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"Sì ho avuto qualche corteggiatore, ma nessuno che mi abbia rubato il cuore, o sarei con lui e non qui, non credi?" con aria divertita.
"E come al solito non hai risposto su di te..." guadandolo intensamente. |
Sospirai silenziosamente, ma con frustrazione mentre Elv si rivestiva.
Accidenti, ma perchè? Annuii, mentre sollevavo per un attimo le sopracciglia nel vedere la pistola. Non ne avevo mai usata una e non capivo bene cosa mi provocasse il pensiero di farlo. Elv andò via ed io attesi, sperando che la cosa si liquidasse in poco tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Chiedimi ciò vuoi..." disse lui mangiando "... io non sono come voi terrestri... così pudici e riservati..." fissando Destresya.
Nello stesso momento, Gwen era rimasta sola fra gli scogli. Era armata ed attendeva il ritorno di Elv. Dopo un pò vide alcune figure avvicinarsi. |
Elv non tornava ed io ero sempre più impaziente.
Anzi, decisamente spazientita. Sentii ad un certo punto che qualcuno si avvicinava, così mi rivestiti in fretta,prima di farmi trovare in quello stato e cercai di capire chi fosse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quelle figure si avvicinavano nel buio della sera.
Gwen ebbe il tempo di rivestirsi, prima che la raggiungessero. "Guarda guarda..." disse uno di quelli "... cosa dite? Sarà una sgualdrina o una sirena?" E risero tutti. "Divertiamoci un pò, tutti insieme!" Un altro di quelli, facendo versi osceni verso di lei. Sembravano contrabbandieri o pirati. |
"Davvero? Ma se ogni volta che ti faccio una domanda o fai finta di non sentire, o cambi discorso, o rispondi con qualcosa che non c'entra niente!" scuotendo la testa.
"Ti ho chiesto se sei un rubacuori sul tuo pianeta.." guardandolo negli occhi "O c'è una donna che ti aspetta?". |
"No, non c'è nessuna." Disse lui sorridendo e continuando a mangiare. "Soddisfatta? Altre domande?" divertito a Destresya.
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"MA non hai risposto sul fatto del rubacuore, vedi?" facendogli l'occhiolino.
Poi sorrisi "Un'altra domanda?" pensierosa. "Perchè continui a portare la maschera e a celare il tuo nome anche su un pianeta dove nessuno ha la più pallida idea di chi tu sia?" guardandolo con aria di sfida. Avrebbe sicuramente dato una risposta vaga. |
Arrivarono vicini a me e capii subito che tipi erano.
Sembravano contrabbandieri o pirati, in ogni caso erano decisamente poco raccomandabili. Afferrai subito la pistola, trovando molto strano avere fra le mani quel metallo freddo e pesante che sembrava sempre pronto a scattare e la caricai, inserendo il colpo nel tamburo mentre lo facevo roteare. Speravo davvero di non doverla usare, ma sembrava davvero una speranza vana. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui rise.
"Magari vedermi potrebbe essere pericoloso..." disse a Destresya "... dimentichi che sono un criminale fuggito da un mondo lontano? La verità è che non avrò mai una vita sicura. Non potrò mai pensare ad una casa, una donna e tutto il resto. Forse dovrò fuggire ancora, probabilmente per sempre. E tu rischieresti solo per vedere il mio volto? Ammesso io ne abbia ancora uno." Enigmatico. Intanto, sugli scogli, Gwen era stata raggiunta da quegli uomini. "Guardate!" Ridendo uno di loro. "La ragazza ha una pistola!" "E forse sa anche usarla!" Un altro. "Puoi anche sparare, ma per uno che colpisci gli altri ti prenderebbero e moriresti di certo." Un altro ancora di quelli. "Sii furba e abbassa la pistola se ti preme la vita." |
Avevo paura? Sì, decisamente.
Ma potevo prendere tempo, magari Elv sarebbe arrivato e tutto si sarebbe risolto. Avevo il cuore a mille, ma l'istinto di autoconservazione era più forte. Continuai a stringere il calcio della pistola. "Ah sì? Siete sicuri?" chiesi, ostentando freddezza nella voce e sollevando un sopracciglio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quella pistola spara un colpo alla volta" disse l'uomo a Gwen "e nel frattempo saresti circondata e fatta a pezzi. Getta la pistola e non ti uccideremo."
Gli altri risero forte, facendo versi osceni alla ragazza. |
"Fatta a pezzi..." ripetei, come se la cosa non mi toccasse, mentre invece avevo il cuore in gola.
"Pensate spesso di fare la gente a pezzi?" chiesi, il sopracciglio sempre sollevato. "Fossi al vostro posto, non lo farei. Viste le mie conoscenze, vi prenderebbero subito e finireste i giorni della vostra inutile vita in carcere. È questo che volete ottenere?" guardandoli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quegli uomini risero ancora."
Allora uno di quelli si lanciò di colpo verso Gwen per disamarla. |
Fu un attimo.
Il mio dito si strinse attorno al grilletto e colpii quello dritto in faccia. Lo sparo riverberò ovunque, scuotendo l'aria della sera. Speravo che riuscisse ad attirare Elv e che lo facesse arrivare. Pur tremando, tenni spada la pistola, inserii il colpo successivo e la puntai di nuovo, più terrorizzata che mai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen fece fuoco e freddò l'uomo, che rotolò a terra pesantemente.
Ma non ebbe tempo di caricare e sparare di nuovo, che ggli altri le furono addosso. Uno di quelli le portò la mano sulla bocca e dopo qualche istante la ragazza perse conoscenza. Si risvegliò poco dopo, in una strana camera, dalle pareti di un bianco sporco, rumori strani ovunque intorno e lei e la luce del giorno che penetrava da un oblò. |
Stavo per caricare il colpo successivo nel tamburo, quando mi furono tutti addosso.
La pistola mi cadde di mano e cercai fino alla fine di divincolarmi in quella presa, piangendo e cercando di urlare, per chiamare Elv, ma fu solo il buio. Mi svegliai in una strana stanza, era di un bianco sporco, i rumori erano confusi. E la luce del giorno entrava... Da un oblò. Oblò. Ero su una nave. No. No no no. Dove accidenti ero? E perchè? La mia camicia era macchiata del sangue di quel bastardo ed io mi sentivo persa, abbandonata. Non avevo idea di dove fossi e perchè e non sapevo che fare. Nel dubbio, mi alzai per capire cosa stesse succedendo attorno a me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era la cabina di una nave.
Dall'esterno giungevano ogni sorta di rumori, voci, grida e risate. Erano lingue diverse, forse dialetti. Gwen era da sola in quella cabina metallica, in un letto nn tanto comodo, ma nessuno le aveva fatto del male. |
C'era ogni tipo di voce, lingua e dialetto.
Ma ciò non mi aiutava. Volevo uscire da quella cabina metallica per capirci di più. Mi sentivo sprofondare al pensiero di essere lontana da casa, al pensiero di essere diretta chissà dove senza che fossi stata io a deciderlo. Mi sentivo morire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Gwen si disperava, ad un tratto la porta di ferro della cabina si aprì ed un uomo dall'aspetto rozzo e poco raccomandabile entrò con un piatto ed una bottiglia d'acqua.
La guardò lascivo, mostrò una smorfia volgare e disgustosa, per poi posare il piatto e la bottiglia sul letto. "Mangia, dovrai essere in forze." Disse, mostrandole la lingua con un verso lascivo. |
Ad un certo punto, un tizio entrò.
Non era più raccomandabile di quelli che mi avevano presa ieri sera. Mi diede del cibo e ciò che disse, e come lo disse, non mi piacque affatto. "Chi diamine siete e perchè sono qui?" con tono brusco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai con un sorriso enigmatico, intenso.
"Beh questo magari varrà per il tuo pianeta, certo, ma qui è un po' superato come discorso... nessuno dei tuoi nemici verrebbe mai a cercarti in questo pianeta, non credi?" senza lascire mai i suoi occhi. "Qui potresti davvero ricominciare, mettere radici... ma ho idea che tu non sia il tipo da volerlo fare, o sbaglio? Perchè io credo che se uno volesse davvero qualcosa, allora niente e nessuno può fermarlo... e sì, io sarei disposta a rischiare, se ne valesse la pena!". |
L'uomo rise davanti a Gwen.
"Mangia e bevi, poi ti porto dal capitano." Disse con fare volgare. Intanto, alla villa di Barber, Destresya era con il generale. Avevano passato diverse ore insieme e la notte era giunta al termine. "Se ci sarà qualcosa per cui valga la pena... allora resterò..." guardando Destresya negli occhi, per poi scorrere lo sguardo su tutto il suo corpo. |
Beh, era già uno spiraglio...
Lo guardai male, ma iniziai a mangiare, seppur controvoglia. Volevo capirci qualcosa, dopotutto ed ero anche a digiuno da chissà quante ore. E a proposito di ore, mi chiedevo quanto casino avesse smosso la mia sparizione. Mi chiedevo come stessero a casa, se sarei tornata e quando, erano tante domande a cui speravo di rispondere presto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai negli occhi per un lungo istante e un sorrisetto divertito alle sue parole.
"Le cose per cui vale la pena non piovono dal celo... beh, quasi mai almeno... ma bisogna sempre lottare per averle..." guardandolo tutto, anche se non c'era niente da vedere, poichè si celava completamente. "Mi chiedi se non rischierei tutto per te ma... infondo, l'ho già fatto, non credi?" facendogli l'occhiolino. E non sapevo nemmeno perchè. Perchè avevo rischiato tutto per quello strano individuo? Perchè continuavo a credergli e a fidarmi nonostante la storia assurda che raccontava? Non sapevo darmi una spiegazione. |
L'uomo fisò Gwen tutto il tempo, ridendo e fumando di continuo.
Una coltre di fumo si addensava ora nella cabina. "Bene, andiamo." Disse infine lui quando la ragazza ebbe finito di mangiare. Così la condusse fuori, attraverso uno stretto corridoio di metallo, mentre da ogni dove giungevano rumori e suoni vari. Infine arrivarono davanti ad una porta e l'uomo bussò. "E' aperto." Una voce dall'interno. "Ecco la ragazza, capitano." Luomo aprendo la porta. "Lasciala e vattene." Il capitano. Quell'altro fece entrare Gwen e poi andò via chiudendo la porta. La giovane donne si ritrovò davanti ad un uomo che le dava le spalle e guardava il mare da un oblò. Nel frattempo estresya era sempre col Generale. "Perchè allora" lui sfiorandole il braccio con le dita "non mi motri qualcuna delle vostre abitutini terrestri... così potrò meglio confondermi con voi, no?" Fissandola negli occhi. |
Ero già scossa e perplessa di mio, avevo ucciso un uomo, ero stata rapita e portata su una nave diretta chissà dove e lui rideva e fumava, con una faccia che definire viscida era poco.
Mangiai e mi portò fuori dalla cabina, in uno stretto corridoio, fino alla cabina del capitano. Quest'ultimo fissava il mare dandomi le spalle e cacciò l'uomo in malo modo. "Bene, posso sapere chi accidenti siete e che volete?" spazientita e sotto sotto intimorita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il marinaio chiuse la porta ed andò via, lasciando Gwen in quella cabina.
Era un luogo che dava l'idea di un disordinato sfarzo, con vari dipinti alle pareti, diverse sedie e sgabelli sparsi qui e là, con rotoli, cartine e libri di ogni genere ammassati senza ordine. Il capitano stava in piedi, dandolele spalle e fermo a guardare dall'oblò della cabina. "L'insolenza per alcuni può sembrare coraggio o audacia, ma per me è quasi sempre segno di idiozia ed irresponsabilità." Disse a quelle parole di lei. "Una volta fui io ad essere suo ospite per una notte, ma pensò poi bene di consegnarmi ai militari. Ora potrei fare lo stesso anche io, no? Peccato che non conosca militari, ma solo negrieri e contrabbandieri della peggior specie. Gente che di certo non ha riguardi per una donna. Specie se bella." Voltandosi e mostrando il suo volto. Gwen allora lo riconobbe. Era Herbert, l'uomo incontrato sulla scogliera, invitato poi a casa sue e consegnato il mattino seguente ai militari. https://img2.looper.com/img/gallery/...hakespeare.jpg |
La cabina era certamente sfarzosa, stava quasi uscita da un romanzo picaresco, piena di quadri e mappe.
L'uomo iniziò a parlare. All'inizio, non capii, ma poi... Sbarrai gli occhi. Ancor di più quando si voltò. Era davvero quell'uomo, quell'Herbert. Ma perché? "Era questo, dunque, il vostro piano fin dall'inizio? Farmela pagare perchè mio marito ha avvisato i militari? Pensate di essere forse migliore, voi, che avete ordinato ai vostri uomini di rapirmi e chissà cos'altro? Anche perchè è chiaro che siate stato voi" con tono sprezzante e che trasudava rabbia. "Come vi siete permesso?!" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era un uomo di bell'aspetto, ma cupo, inquieto e misterioso.
"No, nessun piano." Disse con tono secco. "I miei uomini solo per caso l'hanno vista fra gli scogli. Hanno compreso che lei potesse fruttare un buon riscatto e l'hanno portata a bordo." Fissandola. "Lei è perciò una prigioniera, un ostaggio. Nè più, nè meno." Si avvicinò, guardando Gwen a lungo negli occhi. Ad un tratto alzò la mano, come per colpirla. La mano scese veloce sul volto di lei, ma si fermò sul suo mento, senza schiaffeggiarla. "Qui lei non è più la ricca e annoiata signora ambita da tutti gli uomini della sua isola." Tenendola ferma per il mento, in modo deciso ma senza farle male. "Questo non è un romanzo d'appendice e non ci sono nè eroi romantici, nè dame da salvare." Quasi con disprezzo. "Mi dia noie ed io la consegnerò ai miei uomini che la stupreranno come fosse la peggiore sgualdrina di un qualsiasi lercio porto di queste coste. Chiaro?" Con i suoi occhi neri fissi in quelli verdi di Gwen. |
"Ma guarda che coincidenza..." mormorai, laconica.
Aveva ragione Stefan fin dall'inizio, era un pessimo soggetto e avevo commesso un grave errore ad accoglierlo in casa. Si avvicinò e mi irrigidii dacché sembrava sul punto di colpirmi, solo che non lo fece e mi trattenne il mento, con decisione, anche se non mi fece male. Alle sue parole, lo guardai direttamente negli occhi neri, senza abbassare lo sguardo. "Se l'insolenza è da idioti, la vendetta è da vigliacchi" mormorai, guardandolo e accennando un sorriso sprezzante e sarcastico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Per un lungo istante lui guardò Gwen negli occhi.
Poi la lasciò. "Nessuna vendetta." Disse cupo. "Per me lei rappresenta un buon bottino. Se avessi voluto vendicarmi l'avrei già fatto. Non mi dia problemi e non le accadrà nulla." Voltandosi e tornando a guardare dall'oblò. |
Non rispose e mi lasciò.
"Non mi fate paura né voi né i vostri uomini, penso solo siate un vile e viscido criminale, a capo di un gruppo di balordi" risposi, con freddezza. Lo odiavo, con tutta me stessa, era davvero surreale che mi fossi ritrovata qui come in un assurdo romanzo e dovevo, prima di subito, capire come fare ad andare via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non mi interessa cosa pensa di me." Dsse lui a Gwen. "La realtà è che lei resterà sulla mia nave fino a quando non avrò deciso come frla fruttare. Nel frattempo decida lei se preferire la mia compagnia o quella dei miei uomini. Le consiglio di non girare troppo liberamente per la nave. Lei sa benissimo di essere bella, quindi può immaginare che genere di fantasie può suscitare sui miei uomini."
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La mia espressione si inasprì ulteriormente.
"Potrete trattarmi quanto volete come una vostra proprietà, come una vostra prigioniera, solo per ripagarmi con la stessa moneta, pur negandolo, ma mi importa poco o nulla" ribattei, guardandolo con disprezzo. "Del resto, sono un oggetto ora, no? Dunque perchè dovrei preoccuparmi?" continuai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...7a3adc04bb.gif Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esatto." Disse voltandosi lui a guardare Gwen. "Lei è una mia proprietà ora. In attesa che possa ricavarci qualcosa. Scriverà a so marito e gli dirà di preparare 6 milioni di Taddei. E' il riscatto per riavere la sua bella moglie viva."
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Quel contatto mi apparve così spontaneo e al tempo stesso così strano.
Da quanto tempo era che non permettevo a qualcuno di essere così vicino? Non sapevo nemmeno dire come la cosa mi facesse sentire. Ormai certe sensazioni le avevo represse per talmente tanto tempo che non ne conoscevo nemmeno il nome. "Oh mi piace questo gioco..." gli sussurrai "Vediamo..." pensierosa "Che genere di abitudine posso mostrarti... mi piacerebbe portarti a fare un bagno in mare, mostrarti come ci si diverte con l'acqua dell'oceano su questo pianeta, ma temo che con quella maschera potresti destare qualche sospetto!" ridacchiai, divertita, mentre lo fissavo dritto negli occhi. |
Accennai un risolino sarcastico e sprezzante.
"Vi detesto" sibilai. "E preferirei morire qui, anche a costo di non tornare a casa, molto meglio che starvi intorno" aggiunsi, fissandolo. "Dopotutto, la morte è molto più misericordiosa della vita, non credete?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora" disse il Generale "facciamo qui quel bagno..." guardando Destresya negli occhi "... in casa nessuno ci vedrà, no?" Con tono vago. Molto vago.
Intanto Gwen era nella cabina di Herbert. Lui la guardò ancora e si avvicinò, fino ad essere vicinissimo. "Usi bene la lingua, magari per convincermi che riuscirà a far pagare suo marito... altrimenti temo che quella lingua le servirà per cose meno piacevoli... a meno che non ritenga i miei uomini degli affascinanti pirati con i quali accompagnarsi." Continuando a fissarla. |
Si avvicinò ancora, fino a rendere disturbante quella vicinanza.
Accennai un sorriso sprezzante, sollevando le sopracciglia per un istante. "Che retorica spicciola e povera..." commentai, disinteressata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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