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E' una storia strana......" Qualche mattina fa...andando in chiesa seppi...un quadro di inestimabile valore sarebbe potuto essere rubato da una Chiesa qui a Sygma.....chi avrebbe evitato tale scempio..avrebbe ricevuto una ricompensa.....dopo aver sistemato le cose a casa e aver preso le mie cose...mi sono recata alla chiesetta nel mio quartiere....come sempre....sono entrata come l'aria del mattino quando fuori c'e' il gelo e senza far caso a nulla vedendo Padre Anselmo gli ho raccontato dei miei progetti....fu li' che si presentarono Monty e Ioga....minacciarono il prete e me...quando dalla parte piu' scura della chiesa comparve colui che chiamavano il Capo......gli curai la gamba pensando cosi' che magari potessero anticipare la partenza....ma niente...allora si resero conto che assisto alcuni orfanelli nella casa che abito e allora sono arrivate le minacce....pero' devo dirvi il vero per quanto fosse uno di loro Il Capo sembrava tutt'altra persona......quando uscimmo da Camelot....incontrammo un drappello di soldati e mi spiegarono di cosa erano capaci...ma non li tradii.....Il Capo mi spiego' che lui fu' costretto ad uccidere ...mentre gli altri erano soddisfatti dei loro crimini...ne ridevano.......fu quella notte che pensarono bene di approfittarsi di me....ma Il Capo li fermo' ....perdonatemi ma forse c'e' qualcosa in lui che non lo accomunava a gli altri..........e cosi' arrivammo a Sygma...a questo convento e il resto lo sapete..........."...........non mi piaceva questa cosa.......eppure...non potevo fare diversamente....
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A quelle parole di Altea, Atlafonte cambiò espressione nello sguardo.
Ma fu solo per un momento. Riprese poi la sua aria vagamente superficiale e si alzò, avvicinandosi ad Altea. “Le rose” disse guardando il roseto “nel linguaggio dei fiori simboleggiano molte cose... ma quando è sbocciata rappresenta la gioventù... e voi siete troppo bella e giovane per buttare così la vostra vita... nessuno può obbligarvi a sposare un uomo che non amate... volete che mi occupi io di trovarvi un posto sicuro in cui alloggiare, milady?” Poi la fissò. “Ah, mi avete incuriosito... avete detto che quei ladri vogliono rubare il quadro al posto di Mirabole... come fate ad essere sicura che non siano loro stessi Mirabole?” |
Guardando il roseto e ascoltando le ultime parole del Cavaliere sorrisi leggermente..."Davvero sareste cosi gentile da trovarmi un posto sicuro dove alloggiare? Mi accontento di poco...basta che non mi trovino..grazie milord" ma osservandolo al volto vi era un velo oscuro che era come calato..."Mirabole? No...non penso proprio abbiano a che fare con lui...anzi oggi stesso dovevano recarsi alla chiesa di Santa Felicita per vedere se compariva..il loro capo si chiamava Azable".
Presi una rosa di color rosso e gliela porsi..."Questa è per voi..e per la vostra gentilezza" e sorrisi avvicinandomi a lui. |
A quelle parole di Talia, Francesco si voltò di scatto a fissarla.
“Immagino...” disse con astio “... devo aver in qualche modo rovinato la vostra festa di ballo a casa degli Accio...” scosse il capo “... e comunque non disturbatevi troppo a dirmi chi è quel qualcuno che sospetta di me... anzi, mi meraviglia che veniate proprio voi a dirmi questo, visto che quel qualcuno è vostro marito... ma c'è una cosa che mi sfugge in tutto ciò... perchè siete venuta qui? A fare cosa? A dirci che vostro marito sospetta di me? Andiamo, toglietevi questa maschera di ipocrisia!” “Francesco!” Lo riprese Sara. “Sta zitta!” Replicò Lui alla sorella. “Ma chi credete di essere?” Rivolgendosi di nuovo a Talia. “Santa Caterina che dispensa bontà e misericordia? Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente! Ed è grazie alla sua ricchezza e al suo potere che potete fare la nobile dama tra salotti e miserabili come noi! E ora venite qui a bisbigliare chissà cosa, dall'alto della vostra dubbia amicizia verso di noi! Vostro marito sa che siete qui? Oppure siete venuta solo per alleggerirvi la coscienza? Beh, vi dirò una cosa, milady... in chiesa si confessano le proprie colpe, davanti a Dio e non andando in giro a fare la buona samaritana! Io non mi fido di voi, come non mi fido di vostro marito E se dipendesse da me vi metterei tutti al rogo!” “Ora basta, Francesco!” Entrando Riano. “Credevo di aver cresciuto un figlio non un brigante! Non tollererò più questi tuoi atteggiamenti! Ora chiedi subito scusa a lady Talia!” “Non temere...” fissando suo padre il giovane “... non dovrai più sopportare i miei atteggiamenti... perchè forse fra tre giorni non ci sarò più... ma del resto preferisco ingrassare i vermi sottoterra che restare qui a farmi umiliare da gente come il capitano de' Gufoni e da quelli come lui!” E corse via sbattendo la porta. |
"Giusto e sbagliato non sono diventati concetti relativi in questa epoca all'avanguardia?" Dissi, con sufficienza "...e non sono una dama di mondo, ma un anacronismo folcloristico, rammentate?" Dissi, gelida.
Le parole di quell'uomo mi irritavano ogni volta di più, e detestavo il modo in cui mi guardava. Lanciai un'occhiata intorno, come prevedibile avevano preso tutte le precauzioni possibili per proteggere il quadro. Quella storia continuava a non avere senso, annunciare di voler rubare un quadro, svelare le proprie mosse, non aveva senso, Mirabole doveva avere un piano più ampio. Ci venne incontro un prete, pronto ad inveire contro il viceprocuratore e i suoi uomini. "I miei omaggi, Padre.." Dissi, gentilmente "...non volete proteggere un vostro tesoro? Dio è in ogni luogo.. O sbaglio?". Abbassai lo sguardo e mi morsi la lingua per evitare di dire altro, ci mancava solo che mi mettessi a discutere con un prete di teologia. "Oh, Perdonate l'ardire.." Dissi, con un sorriso. Non riesco proprio a non dire quello che penso.. "È davvero molto bella questa chiesa.." Mi voltai verso Simone "..concordo con voi, signor Missani.. Nessuno potrebbe avvicinarsi senza essere visto o... Allontanato..". |
Restai con lo sguardo fisso sulla Chiesa di San Giovanni.
Sarei restata lì per sempre pur di passare anche un solo attimo con lui. "Da quanto siete le guardie del corpo del Cavaliere d'Altafonte?" chiesi aspettando la risposta. Il Cavaliere..... con quel suo sguardo tenebroso mi faceva provare delle sensazioni indescrivibili! Quel suo modo d' essere era veramente disarmante. |
“Sappiate” disse Velv ad Elisabeth “che colui chiamato capo dagli altri due non è diverso da qualsiasi altro lestofante... quei tre uomini sono colpevoli di omicidio, furto e stupro... e molto probabilmente il capo non ha lasciato che i suoi due compari vi violentassero solo perchè voi eravate un ostaggio troppo importante per loro... non lasciatevi ingannare... sono tre bestie... perchè simili individui non hanno più nulla che li accomuni agli altri uomini...”
“La Misericordia di Dio” intervenne il priore “non si nega a nessuno. E nessun uomo è una bestia, poichè ognuno di noi è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.” “Padre...” fece Velv “... comprendo il vostro ufficio... ma la legge li ha condannati ed il mio lavoro è quello di assicurare quei tre criminali alla giustizia.” “Rammentate” replicò il priore “che nessun uomo può erigersi a giudice dei suoi simili.” “Forse nelle chiese e nei conventi...” fissandolo Velv “... ma fuori, tra uomini che non sempre riconoscono e temono Dio, non si può vivere senza legge e senza diritto.” Guardò Elisabeth. “Andiamo, milady... verrete con noi a dare la caccia a quei tre furfanti. E quando li avremo trovati, come pattuito, riceverete la vostra parte.” I tre, insieme ad Elisabeth, lasciarono così il convento. L'ultima immagine che Elisabeth vide di quel luogo di penitenza e preghiera fu il priore che li benediceva da lontano. E una benedizione non sempre si limita a invocare la Protezione Divina, ma molto spesso anche ad invocare la Pietà e la Misericordia. Non solo quelle di Dio, che sono eterne, ma soprattutto quelle degli uomini verso i propri simili. “Abbiamo preso delle stanza in una locanda, milady” mormorò Velv ad Elisabeth “e ne chiederemo al locandiere una anche per voi, così che possiate riposarvi. Poi discuteremo il piano per trovare quei dannati.” Raggiunsero la locanda e chiesero una stanza anche per lei. Così Elisabeth riuscì finalmente a riposare in un letto comodo. |
“Milady...” disse Padre Roberio a Clio “... Dio è in ogni luogo, ma gli uomini Lo vengono a cercare dove si sentono più al sicuro. Quanto al quadro, sappiate che esso è in pericolo da quando il re ha deciso di confiscarlo a questa chiesa, come avviene per tutti i beni di proprietà ecclesiastica. Dunque capirete che per noi sacerdoti è del tutto indifferente se a sottrarci il quadro sia un ladro qualsiasi o il nostro re.”
“C'è una differenza di base che sembrate dimenticare, padre...” fece Simone “... dimenticate che il quadro, come tutti i beni appartenuti in passato alla Chiesa, oggi sono proprietà del re. Che a sua volta donerà al popolo, rendendo pubbliche le sue gallerie private.” Fissò Clio. “Questa è la società moderna, milady. Una società laica e liberale, senza più barriere dettate dal sangue o dalla Fede Religiosa. Ecco cos'è dunque giusto o sbagliato.” La guardò compiaciuto. “Si, giusto, signor viceprocuratore.” Annuì il prete. “E infatti in uno stato moderno e liberale i propri beni, perchè quel quadro è ancora proprietà della Chiesa, è uso assicurarli. Così, per proteggerli al meglio.” E mostrò una lettera a Simone. Questi la prese e ne lesse il contenuto: “E' mia premura che nulla resti intentato nella protezione di quel quadro. Per questo ho deciso di assicurare, a nome della nostra Diocesi che ne detiene il possesso, il dipinto, così che, in caso malaugurato di furto, la sua scomparsa si tramuti nell'effettivo valore di quell'opera. A breve vi raggiungerà un mio incaricato col preciso scopo di far effettuare una stima reale relativa al quadro, stipulando così un contratto assicurativo che ne vincoli per sempre la giusta valutazione. Il vescovo” Simone trasalì. “Che storia è questa?” “Mi pare che la lettera sia chiara...” fece Padre Roberio “... così come le intenzioni si Sua Grazia il vescovo.” “Non potete chiedere la valutazione di un'opera che non vi appartiene.” “Il quadro è ancora in questa chiesa.” “Non ho le prove” sbottò Simone “ma sono certo che tutto questa fa parte di un piano ben preciso!” Il prete non rispose nulla. E Simone, dopo aver gettato a terra la lettera, andò via. |
Quelle parole...
parole non gridate ma dette a mezza voce, ma con tanto astio da risultare quasi velenose. L’odio di Francesco mi batté in faccia con tanta violenza da stordirmi. Sollevai lo sguardo... e stavo anche per rispondere, quando lui pronunciò quella frase... quella frase che, di colpo, mi aprì la visuale... ‘Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente!’ A quelle parole, i miei occhi si spalancarono... lo fissai, quasi spaventata. Non avevo bisogno di chiedere a chi si riferisse, lo sapevo perfettamente. Lo sapevo, anche se la versione di Jacopo era diversa: morto per una caduta da cavallo. E poi sapevo anche un’altra cosa... una cosa che sia Jacopo che Francesco ignoravano... tutti ignoravano, ma non io... non dopo quella scena alla festa. Ma perché? Non riuscivo a non chiedermi perché... perché Francesco pensava che fosse stato Jacopo ad ucciderlo? Tremavo. E così rimasi immobile, con gli occhi spalancati fissi su Francesco... inerme, incapace di reagire. E proprio così mi sentivo: disarmata. Citazione:
chiusi gli occhi. Ero stata una sciocca, pensai... una sciocca a credere che si potessero tenere i piedi in due staffe... “Ha ragione lui...” mormorai dopo lunghi minuti “Ha ragione... non sarei dovuta venire. Sono... sono stata importuna.” Lentamente feci qualche passo verso di lui... mi tremavano le ginocchia dall’agitazione, dallo sgomento... tentai di mascherarlo, ma probabilmente non ci riuscii. “Io...” sussurrai quando giunsi di fronte a Riano, prendendo le sue mani tra le mie “Io vi auguro ogni bene, messer de’ Binardi... davvero ogni bene...” Lentamente feci un piccolo cenno di saluto in direzione di Sara, poi mi voltai per uscire. Avevo quasi raggiunto la porta, quando di colpo mi bloccai. Quel pensiero... non avrei voluto parlarne con loro... ma quella frase continuava a vorticarmi in mente... ‘Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente!’ ...per aver ucciso un innocente... ...ucciso un innocente... Chiusi gli occhi, un momento... ma non riuscii a trattenermi. “Perché...” sussurrai “Perché Francesco crede che... che sia stato Jacopo a... ad essere responsabile per la sua... morte?” |
Altafonte sorrise a quel gesto di Altea, mostrandole un leggero gesto di assenso col capo.
“Oh, non c'è nulla per cui ringraziarmi, milady...” disse “... anzi, sono io che ringrazio voi per avermi dato la possibilità di aiutare una così bella dama in pericolo... è il sogno di ogni cavaliere che si rispetti.” Prese la rosa rossa, sistemandola poi sulla sua giacca. “Sapete? In quasi tutti i romanzi cortesi vi è una rosa. Talvolta è magica, fatata. Altre volte cela un segreto. Altre volte ancora appare in sogno ai protagonisti.” Annuì. “Disporrò, per la vostra protezione, una stanza in un antico palazzo oggi trasformato in albergo. Sorge dall'altra parte del ponte, così da non essere costretta a sopportare il clamore cittadino. Avrete tutto il necessario che richiede un soggiorno degno del vostro rango. Inoltre, per rendervi tranquilla, lascerò due delle mie guardie personali a proteggervi. Credo che questa sia la sistemazione più sicura ed adeguata dato il vostro lignaggio, milady. Naturalmente sarei stato onorato di avervi ospite nel mio palazzo, ma temo che questa soluzione possa ledere al vostro onore. Purtroppo in una grande città la gente ama sparlare molto.” E di nuovo le sorrise. Intanto, sul ponte davanti alla chiesa di San Giovanni, Eilonwy attendeva il ritorno del cavaliere, stando insieme alle sue guardie orientali. “Siamo al suo servizio” disse il capo delle guardie “da quando egli ci salvò la vita. Di questa storia però noi non parliamo mai. Se vorrà, sarà lui stesso a narrarvela.” Spiegò alla ragazza. “Mi è solo permesso dire che eravamo stati condannati a morte dall'emiro del Sultano, ma egli, il nostro padrone, evitò che quella sentenza venisse posta in atto. Da quel momento giurammo davanti al Profeta ed ai suoi compagni di dedicare le nostre esistenze alla sua protezione.” |
“Francesco spesso dice e fa cose dettate dall'istinto e dalla rabbia...” disse Riano a Talia “... non date peso alle sue parole, milady... anzi, sono mortificato per ciò che ha detto... vi prego, scusatelo...” aggiunse rammaricato “... e voi qui siete sempre la benvenuta... ora dimenticate le sue parole... rattristano perchè parlano di fatti e persone che ormai non ci sono più... oramai noi tutti abbiamo voltato pagina... e non vogliamo riaprire una ferita così vecchia...”
“Una lettera anonima, padre!” Agitato Francesco. “Una lettera anonima?” Ripetè Riano. “Indirizzata a chi?” “Al marchese...” rispose Francesco “... con delle accuse chiare...” “Dov'è tuo fratello?” “Non lo so...” scosse il capo Francesco “... forse è andato proprio al castello del marchese...” “Dobbiamo fermarlo!” Gridò Riano. “Il marchese è un abile spadaccino! Presto, chiama Jacopo de' Gufoni... lui è suo amico e lo farà desistere dall'idea di voler affrontare il marchese!” Quel ricordo attraversò la mente di Riano rapido e silenzioso. “Forse perchè Francesco sa” intervenne Sara “che da quella notte il capitano Jacopo de' Gufoni non si è più definito amico di nostro fratello...” |
"E' molto cavalleresco ciò che ha fatto per voi" dissi con gentilezza"Vado a riprendere il mio destriero! Vogliate scusarmi torno subito".
Presi velocemente per le redini Dante e tornai sul ponte. Chissà perchè ci metteva tanto ad uscire? Doveva trattarsi di qualcosa di urgente. Forse la persona che doveva incontrare era Lady Altea Sveva! Perchè proprio in una chiesa? Non le avrà chiesto di sposarlo, spero!?! Ma no! E' impossibile l'ha appena conosciuta! |
Mi chinai a terra per raccogliere la lettera e la porsi al sacerdote.
"Tenete, padre.." Dissi, gentilmente. Simone non mi aveva dato l'occasione di rispondergli e quel sorrisino compiaciuto mi irritava quanto le sue parole. Ora capivo perché si sospettava del clero, forse qualcuno pensava che avrebbero inscenato il furto per evitare di dover consegnare il quadro al re. Ma c'era ancora una cosa che non riuscivo a capire. "Perdonate la domanda, padre ma.. Perché questo quadro in particolare è così importante? Voglio dire, ci sono molte opere di alto valore artistico in città, o anche solo in questa chiesa.. Eppure sembra che il Verziere abbia qualcosa in più.. O sbaglio?". |
Ascoltavo la storia sulla rosa..."Oh" esclamai "chissà quante rose allora avrà donato il bel Lancilotto alla sua Ginevra, non pensate? Ovviamente essendone ricambiato..e rimango colpita, vedendo voi, che i cavalieri cortesi esistono ancora".
Ascoltai con attenzione le proposte sulla mia protezione da parte del Cavaliere di Altafonte..albergo..pensavo tra me..siamo sicuri non sia lo stesso in cui alloggiano quelli della banda, e se cambiassero poi albergo per non essere scoperti..mi morsi il labbro leggermente innervosita, ma mi presi coraggio esponendo le mie perplessità.."Milord, io penso che un albergo sia pericoloso, in quanto quelli della banda potrebbero benissimo spostarsi o addirittura cercarmi nelle varie locande, taverne e appunto alberghi." Sorrisi poi divertita.."Davvero dite che questa cittadina è cosi piccola e ci sono troppe malelingue..ho scrutato la alta società di Sygma l'altro giorno alla festa ma dovete sapere che io non miro a farne parte, sono una persona piuttosto riservata e non mi interessa molto la vita mondana..e non temo i pettegolezzi,d'altronde qui non sono nessuno di importante" scrollai le spalle pensando invece come dovevo essere sulla bocca della nobiltà di Camelot attualmente.."Se non vi disturbo mi sentirei più sicura nel vostro Palazzo, potete riservarmi anche una piccola stanza..ovviamente se io non sono d'impiccio a voi..visto cercate moglie, se ben ricordo, ma saprò essere discreta." dissi ridendo e fissando il Cavaliere negli occhi, quegli occhi che ricordavo diversi nel giardino rispetto a quelli che avevo visto nella sala..lo fissavo in volto e vedevo come una dualità..e la curiosità mi portava a scoprire come fosse il vero Cavaliere d'Altafonte..."A meno che voi non vogliate sposarmi subito per non ledere alla mia onorabilità..abbiamo una chiesa, un prete e forse un testimone." E lo guardai divertita con aria di sfida. |
Ero concorde col pensiero del Priore...se io avessi agito come loro ero peggio di loro........ma ero anche tanto confusa...in realtà io non sapevo neanche chi fossero questi tre uomini.....chi commetteva crimini poteva anche andare in giro a cercar taglie.....la foresta era piena di persone morte a cui nessuno riusciva a dare il nome dell'assassino.....ma li seguii con la benedizione del Priore....la strada fu breve sino alla locanda e Velv....riservo' anche per me una stanza....prima che se ne andasse lo fermai....." Abbiate pazienza ancora un attimo e ascoltatemi......quando ero sola con quegli uomini nella foresta...fui picchiata tanto che il mio viso era gonfio abbastanza da rimanere viola per giorni........e anche se mi avessero stuprata...non sarei morta per questo...almeno non sarei morta secondo i medici....si può morire in diversi modi.......e allora mi chiedo....per quale motivo il Capo li ha fermati......eravamo quasi arrivato a Sygma......e io ero ancora li' per essere la loro voce...avrebbero come bestie saziato la loro fame....e io sarei stata li' a preoccuparmi ancora dei mie bimbi o di Padre Anselmo.....spiegatemi perchè...lo ha fatto..."........
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Altafonte rise a quelle ultime parole di Altea.
“Anche un testimone...” disse “... davvero ne abbiamo uno? Eh, sarei quasi tentato di chiedervene l'identità.” Aggiunse. “Quanto alle rose di Lancillotto, ahimè, io non credo esista l'Amore Vero. Ho viaggiato abbastanza per aver scoperto la varietà umana e le meraviglie del mondo, senza tuttavia trovare traccia di quell'Amore che i poeti descrivono nei loro versi. Temo che esso, come i draghi e le spade magiche, sia solo una bellissima invenzione letteraria.” Sorrise. “Vedete, milady... se io portassi una dama come voi nel mio palazzo non solo attirerei pettegolezzi vari, che per inciso lasciano indifferente anche me, ma finirei con lo scoraggiare le attenzioni di qualsiasi altra dama di questa città, restando così senza una moglie. Perchè, credo di poter dire, poche altre donne riuscirebbero a competere con il vostro fascino. E non nego che io stesso troverei molte difficoltà nel resistere alla tentazione di volervi sedurre. Davvero volete correre tale rischio, mia gotica tentatrice?” Le fece l'occhiolino. “In realtà i miei affari mi portano via molto tempo e finirei con il lasciarvi sola spesso in quello sterminato palazzo. Ma visto che un albergo non vi rende tranquilla, vorrà dire che prenderò in affitto una graziosa palazzina che si trova alla fine del viale che da accesso al mio palazzo. Lì sarete la padrona e disporrete di domestici che io stesso mi curerò di pagare. Alloggerete così a pochissima distanza da me ed io avrò spesso l'occasione di venirvi a fare visita. Naturalmente voi avrete accesso liberamente al mio palazzo. Questa opportunità vi soddisfa di più, milady?” Ma proprio in quel momento nel chiostro apparve il sacerdote. Padre Fedele si avvicinò al cavaliere e gli disse qualcosa a bassa voce. Altafonte annuì e il religioso rientrò nella chiesa. “Perdonate, milady...” rivolgendosi di nuovo ad Altea “... ma ero giunto qui anche per confessarmi e pare che solo adesso il nostro buon sacerdote sia disponibile ad ascoltare i miei molti peccati. Ma non impiegherò molto, poiché si ha sempre pudore e poca voglia di scendere nei particolari quando si confessano le proprie colpe. Fuori la chiesa troverete la mia carrozza con le mie guardie personali. Con loro sarete al sicuro fino al mio arrivo. Perdonatemi e a presto.” Le baciò la mano e svanì tra il chiostro e la chiesa. |
“Non vi ingannate, milady...” disse all'improvviso una voce alle spalle di Clio.
Anche Roberto e Padre Roberio si voltarono nell'udirla. “Quel quadro non è una semplice opera d'arte...” aggiunse quella voce. Apparteneva ad un uomo che indossava un lungo abito clericale. Aveva lunghi capelli neri sotto un austero cappuccio, barba, la pelle chiarissima come se avesse vissuto da sempre in qualche remoto eremo lontano dalla luce del Sole ed occhi azzurri. “Chi siete voi?” Chiese Roberto. “Mi attendevate, vero, Padre?” Fece il nuovo arrivato, rivolgendosi a Padre Roberio. “Vi ho fatto una domanda.” Guardandolo Roberto. “Perdonate” mormorò lui “ma il mio ordine mi impone di rivolgervi prima ai religiosi quando sono in loro presenza.” Salutò i tre con un lieve cenno del capo. “Sono il messo di Sua Grazia il vescovo. Sono qui per occuparmi dell'assicurazione da stipulare sul dipinto. Ecco la mia lettera di presentazione.” Dandola a Padre Roberio. “La lettera in effetti” disse questi dopo averla letta “afferma che siete l'incaricato inviato da Sua Grazia...” “Come vi ho appena detto.” Annuì lui. “Sono il Priore Adamo...” http://pad.mymovies.it/cinemanews/2010/37009/taylor.jpg |
Lo vidi sparire col prete...confessarsi...era anche credente e praticante, non me lo aspettavo.
Rientrai nella chiesa e percorsi il corridoio laterale, ma mi bloccai un attimo, non potevo andarmene cosi..senza ringraziare il buon Dio. E avvicinatami alle varie effige di santi e della Madonna accesi un cero. Uscita dalla chiesa vidi i servitori orientali sul ponte e mi avvicinai vicino a loro lentamente, riconobbi il capo, colui che mi parlò quel giorno al laghetto. "I miei omaggi" dissi a lui sottovoce "sono milady Altea, e mi manda il vostro padrone, il Cavaliere di Altafonte con cui avevo appuntamento alla chiesa di San Giovanni..mi ha detto di entrare nella sua carrozza per..essere al sicuro..e mi avrebbe raggiunto dopo la confessione con padre Fedele". |
“Milady, ascoltatemi...” disse Velv ad Elisabeth “... un criminale agisce in modi spesso inspiegabili per le persone comuni. Voi siete una brava donna, con valori e principi sani... la vostra Fede Religiosa, i vostri bambini... dunque comprendere il comportamento di chi è tanto diverso da voi è forse impossibile... ma una cosa possa dirvela... quell'uomo è un assassino, un ladro e uno stupratore... e non è migliore dei suoi due compagni... probabilmente voleva avervi per lui, senza dividervi con gli altri due... magari una volta sentitosi al sicuro... chi può dirlo... l'unica cosa certa è che quell'uomo è un dannato furfante e noi lo assicureremo alla giustizia. Ora andate a riposarvi. Avete bisogno di dormire. Io sarò di sotto con i miei compagni a bere qualcosa e a discutere un piano per la caccia a quei manigoldi.”
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Come sospettavo era con Lady Altea Sveva.
"I miei omaggi Milady" le dissi "Come state? Come mai non avete chiesto a me di aiutarvi!?! Vi avevo detto che ero pronta a tutto! Comunque comprendo bene forse il perchè" dissi sorridendo. http://fc00.deviantart.net/fs70/i/20...89-d2y39hc.jpg |
A quelle parole mi voltai e vidi damigella Eilonwy..era rimasta sul ponte e mi avvicinai a lei.."I miei saluti damigella..come mai da queste parti? Non capisco cosa intendete" e la guardai perplessa "non ricordo di avervi chiesto aiuto..mi ricordo di aver parlato con voi ma non di avervi parlato di un mio qualche pericolo."
Sorrisi appena, effettivamente non mi ero esposta con la damigella in questione anche perchè mi ero rivolta solo al Cavaliere di Altafonte per aiutarmi e non avevo mai spiegato a lei della mia situazione...mi chiedevo perchè lo sospettasse. |
Sorrisi, sapeva fingere molto bene, ma i suoi occhi non mentivano.
"Scusatemi Milady." dissi dispiaciuta "Vi auguro buona giornata e sarete sempre la benvenuta a casa di mio zio e a casa mia a Camelot" le dissi sorridendo. |
Ricambiai il sorriso..."Grazie damigella per il vostro invito.. penso non farò ritorno per ora a Camelot..ma rimarrò qui a Sygma".
Mi congedai e ritornai dal servitore con cui avevo parlato prima. |
Mi diressi verso la chiesa.
Lì vicino c'erano dei bei roseti. Presi sette rose bianche ed entrai. Era una chiesa molto luminosa e molto bella! Le finestre erano state tutte aperte. Mi diressi verso la Madonna. Accesi un lumino e misi sei rose in un vasetto con l'acqua. Una mi piaceva troppo e me la tenni. http://www.foto-blog.it/img/d145_4529.jpg Mi inginocchiai e iniziai a pregare la Vergine Maria. Ti prego fai in modo che possa passare molto tempo insieme al Cavaliere! Ti prego! Voglio che si innamori di me! |
Mi voltai stupita, nell'udire la voce dietro di me, ed osservai il nuovo venuto.
Ascoltai in silenzio la conversazione tra i tre uomini, e sorrisi appena. "Ebbene, non avete detto perchè è così perzioso, Priore Adamo.. ma immagino che lo scopriremo durante la vostra perizia..." dissi, candidamente. Alzai lo sguardo verso Roberto, sorridendogli. Forse, se nessuno si fosse accorto che la nostra presenza era inopportuna, avremmo potuto osservare finalmente quel quadro e, magari, nel vederlo avremmo capito perchè era così importante. |
“Il valore del quadro” disse il Priore Adamo a Clio “non dipende certo dalla perizia. Quella serve a fissare una cifra in denaro per permettere agli uomini di dargli un prezzo. Il suo significato e ciò che cela rappresentano il suo vero valore.”
“Valore che voi sembrate conoscere bene.” Fece Roberto. “Oltre alla teologia ed alla filosofia” fissandolo il religioso “la vita religiosa mi permette di apprendere altre discipline, come la storia dell'arte e la letteratura.” “Il vescovo vi ha già indicato come agire?” Domandò Padre Fedele. “Si...” annuì il Priore “... domani mi recherò presso un grande istituto bancario per stilare il contratto assicurativo. Sua Grazia vuole che tutto venga svolto il prima possibile. Potrei vedere il quadro?” “Certo...” rispose Padre Fedele. I due religiosi, così, entrarono in chiesa, seguiti da Clio e Roberto. Ma solo il Priore, essendo un religioso, ebbe modo di accedere nella Cappella della Deposizione, dove era custodito il dipinto. Dopo un po' ne uscì. “E' davvero magnifico.” Mormorò. “Avete fatto bene a coprirlo con una tela.” “Non volete rivelarci nulla su quel quadro, dunque?” Guardandolo Roberto. “In verità” fece il Priore “la straordinarietà di quel dipinto sta nell'alone di leggenda che lo circonda. Esso raffigura un magnifico Verziere fiorito e si narra che il suo autore lo abbia dipinto dietro indicazioni di un poeta famoso. Il poeta infatti affermava di aver visto quel Verziere in sogno.” “Affascinante.” Sorridendo Roberto. “Molto di più, amico mio.” Con tono basso il Priore. “Molto di più. Soprattutto se si considera chi era quel poeta.” “Di chi si trattava?” “Di Novalis...” senza tradire particolari emozioni il Priore. |
A quelle parole di Altea, il capo delle guardie orientali mostrò un lieve inchino col capo.
“Ecco a voi la carrozza, milady...” disse, indicandole la sfarzosa vettura “... anche noi stiamo attendendo il ritorno del nostro padrone per tornare con lui nel suo palazzo.” Intanto, all'interno della chiesa di San Giovanni, Eilonwy pregava davanti alla statua della Vergine Maria. Ma all'improvviso vide una figura semicoperta dalla penombra del presbiterio, che dall'altare, silenziosa, raggiunse una porticina laterale che conduceva alla sacristia. |
Osservai la carrozza un pò perplessa...eppure ero certa di averlo visto arrivare a cavallo.."Scusate..ma sbaglio o il vostro padrone è arrivato qui solo col suo cavallo? Mi ero affacciata prima sul sagrato e lo avevo visto arrivare e voi eravate qui con la damigella..come mai lo stavate attendendo qui da tanto?" chiesi al servitore.
Mentre osservavo da laggiù la chiesa di San Giovanni aspettando l'arrivo del Cavaliere. |
Sorrisi "...Il Fiore Azzurro.." Dissi piano "..immagino che, trattandosi di Novalis sia questo il mistero.. Davvero affascinante.. La mano di un poeta che guida un artista... Un'esperienza unica...".
Lasciai che il mio sguardo vagasse liberamente per la chiesa. "Non so quanti abbiano la fortuna di poter dare forma visiva ai propri sogni.." Sussurrai, quasi parlando tra me e me. Cominciai a cerare di mettere ordine in tutti i pezzi della storia, ma con scarsi risultati. "Sbaglio o la leggenda del Fiore Azzurro è molto popolare a Capomazda?" Dissi, seguendo il filo dei miei pensieri. |
Vidi una figura semicoperta dalla penombra del presbiterio, che dall'altare, silenziosa, raggiunse una porticina laterale che conduceva alla sacristia.
Cercando di essere piu' silenziosa di lei o di lui, la o lo seguì. http://images.coilhouse.net/wp-conte...rusalochka.jpg Ero troppo curiosa, ahimè! Mio padre diceva sempre che non dovevo immischiarmi in affari che non mi riguardavano. Ma come al solito non riuscivo a fermare Monna Curiosità. |
Abbassai gli occhi a quelle parole di Riano...
parole tristi, lievemente amare... riaprire quella vecchia ferita... perché all’improvviso avevo la sensazione che la versione che mi era stata raccontata da Jacopo su quella vecchia storia, ben sette anni prima, non sarebbe combaciata affatto con quella di Francesco o di Riano? Che cosa era successo, dunque? Non riuscivo a non chiedermelo... cosa era successo quel giorno, ormai famigerato? Fu Sara a stupirmi, allora... Citazione:
“Cosa... cosa intendete dire, Sara?” mormorai. Ero confusa... improvvisamente agitata... “Che cosa significa che non si è più definito suo amico?” |
“Si, milady...” disse il capo delle guardie orientali ad Altea “... il nostro padrone è giunto qui col suo cavallo” mostrando alla donna un superbo sauro basco tenuto per le redini da una delle guardie “per poi entrare in chiesa. Ci aveva ordinato di attenderlo qui con la sua carrozza, poiché era impegnato per alcuni suoi affari. Ma tra non molto uscirà e ci raggiungerà.”
Intanto, all'interno della chiesa, Eilonwy si era accorta di quella misteriosa figura. Decise così di seguirla. Raggiunse allora la sacristia, ma questa era vuota. Non c'era infatti nessuno. Ma con sorpresa della ragazza, su un piccolo tavolo vi erano curiosi oggetti. Una parrucca grigia, una barba finta e vari prodotti per il trucco del viso. Inoltre, in un baule accanto al tavolo, vi erano ammassati diversi vestiti. |
"Ma che.... ma che cosa sta succedendo qui?" dissi a bassa voce.
Di chi erano questi oggetti? Oh no! E se fossero di Mirabole! Devo uscire immediatamente e avvertire il Cavaliere d'Altafronte e il parroco! Mi diressi verso il confessionale e bussai sul legno. http://www.net1news.org/sites/defaul...fessionale.jpg |
Il Priore Adamo, a quelle parole di Clio, la fissò, per poi sorridere.
“Non sbagliate, milady...” disse il religioso “... e vedo che la vostra perspicacia vi ha spinto molto vicino alla realtà... a noi quel quadro interessa solo sotto l'aspetto artistico e infatti, la mia presenza qui lo prova, Sua Grazia il vescovo vuole stimarne il valore e assicurarlo. Ma secondo una leggenda sorta attorno al dipinto, Navalis ha voluto lasciare, proprio in quell'opera, una mappa, anzi, un codice in grado di svelare l'esatta ubicazione del leggendario Fiore Azzurro.” “Volete farci credere” fece Roberto “che la Chiesa crede nell'esistenza di una reliquia pagana?” “Il Fiore azzurro, ammesso esista davvero, non è una reliquia. E meno ancora appartiene al mondo pagano. Tutt'altro direi. Ma, come detto, il vescovo è interessato solo al suo valore artistico.” “Quanto può valere ad occhio e croce?” Chiese Fiosari. “Avete detto di essere un esperto d'arte, dunque una somma generica è possibile in qualche modo definirla, vero?” “Diciamo” rispose il Priore “che pur avendo un valore molto alto, qui a Sygma vi sono opere universalmente riconosciute come inestimabili.” “Dunque ben più preziose del Verziere Fiesolano, giusto?” Incalzò Roberto. “Si.” Annuì il Priore. “Allora mi chiedo” fissandolo Roberto “perchè mai un ladro famoso come Mirabole, fra tante opere così importanti, decida di rubare non proprio la più preziosa?” “Dovreste chiederlo alle autorità” sorridendo il Priore “e non certo a me. Ora perdonatemi, ma temo di dover andare. Devo ancora terminare di stilare la richiesta da presentare alla banca per il contratto assicurativo del dipinto. Ritornerò a Santa Felicita molto presto. Pace e Bene, miei signori.” Ed andò via. |
Eilonwy bussò così al confessionale, senza avere però risposta.
Ad un tratto qualcuno arrivò nella sacristia. Era Padre Fedele, il sacerdote della chiesa. “Damigella...” disse trovandola là “... mi cercavate? Dovete forse confessarvi?” Mentre rimetteva in fretta nel baule quella parrucca, la barba finta e il trucco per il viso. |
"Oh bè veramente io volevo parlare con il Cavaliere d'Altafronte. Sono vostri questi oggetti? A che vi servono? Comunque tornerò domani a confessarmi!"dissi candidamente.
Non ci stavo capendo piu' niente! Ma che stava succedendo? http://www.poesianuova.com/images/users/9731/176341.jpg |
“Il Cavaliere di Altafonte” disse Padre Fedele ad Eilonwy “è andato via. Forse lo troverete fuori da questa chiesa. Magari è sul ponte a passeggiare.” Chiuse il baule una volta messi dentro tutti quegli oggetti. “Gli oggetti dite? Ecco... in verità essi sono per una recita... si, proprio una recita! Sapete, i ragazzi dell'oratorio ne stanno preparando una e questi sono i costumi e gli accessori vari per la scena...” sorrise “... ora però perdonatemi, ma ho molto da fare qui in sacristia... tornate pure nella navata se volete pregare ancora...”
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Sara fissò Talia e poi suo padre.
“Non è un mistero, milady...” disse la ragazza alla moglie del capitano “... e forse era prevedibile... dopotutto nostro fratello era stato giudicato un assassino... e il capitano de' Gufoni dandogli la caccia si guadagnò i primi gradi per poi iniziare la sua folgorante carriera militare... in seguito sapemmo che più volte, in pubblico, egli infangò il nome di nostro fratello... l'amicizia richiede rispetto, anche nella disgrazia e soprattutto davanti alla morte... invece la durezza con cui si accanì contro la sua memoria non trova a nostro giudizio una giustificazione...” guardò poi suo padre “... perdonami, babbo...” avvicinandosi a lui in lacrime “... non volevo farti rivivere quella storia...” “Non temere, figlia mia...” prendendo la sua mano Riano “... non passa giorno senza che la mia mente ritorni a quei fatti...” e i due si abbracciarono. “Ma perchè” all'improvviso Sara “Francesco ha detto che presto non dovremo più sopportarlo? Cosa voleva dire?” “Forse era solo molto arrabbiato...” rispose Riano. “No, lo conosco...” scuotendo la testa Sara “... c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo... ho paura, babbo... paura che possa accadergli qualcosa di terribile...” |
"Grazie, a domani" dissi velocemente.
Corsi fuori dalla chiesa. Ma dove era andato a finire? "Possibile che non riuscirò mai a parlare e a trascorrere una bella giornata con lui?" dissi arrabbiata. Accidenti! |
Eilonwy uscì subito dalla chiesa di San Giovanni.
Ma del Cavaliere di Altafonte non c'erano ancora tracce. Sul ponte però vi erano ancora le sue guardie orientali ad aspettarlo accanto alla sua carrozza. |
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