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Lo ascoltai e improvvisamente il torpore svanì, riportandomi alla cruda realtà in cui mi trovavo.
Alla sua domanda, per tutta risposta, rimasi sdraiata e gli voltai le spalle. "Invece di aiutarmi, potevate lasciarmi lì, magari se morissi vi toglierei il vostro guadagno, sarebbe certamente un bello smacco" dissi fredda, con tono incolore, fissando la parete in legno della cabina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai tutto, con aria divertita, cercando di apparire più disinvolta di quanto non fossi mentre uscivo dall'acqua.
"Oh dimenticavo che sul vostro pianeta manca il senso della decenza e del pudore!" guardandolo nella penombra illuminata. "Ma sappi che sulla terra queste cose non le fanno nemmeno le serve!" alzando gli occhi sul suo viso. "Alle schiave di un tempo potevi chiedere tutto, ma non oggi..." mentre prendevo un asciugamano e glielo buttavo sulle spalle. "Te lo dico perchè non ti venga in mente di presentarti nudo dalla cameriera dicendole di asciugarti, credo che la sentiremmo urlare da qui al continente!" scherzai, iniziando ad asciugarlo con discrezione, alla luce della luna. |
Lui non disse nulla e raggiunse un grosso armadio, dall'aspetto molto dissestato, ma anche parecchio antico.
Lo aprì e cominciò a scegliere fra diversi abiti e stoffe varie. Tirò allora fuori una magnifica camicia da camera, preziosa e terribilmente sexy. "Si alzi e indossi questa..." disse gettando il prezioso capo sul letto "... la aiuterò a camminare un pò. Le farà bene." |
Non disse nulla, ma sentii che apriva qualcosa, probabilmente un armadio.
Alla fine, mise qualcosa sul letto, mi voltai, guardai la camicia da notte, poi lui, senza scompormi troppo. "Perchè?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già, me l'hai detto..." dise lui restando in piedi mentre Destresya cominciava ad asciugargli le spalle nella penombra vaga della sera tropicale "... preferisci andare in una camera per asciugarmi?" Fissandola.
Nello stesso momento, Gwen era nel letto della cabina del capitano. "Perchè credolei abbia bisogno di camminare ora." Lui a lei. "La indossi." E si voltò per versarsi altro liquore. |
Lo ascoltai e si voltò, per versarsi da bere e lasciarmi implicitamente spazio e modo per cambiarmi.
"Non avete risposto alla mia domanda" dissi, spogliandomi. Indossai la camicia da notte. "Cos'è, una vostra strana fantasia avere prigioniere in lingerie in cabina?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...ae947a7644.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui si voltò e la guardò.
Gwen senti quello sguardo scuro e misterioso scivolarele addosso. "E' il solo genere di abiti femminili che ho qui." Disse lui. "E se non ricordo male lei è abituata ad esporsi per essere guardata, no?" |
"Te l'ho detto eppure non sembri recepire il messaggio..." mormorai, scuotendo la testa.
"Non è certo imponendo la tua nudità a una donna o forzandola che la conquisterai, anzi..." guardandolo nella maschera "Pensavo di avertelo spiegato... qui andrà benissimo, signore... non vorrà che qualcuno la veda andarsene in giro in queste condizioni per la casa..." ridacchiai. Mi era davvero difficile comprendere quel modo di vivere, così senza morale, senza remore, mi chiedevo come si potesse vivere l'intimità se vi si dava così poco valore da mostrarsi al primo venuto senza alcun freno, senza alcun coinvolgimento. Doveva venire davvero da uno strano posto. |
Sentii il suo sguardo addosso e non mi avrebbe stupita più di tanto se non fosse stato che affermava di non essere interessato.
Lo guardai qualche istante. "Io non sono un attrazione da fiera, capitano" risposi, mettendo comunque da parte il mi costante bisogno di attenzioni "E non ho bisogno di farmi guardare da voi, dunque perchè dovrei preoccuparmene?" aggiunsi, fissandolo, mentre provavo ad alzarmi dal letto. "Quanto agli abiti, avevo già i miei, non v'era alcune ragione di disturbarsi." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora istruiscimi tu sulle vostre abitutini..." disse il Generale a Destresya "... voglio imparare." Fissandola nella pemnombra della sera tropicale.
Nel frattempo, sulla nave di Herbert, Gwen era con lui. "E' il solo genere di abiti che ho qui." Il capitano a lei. "E i suoi abiti sono imuditi e sporchi. Ad un tratto ha vergogna di essere guardata? Vuol forse essere pagata per indossarla?" Con disprezzo lui. |
Adesso, aveva decisamente oltrepassato il limite.
Mi avvicinai a lui, armata delle peggiori intenzioni e gli diedi uno schiaffo, senza pensarci mezzo secondo in più. "Non azzardatevi nemmeno per scherzo" sibilai "Pensate forse di essere migliore di me?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai negli occhi, o almeno immaginai di farlo, e sospirai.
"Te l'ho già detto, ma tu non mi ascolti..." con un sorriso lievemente amaro. "Una donna si conquista prima nella testa e nel cuore e solo dopo nel corpo... ". Non sapevo bene perchè glielo stavo dicendo, perchè mi bloccasse quella sua mancanza di pudore e sfacciataggine. Infondo, era solo uno sconosciuto, non avrebbe dovuto importarmi come si comportava con me. Certo, purchè non fosse sconveniente. |
Quello schiaffo.
Gli occhi neri di Herbert, la sua espressione cupa, inquieta. "Non ti sei mai peoccupata di fare la donna per bene..." disse afferrandole le braccia "... vero? Ora? Ti senti una gran dama ora? Non sei migliore di me." Era un misto di rabbia, esasperazione e virilità. "Ma qui non ci sono quegli idioti che ti sbavano dietro, appagando il tuo ego da sgualdrina d'alto borgo. Qui ci sono solo io." E la baciò all'improvviso. Un bacio vero, intriso di rabbia e virilità, come i suoi modi. Gwen si ritrovò stretta a lui, incatenata alle sue labbra ed alla sua lingua, quasi senza più fiato per quel bacio così caldo e profondo. Nello stesso momento, alla villa di Barber, Destresya era ancora col Generale. "Siete strani voi terrestri." Lui perplesso. "Credo che dovrò studiarmi parecchio." Prese i suoi abiti. "Vado a prepararmi nella mia camera." Senza smettere di fissarla. E si allontanò. |
La sua espressione si fece ancora più cupa, illeggibile.
Iniziò a parlare a ritmo serrato, con quella che mi sembrò essere esasperazione, anche se non ne capivo il senso, nel mentre che mi afferrava le braccia e davvero mi trovavo totalmente spiazzata. Sgranai gli occhi alla sua ennesima cruda considerazione su di me, ma successe un'ulteriore cosa che mi sconvolse totalmente. Mi ritrovai incatenata nel suo bacio che mi tolse il fiato e mi lasciò totalmente senza parole da pensare e da concepire. Non capivo perchè lo avesse fatto, poteva essere solo possessività data dalle circostanze, o chissà cos'altro, ma dubitavo che il suo interesse, dietro quel gesto, fosse vero e reale. In ogni caso, non sapevo proprio cosa pensare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Restai a guardarlo andare via, scuotendo il capo lievemente.
In realtà gli uomini di questa terra erano molto più simili al suo mondo di quanto non sembrasse. Se non ottenevano tutto e subito senza il minimo sforzo o impegno, non ci provavano nemmeno e andavano via. Presi un accappatoio da un armadietto vicino alla piscina, mi avvolsi, lasciando scivolare a terra la sottoveste ormai fradicia, e me ne andai a passeggiare per il giradino, incapace di tornare in camera mia in quel momento. Volevo solo stare sola a pensare, in quella notte così bella e magica. |
La baciò a lungo, molto più di quanto Gwen riuscisse a quantificare in quell'attimo.
Fu un bacio improvviso e passionale, che per quel lungo istante unì ostaggio e rapitarore, così lontani fino a quel momento. Herbert lasciò allora le labbra di Gen e la guardò negli occhi. Nel frattempo Destresya era rimasta sola, godendosi il silenzio ed il fascino di quella notte tropicale. Le stelle australi salivano lente da Occidente, disegnando nel firmamento costellazioni dal fascino misteriose, quasi del tutto sconosciute agli uomini del continente. La Via Lattea scontillava nel cielo in un alone vago e leggero, appena impercettibile. Ad un tratto però Destesya sentì delle voci agitate provenire dalla cucina. |
Non riuscii nemmeno a capire quanto durò quel bacio, fu un momento dilatato nel tempo, impossibile da quantificare.
Infatti dopo un istante che sembrò un'eternità, si staccò da me, rimanendo a guardarmi ed io sbattei le palpebre un paio di volte, guardandolo. "Cosa volete da me?" mormorai, seriamente smarrita, senza capire in che direzione la cosa stesse andando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il riscatto che ricaverò." Disse lui con tono cupo a Gwen, così in contrasto con quel bacio, tenendola ancora fra le braccia.
Poi la lasciò e si allontanò, versandosi da bere e restando a fissare la sera dall'oblò. |
Il suo tono fu di nuovo cupo, come poco prima, totalmente in disaccordo con quanto accaduto un attimo prima.
Rimasi a fissarlo immobile, senza sapere che fare o cosa dire, mentre tornava all'oblò. Era un individuo assurdo, impossibile da comprendere e più stavo qui, meno capivo, per me era totalmente impensabile capirci qualcosa in tutta questa confusione che avevo in testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dimmi..." disse ad un tratto Herbert "... ti va di bere?" Indcando la bottiglia. "Cosa ti va? Champagne? Cognac?" Voltandosi e guardandola. "Come mai sei stata male prima? Ti capita spesso?"
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Mi chiese se volevo da bere, così, come se fosse normale.
Andai da sola a versarmi del Cognac in un bicchiere. "Non è certo un raffreddore" risposi, con tono secco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dovevi parlarmene subito." Disse Herbert bevendo. "Di cosa si tratta? Cosa prendi per curare le crisi?" Fissando Gwen.
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"Dirtelo subito? Sentiamo, cosa avresti fatto? Eh?" parandomi di fronte a lui, dopo aver preso un sorso di Cognac.
"Non penso ci sia bisogno di dirtelo io di che tipo di pillole si tratti..." fissandolo, senza emozione nella voce. |
"Sei un ostaggio prezioso." Disse Herbert, per poi finire il suo bicchiere. "La tua salute vale parecchio per me. "Sei sotto la mia custodia ora e sei tenuta a dirmi ogni tuo bisogno, anche riguardante la salute. Soprattutto." Fissando Gwen. "Stanotte dormirai qui. Non voglio saperti da sla dopo ciò che è accaduto oggi."
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Fece la solita tiritera sull'ostaggio e tutte quelle altre banalità, che onestamente mi davano pesantemente sui nervi.
"Non hai comunque risposto alla mia domanda" puntualizzai, guardandolo, prima di finire il bicchiere. |
"Avrei procurato le medicine per le tue crisi." Disse Herbert a Gwen. "Cos'altro?" Quasi sarcastico.
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"Interessante, non credevo faceste scorta di psicofarmaci a bordo di una nave piena di contrabbandieri, è una scoperta" risposi, altrettanto sarcasticamente, riempiendo di nuovo il bicchiere col Cognac.
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"Si, se mi permettono di non buttare un guadagno sicuro." Disse Herbert a Gwen. "Qui a bordo non avrai le attenzioni a cui sei abituata. a meno che non ti interessino gli sguardi lascivi dei miei uomini, che farebbero vergognare e sentire sporca ogni donna per bene."
In quel momento qualcuno bussò e Herbert lo fece entrare. Il nostromo subito guardò Gwen con quella sua vestaglia sensuale e un lampo di lussuria si accese sul suo volto. "Lei è un gran dritto, capitano..." ridacchiò. "Cosa volevi?" Herbert bevendo. "Ah, si..." il nostromo "... arriveremo all'isla di Nisis poco dopo l'alba, capitano." "Bene." Annuì Herbert. Il nostromo lanciò un'ultimo sguardo a Gwen ed uscì. |
"Certo..." mormorai sarcasticamente.
Entrò poi il nostromo e roteai gli occhi sia ai suoi sguardi che ai commenti, visto che ero in camicia da notte, infatti seppellii nuovamente il viso nel bicchiere, preferendo di gran lunga il cognac alla gente viscida. Mi chiedevo cosa sarebbe successo una volta arrivati in quella fantomatica isola, stendendo un velo pietoso sul fatto che stessi andando da un'isola all'altra e ciò era veramente triste e aberrante, ma era davvero impensabile che negli anni Trenta, nella più assoluta modernità che stavamo vivendo, dovessi essere trattata come nel medioevo, davvero insostenibile. |
Il nostromo uscì e Herbert tornò a sedersi al suo tavolo, riprendendo a consultare le carte nautiche.
Prese un'altra bottiglia, stavolta dell'ottimo Champagne e la stappò. "Vieni..." disse a Gwen "... voglio che scrivi di tuo pugno una lettera a tuo marito..." riempiendo 2 bicchieri di Champagne "... dovrai convincerlo a versare un bel pò di denaro, visto che al mercato nero di Nisis una come te la pagherebbero anche 200.000 Taddei... ma lui farebbe tutto per te, no?" Con un vago sorriso di scherno. |
Tornò alle sue carte, ma nel frattempo aprì lo Champagne.
E mi disse che avrei dovuto scrivere di mio pugno una lettera a Stefan per dirgli di pagare il riscatto. Ogni parola del pensiero che avevo appena formulato mi sembrava davvero assurda, impensabile, inconcepibile. "Cosa ti aspetti che scriva, una lettera strappalacrime?" commentai, senza scompormi. "Duecentomila Taddei? Valgo così poco?" con una smorfia di nonchalance. |
"Solo un idiota crederebbe alle tue lacrime." Disse Herbert a Gwen. "E per quanto inetto, neanche tuo marito sarebbe così stupido." Bevendo. "Gli dirai la verità. Cioè che sei mia prigioniera e se non pagherà ti venderò al mercato nero degli schiavi." La guardò tutta.
Lei sentì quello sguardo scuro scivolare lungo tutto il suo corpo. "E sentiamo..." appena divertito "... quanto credi di valere? Quanto pensi sia disposto a spendere un uomo per te?" Porgendole lo Champagne. https://i2.wp.com/film-book.com/wp-c...x600.jpg?ssl=1 |
Sbuffai sonoramente, perchè non ci credevo che volesse davvero mandare avanti quella sceneggiata da romanzo.
Che tipo convinto... Mi faceva quasi pena. Presi lo Champagne e lo guardai, sia al suo sguardo su di me che alla sua domanda. Sorseggiai e riflettei sulla risposta. "Di sicuro, molto di più di quello che c'è stato prima di lui" risposi, con un sorriso accennato fra il candido e il sornione, oltre che lievemente divertita "Visto che voi uomini dovete sempre fare a gara fra voi, non potete farne a meno..." |
"E immagino a te piacciano le gare, specie se sei tu il premio..." disse Herbert a Gwen "... vero?" Bevendo ed invitando lei a fare altrettanto. "Ora vieni qui e scrivi la lettera per tuo marito." Con tono deciso.
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"Naturalmente. E a te sembra che dia quasi fastidio" con tono laconico.
Sospirai avvilita, trangugiando la fine dello Champagne e mi sedetti al tavolo. "Hai intenzione di darmi carta e penna, o vuoi che scriva vo sangue?" con tono candido. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non sarebbe una cattiva idea, se solo credessi nell'esistenza del diavolo." Disse Herbert fissando Gwen. "Comunque carta e penna sono qui, ti sei distratta." Finendo di bere. "Scrivi pure, sono certo saprai come convincere tuo marito." Si alzò e cominciò a passeggiare per la cabina. "Perchè dovrebbe darmi fastidio?" Chiese all'improvviso.
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"Molti dicono che "la più grande astuzia del diavolo è far credere che non esiste"..." commentai, prendendo carta e penna.
Riflettei un istante, prima di iniziare. Non avrei mai immaginato di dover fare una cosa simile ed il mio orgoglio quasi mi costringeva a considerare l'ipotesi di farla finita, sia per mettere fine alle mie pene che per non essere costretta a chiedere una simile cosa a Stefan. Iniziai a scrivere la lettera e sentii la sua domanda, che altro non era se non una risposta alla mia considerazione. "Non lo so, dimmelo tu" continuando a scrivere "È quello che emerge dal tuo tono, o dal fatto che stai sempre a rimarcare." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Magari lo rimarco più del dovuto perchè..." disse Herbert fissando Gwen "... perchè non mi vanno a genio le... quelle come te."
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Alzai la testa e alla sua risposta scoppiai a ridere.
"Ma che fai, il moralista?" dissi, ancora divertita, mentre scuotevo la testa e riprendevo a scrivere. Davvero voleva farmi la morale? Sul serio? Non sembrava proprio il tipo, e probabilmente lo sapeva anche lui, benchè volesse fare credere l'opposto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quello che sono" disse Herbert accendendosi una sigaretta "non credo tu potrai mai capirlo." Fumando. "Finisci quella lettera e poi potrai andare a letto." Fissando Gwen.
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