Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 19-03-2013 17.33.06

La stanza delle udienze della regina era inondata da fasci di luce dai riflessi policromi, con screziature che sembravano tingere l'aria, resa luccicante dai pannelli di velluto che ricoprivano le pareti.
Guisgard era immobile a fissare dai vetri di una delle finestre con le tendine tirate in su.
Da lì si potevano guardare le mura Settentrionali del palazzo ed avere una buona vista sulle guglie, le torri e le cupole della città.
I suoi occhi erano inquieti, come attraversati da vaghe sensazioni.
“C'è qualcosa in questo palazzo...” disse a voce bassa “... qualcosa che mi rende inquieto...”
“Certo, dovresti saperlo...” mormorò una voce.
“Non mi riferisco solo a quel cane...” fece Guisgard.
“Dovrei offendermi?”
“Il tuo sarcasmo è fuoriluogo...” replicò Guisgard senza smettere di fissare la città dalla finestra “... dico sul serio... sento che questo palazzo nasconde qualcosa... qualcosa che forse ignoriamo...”
“Beh, questo palazzo è il quartier generale del nostro nemico, mi sembra naturale che ti ispiri sensazioni non proprio piacevoli...”
“No, è qualcosa di diverso...” scuotendo il capo Guisgard “... sento che...”
Ma proprio in quel momento la porta si aprì ed apparve Talia.
Il cavaliere si voltò e restò a fissarla per qualche istante.
“I miei omaggi, mia signora...” mostrando poi un lieve inchino.

Guisgard 19-03-2013 17.36.34

Altea era su quella panca, in attesa della sua amica Vivian.
Ma della ragazza non sembravano più esserci tracce.
“Allora...” disse avvinandosi a lei ancora il tipo della bussola “... vi ho fatto provare la mia stupefacente invenzione... ora cosa decidete? Siete interessata? Guardate che un oggetto simile non lo troverete in giro!”

Altea 19-03-2013 17.42.38

Ero pensierosa e d'improvviso tornò quel ragazzo..."Oh, messere che spavento, scusate ero sovrappensiero e prima non vi rividi più, se lo ho già usato?" dissi sorridendo a quello strano tipo "non ancora...ma penso mi servirà, però sapete non mi fido ad andare in giro sola, sto aspettando una persona per farlo..anzi no due persone...una la sto cercando e una la sto aspettando per cercarla, ma è una lunghissima storia e se la vostra bussola funzionerà e la troverò vi sarò veramente riconoscente".

elisabeth 19-03-2013 18.14.01

Mi stavo irritando...storie storie e storie....mai nessuno che parlasse in modo esplicito.......avevo il mal di testa......" Bene...non sapremo mai chi sara' Sawas...qualcuno purtroppo sara' visto che ci hanno mandato da lui...ma ora che ci penso..potrebbe essere stato lui stesso...........siamo venute qui per il libro e' vero...ma mi sento tanto Alice nel paese delle meraviglie.....magari se mangio quel dolcino sul tavolo diventero' grande...grande piu' di tutti i cittadini di questa situazione assurda.......o magari se mi riuscissi a far risucchiare da quel libro sarebbe il massimo.....mi porterebbe a risolvere l'Arcano mistero.......dobbiamo trovare un giardino , un prato...un vaso pieno di terra o di acqua ...forse non importa, ma dobbiamo trovare un fiore straordinario.....un fiore di una tale bellezza, che potrebbero uccidere per averlo.....quindi aspettero' che qualcuno mi dia indicazioni su questo mosterioso libro...ma non disdegno nulla per trovare questo fiore...".....girai intorno al tavolo...e come dissi cosi' feci..mangiai un pasticcino che aveva la forma di un fungo........vedi che non arriva anche il bianco coniglio...

Talia 19-03-2013 18.15.18

Entrai e mi soffermai un momento...
per un fugace istante, entrando, avevo avuto la sensazione che stesse parlando con qualcuno...
mi guardai per un istante intorno, quindi...
ma eravamo soli.
“Sir!” dissi “Bentrovato!”
Lentamente raggiunsi la mia ampia poltrona, dunque, e qui mi sedetti.
Per qualche momento rimasi ad osservarlo...
studiandolo con attenzione...
c’era qualcosa negli occhi di quel cavaliere, pensai... qualcosa di inquieto e fuggevole... qualcosa di nascosto, eppure non completamente invisibile...
Mi riscossi...
“Sir Guisgard...” mormorai “Questo è un colloquio privato! Non è dunque necessario che ve ne stiate là in piedi... vi prego, accomodatevi!”
E, con la mano, accennai appena alla bassa poltrona di fronte a me, dall’altra parte del tappeto circolare.

Clio 19-03-2013 18.48.37

Abbassai lo sguardo e sorrisi, appressando il fatto che anche il cavaliere aveva preso a darmi del tu.
"..lo so, credi che non ci abbia mai pensato? Le spiegazioni logiche e razionali sono la mia specialità, ma voglio lo stesso sapere cosa significa, voglio sapere almeno come finisce la cerca, chi sta dietro al rapimento.." Scossi la testa "..no, in realtà non me ne importa più molto ormai... Voglio solo trovare il modo di salvare Lucius e, in qualche modo, quel Fiore è la chiave... Non so perché sia così importate, ne perché debba cercarlo io... Ma.. Non puoi andare dall'Arconte.." Dissi sgranando gli occhi "...non so nemmeno se potevo parlati di questa storia o se fosse un segreto.." Gli presi la mano guardandolo con apprensione "...non vedi cosa accade a chi mi sta vicino, non vedi quanto dolore si nasconde in questa ricerca? Per quanto ne si potrebbero anche aver rapito Lucius per spingermi a cercare il fiore con tutte le mie forze.. E, beh, hanno avuto quello che volevano... Ma non so chi ci sia dietro la sua sparizione... So solo che devo trovare quel fiore, devo trovarlo.. Non l'impronta a che cosa servirà, voglio vedere il mio amico sano e salvo.. So che è una follia, ma non vi sto chiedendo di accompagnarmi... Ma non resterò qui ad aspettare di trovare il corpo di Lucius fatto a fettine..".
Avevo alzato il tono di voce e parlato velocemente, in preda alla rabbia e alla disperazione.
Come odiavo essere così, come mi ero ridotta?
Respirai profondamente ad occhi chiusi e sorrisi, guardando il cavaliere.
"...la mia libertà? Beh, saprete bene che quando in una famiglia nobile nasce un'unica figlia femmina è una grande sventura.... A meno che, non la si riesca a combinare con qualcuno di straordinariamente potente che possa mantenere la ricchezza del casato..." Sospirai "...ho promesso a mia madre, anni fa, che non avrei fatto storie e avrei accettato senza fiatare le loro decisioni... E so per certo che l'interesse del casato viene prima del mio per i miei genitori.." Con una smorfia.
"..beh, dover passare la vita accanto ad uno sconosciuto lo considero una prigione bella e buona... Non sono ottimista... Era Lucius quello che sapeva sempre tirarmi su di morale..".
Sentii un nodo alla gola, e la tristezza attraversarmi.
"...ma, su.. Non farmi pensare a queste cose... Ho cercato di non pensarci da quando sono partita.." Dissi infine abbozzando un sorriso.

Guisgard 19-03-2013 18.51.05

Guisgard fissò Talia e la seguì con lo sguardo fino a quando la principessa si sedette sul suo seggio.
E nel vederla il cavaliere provò tutta una serie di sensazioni.
Rivide la notte in cui lei, vestita di bianco e scalza, entrò nella stanza dove lui riposava ferito.
E poi ripensò al sogno fatto la notte prima, dove lei compariva enigmatica e bellissima.
E il suo sguardo, per alcuni interminabili istanti, tradì qualcosa.
Infatti i suoi occhi indugiarono, forse più del dovuto, su di lei.
Su quell'abito che indossava, sul suo corpo, sul suo volto.
E infine restarono negli occhi di lei.
Poi la voce della principessa quasi lo destò da quei pensieri.
Allora lui accennò un vago sorriso.
“Vi ringrazio, altezza...” disse “... una bassa poltrona... l'ideale per rappresentare ciò che ci divide, ciò che ci differenzia... voi la sovrana ed io il suo cavaliere...” avanzò verso quella poltrona “... ma forse se mi inginocchiassi... sarebbe ancora meglio, no?” La fissò. “Infatti sono uno dei vostri cavalieri... e devo obbedirvi in tutto... e poi vi sono anche debitore...” sorrise “... dopotutto vostra maestà si è incomodata per accertarsi di persona circa la mia salute... o forse era solo il mio Angelo Custode quello che vidi l'altra notte... un bellissimo Angelo bianco che entrava nella mia stanza...” si sedette sulla poltrona “... massi... di certo era un Angelo... sarebbe sconveniente altrimenti credere il contrario, non è vero... mia signora? Anche perchè mi infastidirebbe se sapessi che tale fortuna fosse riservata a tutti i cavalieri feriti...” e rise di gusto.
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Guisgard 19-03-2013 19.17.59

Dopo un po', quel pasticcino mangiato da Elisabeth cominciò a far sentire il suo effetto.
La donna accusò lievi dolori al ventre e poi una strana ed insopportabile sensazione.
“Eh, milady...” disse Orez “... il bagno è quella porta laggiù... e temo che fra qualche istante sarà il vostro unico desiderio...”
Infatti quel dolcetto conteneva un forte lassativo.
Tuttavia il suo effetto fu breve ed anche quei lievi dolori passarono ben presto per Elisabeth.
Poco dopo, finalmente, ritornò anche l'uomo dagli occhi scuri con il libro.
“Allora?” Chiese Orez. “Scoperto qualcosa?”
“Si...” annuì l'altro “... ed è molto interessante...”
“Siamo tutti curiosi.” Fece Orez.
“Allora...” cominciò l'altro “... il libro è scritto in antico vedico... praticamente sconosciuto da queste parti... dunque è chiaro ritenere che proviene da molto lontano e che sicuramente riguarda una ristrettissima cerchia di individui... in verità sono riuscito solo a tradurre una nota in greco sul margine della sedicesima pagina... e parla di un misterioso individuo che si firma Pietro... pare usi questo nome solo perchè, come profetizza la Bibbia, l'ultimo papa sarà Pietro II... in pratica il nostro sedicente glossatore auspica la fine della Chiesa di Roma...”
“Cos'altro dice oltre a questa sua palese antipatia per la Chiesa?” Domandò Orez.
“Solo una sorta di richiamo verso una specie di confraternita...” rispose l'altro “... un oscuro ordine... più simile ad una setta...”
“E cosa venerano?” Chiese Orez.
“In realtà non lo dice... da qui si evince solo l'antipatia, anzi l'odio, verso la Chiesa Cattolica... infine chiude accennando ad un Fiore... e la cosa che mi ha colpito è che lo scrive con la lettera maiuscola...”

elisabeth 19-03-2013 19.31.44

Il dolcetto....fece il suo breve effetto.....e mi mando' dove in quel momento Orez voleva mandarmi..........mi ricomposi....e andai a partecipare alla venuta dell' uomo con gli occhi neri.....ascoltai paziente, mentre Elina mi guardava con occhi torvi......lei mi ci avrebbe lasciata per piu' tempo in quel posto......ne ero sicura....." Ecco...finalmente si parla di qualcosa di importante il Fiore, se pero' parla anche di Chiesa ci sara' un motivo.....ma ho bisogno di sapere dove posso trovare questo Fiore.....la mia venuta in questa citta' e' legata ad esso.....e il mio desiderio e' ben altro....che il lassativo..".......

Talia 19-03-2013 19.52.42

Continuai ad osservarlo mentre parlava... lo osservavo con una strana espressione sul volto, indecifrabile...
così come indecifrabili erano anche le molte sensazioni che si agitavano nella mia anima...
lo osservai ridere...
aveva accennato a quella notte ed io non potevo non chiedermi, non senza una vaga agitazione, quanto fosse sicuro di ciò che aveva visto e se poteva credere di essersi ingannato...
poi, inaspettatamente, un vago sorriso sfiorò anche le mie labbra, anche se fu tanto rapido che sarebbe potuto sembrare solo un miraggio...
“Voi, cavaliere...” iniziai poi a dire “Siete riuscito in un’impresa che definirei titanica... siete qui solo da qualche giorno, infatti, e siete già riuscito a guadagnarvi l’antipatia di un buon numero di persone, in questo palazzo... ma questo lo sapete già, non è vero? E d’altra parte il sentimento è reciproco in voi... non è vero?” lo scrutai, poi ripresi “Quello che non sapete, tuttavia... ebbene, quello che non sapete è che, ai miei occhi, questo potrebbe essere addirittura un pregio! Siete irriverente e vagamente arrogante... siete insolente... ma questo non mi turba affatto! Non turba me, almeno! Però ho un problema... al di là di ciò che i miei consiglieri possono dire di voi e di cui mi curo relativamente... beh, io ho la necessità, data la situazione attuale, di fidarmi di voi! Ho la necessità di sentirmi tanto sicura da mettere la mia vita nelle vostre mani, se se ne presenterà la circostanza... perciò vi chiedo, e lo faccio qui, privatamente... perché avete voluto con tanta forza partecipare a quel torneo? Perdonatemi, ma io non credo... e non penso di sbagliarmi... che voi siate il genere di cavaliere che viene a giurarmi fedeltà perché è in cerca di fama e gloria, o di onori e pubblici riconoscimenti... ma allora... perché...” ed il mio sguardo si fece intenso su di lui “Perché siete qui?”

Guisgard 19-03-2013 22.03.59

Guisgard fissò Talia.
La fissò con uno sguardo profondo, come se volesse, con i suoi occhi chiari, penetrare in quelli ambrati e gelidi di lei.
Come se qualcosa lo spingesse a chiedersi cosa potevano celare quegli occhi tanto belli, quanto indifferenti.
“Siete gentile, altezza...” disse poi distogliendo, ma solo per un momento, il suo sguardo da quello di lei “... gentile a ritenermi tanto idealista... forse sarà quella tipica ingenuità femminile, visto che, nonostante il titolo ed il blasone, restate comunque una donna...” sorrise “... si, in effetti credo sia vero... sembra che qui io sia riuscito a guadagnarmi molte antipatie... anche di alto rango direi... ma ciò che invece mi stupisce è la tanta attenzione che ho suscitato agli occhi di vostra maestà... e forse ancor più mi meraviglia l'idea che la mia regina sembra essersi fatta di me... devo forse ritenere che dietro a quello sguardo gelido e sprezzante si nasconde un'attenta osservatrice? E perchè poi un semplice cavaliere ha tanto destato l'interesse della regina?”
Di nuovo i suoi occhi erano in quelli di lei.
E su quel suo viso, poi a guardarla tutta, attenti a coglierne ogni gesto, ogni cenno, anche se impercettibile.
Uno sguardo forse al quale la regina non era troppo abituata.

Talia 19-03-2013 22.44.37

Sostenni quello sguardo per qualche momento, poi rapidamente distolsi il mio...
“Curiosità, la definirei!” dissi in fretta “Mi incuriosisce il vostro comportamento, cavaliere... l’indifferenza con cui osate trattare chi vi circonda, chiunque sia... la vostra arroganza! Può essere pericolosa, la vostra arroganza! Molto! Ma siete fortunato... perché mi incuriosite. Ed è la mia curiosità che vi ha concesso di essere qui... di partecipare al torneo, di essere curato dalle vostre ferite... è stata la mia curiosità che vi ha restituito la vostra spada... lo sapete, questo, vero? Ora ditemi che ne è valsa le pena, cavaliere!” tornando a sollevare gli occhi su di lui... indecifrabili.

Guisgard 19-03-2013 23.03.22

Guisgard sorrise.
Era un sorriso enigmatico.
“Arrogante...” disse a Talia “... eppure questa mia arroganza pare abbia suscitato la curiosità di vostra maestà...” di nuovo quel suo sguardo “... ma ora mi chiedo... era sempre curiosità quella che vi ha spinto quella notte ad entrare nella mia stanza? Magari accorta a non essere vista... a non attirare occhi ed orecchie... e forse questo, sempre quella vostra curiosità, vi ha poi spinta a camminare a piedi nudi, vestita di bianco... magari per poter essere scambiata per un fantasma...” si era avvicinato di qualche passo al suo seggio e quel suo sguardo sembrava quasi poter sfiorare, toccare, accarezzare la principessa “... ma purtroppo per voi, i fantasmi non sono di questo mondo... mentre la bellezza si, mia signora...”

Guisgard 19-03-2013 23.08.33

Mamyon ascoltò Clio in silenzio.
Poi, appena la ragazza terminò di parlare, lui, senza tradire alcuna titubanza, la baciò con passione.
“Non mi importa” disse “di cosa accade a chi ti sta accanto... non ho mai temuto niente per me. La mia spada è sempre stata capace di proteggermi e ora proteggerà anche te.” La fissò negli occhi. “Parli al plurale, di loro... chi sarebbero? E l'Arconte? Lui ti ha chiesto il Fiore, no? Dunque anche lui fa parte di quel loro? No, voglio capire... voglio andare fino in fondo a questa storia! Ma una cosa non voglio... non voglio che tu faccia ancora quei discorsi su un tuo prossimo matrimonio con uno sconosciuto! Fallo di nuovo ed io ucciderò tutti gli sconosciuti di questo mondo!” I suoi occhi si illuminarono e un sorriso apparve sul suo volto. “Andiamo al Palazzo Reale a scoprire la verità...” le sussurrò.

Talia 19-03-2013 23.26.33

Lo fissai mentre parlava, immobile...
lo vidi alzarsi ed avvicinarsi appena, e mi costrinsi a restare ferma ed impassibile...
ma i miei occhi tornarono gelidi... freddi come l’inverno.
“Dimenticate con chi state parlando, cavaliere!” esclamai con distacco “Se vi ho dato l’impressione che avrei tollerato simili libertà, credetemi, siete terribilmente in errore! Quanto a ciò cui alludete... qualsiasi cosa credete di aver visto, o di sapere... io vi ricordo che basterebbe una mia mezza parola per farvi arrestare, basterebbe che ora io schioccassi appena le dita e quelle due guardie che sono qui fuori entrerebbero a bloccarvi... e se quei due non fossero sufficienti, ne arriverebbero altri. E poi... poi, mi basterebbe dire all’Arconte che mi avete indisposta... o che mi avete offesa... e così, in appena due ore, vi ritrovereste a penzolare da una forca nella piazza principale!”
Tacqui e lo fissai...
“E’ questa la fine che desiderate, cavaliere?”
I miei occhi lampeggiarono...
“No, non credo! Forse siete arrogante... ma non credo che siate anche uno stupido!”

Clio 19-03-2013 23.37.36

Non ebbi nemmeno il tempo di vederlo avvicinarsi, sentii solo le sue labbra sulle mie, e l'ardore di quel bacio che ci avvolgeva.
Al mondo non esisteva più nulla: mi abbandonai, dimenticando ogni cosa.
Quando poi parlò restai ad ascoltarlo in silenzio, con il cuore che batteva forte.
"...sei tu che hai chiesto..." Sussurrai solo, quando mi vietò di parlare del mio matrimonio con uno sconosciuto.
Non era certo un divieto che mi sarebbe pesato.
"...No, io... Ho parlato al plurale... Boh, non so esattamente perché... Ma tu credi davvero che ci sia un uomo solo dietro tutto questo? Gli uomini con le falci erano in tanti... Per quello ho parlato di "loro"..".
Mi alzai e lo presi per mano.
"...e sia, andiamo dall'Arconte, se non altro potrò chiedergli quando devo partire... Magari, considerando quanto tiene al fiore, ti permetterà di venire con me se glielo chiedi..".
Mentre mi avvicinavo alla porta mi voltai e lo guardai negli occhi "...è strano che io sia così a mio agio con uno sconosciuto, non trovi?" Sorrisi "...non so che avrei fatto senza di te...".
Avevo la strana sensazione che, anche se non mi fossi recata nella selva, Lucius sarebbe stato rapito lo stesso.

Guisgard 19-03-2013 23.42.36

Guisgard sorrise beffardo.
“Si, avete ragione...” disse per poi allontanarsi “... forse era davvero un fantasma... sapete, quelli come me vivono perennemente con dei fantasmi...” tornò a fissare la finestra “... quanto alle mie presunte libertà, non temete, maestà... amo la donne passionali e appassionate... quelle che posso amare per una notte e poi permettermi di dimenticare... quelle che posso pagare, perchè non amo essere in debito con nessuno...” tornò a fissarla “... prima mi chiedevate dalla mia partecipazione al torneo... beh, mi spiace deludere la vostra curiosità, ma non è certo per un motivo epico o romantico... viviamo in tempi difficili, c'è la guerra... e anche i cavalieri devono pur vivere... per denaro, altezza. Solo per del vile denaro... sono sincero... se i vostri nemici mi avessero offerto di più, sarei di certo andato dall'altra parte... ma purtroppo pare che i Capomazdesi si fidino solo di quelli come loro... e non tutti a questo mondo hanno il dono di non deludere mai...” mostrò un lieve inchino “... se non c'è altro, io andrei... del resto penso di aver soddisfatto la vostra reale curiosità, altezza... i miei omaggi...”

Guisgard 19-03-2013 23.50.12

“Questa bussola” disse Sansigo ad Altea “in verità non l'ho mai provata con le persone, ma solo con gli oggetti... dunque non assicuro il risultato... comunque sono disposto a darvela... ovviamente dietro giusto compenso... non parlo di denaro... facciamo così... io vi cederò la bussola e voi dividerete con me ciò che essa vi farà guadagnare conquistare... accettate?”
Ma ad un tratto arrivò una carrozza.
Scesero due uomini e subito si avvicinarono ad Altea e a Sansigo.
“Va a vendere da un'altra parte le tue cianfrusaglie!” Disse uno dei due al ragazzo. “Lady Trevor è desiderata altrove!”
“Prego, milady...” rivolgendosi l'altro uomo ad Altea “... qualcuno desidera incontrarvi...”
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Altea 19-03-2013 23.57.20

Ascoltai le parole del ragazzo sbigottita..."Ma io non posso dividere con voi ciò che cerco anzi colei che cerco" dissi ridendo, quando ad un tratto si fermò una carrozza, scacciando in malo modo il ragazzo ma ciò che mi gelò il sangue furono le loro parole..avevo la vaga sensazione tutto questo avesse a che fare o con Vivian o con l' Arconte..mi allontanai leggermente da loro..."Chi siete voi? Presentatevi, e come fate a conoscere il mio nome? Non ho appuntamenti, vi sbagliate, e non entrerò in quella carrozza se non saprò chi sia..quel qualcuno...che vuole incontrarmi" asserii fermamente.

Guisgard 20-03-2013 00.15.47

Mamyon rispose solo con uno sguardo a quelle parole di Clio.
Poi insieme, seguiti dal fido Densesu, si recarono al Palazzo Reale.
Durante il cammino ci furono poche parole fra loro.
Giunti poi al palazzo, Mamyon si fece riconoscere e i tre furono fatti entrare.
Da lì poi raggiunsero il Ludus Magnus, dove trovarono tre dei cinque cavalieri.
“Salute a voi, sir Mamyon...” disse Lhar “... vedo che avete compagnia...” fissando Clio.
“Eh, fortunato il nostro cavaliere!” Esclamò Kosev.
“Amici, devo parlarvi...” fissandoli Mamyon “... questa è lady Clio...”
E raccontò loro tutto.
Dall'agguato nella selva al rapimento di Lucius, fino alla storia del Fiore tanto ambito dall'Arconte Meccanico.
“Che strana storia...” pensieroso Lhar.
“Brutta direi...” mormorò Kosev.
“Però non capisco il perchè di tutto questo...” intervenne Xouf, che era steso su una brandina “... perchè ci raccontate questa storia?”
“Perchè nella selva si nasconde qualcosa” rispose Mamyon “e dobbiamo scoprire di cosa si tratta...”
“Il nostro compito è proteggere la principessa.” Replicò Xouf. “Il resto non mi riguarda.”
Nella stanza, però, vi era una servitrice che pareva molto interessata a quei discorsi.
Dopo un po' la donna uscì e lasciò il palazzo.
Corse poi verso la corte e chiese di incontrare il Maestro George.

Guisgard 20-03-2013 00.28.27

Uno dei due uomini afferrò Altea per un braccio.
“State tranquilla, milady...” disse “... siete attesa da qualcuno che non desidera aspettare oltre... e se vi è cara la vostra amica, allora seguiteci senza fiatare...”
L'altro uomo fece un segnale al cocchiere e la loro carrozza si avvicinò.
Aprirono la porta e fecero cenno ad Altea di entrare.
“Un momento...” tornando verso loro Sansigo “... cosa volete da lei? Lasciatela andare!”
L'altro uomo allora colpì Sansigo e lo fece cadere a terra, per poi prenderlo a calci.
“Andiamo, ora.” Ordinò l'altro. “Seguiteci, milady. O non rivedrete la vostra amica.”

Altea 20-03-2013 00.38.04

Cercavo di divincolarmi ma la presa dell'uomo era troppo forte...mi guardavo attorno..."Aiutatemi!!" gridai con tutta la voce che avevo, ma la gente passava fingendo nulla, guardai istintivamente verso il Palazzo Reale, ma nessuno uscì.
Poi sentii delle urla e vidi il ragazzo a terra...."Lasciatelo stare, lui non c'entra nulla. Perchè ve la prendete con lui..fuggite messer Sansigo, non pensate a me."
Sferrai un calcio all'uomo che mi tratteneva e mi divincolai con tutta la forza che avevo..."Che modi sono questi...perchè avete rapito Vivian?Dite, invece, al vostro padrone di raggiungermi al maniero dell' Arconte Meccanico, non salgo sulla carrozza di sconosciuti" ed estrassi a bruciapelo un pugnale che avevo preso nel castello..."So pure tirare di spada, non sia mai sia armata pure di quella, se vi avvicinate giuro che ve lo conficco nello stomaco" dissi con profonda rabbia.

Guisgard 20-03-2013 00.59.03

L'uomo dagli occhi neri osservò Elisabeth.
“Non credo di conoscere questo misterioso Fiore...” disse “... e tu?” Rivolgendosi ad Orez.
“Ne so meno di te.”
“E voi cosa ne sapete invece, milady?” Chiese l'uomo ad Elisabeth. “Voglio dire... voi sembrate conoscere quel Fiore e dite di volerlo trovare... perchè? Per questo siete arrivata qui? Per cercarlo? E perchè vi interessa tanto? Se non ci raccontate tutto, noi non possiamo aiutarvi. E neanche Sawas il Grande potrà, temo...”

Guisgard 20-03-2013 01.30.25

Ma mentre Altea tentava di difendersi da quegli uomini, il cocchiere, silenzioso e rapido, scese dalla carrozza e la tramortì alle spalle.

Vivian la chiamava...
Quell'occhio...
Vivian piangeva e la cercava...
Il Libro della Gioia dei Taddei...
Quell'occhio...
Viavian la raggiunse ed il suo volto era insanguinato...

Altea si svegliò di soprassalto.
Era in un grande letto, in una stanza ben arredata.
Poche candele illuminavano quell'ambiente.
Ad un tratto si accorse di una figura incappucciata sospesa nella penombra.
“Ben sveglia, lady Altea...” disse “... qualcuno afferma che il sonno sia il parente più prossimo alla morte e svegliarsi vivi è sempre una Grazia...”

Altea 20-03-2013 08.04.31

All' improvviso il buio totale, solo sogni o visioni

"Altea dove sei..." gridava e piangeva Vivian
"Sono qui, amica cara, non mi vedi? Ti salvo io" le risposi
Poi quell' Occhio, come un Dio inclemente e lo spavento fossi prigioniera
di personaggi pericolosi, vagavo nel buio e solo quel grande Occhio che
mi fissava e lo guardavo inflessibile.
Le mie mani...toccavano qualcosa di indefinito, tastavo e ci fu Luce su quel tomo...La Gioia dei Taddei. Cercavo di romperne il sigillo ma non ci riuscivo.
Alzai lo sguardo e vidi Vivian, le corsi incontro per abbracciarla e vidi il suo volto sanguinante urlando."

Mi svegliai di scatto, ma senza alzarmi da quel grande letto, il cuore batteva forte, ero madida di sudore, mi tastai il collo e afferrai la collana e lentamente mi calmai, cercando di inspirare tranquillamente.
Mi ripresi lentamente ma non avevo il coraggio di alzarmi, la testa era dolente, i miei occhi roteavano per tutta la stanza arredata finemente e riccamente.."Dove mi trovo?" pensai "in una dimora di nobili, sembrerebbe", ma la luce era debole, davanti a me potevo solo intravedere le tende bianche finemente ricamate con un ricco drappeggio, sembrava sui colori dell' oro.
Ad un tratto mi destò una voce e mi alzai di scatto dal letto, la testa pulsava forte dal dolore per il colpo ricevuto, e intravidi una penombra incappucciata, ascoltai attentamente le sue parole.
"Già..una Grazia...una Grazia del Signore!" esclamai con la poca lucidità che ancora avevo, se egli rispondeva alla mia frase non potevo essere a Sygma o non aveva a che fare con l' Arconte e quella monarchia.
Presi una candela per fare luce e osservare meglio la figura..chi era? Un rappresentante della Chiesa? O solo una persona che voleva celare la sua figura?
"Vi prego" chiesi quasi come una supplica "non celate la vostra figura, mostratevi e presentatevi visto mi conoscete, sembra...e voglio Luce, aprite le tende. Dove mi trovo, dove si trova Vivian?"
Parlai cosi velocemente e non capivo più nulla..temevo quella figura fosse lì per farmi del male.

Clio 20-03-2013 08.38.41

Seguii Mamyon fino al Ludus Magnus, immersa nei miei pensieri.
Quando arrivammo, poi, salutai i cavalieri con un delicato inchino.
Tuttavia, quando lo sentii raccontare ogni cosa a quegli uomini, un vago senso di terrore si impossessò di me.
Cominciai a mettere insieme i pezzi: lo strano rituale a cui avevamo assistito, gli uomini con le falci, il Fiore, lo strano dialogo nella mia stanza.
E l'idea di aver messo a repentaglio la vita del mio amico mi prese come una morsa alla gola.
Tuttavia, qualcosa attirò la mia attenzione, dietro la brandina su cui era steso un cavaliere, stava una donna.
Avrebbe dovuto versargli da bere ma indugiò più del dovuto e, per un momento, i suoi occhi incrociarono i miei.
Quello sguardo, conoscevo bene quello sguardo, un'indifferenza così finta che nasconde grande interesse.
Distolsi lo sguardo immediatamente, tornando a concentrarmi sui cavalieri.
Magari mi sbagliavo, pensai, ero sempre stata diffidente.
Ma quando la vidi uscire di soppiatto, convinta di non essere vista, il sangue iniziò a ribollirmi.
Mi avvicinai a Mamyon "..se a mezzogiorno non sarò tornata, vieni a cercarmi... Mi fido di te..." Sussurrai sfiorandogli la guancia con un bacio.
Mi avviai verso l'uscita, buttandomi sulle spalle un semplice mantello marrone chiaro che qualcuno aveva abbandonato accanto alla porta.
Il cappuccio mi copriva interamente il volto e il colore neutro contrastava con il verde del vestito.
Dapprima mi trovai disorientata, poi la vidi sgattaiolare verso il palazzo.
Forse era una follia, e mi sarei ritrovata nelle cucine a sentirla urlare che il vino era finito.
Ma decisi che valeva la pena rischiare.
La seguii dentro il palazzo, nascondendomi dietro una colonna, ero abituata a camminare senza farmi sentire, l'avevo fatto per anni, cercando di evitare le ramanzine di mia madre.
Trattenni il fiato, e la sentii chiedere di un certo maestro, il cuore iniziò a battere talmente forte che credevo volesse scoppiare.
Guardai il sole dalla finestra, mezzogiorno non era lontano, ed ero certa che lui sarebbe venuto in mio soccorso se qualcosa mi fosse andato storto.
Infondo, però, ero nel palazzo reale, non nella selva...
Da quando temevo di affrontare i pericoli da sola?

Parsifal25 20-03-2013 15.18.57

Probabilmente la casa......era un ritrovo per anziane, e si sperava che tutto filasse liscio......anche se non bisognava abbassare la guardia.

Entrammo nella casa e la osservammo in meglio......sperando che non ci sarebbero state sorprese.....

elisabeth 20-03-2013 15.25.30

" Facciamo cosi'...io credo di avervi raccontato abbastanza...nessuno di voi e' il Grande Sawas......pago il disturbo e vedo di cominciare qualcosa di costruttivo.......e comunque, non conosco quel fiore..non so a cosa serva....ma con molta cortesia mi e'stato chiesto di ritrovarlo...sapete ?...non amo gli indovinelli...non amo andare al bagno piu' del dovuto.......e tenetevi questo Grande uomo di cui nessuno conosce l'identita'.....io sono stufa, sono chiusa in questa stanza da ore.....e anche se siete simpaticissimi e siete molto ospitali.......una cosa...la carta molto piu' morbida a noi donne non piace la sensazione del ruvido.........Elina prendiamo questo benedetto libro e andiamo altrove....."....Elina era sgomenta..molto spesso il mio modo di fare la metteva in imbarazzo...ma era impossibile quella storia...sulla mia strada incontravo gente che non mi diceva nulla...io chiedevo e loro di rimando chiedevano a me...ma che razza di gioco era quello.....un giardino, benissimo da quelle parti un giardino lo avrei dovuto trovare ...feci per andare alla porta ma non sentivo Elina..." E allora Elina...chi stiamo aspettando ?....."......

Talia 20-03-2013 15.47.29

Lo fissai voltarsi ed allontanarsi in fretta, tornando verso la finestra...
parlava, ed io non lo interruppi.
Ero pervasa da strane sensazioni che, tuttavia, non sapevo definire bene...
ero certa che quel cavaliere nascondesse qualcosa, qualcosa di più di ciò che mostrava, qualcosa di diverso...
e, per qualche strana ragione, questo mi attraeva...
Lentamente mi alzai e lo raggiunsi di fronte alla finestra.
Eravamo vicini, ora... vicini come mai lo eravamo stati prima ed io lo stavo fissando dritto negli occhi, come mai avevo osato fare. Aveva gli occhi più chiari che avessi mai visto, pensai.
Lui era più alto di me, eppure il mio sguardo riusciva a raggiungere il suo...
e vi rimase a lungo...
silenzioso...
“Non amate essere in debito con nessuno...” sussurrai poi, senza distogliere affatto gli occhi dai suoi e così piano che la mia voce fece appena in tempo a raggiungerlo, per poi dissolversi “Non amate dipendere da nessuno... forse perché non volete che qualcuno dipenda da voi... ma non vi biasimo... no, non vi biasimo affatto: è più facile vivere solo per sé stessi, ed è meno doloroso...”
Il mio sguardo si abbassò appena, allora... come a voler celare quella parte fragile della mia anima che sentivo improvvisamente sfuggire al controllo...
ma non ci riuscii completamente...
“E, chissà...” mormorai ancora, tornando a guardarlo “Forse vi si presenterà ugualmente quella opportunità che avete descritto... forse un giorno, se l’Arciduca di Capomazda riuscirà ad arrivare qui, com’egli spera e desidera così ardentemente, potrebbe offrirvi ricchezze e potere inimmaginabili... in cambio soltanto di me. Sono certa che offrirà quella ricompensa a qualsiasi uomo sia in grado di consegnarmi nelle sue mani...”
lo fissavo, ed i miei occhi nei suoi non erano più freddi adesso... erano soltanto attenti, penetranti e vagamente inquieti...
“E mi chiedo cosa sceglierete di fare quel giorno...”
La mia voce sfumò, leggera, e nella stanza calò il silenzio...
i miei occhi erano in quelli intensi del cavaliere di fronte a me...
Poi all’improvviso un rumore lontano, proveniente da chissà quale angolo sperduto del castello, mi riscosse...
sussultai appena...
ed, istintivamente, mi ritrassi di alcuni passi, come mi fossi accorta solo in quel momento di quanto eravamo sconvenientemente vicini...
abbassai lo sguardo, poi mi costrinsi a rialzarlo...
“Certo, potete andare!” dissi allora, portando gli occhi lontani da lui, oltre quella finestra aperta su Sant’Agata “Vi ringrazio per il vostro tempo, sir Guisgard!”

Guisgard 20-03-2013 23.59.02

Quella figura osservò per qualche istante Altea in quel letto.
“Nessun dio vi concederà le sue grazie” disse “se i suoi intermediari sono corrotti.” Restava nella penombra. “La vostra amica sta bene... per ora.”
Ad un tratto altre figure emersero da quella semioscurità.
“Dipenderà da voi la sua salvezza o la sua morte.” Continuò la figura. “Voi siete l'unica in grado di salvarla.”
“Siete qui” intervenne un'altra di quelle figure “proprio per decidere del futuro della vostra amica e del vostro...”
“Portateci il Fiore” fece una terza figura “e riavrete la vostra amica... e non solo... vi offriremo molto di più... infinitamente di più...”

Altea 21-03-2013 00.12.49

"Perchè voi vi ritenete puro..di quale intermediario parlate? Io non ne posseggo" e altre figure apparvero in quella penombra...il Fiore e Vivian, allora non erano uomini dell' Arconte, lui mi aveva già dato le direttive per cercarlo, questa era una minaccia..
"Io..non so nemmeno dove si trovi il Fiore" scossi il capo "dovrei girare tutti i Paesi di questa Terra, come potete chiedermi questo se non so nemmeno dove indirizzarmi, e poi...perchè non lo cercate Voi? Perchè proprio io...e che volete offrirmi in cambio?"
Il cuore batteva sempre più forte...no, non dovevo farmi impossessare dalla paura, respirai profondamente, cercando di scoprire chi si celava dietro quelle figure.

Guisgard 21-03-2013 00.24.45

Ma proprio mentre Elisabeth attendeva che Elina la seguisse, qualcuno bussò e poi entrò.
Era una donna con una borsa.
“Salute a te, mastro Sawas.” Disse fissando l'uomo dagli occhi neri. “E a voi, dottor Orez.”
“Ti stavamo aspettando, Enusia.” Fece Sawas. “Volevo informazioni su questo antico libro... puoi aiutarci?”
“Per te questo ed altro, tesoruccio!” Facendo l'occhiolino la donna.
“Ci sono delle clienti...” osservò Orez.
“Beh?” Replicò Enusia. “Saranno mica monache! Del resto i chierici non ci sono più in questa città!”
“Cosa puoi dirci di questo testo?” Chiese Sawas.
Lei allora cominciò ad osservarlo con attenzione.
Poi lo sfogliò.
“E' una copia...” sentenziò la donna “... una copia appartenuta ad un certo Pietro Vaticano...”
“Nome sontuoso.” Mormorò Orez.
“E' uno dei tanti nomi con cui è conosciuto un personaggio misterioso ed inquietante...” spiegò Enusia “... un personaggio condannato dal Santo Uffizio per eresia...”
“Di chi si tratta?” Domandò Sawas.
“Il suo nome è Giorgio dell'Ordafredda...” rispose la donna “... filosofo, scrittore, matematico... per anni ha insegnato nella scuola cattedrale di Jovenious, fino a quando le sue tesi, ritenute blasfeme, gli causarono inimicizie tra i chierici... fu processato e condannato, ma, riuscito a fuggire, fece perdere poi le sue tracce.”
“Per questo dunque cambia identità...” mormorò Orez.
“Esatto.” Annuì Enusia. “Ormai non solo la Santa Inquisizione gli da la caccia, ma anche i Capomazdesi, visto che in un suo scritto il nostro eretico ha definito l'Arciduca e tutti i suoi vassalli... incancreniti dall'ignoranza e dalla superstizione.”
“Questi Capomazdesi” osservò Orez “hanno praticamente nemici disseminati in ogni luogo. Non c'è che dire... o si amano, o si odiano.”
“E il libro cosa dice?” Chiese Sawas.
“Da ciò che ho cominciato a tradurre” fece lei “credo parli di una sorta di setta... e di un misterioso Tesoro che dovrebbe ridare alla stessa l'antico potere che, testuali parole, i bigotti Cattolici hanno sottratto alla sua antica confraternita...”

Guisgard 21-03-2013 00.34.43

Le tre anziane fecero entrare Parsifal, Ozg e Loi.
Offrirono loro una cena calda, facendoli sedere accanto al camino acceso.
“E diteci, cavalieri...” disse una di quelle “... dove siete diretti?”
“In verità” rispose Ozg “siamo diretti a Sant'Agata di Gothia. Dobbiamo assoldare altri cavalieri per una nobile e giusta causa.”
“Sant'Agata di Gothia?” Ripetè la vecchia.
“Sembrate turbate ad udire quel nome...” fissandola Loi.
“Forse dovreste essere voi a turbarvi, cavalieri...” intervenne un'altra di quelle anziane donne “... e non solo a turbarvi...”
Un tuono lontano si udì echeggiare nella notte.

Guisgard 21-03-2013 01.26.29

Clio decise così di seguire la servitrice.
Seguì la donna fino al palazzo e fino a quando chiese del Maestro.
La vide così appartarsi in un piccolo atrio, per poi scivolare attraverso una porticina laterale.
Ma un attimo dopo Clio non vide più nulla, solo buio.

Clio correva nella selva...
Correva tra sterpi e pruni...
I suoi vestiti erano lacerati dai rami secchi e la sua pelle graffiata, mentre si faceva spazio tra gli arbusti...
Ad un tratto udì il rintocco di una campana...
Era lento e solenne, quasi funereo...
Giunse poi in un piccolo spiazzo, nel quale vide un'antica pieve...
Immobile, davanti all'entrata, stava Mamyon...
Il cavaliere guardava verso l'interno del sacro edificio e dava le spalle a Clio...
Lei lo chiamò...
Lo chiamò più volte...
Ma lui non si voltò...
Poi di nuovo il rintocco della campana...
Lei allora si avvicinò al cavaliere e lui si voltò di scatto...
Ed il suo volto appariva con tratti demoniaci...

Riaprì gli occhi e si ritrovò in un vestibolo poco illuminato.
Era adagiata su un divanetto fatto di cuscini.
Ad un tratto una porta, disegnando un vago riflesso di luce, si aprì ed entrano alcune figure.
Erano tutte incappucciate, tranne una.
Si trattava di un uomo magro, dai lunghi capelli raccolti in una treccia.
Lo sguardo era penetrante, l'espressione segnata da un vago e sinistro ghigno, simile ad una smorfia, mentre i tratti erano essenziali, marcati e profondi.
Fissava la ragazza senza dire nulla.
“I Capomazdesi” disse rompendo finalmente quel silenzio “affermano che nulla accada per caso... e forse dovresti sperare che questa non sia un'altra delle loro sciocchezze... perchè se fosse stato il caso a condurti qui, tu non avresti scampo...”

Guisgard 21-03-2013 01.44.38

Ad un tratto, mentre quelle figure guardavano Altea, una porta si aprì ed un vecchio claudicante e cadente entrò nella stanza.
Camminava a fatica poggiandosi su un bastone.
Il suo aspetto era ripugnante e sembrava molto in avanti con l'età.
“Ma che bella ragazza...” disse con la sua voce grottesca mentre fissava Altea “... oggi è un giorno fortunato...” e abbozzò una bizzarra risata “... la Primavera sembra aver portato un gran bel dono... è molto più carina della sua amica...”
Le altre figure annuivano alle sue parole.
“Beh...” borbottò il vecchio “... ho bisogno di conoscere alcuni particolari...” rivolgendosi ad Altea “... hai qualche credenza religiosa? Sei di sangue nobile? Rispondi, o farò gettare la tua amica nel girone dei peccatori a testa mozzata!”

Guisgard 21-03-2013 01.59.11

Talia si allontanò così di qualche passo da Guisgard, portando i suoi occhi verso la finestra che dava sulla città.
Fissava però oltre quell'orizzonte, come se il suo sguardo cercasse un punto lontano al di là di quello spazio.
Il cavaliere allora accennò ad un leggero inchino, per poi dirigersi verso la porta.
Tuttavia qualcosa lo aveva reso ancora più inquieto.
Quegli occhi della principessa, così intensi e vivi, quel suo essere arrivata così vicina a lui.
Quasi da poterla sfiorare.
E per un istante quella dama di ghiaccio gli apparve diversa e provò le stesse sensazioni, le stesse emozioni vissute la notte in cui la vide di bianco vestita nella sua stanza.
“Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza.
Talia rimase cosi da sola, mentre dalla finestra si vedeva un tormentato cielo ricoprire tutta Sant'Agata di Gothia.
Ad un tratto la principessa udì qualcosa.
Come un fruscio.
Poi più nulla, solo silenzio.
Ma all'improvviso qualcosa le si avvicinò.
Da una delle tende, infatti, una sagoma, agile e silenziosa, si lanciò verso di lei.
Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende.
Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte.
Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.

Altea 21-03-2013 08.07.00

La porta si aprì ed entrò quell'anziano quasi claudicante che si poggiava con un bastone, l'aspetto non poco piacevole e quella voce sgraziata.quelle domande a bruciapelo mi spiazzarono.
"No!" pensai "non hanno a che vedere con l' Arconte, anche perchè questi quesiti sono strani".
"Vedete..milord" con coraggio cercai di guardarlo negli occhi vista la poca luce "sono certa, comunque, che lady Vivian Mc Lanchester andrebbe in Paradiso, vi correggo".
Sospirai..."In cosa Credo?..Credo in un unico Signore Onnipotente che sa giudicare i giusti dai malvagi. E Credo in Cristo che morì sulla Croce per salvare l' Umanità e ora siede nei Cieli alla destra di Signore Dio Nostro...e credo nei Santi e nella nostra Regina dei Cieli che mi protegge in ogni mio passo" dissi fermamente.
Presi, poi, della pergamena e un calamaio che si trovavano sopra il comodino e iniziai a disegnare e gli mostrai il foglio recante uno stemma .."Ecco..come vedete un'aquila sulla sinistra e una spada sulla destra e vi sovrasta una corona di alloro..è lo stemma del mio casato" dissi cono fierezza "..dei Conti Trevor. Sono figlia del Conte Lionel Jones Trevor e da parte di mia madre discendo da una famiglia di Duca, che si stabilirono pure da queste parti" mi feci seria e turbata "Infatti ero giunta a Santa Agata di Gothia per essere loro ospite, ma mio zio il Duca, è stato imprigionato perchè..filocapomazdese, e ignoro dove si trovi" dissi queste parole quasi con punta di orgoglio e pensai era alquanto strano.
"E ora..vossignoria.. avete altre domande da porre? Oppure fate la vostra richiesta" cercando di essere il più possibile tollerante e cortese, era chiaro la situazione si stava facendo seria.

Clio 21-03-2013 18.33.42

Mi svegliai portando con me un vago senso di inquietudine.
Avevo appena iniziato a fidarmi di Mamyon, ad aprirmi con lui, se si fosse rivelato un impostore avrei davvero dubitato delle mie capacità di comprendere l'animo delle persone.
Mi guardai attorno ed osservai la stanza in cui mi trovavo, era lussuosa ed elegante eppure mi metteva apprensione. Forse per il sogno o per il semplice fatto che non ricordavo affatto come ci fossi arrivata.
Poco male, magari avrei imparato qualcosa di più su quella faccenda.
Inoltre, nonostante il sogno, non dubitavo di Mamyon e sapevo che sarebbe venuto a cercarmi.
Ebbi solo il tempo di alzarmi quando delle figure entrarono nel vestibolo.
Osservai l'uomo senza cappuccio e ricambiai il suo sguardo con freddezza e decisone.
"...No, Milord.. Nemmeno io lo credo... Non è stato certo il caso a condurmi qui, dovunque mi trovi... D'altra parte, non ci sono nemmeno capitata di mia spontanea volontà, o sbaglio?"
Osservai gli occhi dell'uomo accanto a me, cercando di decifrare la sua espressione, tuttavia, non ci riuscii.
"...Ebbene..." Dissi in tono freddo ma gentile "...che posso fare per voi? Perché mi trovo in questo posto?" senza abbassare lo sguardo.
"Immagino che sia inutile chiedervi dove mi trovo, chi siete, come ho fatto ad arrivare qui.. O cose del genere.. Dunque eviterò di farlo..." aggiunsi gesticolando.
"Quindi vi prego di parlare apertamente riguardo al motivo di questo incontro, se non vi dispiace..".
Avevo parlato con pacatezza e decisone, nonostante la minaccia velata che mi aveva rivolto quell'uomo, inspiegabilmente, non ero terrorizzata, era come se il tempo, in quella stanza, si fosse fermato.

Guisgard 21-03-2013 20.06.38

Quell'uomo fissò Clio con quel suo inquietante ghigno.
“In verità” disse “siamo noi a dovervi fare delle domande... come riguardo al vostro arrivo qui, del perchè mai abbiate deciso di intrufolarvi in un luogo chiuso al pubblico e del perchè poi abbiate deciso di seguire quella servitrice come una volgare spia... ditemi, milady... siete forse una spia? Magari al soldo dei Capomazdesi? Forse decisa a compiere qualche attentato contro l'Arconte o la principessa? Del resto non potrei pensare altrimenti... e vi rammento che le spie vengono condannate a morte senza processo qui...”

elisabeth 21-03-2013 20.09.35

Ma guarda guarda.......occhi di brace era Sawas.......ma poi una donna tutta pepe e lingua comincio' a parlare del mio libro.....ELina era li'tutta soddisfatta io ero intenta a comprendere........a comprendrre che quel libro ci avrebbe dato tanto se avessimo ritrovato il fuggiasco scrittore.......sempre qualcuno da cercare......" finalmente il SIgnor Sawas e' venuto fuori, deve essere la mia giornata fortunata, mia cara signora lei mi e'stata di grande aiuto.....se solo comprendessi le vostre conoscenze.....vedete..il libro mi e' stato donato.....da un uomo...perche' portassi a termine cio che per mio marito era una missione...ed ho la netta sensazione che fosse questa setta.........ora io ho la necessita' di esaudire unmio grande desiderio.....e voi sarete coloro che mi daranno una mano.........e non voglio che qualcuno si tiri indietro...........se sono capitata qui...c'e' un motivo....e non e'solo mio.........che ne dite amici cari ?........."......io dovevo portare a termine cio' che avevo nel cuore.........


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