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Lo seguii in silenzio nel l'università, guardandomi attorno, era tutto nuovo per me e restai incantata da ciò che vedevo.
Prendemmo poi posto nell'aula, e arrivò il professore. Ero sempre più incuriosita. |
Gwen sistemò i loro bagagli nella stanza, mentre Zolà esplorava quel mondo nuovo.
Dopo un po' Theris disse di scendere giù e tornarono al piano terra, in un vasto androne. E qui videro un bellissimo quadro, raffigurante una ragazza. E non una ragazza qualunque. La ragazza del quadro era Gwen. https://lh3.googleusercontent.com/-A...%2BRyderSM.jpg |
Quando finii di sistemare i bagagli, Theris propose di scendere giù.
Raggiungemmo il grande androne. Lì, il mio cuore si fermò. Ancora un ritratto. Ancora quella donna. Sicuramente quella donna di nome Justine. Feci finta di niente, vagando per l'androne e concentrandomi sugli altri quadri e la mobilia di buon gusto, anche se Theris non avrebbe perso nemmeno un istante nel farmi notare la cosa. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il professor Ordifren con qualche battuta, brillante e sagace, allentò la tensione tra i presenti, mettendo tutti o quasi a loro agio.
Salutò poi la polizia e cominciò la sua lezione. “Sapete” disse avvicinandosi ad una delle statue classicheggianti che impreziosivano l'aula “perchè questa fanciulla di oltre duemila e cento anni fa sorride? Semplice... perchè sa che sta diventando non celebre e neanche famosa. No, sta per diventare immortale. Come gli dei che venerava. Osservate... nell'atto di essere ritratta e scolpita, questa fanciulla abbozza un sorriso... non sappiamo nulla di lei... forse era una pastorella, o magari la figlioletta di un nobile... chissà... ma sappiamo ciò che è oggi... immortale. E sapete perchè? Perchè questo fa l'arte... rende immortali... e come tale è eterna anch'essa... e rammentate, l'eternità, come l'assoluto, non può dividere, ma unire... condurre l'uomo alla perfezione e dunque alla felicità... capirete allora che principio fondamentale dell'arte è la sua intima appartenenza all'umanità intera... tutti devono godere dell'arte... tutti... senza discriminazioni dettate da motivazioni etniche, politiche o religiose...” col suo caratteristico accento straniero. Tutto ciò davanti a Guisgard e a Vivian. |
Ascoltai attentamente le parole del professore.
Dapprima non capii dove volesse andare a parare, ma poi, più parlava, più comprendevo, e quasi impallidii. "Parla esattamente come uno di quei furfanti mascherati.." sussurrai all'orecchio di Guisgard. |
Arrivarono nell'androne e Gwen fece finta di nulla.
Ma non Theris. “Ehi, Gwen...” disse lui subito “... questo quadro... la donna ritratta... sei tu...” |
“Parla come uno dei tanti liberali di cui questo secolo è pieno...” disse Guisgard sottovoce a Vivian “... e come ben dite voi, parla proprio come i misteriosi lestofanti... ed è questo il guaio... troppi parlano e ragionano così... ecco perchè la polizia brancola nel buio...” aggiunse cambiando espressione e diventando di colpo serio.
Ed i suoi occhi divennero inquieti. |
Appunto.
Feci un altro respiro profondo. "Theris, non sono io, è impossibile" con una leggera risata, che speravo non suonasse forzata "È solo una coincidenza, magari sarà una parente del dottore..." dissi, fingendo noncuranza. "Non credo sia così strano che delle persone possano somigliarsi. Piuttosto" cambiando argomento "Credi dovremmo avvisarlo che siamo arrivati?" Sapevo che non era un caso. Non lo era. Non dopo aver visto quel ciondolo. Tutta quella situazione mi consumava e speravo che Misk uscisse al più presto dalle nostre vite. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Annuii a Guisgard.
Aveva ragione, erano in troppi ecco perché non si riusciva a venirne a capo. Poi il suo sguardo divenne serio, cupo, tormentato. E non potei fare a meno di ricordare lo sfogo della sera prima in chiesa, a cui lui non sapeva che avevo assistito. Istintivamente posai la mano sulla sua, e cercai di catturare il suo sguardo. "Ma noi li troveremo..." sussurrai "E li distruggeremo.." per poi sorridere, un sorriso che però non presagiva niente di buono, per i nostri nemici. |
“Magari verrà lui a salutarci, vedrai...” disse Theris fissando ancora il quadro “... così potremo ringraziarlo e tu restituirgli quell'anello, visto ormai siamo qui e non ci occorre più.” A Gwen.
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