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Ho notato che Vi son piaciuti i versi miei dedicati a La Nera Signora, a quello spirto che sarà la nostr'unica e sola et etterna sposa. Eo aggio un rapporto intimo e serio con la morte, et un dì forse Vi spiegherò lo motivo :) Mi spiace,e molto per la dipartita di quel giovine, anco io aggio perso un amico sì caro, quasi un frate per me. Or ei è quieto. Color che furono or son quieti, noi ch' ancor siam, siamo inquieti |
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Perchè,vedete,il vostro sentirvi al di fuori di questo "feral mondo"vi pone già al di sopra di tutte le miserie umane che rendono l'anima corrotta. I vostri versi mi son piaciuti,si,in egual modo di come piace un dono tanto atteso e che,finalmente,giunge da chi comprende quanto il cuore lo bramasse (considerate che rifletto me stessa ne"l'Ultimo Canto di Saffo"). Grazie per il pensiero rivolto a quel giovane,Menandro diceva:Muor giovane colui ch'al cielo è caro.E mi piace pensare che il vostro amico fraterno e i giovani che prematuramente abbandonano questa vita,vadano ad arricchire la schiera dell'esercito degli Angeli di Nostro Signore. Ma c'è una cosa che pur vorrei domandarvi. Dite:Color che furono or son quieti,noi ch'ancor siam,siamo inquiti. Anche in questo,ma forse è solo il mio viscerale legame al neoclassico-romantico pensiero foscoliano sulla morte,che scorgo in questo vostro pensiero una certa influenza avuta su me delle letture de "i Sepolcri". Vogliate perdonarmi qualora avessi peccato di presunzione dell'azzardare simile accostamento. Spero di leggervi presto,Drusus. |
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Madonna,spero di non avervi recato offesa :( |
"...questo ricordo non vi consoli, qundo si muore si muore soli...."
(Fabrizio de Andrè - Il Testamento 45giri 1964) "...Siamo soli...Siamo soli..." (Vasco Rossi - Siamo soli - Stupido hotel 2011) "...sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tutto attondo. Il giro di una danza e poi un altro ancora, e tu del tempo non sei più Signora..." (Angelo Branduardi - "Ballo in fa diesis minore" - Alla fiera dell'est 1976) Oggi esistono nuovi poeti e nuovi trovatori che cantano l'argomento arcano, l'eterno dilemma...ed ogni volta che mi reco in un camposanto mi chiedo, tra mausolei dorati e giardini babilonesi:..."....è forse men duro...?" |
Drusus,offesa alcuna potrebbe mai giungere da parte vostra.
Ma io non dubitavo che quell'affermazione,come ogni vostro pensiero,fosse maturata nel vostro cuore. L'allusione a "i Sepolcri" era riferita a me,all'ombra che avvolge il mio cuore ogni qualvolta ritorno con la mente a quegli scritti,e certe sensazioni di abbandono e turbamento che essi riescono a suscitare in me,si ripetono nella lettura dei vostri pensieri,poichè da me condivisi e alla vita invisi.In questo vi era accostamento tra voi e il pensiero del Foscolo.Ma è pur sempre sublime il lasciarsi attraversare da essi. Taliesin,temo che il fine ultimo delle sfarzose opere tombali sia solo il desiderio d'illusione dei vivi. Perchè le illusioni sono proprie dei vivi. |
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Questa vostra solenne e inevitabile riflessione, messere, mi ricorda una celebre poesia, "La Livella", dell'indimenticabile Totò :smile:
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SI MUORE SOLI
Son uno tra la tante genti A morir giovine mandato: Di anni ne ho men di venti Ma d’ italico ardir ornato. Ma quand’ il freddo senti E ‘l sangue t’ ha lasciato, Nessuno te vede ‘l duolo Che quando spiri sei solo. IL SOLDATO DELL’ ISONZO “Ghirba e la mia bisaccia, Giovine ‘l core in petto; Imberbe è la mia faccia E la pioggia il mio tetto. Sono de la morte caccia Ma paura non mi metto!” Dissi ciò un dì a maggio Pria di perir con coraggio! MORIRE PER LA PATRIA Son morto perché mi sei da balia, Perché sanza te non ebbi natali; Son morto, ma la luce tua ammalia Lo volto mio e le mie spezzate ali: Grido nel sangue: “ Viva l’ Italia!” E l’ ardir non frena noi militi leali: Com’ esultaron i fratelli miei fanti, Caduti meco strillando “Avanti”! LA CROCEROSSINA Con voi vissuta, detta “sorella”, Mai amor fu sì magno e sperato! La Patria volle me qual stella Tra le bombe che ci han donato. Nel curar voi, eo, vostr’ ancella, Quanti imberbi eroi ei salvato! Ma scordai me in questa guerra Ed or qui vi sorriso da sotterra. |
Al nostro presidente del consiglio
AL NOSTRO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (satira in ottava rima)
De l’ italiano Consiglio è er presidente Ch’ a ognuno er culo de sicuro spacca: Ma nun de forza, che egli è divertente, Che sol qual gaio burlone tutti attacca. Ma certo chi ride meno è la sua gente Che ha provveduto metter nella cacca! Chi or vi scrive è contro la Rivoluzione, Ma staccarje er capo è l’ unica soluzione |
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