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"Daniel non possiamo andarcene ora, è notte e non possiamo muoverci col buio, ma certamente ce ne andremo domattina, non siamo partiti per fare un viaggio turistico dei villaggi limitrofi" al troll.
Selia aveva ragione è mi trovavo d'accordo col suo pensiero. Sospirai e annuii a Gillen. Sì, era veramente assurdo. "Forza, finiamo di mangiare. Prima andiamo a dormire, prima il tempo in questo assurdo posto passerà..." con un sospiro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hiss mi rassicurò sulle loro intenzioni, ma io continuavo a nutrire dubbi. Non perché non credessi a lui, ma perché non mi fidavo di Goz e pensavo ad un suo possibile colpo di testa, in quanto non mi sembrava uomo che riflettesse troppo prima di agire.
"Non credo che il signor Nasan possa lasciarvi sull'isola..." risposi a Hiss "già prima che arrivassi tu era deciso a portare loro due, figuriamoci ora che ci sei tu che mi hai salvata. Magari potreste consegnare le armi, cosicché loro possano credere che siate qui in buona fede..." In quel momento ci raggiunsero Nasan e poi Ken ed il Capitano, entrambi armati. "Signor Nasan, essendo voi il rappresentante della Afra Golden Mayer e quindi colui che materialmente ci sovvenziona, l'ultima parola spetta a voi... siete ancora disposto a farli viaggiare con noi? Magari se lasciano le armi e si lasciano sorvegliare da un membro dell'equipaggio... per quanto riguarda Hiss, sono responsabile io per lui, per cui voglio stia con me..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Non lo so se demone è la parola giusta..." Mormorai "È un guardiano, il guardiano di un tesoro..." specificai.
Poi quelle parole sulla spada e io annuii. "Già, Pipita sono sicura che saprà aiutarti..." Sorridendo. Infine quel bacio, così intenso e carico di significato. "Allora mi ami, eh.." Sorrisi, divertita, per poi posargli il lieve bacio sul collo. Restammo così per altri meravigliosi istanti infiniti. "Che dici.." Mormorai poi "Ci rivestiamo e facciamo colazione? Dovrai essere in forma, dopotutto..." Sorridendo. |
La stanza era comoda e confortevole, arredata in modo semplice ma con un certo gusto tipico del mondo orientale.
Anche nel fare il suo bagno, Altea, aveva trovato olii ed essenze esotiche, inoltre quell'alloggio era abbellito con fiori di loto e ciliegio. Ciliegio che, nelle zone da cui proveniva Altea, era senza dubbio fuori stagione. E mentre la dottoressa guardava il ricco guardaroba, costituito da tutti abiti di foggia orientale, sentì qualcuno fischiettare nel giardino poco lontano. Era Palos che passeggiava tra i bambù. |
“Le cose sono cambiate, Gaynor...” disse Ken, per poi guardare Nasan.
“Immagino non in meglio” fece Hiss “se siete venuti in tre a dircelo. Ed armati per giunta.” “Volete lasciarci a terra?” Goz. “In balia di quei selvaggi e del loro dio mostro?” “Calmatevi...” disse Nasan “... lasciarvi sull'isola sarebbe come uccidervi... no, resterete qui alle nostre condizioni... io, in quanto rappresentante dell'Afra Golden Mayer, sono responsabile non solo di questa spedizione, ma anche dei fondi stanziati per le riprese del trailer. Devo dunque dar conto del mio operato e dei risultati ottenuti. Non posso perciò mettere a repentaglio la riuscita di questa spedizione. Il capitano poi è responsabile dell'incolumità di tutti a bordo e d'accordo con lui abbiamo deciso di agire così... come detto resterete a bordo, ma rinchiusi nella stiva. Naturalmente dopo averci consegnato le armi.” “Dannati serpenti...” con rabbia Goz. “Chi mensa male fa peccato, ma fa anche bene...” Hiss fissando Nasan “... dici così il detto, no?” “Esatto.” Annuì Nasan. “Mi spiace, ma la mia morale mi spinge a non avere stima per un uomo come voi.” “Caimani!” Esclamò Goz. “Ragazzi...” Hiss ai suoi due compagni “... consegniamo le pistole... hanno vinto loro...” E consegnarono le armi. “Avete dimostrato giudizio.” Disse il capitano della Seagull. |
Dacey lasciò la stanza e contrariata tornò nello studio di suo padre.
Qui tutto era in ordine, con ogni strumento al suo posto e così i molti libri e tutto il resto. La sola cosa che mancava, oltre naturalmente allo scienziato stesso, erano i suoi appunti. Ma mentre camminava nello studio, col piede la ragazza calpesto' qualcosa: era l'orologio da taschino di suo padre, un regalo di sua moglie e da esso lo scienziato non si separava mai. Perché allora quell'orologio era lì in terra? |
Notai la camera era sobria ma dalle fattezze orientali, mi affascinava ma non dovevo farmi conquistare troppo dal quel posto.
Cercai un vestito, molti erano di foggia orientale. Udii fischiettare e mi affacciai alla finestra e vidi Palos nel giardino. Presi un vestito blu scuro lungo fino alle ginocchia stretto e con motivi orientali chiusi in alto da degli alamari laterali di raso. Indossai un bel paio di scarpe alte e lo trovai finalmente un lusso e scesi nel giardino cercando tra i bambù.."Maresciallo Palos, vi disturbo?" avanzando e cercando di non essere invadente. |
Mi misi a cercare per bene, cercando di non tralasciare nulla ma non vi era nulla di strano.
Tutto pareva in ordine tranne ovviamente che mio padre mancava insieme ai suoi appunti. Decisi di uscire dalla stanza, tanto non avevo trovato nulla ma proprio nel muovere il passo il mio piede urtò qualcosa. Mi abbassai e allora notai che era un oggetto che conoscevo molto bene. Mi girai tra le mani l'orologio, dal quale mai mio padre si separava. Un ulteriore indizio che andava verso la teoria di una scomparsa involontaria. Non volevo più aspettare e tornai nella sala del trono, a mostrare l'orologio e a insistere affinché partissero le ricerche. |
Nyoko si carico' e pochi istanti dopo si addormentò...
La foresta era di un verde vivissimo, profumata e con le cime degli alberi che si piegavano al fresco vento del Nord. Nyoko era con i suoi amici, di cui avvertiva e riconosceva la presenza, senza tuttavia vederli in volto. Era una piacevole mattinata di Settembre, col tipico cielo chiaro di quando l'aria tende a cambiare per l'arrivo di una nuova stagione. Erano tutti gai e spensierati, gustando pane e formaggio in quella divertente scampagnata. Ma poi, all'improvviso, il vento mutò ed il cielo si fece grigio. Lo sguardo di Nyoko si posò sulla bottiglia d'acqua accanto a lei e la vide tremolare. Prima piano, poi via via più decisa. Pochi istanti dopo la terra intorno a loro cominciò a tremare. Apparve allora, come dal nulla, un terrificante mostro, grosso quanto quello visto al lago, che comincio' a distruggere tutto ciò che gli capitava davanti. E Nyoko vide così morire uno ad uno i suoi amici. E nonostante ognuno di loro ne invocasse l'aiuto, la ragazza fu incapace di salvarli. E nel sogno si udiva un sibilo, stridulo e prolungato, che da Zavattarello nell'aria simile ad un fischio, al quale l'immane e mostruosa creatura sembrava obbedire ciecamente. Nyoko si svegliò di colpo, sudata ed impaurita per quell'incubo, mentre fuori albeggiava. Ma l'immagine del mostro vista in sogno non l'abbandonava.http://cinemaeafins.com/wp-content/u...-estendido.jpg |
La perplessità regnò fra loro a quelle parole di Gwen.
Finirono allora la cena e raggiunsero le camere che prenotarono nella locanda. Tre, una per Gwen e Gillen, una per Selia ed una per Daniel. “Non vedo l'ora di lasciare questo luogo...” disse Gillen “... riposiamo ora... mancano poche ore all'alba... appena giorno partiremo.” E riposarono fino all'albeggiare. |
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