero ricaricato a sufficienza e che tutto filasse liscio e veloce. "Quando vuoi Elisabeth, io sono pronta!". |
E così, quelle audaci dame erano decise ad agire.
Liberare Guidon per poi giungere nella misteriosa selva, per portare i veri nomi dei tre cavalieri a Hastatus e a Guisgard. Del resto potevano contare sul Cavaliere Triste, che vegliava su tutte loro per l'amore che provava per la sua amata Llamrei. "Bene figlie mie!" Disse la donna mascherata. "Sono sicuro che Iddio veglierà su tutte voi." "Un momento..." Intervenne Heylde. "... siete state brave ma non abbastanza... consapevolezza... non è il nome esatto del Cavaliere Bianco... Amore non è mai irrazionale. Egli comanda sui cuori, non sulle menti... è l'istinto del cuore e dell'animo che spinge i suoi devoti alle imprese più grandi. Istintività è quindi il nome del Cavaliere Bianco... ora che conoscete i nomi dei tre cavalieri non indugiate oltre... mi occuperò io del vecchio Guidon... voi dovete raggiungere la misteriosa selva che ci circonda e ci imprigiona... e seguite sempre il battito del vostro cuore..." "Sapevo che non ci avresti abbandonata, figlia mia..." Disse la donna mascherata, abbracciandola e baciandola. |
Talia aveva appena finito di confessare ciò che provava all'abate.
Questi allora cominciò a passeggiare pensieroso nella stanza. "Figlia mia..." cominciò a dire "... un matrimonio senza amore è la peggiore delle progioni. E sarai tu stessa a chiuderne le porte. Se ami davvero un altro, non puoi perseguire questo folle disegno. Il matrimonio è un atto sacro. E' un giuramento d'amore fatto davanti a Dio. E tu non puoi giurare ciò che non provi." Si avvicinò ed aggiunse: "Se senti di voler incontrare colui che ancora ami, allora è il cuore che ti comanda ciò. Ma se egli non ha creduto in te allora, perchè credi possa farlo ora? Ma ad un cuor innamorato non si comanda. Cerca colui che ancora ami, figlia mia... ma sii cauta. Ricorda che tuo zio ti ha affidata nelle mie mani... e con ansia acconsento a questo tuo desiderio..." |
"Cosi è stato il mio amato Shawn ad aiutarti Elisabeth?" chiesi all'amica..e mentre realizzavo quanto stava accadendo, calde lacrime mi solcavano il viso. Ero felice, stanca, ma felice. Felice dell'intuizione di Elisabeth e della soluzione all'enigma. Il tempo incalzava. Dovevamo raggiungere la selva che circondava il luogo e che lo teneva stretto in una morsa di dolore. Ora avevamo anche la donna mascherata al nostro fianco..dovevamo raggiungere quel luogo e combattere ad armi pari con il male.
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"Si vede uno spiraglio,la salvezza è vicina"..e mentre realizzavamo il da farsi la contentezza per l'inaspettato aiuto di Heylde mi commosse...l'avevo capito che non era poi quella donna fredda che voleva far credere..
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"Che vada come vada, c'è sempre una prima volta per essere sconfitti. deciderà il destino." dissi al gruppo che componeva il consiglio.
Poi mi rivolsi ad Alcibiades: "Io penso che ciò che rende forte e prezioso l'amore non sia la bellezza la quale è passeggera, ma la trasparenza ed il tempo penso siano due cardini fondamentali per costruire un rapporto serio e duraturo basato sulla fiducia e sulla lealtà." |
<< Si llamrei lui in questo momento e' dentro di me, credo che ci assistera' cosi' come ha fatto sino ad ora, bene Lady Heylde credo che infondo l' Amore ci porti sempre in un unica direzione.....vi ringrazio a nome di tutte visto che sarete voi ad occuparvi di Guidon, e' un buon vecchio e quando tutto sara' finito vorrei riabbracciarlo.....>> ora toccava a noi << Credo che a questo punto sia arrivata l'ora di sellare i cavalli e raggiungere i nostri Cavalieri, abbiamo i tre nomi... tanto coraggio...e perche' no...una buona dose di magia......e poi ci sara' Cavaliere 25.....e chi ci ammazza..>>....e cosi' mi diressi verso l'uscita del castello, certo mi sarebbe piaciuto essere serena e sicura di me, ma avevo uno strano senso di inquietudine...infondo chi poteva sapere cosa ci aspettava
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segui il gruppo fuori dal castello mi diressi verso la scuderia e misi la sella sul cavallo la affrancai saldamente e montai in sella mi girai verso il gruppo e dissi: siete tutti pronti? d'ora in poi cerchiamo di stare uniti e compatti non vorrei che qualcuno si perdesse per la selva.
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Il gruppo delle audaci dame, accompagnato da Cavaliere25, aveva abbandonato il castello ed era giunto alla misteriosa selva.
La perenne e fitta nebbia che l'avvolgeva sembrava frutto di un incantesimo ed ovunque regnava un irreale silenzio. Ma appena penetrate in quel luogo, qualcosa sembrò attraversare la folta vegetazione e un attimo dopo qualcuno emerse dai cespugli. Era un giovanissimo ragazzino. Biondissimo e delicato aspetto. "Come siete belle... siete principesse?" Chiese. "Da dove venite? E chi quel giovane che vi accompagna?" Domandò poi indicando Cavaliere25. Nel frattempo Hastatus era nella cappella con quegli anziani filosofi. "Ben detto, cavaliere!" Disse Alcibiades. "Il tempo rende prezioso e forte Amore!" "Questo cavaliere è ricco di virtù!" Esclamò uno dei presenti. "Non lasciatevi ingannare dalle belle barole." Tutti si voltarono e videro la donna col Rosario, che Hastatus aveva incontrato poco prima. "Sir Hastatus si è dimostrato degno del suo rango." Disse Alcibiades. "Davvero? Eppure egli è al servizio del Doloroso amore." Rispose la donna sedendosi al centro della navata. Poi, rivolgendosi a Hastatus e facendosi scivolare il Rosario fra le dita: "Cavaliere... conoscete i Divini Misteri del Dolore? L'orazione di Nostro Signore nell'orto... la Sua flagellazione alla colonna... la coronazione di spine... il viaggio al Calvario... e la Sua morte in Croce..." Nella navata allora scese un austero silenzio e tutti calorono il capo per pregare. La donna si alzò il cappuccio e calò anch'ella la testa per pregare. E dopo qualche istante, rialzando il capo si abbassò il cappuccio. Ma non era più lei. Al suo posto vi era un alto e robusto cavaliere, ricoperto da una spessa corazza ed avvolto da una tunica rossa come il fuoco. "Milord..." Cominciò a dire Alcibiades "... cosa accadrà ora a sir Hastatus?" "Dovrà battersi con me..." Rispose sprezzante il Cavaliere Rosso. |
Guisgard vagava nella selva, accompagnato da quel mite monaco.
"Ma quando farà giorno?" Chiese il Cavaliere. "La notte è lunga... ma è in questi momenti che bisogna essere forti e non peccare." "Dove si trova ora il Cavaliere Verde?" Chiese ancora Guisgard. "Egli è nascosto in questa selva." Rispose il monaco. "Perchè volete affrontarlo?" "Perchè è l'unico modo per distruggere l'incanto del Doloroso Amore." "Egli è praticamente invincibile." Disse il monaco. "Siete conscio di questo, cavaliere?" "Si, lo sono." "E non avete paura?" "Ho affrontato molti duelli e da ognuno di essi ne sono uscito vincitore. Ma la contesa con il Cavaliere Verde è l'unica che mi ha visto sconfitto. Ovvio che sento la paura di risfidarlo. Ma non posso tirarmi indietro." Poi aggiunse: "Vorrei confessarmi prima di quel duello..." Il monaco gli sorrise ed annuì. Guisgard allora cominciò a parlare: "E' peccato amare una donna con tutto se stesso? Intendo amarla più del mondo intero e più della mia stessa vita. Ditemi, è peccato?" "L'amore non è mai una colpa. Esso è un dono del Cielo." Rispose il monaco. "Io amo quella donna come nessuno ha amato mai." "Dove si trova ora lei?" Chiese il monaco. "Lontano credo..." rispose Guisgard "... questa selva sembra essere lontano da ogni cosa..." "Cosa vi affligge, cavaliere?" "Vorrei che ella fosse qui con me... vorrei rivederla prima del duello con il Cavaliere Verde... questa è la mia paura più grande... non la morte... ma morire senza rivederla un'ultima volta..." http://www.daniusoft.com/images/ipho...do%20Bloom.jpg |
Arrivammo in quel luogo incantato, ma non seppi spiegarmi le emozioni che provai entrando in quella selva, era come sentirsi sospesi tra la vita e la morte....la nebbia , l'aria umida....e il silenzio. Avevo allertato i sensi, il silenzio parla bisogna saperlo ascoltare......avvertii una presenza....e come se spuntasse dal nulla ci trovammo davanti un bambino la cui bellezza non aveva eguali, i capelli erano del colore dell'oro e il suo viso era perfetto.....<< Siamo Dame e veniamo dal Castello del Doloroso Amore, lui sara' un futuro Cavaliere.......ma tu cosi' piccolo in posto cosi' cosa ci fai da solo....dove vivi e i tuoi genitori, sranno preoccupati.....>>...eppure quel bambino sembrava sereno, non aveva gli occhi pieni di paura di chi si fosse smarrito.....il sorriso sul suo volto era in contrasto con quel posto.....forse dovevo lasciarmi andare, ma non ci riuscivo....avevo fretta di arrivare dai due Cavalieri....
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Guardai il ragazzino e gli dissi: giovannotto tu come ti chiami? il mio nome è cavaliere25 ,quanti anni hai? domandai sorridendo, se vuoi ti riaccompagnamo a casa se non è molto distante da qui dissi guardando il ragazzino negli occhi dovè la tua casa? non è prudente girare da solo non avere paura ragazzo noi siamo persone buone puoi fidarti.
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"Giovanotto non avere paura"dissi,"che ci fai in questo luogo tutto solo?"dove è la tua destinazione?"..lo guardai e la mia apprensione si trasformò in un sorriso.. qualcosa in lui mi ricordava me stessa un pò di anni prima..
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"Che posto surreale" pensai. La nebbia che avvolgeva il tutto rendeva l'atmosfera alle volte tetra e comunque inquietante. Desideravo solamente che tutto si risolvesse il prima possibile e soprattutto che tutti ne uscissimo sani e salvi.
Ero felice che alla fine Heylde ci avesse aiutato ed il suo cuore si stesse riaprendo alla vita, del resto l'isolamento ed il ghiaccio non servono a nulla se non a rovinare le nostre anime. Stavo seguendo il gruppo quando il bellissimo ragazzotto sbucò dal folto del bosco. Mentre ascoltavo le sue parole, iniziaii a sentire un fortissimo richiamo, era come se dovessi andare a cercare qualcosa o qualcuno. Non potevo più restare lì, anche il mio cavallo fremeva. Tirai le briglie e dissi: "perdonate ma qualcosa di più grande mi sta chiamando, non so cos'è, spero di non mettermi nei guai, ma io devo andare! Elisabeth so che hai fiducia in me e capirai!" e così dicendo mi immersi nel fitto e umido verde degli alberi. Il chiarore della luna e delle stelle mi indicava la via, molti pensieri misti a ricordi si sussegguivano nella mia mente. Ad un tratto vidi in lontananza delle figure: due no forse tre, ma una sembrava quella di un animale. Non riuscivo a distinguerle, ma continuai ad andare verso di loro. La nebbia e l'oscurità mi impedivano la vista. Decisi quindi di scendere da cavallo e sfruttare così i sensi più sviluppati, dono della mia forma di lupo. ..mmmhm...annusai nuovamente l'aria, ma certo quest'odore era inconfondibile, lo conoscevo anche troppo bene! Si non potevo sbagliarmi era lui! E iniziai a correre verso quelle due figure. |
Non potevo credere alle mie orecchie: il pio e buon abate che mi consigliava di seguire il mio desiderio ed il mio istinto a scapito del volere ducale?
Tuttavia non posi tempo in mezzo, gli baciai riconoscente le mani e mi precipitai fuori dalla stanza. |
Ascoltai Polagara, non approvavo, essere unite in quel momento era la nostra forza, era cosi' difficile comprendere dove ci trovavamo....forse ognuna di noi provava emozioni diverse ma a me faceva pensare di essere in un luogo dove tutte le nostre paure , insicurezze, sentimenti, riuscivano ad incarnarsi....<< Se pensi che cio' che ti chiama sia cosi' forte da non potervi rinunciare, e' giusto che tu faccia la tua scelta e intraprenda il tuo cammino.....sappi che in qualsiasi momento tu abbia bisogno, ti bastera' solo pensarmi >> e cosi' la vidi andare via.......
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Perry prese le poche cose che aveva portato con se, sellò il cavallo e si diresse verso "l'uscita" del castello.
Arrivò alle mura e si fermò qualche secondo a guardare le nebbie: <<Scusatemi, ma non sarei comunque stata d'aiuto>>. |
"Che importanza può avere qual'è il mio dio... potrebbe essere il vostro oppure no, oppure potrei non averne uno... l'importante sono le azioni che compiamo in vita..." stavo dicendo questo quando la donna si trasformò... istintivamente sguainai la mia spada "Cavaliere, io sono pronto! Ma spero che il nostro sarà un combattimento leale e che non usiate le vostre arti magiche!"
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La Luna, avvolta nell'umido manto di quella nebbia, sovrastava la selva, diffondendo ovunque un argenteo ed etereo alone.
E la luce dell'astro penetrava quasi a fatica tra i folti rami che si intrecciavano fra loro. Il gruppetto formato da quelle belle dame e da Cavaliere25 aveva davanti quel misterioso ragazzino. Tutto questo mentre Polgara aveva lasciato il gruppo, chiamata da una grande e misteriosa forza. "Io non vivo da solo in questo luogo." Disse il ragazzino. "Poco distante vi è la mia casa. I miei genitori mi hanno dato il permesso di uscire a quest'ora. Ma voi, perchè siete giunte in questa selva? Cercate forse qualcosa?" Poi, avvicinandosi alle dame ed a Cavaliere25 aggiunse: "Io ho un segreto, sapete? Ecco perchè vengo qui ogni notte... e se volete ve lo mostrererò..." Proprio in quel momento si udì il rintocco di una capana lontana. "Ecco guardate in quel punto..." indicò il ragazzino "... tra quegli olmi..." Ed incredibilmente qualcosa iniziò a prendere forma nel buio di quel luogo. Un figura eterea e delicata cominciò a palesarsi e dopo qualche istante mostrò il suo volto. E llamrei ne riconobbe: era Shawn, il suo amato. intanto, al castello del Doloroso Amore, Talia, avuta la benedizione dell'abate, si apprestava a vagare per i corridoi e le stanze del maniero, quando udì un deciso rumore di passi. "Cosa fate qui, tutta sola, milady?" Chiese con cortesia Ermaus. "Non dovreste vagare per il castello a quest'ora." Il figlio del castellano non aveva riconusciuto Talia. Nel frattempo, Hastatus si era ritrovato faccia a faccia con il Cavaliere Rosso. "Messere..." disse questi "... il mio Dio ha la particolarità di essere il Dio di tutti... anche di quelli come voi..." Poi aggiunse: "Avete persone care, un'amata... volete che dopo questo combattimento sia io ad avvertirle della vostra morte?" E mentre diceva questa cose, il robusto cavaliere restava seduto ad attendere le risposte di Hastatus... |
Guisgard fissava la selva che tutto avvolgeva.
Ne scrutava ogni angolo, come se cercasse di decifrarne la misteriosa essenza. "Figliolo..." cominciò a dire il monaco alle sue spalle "... io qui ho un unico scopo... concederti l'assoluzione per i tuoi peccati... e l'estrema unzione per la tua morte..." "Ma cosa..." Disse Guisgard voltandosi di scatto. Ma le parole gli restarono in gola per ciò che vide. Il monaco si levò il saio ed al suo posto emerse un poderoso cavaliere, coperto di tutto punto e rivestito da una tunica verde. "Voi, finalmente!" Esclamò Guisgard estraendo rapido la sua spada. "Attendevo questo momento da troppo tempo!" Il Cavaliere Verde passeggiava in quello spiazzo con passo nervoso e senza dire nulla. Ad un tratto si udì il rintocco di una campana lontana ed il misterioso cavaliere, estraendo veloce la spada, assalì Guisgard. Cominciò così il fatale scontro. I due si scambiarono forti colpi con le loro spade, facendo echeggiare il loro acciaio intenso nell'aria. Ma i colpi del Cavaliere Verde erano ogni volta più possenti e Guisgard cominciava ad avvertire stancazza. Non poteva continuare a difendersi soltanto. Allora raccolte le ultime energie ed impugnando la spada a due mani colpì con tutto se stesso quel forte cavaliere. Ed il suo elmo volò via. Ma incredibilmente non emerse niente da sotto a quell'elmo, come se la corazza fosse un vuoto involucro. Ma dopo alcuni istanti il cavaliere raccolse il suo elmo per metterselo in testa. E fatto questo si lanciò ancora sul suo avversario. Guisgard a stento riuscì a fermare l'impeto del misterioso cavaliere. Sentiva le forze che lo stavano abbandonando. Cominciò allora a veder scorrere davanti ai suoi occhi tutta la sua vita. E fra tante immagini fatte di sensazioni, stati d'animo e ricordi, che gli attraversavano il cuore, vide lei, l'immagine più bella al centro di quello che era tutto il suo mondo. "Addio, amore mio..." Sussurrò Guisgard, mentre i colpi del suo formidabile avversario si facevano sempre più pesanti. |
Mentre stavo correndo verso quell'odore familiare vidi che tra i due iniziava una lotta. Corsi più veloce che potevo, ma sembrava che lo spazio in quella selva incantata non rispettasse le leggi fisiche ed invece di dimuire aumentasse.
Ad ogni modo, stremata, li raggiunsi e vidi Guisgard che stava soccombendo ai duri colpi di un cavaliere. Senza fermami balzai sul Cavaliere Verde, cercando di spingerlo via. Ricaddi alle spalle di Guisgard, e colsi questo momento per ritrasformarmi. Era rischioso oltre che non concesso dalla regole sacre, ma non avevo scelta "Perdonate Madre e se potete aiutateci..te ne prego...". "Fermo!"intimai al cavaliere dalla tunica verde. Bene Elisabeth ora spero proprio che Cavalier Tristezza ti abbia suggerito i nomi giusti, altrimenti qui ci divertiremo un sacco. "Cavaliere la speranza è un dono che è stato fatto agli uomini nella notte dei tempi, è qualcosa che è stato loro donato per superare tutti i dolori e le difficoltà che incontrano nella vita. Cavalier Speranza è il vostro nome e non potete tradire la vostra essenza." Mi avvicinai a Guisgard e l'abbracciai, se le parole non funzionavano avevo energia sufficiente solo per un incantesimo per farci uscire da lì. "Dimmi mio caro Guisgard, perchè ti cacci sempre nei guai? Lo sai vero che se feriscono te feriscono anche me? Tu sottovaluti la forza delle promesse di due bambini: da sempre e per sempre..." glielo dissi sussurandolo all'orecchio, ma in quella selva di magia le parole sembravano urlate. |
Risi di gusto, ascoltando le sue ultime parole, poi dissi: "Cavaliere, non dovete dare nulla per scontato, potreste rimanere deluso... sarà il destino a scegliere il vincitore!"
Il tempo delle parole era finito. Non volevo lasciare l'iniziativa a lui, quindi mi scagliai su di lui, alzai la spada e velocemente cercai di colpirlo con un fendente. |
Chiesi al ragazzino: da dove arriva il suono di questa campana? ce una chiesa da queste parti? poi guardai il punto dove indicò il ragazzino dissi: ma che cosa sta succedendo?,chi è quello strano individuo?guardai il resto del gruppo aspettando una risposta.
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guardai il ragazzo..era molto sicuro di sè per la sua età, mi volsi nel punto dell'indicazione e qualcosa mi incuriosi:un'ombra,un uomo...chissà se è amico o nemico ,pensai in questo castello l'imprevedibilità è una costante...mi volsi verso gli altri e una cosa mi colpi:il volto di Llamrei,solcato da calde lacrime...le andai vicino e le chiesi cosa fosse accaduto,se conosceva quell'uomo...aspettandone la risposta...
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Non appena ebbi richiuso dietro di me la porta della stanza dell'abate, iniziai a camminare in fretta verso il fondo del corridoio. Non sapevo con esattezza dove fossi e neanche la direzione da prendere ma continuavo a camminare, come spinta da una stana forza: una forza molto simile alla disperazione.
Improvvisamente udii dei passi e mi bloccai. Citazione:
Il suo sguardo, tuttavia, era molto diverso, così come la sua voce. Non c'era più traccia di sorriso in essi, non c'era più gioia e nessuna dolcezza. Il suo sguardo era quello di un condannato a morte e la sua voce dura e ruvida come mai prima. Questo fu troppo per me. Avvertii la testa girare freneticamente e un crampo improvviaso avvolgermi lo stomaco, mi appoggiai alla parete retrostante ma non fu sufficiente, le ginocchia mi cedettero, il buio mi avvolse e mi afflosciai a terra, svenuta. Un istante prima di venire inghiottita dalle tenebre ebbi la percezione di qualcosa che scivolava fuori dallo scollo del mio abito, qualcosa da cui non avevo mai avuto il coraggio di separarmi: una sottile collana d'oro con un piccolo pendente, donatami troppi anni prima da un bel giovane cavaliere sulle rive di un lago. |
Rapido e veloce, Hastatus aveva assalito il Cavaliere Rosso.
Il micidiale attacco mai aveva fallito o risparmiato le sue vittime in passato. Ma con una velocità quasi doppia, il Cavaliere Rosso estrasse due affilatissime spade e bloccò in una forbice il fendente di Hastatus. E poi con un vigoroso gesto spinse indietro il cavaliere di Camelot, facendolo cadere a terra. "Sieto tanto prevedibile quanto stolto, cavaliere." Disse camminando verso Hastatus. "Vi credevo un cavaliere troppo esperto, per fare una mossa tanto stupida!" Poi, raggiunto il suo avversario, aggiunse: "Ogni buon soldato spera in una morta rapida ed onorevole... la vostra invece sarà lenta e disonorevole... alzatevi ora! Raccogliete la vostra arma... morirete con la spada in pugno... come un vero cavaliere!" Intanto, in un altro punto della selva, il misterioso ragazzino aveva mostrato alle dame ed a Cavaliere25 l'apparizione di una misteriosa ombra. Questa era avvolta in un mantello grigio che copriva tutto il suo etereo corpo, mostrandone solo il volto. E questo venne subito riconosciuto da Llmrei. La donna si voltò verso Raimbow e disse piangendo: "Egli è..." Ma la voce le si spense in gola. L'ombra allora si avvicinò alla sua amata e con un gesto di infinita dolcezza le accarezzò i folti e rossi capelli. Poi si accostò al suo viso e le sfiorò le morbide labbra. "Amore mio..." disse con un delicatissimo tono "... la morte dissolve solo le illusioni... l'amore resta intatto... e quello stesso amore voi ora siete chiamate a difendere... cercate sir Hastatus... cercatelo... ma fate in fretta... prima che madonna Morte giunga al suo cospetto..." Il ragazzino allora si avvicinò a Cavaliere25. "Credi che tutto questo sia frutto del sogno o della magia?" Chiese. "E sbaglieresti... è solo amore... sta a te comprenderne il suo vero valore..." Nel frattempo, Perry aveva deciso di lasciare quel castello. Giunta all'uscita, si trovò davanti la misteriosa selva che emergeva a tratti dalla sterminata nebbia che avvolgeva quel luogo. Per uscire dal Doloroso Amore si doveva per forza di cose attraversare quella selva. E quando vi fu dentro, Perry avvertì subito un senso di angoscia. Ad un tratto avvistò una debole luce: era una semplice capanna. Intanto, Talia aveva riaperto gli occhi. Si guardò intorno e vide una ricca e preziosa stanza. La ragazza era adagiata su un morbido e colorato letto. Ad un tratto nella stanzà entrò un'ancella. "Siete finalmente sveglia, milady." Le disse sorridendo. "Prendete alcune gocce di questa essenza... vi farà sentire subito bene. E se vi occore qualcosa... qualsiasi cosa... vi prego, non esitate a chiederla... il padrone vi ha affidata ai miei servigi..." E chinò il capo in segno di obbedienza. |
"Il vento quel pomeriggio soffiava lento e gradevole sul piccolo paese.
I primi alberi fioriti emanavano intensi profumi e vivaci giochi di colori. Polgara era presso le rive del grande lago. Un senso di malinconia e di ansia sentiva sul cuore. Ad un tratto udì dei passi. "Sei qui..." disse Guisgard "... ti ho cercata ovunque, sin da stamattina presto..." "Si, adoro venire qui da sola..." rispose lei "... sai che sono troppo indipendente e non amo chiedere il permesso a nessuno per fare ciò che voglio." "Perchè sei così acida?" Chiese lui. "Non lo sono... è che..." "Cosa?" "Niente, lascia perdere..." Rispose lei. "Dai, dimmelo..." "No, non voglio..." "Perchè?" Chiese lui. "Neanche oggi che sto andando via?" "No, non voglio..." "Cosa non vuoi?" Chiese lui. "Non vuoi dirmi ciò che pensavi o non vuoi che io parta?" "Uffa... fai sempre un sacco di domande... a volte non ti sopporto..." "Va bene..." disse lui "... è ora che vada... addio, Polgara..." "Perchè addio?" Chiese lei. "Diventare cavaliere non è una cosa facile... non so cosa mi riserverà il destino..." "Capisco... va bene..." "Ehi, che saluto straziante!" Disse lui sarcastico. "Scalda davvero il cuore!" "Ecco che ricominci... ma cosa vuoi da me?" "Nulla... ora vado..." "Ricordi questo posto?" Chiese lei. "Certo... la nostra promessa..." "La ricordi ancora?" "Io ricordo tutto..." "E come era quella promessa?" Chiese lei come a metterlo alla prova. "Ti promisi come Lancillotto quando giurò di essere il campione di Ginevra... da sempre e per sempre..." In quel momento, a quelle parole di lui, i bellissimi occhi di lei si inumidirono e brillarono come mai prima d'ora. "Ma il Primo Cavaliere" aggiunse Guisgard "giurò anche un'altra cosa alla sua regina..." "Cosa?" Chiese Polgara. "Ti amo... da sempre e per sempre..." I due giovani si scambiarono un lungo ed intenso sguardo. "Ora devo andare... tra un pò passeranno alcuni mercanti... mi daranno un passaggio verso Afragolignone... abbi cura di te... bimba..." "Guisgard..." lo chiamò lei "... non dimenticare mai la nostra promessa..." "Non dimenticarla nemmeno tu..." rispose lui sorridendo, per poi riprendere la via verso il paese. Questo ricordo tra Guisgard e Polgara sembrò come svanire appena il Cavaliere Verde cominciò a parlare. "Parlate di speranza e non di illusione... e voi" rivolto a Polgara "... avete speranza e fede in Amore? Mettereste nelle sue mani la vostra vita? Affidereste il vostro domani a lui solo?" Guisgard tentò di parlare, ma era stremato per quello scontro. Anche se il caldo abbraccio di Polgara sembrava potergli ridare le forze. |
Guardai il ragazzino e gli dissi: hai ragione ragazzo non c'è magia ho sogno piu grande dell'amore vero tra due persone e gli misi una mano sulla spalla lo guardai e gli dissi: noi siamo in cerca dei due cavalieri che sono venuti in questa selva a combattere i tre cavalieri tu ci puoi aiutare li hai visti passare?
Poi rivolgendomi al uomo gli dissi: Ora che vi siete ritrovato con la vostra amata spero che non vi lascerete piu vorreste darci anche voi una mano chiesi guardandolo negli occhi? e aspettando una sua risposta. |
Mi ritrovai improvvisamente a terra... la rapidità con la quale aveva parato il colpo mi aveva impressionato, ma non intendevo lasciar trasparire questa emozione.
Mi rialzai da terra... raccolsi la spada e poi sfoderai anche la mia daga... nel frattempo intorno a noi, sembrava essere calato il silenzio, ed il cavaliere rosso, con la celata abbassata, continuava a fissarmi. "Devo ammetterlo siete bravo e veloce... però siete troppo presuntuoso... date già scontato il risultato della contesa... ma come vi ho già detto, non dovreste dare per scontato nulla." Detto ciò, ripartii all'attacco... mi avvicinai velocemente al'avversario, fintai nuovamente il colpo con la spada, e poi cercando di passare sotto la sua guardia, affondai il colpo vero con la daga. |
"Cavaliere..io non posso mentirvi...per molto tempo tenni lontano Amore da me, per molte lune pensai a quanto fosse sciocco seguire i suoi sospiri e a quanto fossero mendaci le sue parole.
Fino a quando non arrivò un raggio di sole, che in segreto da molto tempo aspettavo, a riscaldare il mio cuore. E quando il cuore si apre tutto diventa chiaro e semplice e la strada è lì, segnata dall'unica entità sacra che esista...l'unica forza generatrice, chiamata in diverse lingue e con molti nomi..il principio e la fine di tutto..Amore. Sono legata a quest'anima fin dalla più giovine età e chissà forse di più, non lascerò che le facciate del male...perdonate rispetto molto il vostro nome e la vostra figura ma questo non mi impedirà di difendere con le mie arti ciò a cui tengo di più. Si affiderei il domani a lui solo...Gli affiderei la vita perchè è per Lui che vale la pena di essere vissuta..." E dicendo ciò osservai il volto stremato di Guisgard, i suoi grandi occhi, i suoi lineamenti perfetti, la sua rada barba.."perdonami Guisgard, forse attendevi che qualcun'altra venisse a salvarti ed invece sono arrivata io. Ora ascoltami ci sono cose di me che non sai, ma devi fidarti..sei troppo debole per combattere, quindi qualunque cosa succeda aggrappati a me. Lo sai che non ti lascerò mai...già...da sempre e per sempre" e gli sorrisi. Lo strinsi più forte e scrutai il cavaliere Verde per valutare quale sarebbero state le sue prossime mosse. Un musica iniziò a librarsi nell'aria, era dolce ed emozionante, si aggiunse un coro di voci bianche..era di più, era celestiale...non so da dove venisse ma scaldava il cuore...Madre Mia... |
Ero inerme, guardavo llamrei con il suo amore, pensavo a Polgara che era corsa in aiuto di Guisgard......forse avevo trovato i nomi , ma non avrei potuto usarli per aiutare i due Cavalieri, io non crdevo piu' in Amore...troppe promesse gettate nel fango...troppo dolore e sofferenza, le parole dovevano essere pronunciate....ma solo da chi credeva in Amore.
Un improvviso impulso, era solo una gran forza interiore....che mi fece spronare il cavallo....mi sentivo inquieta...la selva mi attrasse come il ferro con la calamita....la mia folle corsa fu interotta da una lancia che mi trafisse da parte a parte un po' piu' su del cuore.......caddi a terra con un tonfo sordo.......un dolore lancinante che pian paino lasciava scivolare nel sonno.... << Madre....siete voi ?...>> era una donna bellissima dai capelli lunghi e argentei, la pelle era di un bianco lunare...e il suo sorriso era caldo...cado come il sangue che usciva dalla ferita......guardavo il mio corpo li' a terra....e non m' importava nulla ..ora stavo bene ...e mi rifugia nelle braccia della Madre.... |
Perry proseguì e non rimase a guardare la capanna poco illuminata.
I passi del cavallo erano leggeri e lenti; Perry teneva tra le mani la lettera che le era apparsa poche ore prima. "Devo tornare a Camelot da mio figlio" pensò prima di ritirare il pezzo di carta e continuare ad andare avanti tra la nebbia. |
Rimasi immobile spiazzata da "chi" avevo di fronte. Non riuscivo a parlare...riuscii solo ad ascoltare. Da quanto non sentivo più la voce di Shawn!!! Era una sensazione stupenda ma dolorosissima...Ebbene, le parole che egli mi disse erano la verità: l'amore non muore con la persona ma rimane custodito nel cuore. E ancora, in questa "forma di uomo", io ricevevo protezione. Dovevo cercare un uomo...Hastatus...il nome non mi era nuovo....dovevo cercarlo...
Presi per mano le mie amiche e le guardai,ora più forte che mai: "Elis, Rainbow: ascoltate. Egli è l'uomo che ho amato e che amerò per sempre. Ci vuole aiutare. Ditemi: vi dice nulla il nome Hastatus? Ebbene: dobbiamo cercare lui!" E le abbracciai consolidando la nostra amicizia. |
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