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"Bene"dissi commossa guardando Llamrei "sono felice per voi, non c'è forza più potente dell'amore e sono contenta che l'abbiate ritrovato..."e rivolgendomi verso l'uomo dissi"Abbiamo anche l'aiuto di un altro uomo...troveremo Hastatus!"e guardai le mie due compagne,contenta di aver trovato due care amiche....
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Shawn guardò quelle donne con uno sguardo di infinita tenerezza.
"Hastatus sta lottando contro se stesso..." disse "... contro le sue paure e contro i suoi limiti... cercatelo e sottraetelo al pericolo che incombe su di lui..." Si avvicinò allora a Llmrei e con un gesto di strabiliante naturalezza le sfiorò i bellissimi capelli rossi. "Amore mio... la morte è solo un passaggio e le cose immortali non terminano mai con essa... ed il battito di cuore che ci ha uniti in questa vita non si è fermato... ma continuerà, dolce ed infinito, nell'eternità che ci è stata donata..." E detto questo, Shawn indicò un sentiero che penetrava nella selva. E un attimo dopo svanì nell'oscurità di quel luogo. Intanto, nella cappella, Hastatus continuava l'impari lotta con il Cavaliere Rosso. Questi evitò il nuovo attacco del cavaliere di Camelot e con un fendente lo disarmò, ferendolo al braccio destro. "Notevole questo tentativo di attacco..." disse con tono beffardo "... ma state solo prolungando la vostra agonia..." Poi aggiunse: "C'è qualcuna che amate e dalla quale siete amato? Bene, se c'è, allora pensatela con tutta voi stesso... morirete col suo nome sul cuore..." Nel frattempo, Perry, evitando quella capanna, continuò il suo cammino. Ma quella selva sembrava incantata e dopo un pò, la giovane dama, giunse di nuovo davanti alla stessa capanna. Come se Perry fosse priogioniera in quella selva misteriosa.. |
Polagara teneva stretto Guisgard a sè.
Il cavaliere respirava affaticato per la dura battaglia. Ma anche lei, per l'ansia e la paura, respirava forte. E così, stando stretti l'uno all'altra, il respiro di entrambi si fuse in un solo respiro. "Amore... quanti ne cantano le meraviglie e quanti altri invece ne ignorano i poteri..." disse il Cavaliere Verde a Polgara. "Ma voi, milady, che vantate le virtù del mio signore, ne conoscete anche i giusti meriti? Comprendete che egli ai suoi devoti richiede pegni grandi quanto i suoi doni? Siete disposta a pagare tale pegno quand'egli verrà a chiedervelo?" Si avvicinò ed aggiunse: "La speranza è sorella ai sogni ed entrambi generano la gioia e la felicità. Ma tutto ciò ha un giusto prezzo. E pochi possono sostenere tale onore. E voi? Voi, siete disposta a cedere la vostra vita? Rinuncereste alla vita per questo cavaliere che tenete ora fra le braccia? Rispondete, milady, lo fareste davvero?... Ma dite il vero... perchè madonna Verità è sacra e voi lo sapete bene..." |
Osservai la donna che stava di fronte a me, faticavo ancora a mettere insieme le idee.
"Vi ringrazio, ma non ne ho bisogno!" dissi dopo un momento, rifiutando con un gesto della mano l'essenza che mi stava offendo. Poi, facendo leva sulle braccia e alzandomi a fatica da quel soffice giaciglio, mi avvicinai alla finestra e guardai fuori: vidi di nuovo la selva che avvolgeva il castello e ancora una volta ne provai spavento, quasi un senso di panico irrazionale. Non sentivo rumori provenire da là ma avrei giurato che una battaglia si stesse combattendo al suo interno, vedevo le cime degli alberi fremere e il fruscio somigliava molto ad un sussurro disperato. Quella selva sembrava viva. Voltai le spelle alla finestra e osservai la donna, ancora immobile e silenziosa accanto al letto: "Che cosa sta succedendo qui?" chiesi, quasi che quella sensazione di disagio che avevo avvertito fin dal mio arrivo stesse iniziando a prender forma. "Devo vedere il vosto signore!" soggiusi quasi subito "Ermaus! Portatemi da lui, ve ne prego, oppure pregatelo di venire qui! E' questione della massima urgenza!" Così dicendo portai la mano sul mio petto ma la collana, quel simbolo di un sogno lontano che mai avevo voluto abbandonare, era scomparsa. |
Guardai il gruppo e dissi: se vogliamo salvare Hastatus ci dobbiamo muovere, prendiamo il sentiero che ci ha indicato l'amato di llamrei, forza dissi mettiamoci in cammino se no non faremo in tempo a salvare il cavaliere.
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Amore e Morte..quale antico binomio...
"Cavaliere, volete sapere se morirei per lui? E' questo quello che Messer Amore chiede e vuole? Perchè Amore donerebbe la somma felicità per poi toglierla come il più grande dei sadici? Ma se è questo che comanda...io non ho esitazioni" Lasciai Guisgard dall'abbraccio e mi alzai in piedi. Non avevo paura, non era la morte che temevo, ma l'insensatezza di un qualcosa che nasce e che poi viene richiesto di essere terminato bruscamente... Qual era il fine? Farci vivere nella sofferenza e darci solamente l'illusione fugace delle gioie di Amore? Volete me al posto suo? Ecco prendetemi!" e dicendo ciò, con un movimento veloce feci scivolare il polso della mano sinistra lungo la lama affilata della spada del cavaliere. Dopo poco il sangue iniziò a scorrere... "Ora volete completare voi l'opera oppure preferite che sia io da sola a farlo? Se avete tempo possiamo anche lasciare che tutto accadda naturalmente..basterà pazientare un po'. Io non mento mai, ricordatevelo!" Mai fui più certa di ciò che stavo dicendo e facendo. Da lontano sentii un brivido percorrermi la schiena...non era per Guisgard o per me..no era per..Elisabeth! Sorella! Cosa ti è successo? Perchè non ti percepisco più? |
"Si cavaliere avete ragione",dissi,"prima arriveremo prima tutto andrà al suo posto,sono fiduciosa"..
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Era rapido come un gatto questo cavaliere... in certi momenti mi sembrava di combattere contro me stesso, sembrava conoscere perfettamente la mia tecnica... Guardai la ferita al braccio... era più di un semplice graffio, ed ora ero anche in svantaggio, perché in mano avevo solo la mia daga, che impugnai con la destra nonostante la ferita. Non so come faceva a conoscere ogni mio singolo movimento... decisi di tentare un colpo che tempo fa avevo subito nelle medesime condizioni.
Non attaccai e lasciai aperta la guardia... appena il cavaliere cercò di colpirmi, mi lasciai scivolare, e lo colpii al fianco. Riuscii a recuperare la mia spada, quindi mi rialzai e dissi: "Ora siamo quasi pari, vi ho lasciato un segno sulla vostra splendida armatura... siete stato fortunato... se avessi avuto la mia spada il colpo sarebbe stato migliore. Mi sembra uno scontro impari però, voi state usando la magia... usate i miei colpi contro di me. Questo colpo l'ho subito tanto tempo fa... e anch'io come voi fui fortunato." |
Le emozioni, ecco cos' era quel mio stato di sdoppiamento, forti emozioni dentro di me, avevo bisogno di tornare alla Madre dovevo abbracciarla, la folle corsa...era sola la voglia di scappare via, la lancia era solo il grande dolore che ancora percepivo a causa d' Amore, pensavo fosse tutto passato, tutto dimenticato e invece era ancora tutto vivo.....Ora vedevo llamrei , Raimbow e Cavaliere25 discutere per raggiungere Hastatus...un'altra vita da salvare.....
Mi ero appena ripresa dal mio torpore quando, sentii un profondo dolore, come se fossi stata colpita da una spada....Polgara...avevo il sapore del sangue in bocca.....mio Dio lei no.....<< Amici cari io devo staccarmi da voi, ma il tempo necessario di raggiungere una Sorella...cio' che succede a lei, succede a me e quello che sto avvertendo mi sta facendo soffrire......Raimbow ascolta, tu sei una maga e puoi comprendere...volero' da Polgara....voi andate avanti....saro' io a raggiungervi se sara' questo il mio destino...>>......Abbracciai le mie amiche e il futuro cavaliere.......mi spostai da loro, con gran rammarico...e cominciai a respirare sempre piu' velocemente....finche'...mi librai nell'aria, ero un magnifico falco. Sorvolavo la foresta...sino a quando non vidi.....Guisgard era a terra poco distante....c'era Polgara e...Il cavaliere verde.....Planai li' vicino.....e ripresi le mie sembianze....l'abbraccio con madre aveva fatto si' che la mia energia fosse al massimo.....<< Polgara devi ascoltarmi, Amore non puo' essere diviso da nessuno.....Amore sconfigge ogni cosa....Amore fa si' che nulla puo' mostrarsi davanti a lui e pensare di essere il piu' forte, non c'e' religione o condizione umana che puo' dividere due persone che si amano veramente......la morte non ha mai diviso un grande Amore , perche' oltre di esso ha continuato a vivere...il tuo Amore per lui e' sincero e assoluto e il Cavaliere Verde questo lo sa........adesso fa che io possa donarti, l'alito di vita...da sorella a sorella....che io possa togliere la lama che trafigge il tuo corpo........il sangue che ha imbrattato le tue vesti si tramutera' in petali di rose.....perche' esse sono il simbolo dell'amore......>>........E cosi' feci....mi tramutai in vento....e fulmini uscirono dalle miei mani che colpirono la spada del cavaliere verde......la vidi volare...e conficcarsi nel terreno.....E Adesso Cavalier Speranza.......provate a dividere chi si ama da sempre.......Mi ero totalmente scaricata...ma poco importava se questo era valso perche' due persone potessero continuare ad amarsi..... |
"Non mi sembra di aver voltato ne a destra ne a sinistra, non sto girando in tondo..." pensò prima di scendere da cavallo ed osservare la capanna.
<<C'è qualcuno? vi prego, non ho tempo di girovagare in questi luoghi...>> chiese poi. |
Shawn era sparito in quell'eterea foschia che dominava costantemente nella selva.
Llamrei ebbe un attimo di esitazione. L'emozione di una carezza, l'eco di un sorriso ed il ricordo di una promessa. Il volto del suo amato, le sue mani forti ed il battito del suo petto quando la stringeva a se. E dolci lacrime solcarono il suo bel viso. Ma poi un 'eco lontano. L'acciaio delle spade, l'odore del sangue: Hastatus era in pericolo. Così Llamrei, Raimbow e Cavaliere25, seguendo questi segni, penetrarono ancor più nella selva. Fino a giungere davanti alla cappella dove Hastatus stava sostenendo quel fatale duello. E proprio nella cappella, I due contendenti si davano dura battaglia. Il Cavaliere Rosso era piegato su stesso: Hastatus era riuscito a ferirlo ad un fianco. "Magia? Non è magia, cavaliere. Amore è immortale ed i suoi servitori sono fatti a sua immagine. Le vostre armi dunque non sorteranno nessun effetto!" E dopo aver detto questo, il Cavaliere Rosso si rialzò, mentre, incredibilmente, la sua ferita si rimarginò in un attimo. "Ed ora il verdetto della mia spada..." Disse il forte cavaliere avvicinandosi minaccioso a Hastatus. Nel frattempo, in un punto diverso della selva, Perry era giunta di nuovo davanti a quella capanna. E dopo che lei ebbe chiamato, una donna aprì la porta. "Chi siete e cosa cercate qui?" Chiese questa. "Non sapete che a quest'ora della notte la selva è in balia di forze tanto misteriose quanto potenti?" |
Talia era in quella sfarzosa stanza con quell'ancella.
"Milady..." disse questa "... il mio padrone non è qui e non so come condurlo qui da voi o come procurarvi udienza presso di lui." "Va pure, mi occuperò io della nostra ospite." Disse Ermaus, appena entrato nella stanza, alla sua ancella. "Spero che quel lieve malore sia scomparso, milady." Disse poi rivolgendosi a Talia. "Ho sentito che chiedevate di me... bene, in cosa posso servirvi?" Intanto, il Cavaliere Verde ascoltava le forti parole di Polgara ed assistiva al magico sacrificio di Elisabeth. Si adagiò allora presso un robusto albero e conficcò la spada nel terreno, appoggiandosi poi sulla sua elsa. "Il sacrificio... la paura... il dolore..." disse come se pensasse ad alta voce "... quando si è nel peccato occorre forza e penitenza... e resistere alla tentazione della disperazione..." Guardò poi Elisabeth ed aggiunse: "Amore è perfetto e tale è la sua arte... ma se egli è re, allora qualcuno lo ha reso tale, incoronandolo... e voi, milady... ditemi... è più grande un re oppure chi dice all'altro tu sei re? E se Egli è più grande del re, allora anche quest'ultimo deve sottostare alle Sue leggi. Poichè sono quelle stesse leggi che lo hanno reso re." Poi si alzò ed estrasse la sua spada dal terreno. "Milady..." disse poi rivolgendosi a Polgara "... non è stato il vostro sangue a salvarlo... ma il battito del vostro cuore... un eterno e dolce battito può donare la vita... seguite sempre il vostro cuore, esso non vi mentirà mai..." E detto questo sparì nei meandri della misteriosa selva. Guisgard però era stremato. Quel duro scontro lo aveva reso molto debole. Fino a quando, vinto dalle ferite per il combattimento, perse conoscenza e cadde a terra. |
Cavalier Speranza adesso mi sembrava aver perso tutta la sua possenza, la sua armatura sembrava meno lucida, ma parlava da uomo...<< Cavaliere, ho sempre pensato che il Re che incorona un'altro Re....sia il Re dei Re, ma Amore non e' stato incoronato da nessuno perche' il Re dei Re, e' Amore........tutto cio' che siamo e dove siamo.....e' un'atto di Infinito Amore.......Ma l'uomo spesso nella sua grande miseria non riesce a riconoscerlo e cosi' distrugge cio' che di bello esso puo' donare, e invece di farlo crescere dentro di se', preferisce gettarlo alle ortiche.........Ecco perche' l'Amore e' perfetto e tale e' la sua Arte, perche' egli e' il Re dei Re.....e non c'e' legge che condanna Amore...se Amore e' quello vero...>>....Detto cio' lo vidi svanire alla mia vista.
Mi voltai verso Polgara..mi inginocchiai accanto a lei..<< Sorellina cara, tu voi farmi morire, pero' devo dirti che hai compiuto il gesto piu' bello, donare la propria vita per chi si ama non e' da tutti.....>> e cosi' l'abbracciai. Guardai Guisgard, certo che era malconcio, non mi rimaneva piu' molta energia.......Toccai le sue ferite, ed esse si chiusero come per "Magia"....rimase svenuto, Polgara ero certa si sarebbe presa cura di lui.....Non potevo piu' trasformarmi in Falco almeno sino a quando non fossi riuscita a riprendermi, anche camminare diventava pesante..e in quel posto trovare energie positive sembrava impossibile, senza guardarmi indietro mi inoltrai nella selva..... |
Ecco dissi: siamo arrivati ora cosa facciamo? come aiutiamo Hastatus? guardai il resto del gruppo e dissi? dobbiamo trovare un modo efficace per eliminare quel cavaliere,guardavo i due cavalieri che si combattevano, il cavaliere rosso aveva una forza sovrumana.
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Osservai Ermaus entrare nella stanza e la testa mi girò di nuovo… avevo dimenticato quanta irrazionale emozione mi dava la sua sola presenza. Ignoravo che quell’emozione fosse immutata a tal segno, anche dopo tutto quel tempo!
“Grazie, milord, mi sento bene adesso!” mormorai con un filo di voce “Sebbene…” soggiunsi afferrando il coraggio a due mani, dopo solo un istante di esitazione “Non credo che niente altro se non la vostra freddezza possa farmi del male. E’ passato molto tempo, è vero, ma non credo che il vostro cuore abbia dimenticato quei giorni trascorsi sulle rive di un lago, quando sembrava ancora che i sogni potessero avverarsi… Allora foste ingannato e non certo da me che vivevo, e nonostante tutto vivo ancora, soltanto per voi. Ne è la prova la collana che mi donaste a suggello della vostra promessa e che io ho conservato al collo anche dopo la vostra partenza, quella collana che mai tolsi e che ho perduto soltanto pochi minuti fa quando, di nuovo al vostro cospetto, svenni. Dov’è adesso quella collana, mio signore? ...Dov'è il vostro cuore? Che ne è dei vostri sogni?” |
Guardai la scena che mi si presentava davanti,una battaglia,una vera battaglia come quelle di cui avevo letto nei libri..bene contro male..vita-morte..e noi non potevamo perdere...Hastatus non poteva perdere...mi rivolsi verso i miei due compagni e dissi loro:"oltre al coraggio ci vuole astuzia,dobbiamo studiare un piano o non aiuteremo mai Hastatus...abbiamo il cuore,l'audacia e un pizzico di magia potrebbe aiutarci.."cosi detto volsi lo sguardo al cielo aspettando un segno,un aiuto...sarebbe arrivato ne ero certa,il dono della veggenza non mi aveva mai abbandonato...e non lo avrebbe fatto neanche ora..
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Elisabeth era corsa in nostro aiuto....ed ora tutto era nel silenzio surreale della selva. Che silenzio, che pace.
Guisgard era svenuto a terra, ma si sarebbe ripreso presto, doveva solo riposare. Mi sedetti accanto a lui ed appoggiai la schiena al tronco di una betulla, riposi il suo capo sul mio grembo e lo coprii con il mio mantello. "Dormi non ti preoccupare andrà tutto bene!" gli sussurai all'orecchio. Eravamo lì immobili, io gli accarezzavo i capelli e lo osservavo. Chissà cosa avrebbe ricordato di quest'esperienza, chissà se mi avrebbe accettato comunque ora che aveva visto la mia natura di maga. Eravamo molto deboli entrambi quindi iniziai a recitare sottovoce una preghiera: "Grande Madre, Generatrice del tutto, ancora una volta chiedo umilmente il tuo aiuto. Donaci un po' della tua forza e della tua energia. Come solo una madre sa fare nutrici e proteggici, noi ti daremo il nostro amore ed il nostro rispetto." Come in un sogno una flebile luce, un tenue chiarore, iniziò ad alzarsi dal terreno umido e ci avvolse. Ero in uno stato di torpore, causato dalla perdita di sangue, ma da lontano riuscii comunque a distinguere tre lupi muoversi tra i cespugli, uscire nella radura e sistemarsi attorno a noi; ci avrebbero protetto. "Grazie Madre!" e caddi in un sonno profondo rigeneratore. |
<<Io non ho idea d ciò che accade qui, so solo che devo raggiungere Camelot il più presto possibile, sapete dirmi se e com'è possibile?>> chiese Perry osservando quella donna e rimanendo immobile.
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Penetrai nella selva..solo allora mi voltai e vidi Polgara e Guisgard....aiutati dal dono della Terra.....Madre li aveva aiutati, ora potevo andare tranquilla.....non avevo una meta, almeno sino a quando non potevo ricaricare il mio corpo dell'energia che ormai mi aveva abbandonata del tutto .....vidi un piccolo spiazzo, dove la luce del sole penetrava a mala pena, c'era dell'erba......avevo freddo...e decisi di sdraiami li'.....il sonno e l'incoscienza.....mi avevano presa tra le loro braccia...l'ultima cosa che avvertii....erano i caldi raggi del sole......un flebile sorriso sul mio volto e poi la terra...mi avrebbe cantato la sua nenia...
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Hastatus era stremato ed il Cavaliere Rosso sembrava invincibile.
E all'improvviso, vedendo Hastatus prossimo alla sconfitta, lo prese per i capelli e gli puntò la spada alla gola. "Guardatemi, cavaliere!" Urlò. "Guardatemi, in nome del Cielo! Alzate lo sguardo e morite da vero cavaliere!" Ad un tratto Llamrei corse verso di lui e ne afferrò la mano che impugnava la spada. "Fermatevi, cavaliere!" Intimò la donna. "Non è la violenza che vi muove... ma è la passione che vi ha battezzato! Risparmiatelo, Cavaliere della Passione! Risparmiatelo, in nome di colui che servite!" A quelle parole, il Cavaliere Rosso rimise a posto la sua spada, accennò un devoto inchino e tornò a sedersi al centro della navata, mentre tutt'intorno i saggi riuniti in quel luogo esulatarono ed applaudirono. Intanto, al Castello del Doloroso Amore, Talia era di nuovo al cospetto di Ermaus. "Voi dunque siete..." Sussurrò osservando la bella dama che gli stava davanti. Allora estrasse la collanna dalla sua giubba e la osservò per alcuni istanti. Un lieve sorriso sorse sul suo volto. Un sorriso che però si mutò preso in un amaro ghigno. "Ora rammento..." disse "... il mio cuore... i miei sogni... volete sapere dove sono? Sono nella medesima polvere... quella polvere che ricoprì la mia giovinezza e le promesse che la vita mi aveva fatto per bocca di una donna... una donna che mi ha sempre mentito... una donna che chiamavo ogni giorno con un nome diverso... Euridice, Penelope, Arianna, Galatea... una donna che come quelle eroine avrebbe reso la mia vita simile ad un sogno senza fine... un sogno che non temeva di essere distolto, come gli altri sogni, al sorgere dell'alba..." Perry, nel frattempo, era giunta a quella capanna nella selva. "Camelo è lontana, damigella..." disse la donna che viveva in quella capanna "... è un sogno, un'illusione... come tutto ciò che vive lontano da Amore... se non troverete Amore, vivrete in balia di quelle illusioni..." Ed in quel momento una bambina si fece spazio tra la porta e la gonna della donna. "Torna in casa, Sophia." Le disse la donna, accarezzandole il capo, con la dolcezza che solo una madre possiede. Nel cuore della selva, intanto, Elisabeth era stata colta dalla stanchezza e dal sonno. Ad un tratto dei passi destarono il suo riposo. Alzò il capo e vide una giovane figura: era il fanciullo biondo incontrato prima nella selva. "Sei stanca?" Chiese. "Ti senti sola? Forse non saresti mai voluta entrare in questo posto, vero?" Fissò allora le alte cime degli alberi, avvolte da quella eterna nebbia. "I tuoi vestiti ricordano più un cavaliere che una dama. Sei un cavaliere donna? Stai cercando qualcuno?" Si avvicinò allora ad Elisabeth e le accarezzò lo stanco volto. "Mia mamma dice sempre che una carezza fa svanire la stanchezza ed un sorriso scaccia la solituidine." Disse sorridendole. |
La strada era buia, umida e silenziosa.
Il giovane la attraversava con passo svelto, ma più avanzava più l'oscurità circostante avvolgeva ogni cosa. Ad un tratto un gruppo di figure lo avvicinarono. "Scusatemi..." chiese il giovane "... sapreste dirmi come faccio a giungere in paese da qui?" "Perchè vuoi arrivare in paese?" Chiese uno di quelli. "In paese non c'è nulla per te." "C'è la festa di San Michele Arcangelo. Non lo sapete?" Rispose il giovane. "Ma ormai è tardi e non giungeresti mai in tempo." "Invece si." Rispose il giovane. "E poi ho promesso a Polgara di portarla al ballo. Ed io mantengo sempre ciò che le prometto." "Ragazzo mio..." disse quell'uomo "... non troveresti nessuno ad attenderti... la festa è quasi terminata." "E la ragazza di cui parli..." intervenne un altro di quel gruppo "... non vedendoti arrivare si è lasciata accompagnare da un altro." "Non può essere!" Esclamò contrariato il giovane. "Lei sa che sarei arrivato!" "Lei è bella, bellissima..." disse l'uomo "... e tu non sei alla festa... perchè avrebbe dovuto aspettarti?" "Chi è quello che la sta accompagnando?" Chiese con rabbia il giovane. "Cosa cambierebbe conoscerne il nome? Lei è con lui ora." Rispose l'uomo. "Ditemelo ed io..." Ringhiò il giovane. "Tu cosa?" Chiese l'uomo. "Andrai in giro a batterti con tutti coloro che poseranno gli occhi su di lei?" Ad un tratto si udirono delle voci e nel bel mezzo della strada comparve una processione di donne che recitavano una Litania alla Santa Vergine. "Chi sono?" Chiese il giovane. "Pregano per te, ragazzo mio." Rispose l'uomo. "Per me?" Chiese il giovane. "Si... invocano la benedizione della Vergine su di te... sapevano che avresti sfidato il Cavaliere Verde..." La processione svanì in fondo alla strada e dall'altra parte di essa apparve un corteo con tre cavalieri alla sua testa e tredici paggi che li seguivano battendo il passo. Ed una carretta con una bara chiudeva quel corteo. Il giovane avrebbe voluto chiedere cosa rappresentasse quel corteo ma gli uomini che erano con lui scomparvero lungo la strada. Ad un tratto il giovane sentì un intenso freddo. Strinse a se il mantello e continuò il suo cammino, fino a gingere davanti ad una bottega. Lì un vecchio dai lunghi e folti capelli bianchi stava scolpendo una statua. "Chi siete?" Chiese il giovane. "Sono il Maestro delle imprese di Amore." "E cosa scolpite?" Chiese il giovane. "Una statua di donna." "Che donna?" "Colei che morì per amore di suo marito." "Alcesti..." sussurrò il giovane. "Ma non so se riuscirò a finirla." Disse il vecchio. "Perchè mai?" Chiese il giovane. "Perchè non trovo una degna modella." "E come deve essere questa modella che cercate?" "Capace di morire per amore." Rispose il vecchio. Ma proprio in quel momento si udirono delle grida lontane. "Sta arrivando il Cavaliere Bianco!" Gridava un ragazzotto correndo per la strada. "Chi è in peccato è meglio che fugga via! Sta arrivando il Cavaliere Bianco!" Il giovane si voltò e vide qualcuno avvicinarsi a lui. In quel momento la pallida Luna illuminò quello scorcio di strada e il giovane riconobbe quel volto tanto caro e familiare. "Polagara... sei tu..." disse "... mi avevano detto che eri alla festa con un altro..." La giovane lo fissò per qualche istante e poi disse: "Nemmeno donandoti il mio sangue ti ha fatto comprendere ciò che ho dentro di me..." Il giovane le accarezzò il volto senza dire nulla. Ed in quel momento, la campana del paese cominciò a suonare. "E' la messa di mezzanotte..." disse un monaco che attraversava la strada "... bisogna aprire le porte della chiesa o i defunti la troveranno chiusa..." La campana suonò ancora e Guisgard si svegliò all'improvviso. Si guardò intorno e riconobbe la selva. Ed accanto a lui, con la mano sul suo petto, c'era Polgara addormentata. http://msp124.photobucket.com/albums...tan_Isolde.jpg |
Avvertii la presenza di qualcuno, di qualcuno vicino a me...la stanchezza era tanta, ma i sensi erano sempre all'erta, aprii gli occhi e mi tirai su a sedere....Era il bimbo dai riccioli d'oro.....avevo la sua manina sul mio viso...una carezza, un gesto semplice, ma cosi' difficile da fare alle volte....eppure era vero, poteva donare un sorriso, poteva scacciare la solitudine......poteva infondermi quell'energia che mi avrebbe fatto riprendere a vivere....mi stava trasferendo, energia pura....la stanchezza sembrava solo un vago ricordo.....anche nei posti senza vita si puo' sperare di trovarla, afferrai la sua mano e la tenni stretta sulla mia guancia, mi stavo nutrendo.
<< Ma tu cosa ci fai qui, in questo luogo sperduto..? E' cosi' opprimente l'aria che si respira, e tu sei cosi' piccolo.... non so neanch'io perche' mi trovo in questa selva, non lo volevo, ma il decorso della vita e' strano e mi ritrovo malgrado tutto ad affrontare cio' che non avrei mai voluto, dover affrontare le mie paure e i miei sentimenti, quando riaffiorano fanno ancora piu' male,e non so' neanche se la mia prova sia finita.....Il mio abbigliamento, e si'......forse e' cosi'.....diciamo che sono un Cavaliere Donna......cosa sto cercando ?......Hai mai sentito parlare del Cavaliere Bianco ?.......>> |
“No, mio signore, quel sogno non temeva di svanire…” dissi, avvicinandomi lentamente ad Ermaus “Ricordate perché? …Ricordate la promessa?”
Rimasi per un momento in silenzio ad osservarlo, sapevo che da qualche parte dentro a quella statua di ghiaccio vi era ancora un cuore che batteva: “Guardate i miei occhi, Ermaus, ascoltate il battito del mio cuore… credete davvero che avrei mai voluto ingannarvi? Credete che vi stia ingannando adesso? Di dubbi e menzogne fu riempita la vostra mente per opera di qualcuno che giunse da lontano, ma non credo che dentro di voi mi riteneste falsa e meschina a tal segno. Ricordatevene, mio signore, vi prego. Ricordate ciò che ci dicevamo, ciò che sospiravamo insieme, sempre e soltanto insieme…” Osservai che, mentre con la mano destra Ermaus teneva ancora stretta la collana, con la sinistra stava giocherellando con l’elsa della pesante spada appesa alla sua cintura. Ebbi la sensazione che una terribile battaglia si stesse combattendo nella sua mente, era la stessa sensazione che avevo avvertito poco prima guardando la selva… mi chiesi se vi fosse una connessione tra le due cose! Quel luogo era così irreale, dopotutto! Ma prima di tutto veniva Ermaus, niente era più importante di lui in quel momento. Mi avvicinai e, con dolcezza, presi tra le mie la mano sinistra del cavaliere, allontanandola dalla spada: “Ascoltate il vostro cuore, Amor mio, poiché egli conosce la verità!” sussurrai. |
Anche Hastatus era stato risparmiato lo sapevo che il bene vince sempre,in fondo c'è sempre del buono in ognuno di noi,basta saperlo trovare e farlo emergere o riemergere....la nostra tensione si sciolse in un applauso scrosciante...ma un pensiero mi tormentava:sentivo che c'era ancora qualcosa di incompiuto...ma cosa?
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Avevo la testa annebbiata... non avevo quasi più forze... il cavaliere rosso era invincibile... alzai lo sguardo quando mi puntò la spada alla gola... sembrava essere arrivata la mia fine, ma all'improvviso una donna sconosciuta fermò la mano del cavaliere, e questi si andò a sedere al centro della navata.
Guardai la donna che mi aveva salvato e le dissi: "Madonna, chi siete? Non mi sembra di avervi mai conosciuta, eppure voi venite a salvarmi la vita. Perché mai sono stato risparmiato?! Non capisco..." e dicendo ciò, guardai il cavaliere rosso. Mi sentivo sempre più stanco. |
Stavo camminando...ero così arrabbiata! Guisgard non faceva altro che fare paragoni con gli altri ragazzi del paese e mi sfidava sempre dicendo sciocche frasi come: "Ah si ti piace ballare con me? E con il figlio del falegname? Con lui no forse?Come si anche? Allora più con lui?!" Sempre queste assurde domande..erano stupide, insensate, inutili e infondate! "Mannaggia! Gli avrò detto mille volte che nessuno può competere con lui, ma lui no! Zuccone com'è non facciamo altro che litigare per queste idiozie!"
Questa volta avrei avuto davvero bisogno di qualche giorno per calmarmi. Iniziai a guardarmi attorno e solo allora notai che non ero più nel bosco accanto a casa, ma tutto attorno...deserto! Dove diamine ero finita? "Polgara..finalmente ci conosciamo!" una voce suadente mi chiamò alle mie spalle. Mi girai e davanti a me apparve il ragazzo più bello che avessi mai visto, con degli occhi neri come la notte, quasi inquietanti. "Chi sei?" gli chiesi. "Questo non è importante dimmi ti piacerebbe diventare la maga più potente del mondo? Gli uomini cadrebbero ai tuoi piedi e tu potresti avere tutto: fama, felicità, amore...anche io ti amerei.." "Chi sei tu per parlarmi così?" la sua voce era ipnotizzante. "Questo non ha importanza davvero! Sappi che sono qui per te..." La maga più potente del mondo..fama, felicità, potere...l'amore di quest'uomo bellissimo... "Non so chi tu sia, io sono Polgara...non so se la Madre mi darà la possibilità di diventare una maga vicino a lei o solo una sua umile servitrice, ma di una cosa sono certa che il mio cuore non può essere per qualcun'altro perchè io stessa l'ho già ceduto ad un uomo e solo lui può scegliere che farne. Così è..." "Ma quest'uomo di cui tu parli ti fa arrabbiare, lo rimproveri sempre che ti stuzzica e che è diverso da te e non ti capisce, non preferiresti qualcuno di più affine a te?" "Non so come tu faccia a sapere certe cose, ma quando si ama una persona si ama tutta la persona con i pregi ed i difetti e io non posso pensare a qualcuno più perfetto di lui nella sua diversità" "Ma io sono più bello di lui, non trovi? Non vedi che i miei occhi già brillano guardando i tuoi?" "Voi siete solo un po' più alto, e si certo siete un bell'uomo non pensiate che voglia mancarvi di rispetto, ma gli occhi del mio amato sono di un profondo blu così splendidi..i più belli mai visti..in loro posso specchiarmi e vedere me stessa" "Ma lui non vi potrà sempre stare a fianco e facendo il cavaliere magari morirà in battaglia..scegliete me io non mi allontanerò mai a più di mezzo metro da voi e sarò al vostro fianco per servirvi" "Messere io non so perchè siete così servile nei miei confronti io non vi conosco nemmeno, e cortesemente vi ringrazio ma il mio uomo ha scelto il suo futuro, è stato chiamato ad essere cavaliere e così è giusto che sia, questo non gli impedirà di essere al mio fianco sempre con lo spirito e quando potrà con il corpo. E se disgraziatamente dovrà morire in battaglia allora quando sarà giunta la mia ora sarà lui che verrà a prendermi per stare assieme per sempre" Dopo le mie parole quell'inquietante figura lanciò un urlo disumano e si trasformò in una orribile presenza informe ma ricarica di energie negative. Dall'oltretomba tuonò la sua voce: "Polgara solo se il vostro amore è forte come dici, riuscirete a superare questa prova. Per tutte le energie che io governo lancio su di te un incantesimo: starete assieme ma prima dovrete dimostrare di saper amare anche il vostro lato bestiale, il lato nascosto e ombroso che ogni umano porta dentro." E detto ciò sparì in un turbine e io mi ritrovai da sola nel deserto. "Noooooooo!!!" mi svegliai urlando. Scattai seduta e guardai Guisgard che nel frattempo si era ripreso. Passarono pochi istanti e sentivo che la trasformazione stava iniziando. "Guisgard!" riuscii a sussurrare tendendo la mano verso di lui, prima di essere definitivamete Polgara la Lupa, la mia parte dell'incantesimo si era avverata ora dipendeva da lui. |
<<Signora, io ho provato amore, ma era illusione quindi ho imparato a vivere anche senza, solo con l'amore di mio figlio che ora mi aspetta a casa, ditemi la via per favore>> chiese.
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mi avvicinai ad Hastatus e dissi: cavaliere vi sentite bene? avete bisogno di una mano mentre lo guardai stremato e senza forze.
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Guardai Hastatus..era pallido in volto eppure chiedeva il perchè era stato risparmiato..che esempio di virtù e di onore..lo guardai e dissi:"Non parlate ora,dovete recuperare le vostre forze e non preoccupatevi,avete combattuto con onore.."
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Hastatus giaceva inginocchiato nel bel mezzo della navata.
Raimbow e Cavaliere25 lo raggiunsero per aiutarlo. Llmrei era invece immobile e fissava compiaciuta il lieto esito di quella battaglia. "Sono una donna" cominciò a dire guardando Hastatus "che condivide con voi e con gli altri gli incanti di questo luogo." "Siete stato risparmiato" intervenne il Cavaliere Rosso fissando Hastatus "poichè mi è sta chiesta pietà invocandomi per nome. E la misericordia è la legge di Dio. E di conseguenza è anche la nostra." "Ora, amici miei..." si alzò dal suo seggio Alcibiades prendendo la parola "... c'è da placare il terzo cavaliere... il Cavaliere Bianco..." "Ma chi sono in realtà questi misteriosi cavalieri?" Chiese Llamrei. "E perchè sono così determinati ad attaccarci? Di chi sono i servitori?" Alcibiades chinò il capo come se stesse riflettendo. "Eppure tutte queste risposte non erano lontane da voi..." cominciò a dire "... quel libro che trovaste al castello e che ora portate sempre con voi... in esso ci sono tutte le risposte..." Llmrei allora lo estrasse e ne lesse il titolo ad alta voce: "La Giostra dei cavalieri di Amore..." Fissò allora Raimbow, Hastatus e Cavaliere25. "Cosa ne pernsate voi?" Chiese rivolgendosi ai suoi 3 compagni. Intanto, Elisabeth era in compagnia di quel biondo fanciullo. "Questa selva non è opprimente..." disse guardandosi intorno "... spesso vi giungono le anime dall'Aldilà... e qui trovano sollievo... " E ad un tratto un leggero vento cominciò a soffiare nella selva. Un momento dopo, una fioca luce si accese tra la vegetazione. Apparvero da questa luce tre cortesi e raffinati cavalieri. Il fanciullo si avvicinò ai tre e cominciarono a parlare tra loro. Poi, i tre cavalieri resero omaggio al fanciullo e svanirono nella loro stessa luce. Il giovane allora tornò da Elisabeth e disse: "Il cavaliere di cui domandate non è lontano... e vi sta già cercando." Nel frattempo, al Castello del Doloroso Amore, Talia aveva finalmente rivisto Ermaus. Questi per un istante strinse la mano di Talia, abbandonandosi ad antichi e dolci ricordi. Un prato fiorito, la riva di un lago, due felici amanti... L'eco del sorriso di lei, i suoi capelli al vento, le dolci sue carezze... Ma poi, all'improvviso, Ermaus ritrasse la mano. "Perchè siete andata via?" Chiese con rabbia. "Perchè siete ricomparsa solo ora? Tutto il mondo... potevamo avere tutto il mondo..." Si avvicinò alla finestra. Talia comprese che Ermaus stava soffrendo. Poi, di scatto, lui l'afferrò e la spinse sul letto. Era steso su di lei e le teneva strette la braccia. "Ho cercato di dimenticarvi..." cominciò a dire fissando lo sguardo di lei "... ma il vostro fantasma mi perseguitava ogni notte... ed ogni notte eravate più bella..." Si avvicinò quasi a sfiorarle le labbra e aggiunse: "Ma questa notte non siete un fantasma... no, siete fatta di carne... e siete alla mia mercè... potrei avervi mille volte fino al sorgere del nuovo giorno, se solo lo volessi..." La baciò allora con passione. Poi, come a destarsi da tutto ciò, si alzò dal letto e la coprì con le morbide coperte. Uscì allora dalla stanza e fissando la sua ancella disse: "Bada a lei. Che non le manchi nulla. E trattala come se fosse la principessa di questo castello." E se ne andò. Intanto Perry aveva trovato ospitalità in quella capanna. La donna la fece accomodare accanto al fuoco e preparò una tisana calda. "Chi vi ha illuso, damigella?" Chiese la donna a Perry. "Non certo Amore... egli non mente mai..." Un momento dopo la piccola Sophia si avvicinò a Perry, fissandola senza dire nulla. "Uscire da questa selva è impossibile se non lo vuole il signore che la domina." Disse la donna a Perry. "Essa infatti sorge nelle sue terre..." |
Guisgard era rimasto a fissare Polgara mentre questa ancora dormiva con il capo che quasi sfiorava la sua spalla.
I biondi capelli scendevano disordinati sul volto di lei e quasi come una carezza si posavano sui suoi bellissimi lineamenti. Guisgard per un istante avvicinò la sua mano a qul morbido volto e cominciò a giocare con i biondi capelli, attorcigliandone una ciocca attorno al suo dito. Ad un tratto una lieve smorfia attraversò il viso di lei, come se qualcosa nei suoi sogni la stessa turbando. Ed un attimo dopo Polgara saltò su gridando. Guisgard tentò di prendere le mani di lei fra le sue, per calmarla. Ma qualcosa stava accadendo. E prima che il cavaliere potesse davvero rendersene conto, gli occhi di polgara cominciarono a mutare. Divennero scuri e più grandi. I biondi e morbidi capelli crebbero ed avvolsero il suo bellissimo volto come una scura criniera. I suoi lineamenti mutarono ed un arcano alone avvolse la sua figura. Cadde allora al suolo, per poi rialzarsi un attimo dopo, balzando via. Quel bellissimo lupo si fermò a pochi passi da Guisgard, fissandolo diritto negli occhi. Il cavaliere lo guardava attonito, reso quasi folle da quell'incredibile incanto a cui aveva assistito. |
L' apparizione dei tre Cavalieri mi aveva lasciata senza fiato, erano bellissimi sembravano nascere dalla luce stessa, guardavo quel Bimbo, con quanta sicurezza aveva parlato a quei Cavalieri, e con quale deferenza fu salutato dagli stessi....
Mi aveva dato l'energia necessaria perche' io potessi riprendere il mio cammino.........Quella selva era forse il ristoro delle anime, ma io avevo perso l'anima e il cuore da tempo......forse quel Bimbo non sapeva quante volte la notte mi immergevo nelle acque pure di un fiume per poi alzare gli occhi alla Luna e pregarla di restituirmi l'anima.....la Magia mi proteggeva la Madre mi dava il ristoro delle sue braccia, tutto l'amore che una Madre puo' dare a una figlia....ma non e' riuscita a proteggermi da Amore e lui non mi aveva risparmiata......Nesun uomo poteva veramente innamorarsi di una Maga....ma io ero troppo stupida per comprenderlo....Guardai il Bimbo venire verso di me... << Sei cosi' piccolo, ma ho come l'impressione che in realta' tu sia tanto immenso......quando guardo i tuoi occhi, ho solo la voglia di abbassare i miei......so per certo che potresti leggermi anche i pensieri che celo a me stessa.......Dici che il Cavaliere Bianco mi sta cercando ?.....quale onore....spero per lui che non sia un problema trovarsi davanti un Cavaliere Donna..e allora non facciamolo cercare ancora invano...>> e cosi' bacia le manine di quel Bimbo......e ripresi il cammino, non sapevo quale direzione prendere, ma istintivamente e' come se seguissi un percorso gia' stabilito, incominciai ad avvertire il profumo della pioggia....tuoni in lontananza e bagliori di lampi.......mi fermai, ero in attesa....la mano era sull'elsa... |
Guardai Llamrei e dissi: mmmmm non saprei cosa pensare ne mancherebbe unaltro da sconfiggere di cavaliere e sarebbe il cavaliere bianco. Aggiunsi dove lo potremmo trovare domandai guardando gli altri? poi dissi non sappiamo ancora nulla di questo ultimo cavaliere dovremmo scoprire i suoi punti deboli prima di affrontarlo.
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Ancora incredula dall'esito dello scontro e lieta che quel cavaliere sia stato risparmiato..
tenevo fra le mani quel libro con quel "titolo" che forse celava l'incognita. Sporsi la mano al cavaliere coraggioso di nome Hastatus: "Signore, siete voi che avete avuto l'ardire e il coraggio di affrontare tale sacrificio. Io ho solo tentato il tutto per tutto per risparmiarvi la vita. Non credo vi fosse stato bisogno di sacrificarla fino in fondo per un motivo di cui non conosciamo il nome. Spero di diventarvi amica, il mio nome è Llamrei".. e lo invitai a soffermarsi sul titolo: "La Giostra dei Cavalieri di Amore"...ripetevo come una cantilena...Ne manca uno...forse il più temibilie...Perchè cosi tanta acredine nei nostri confronti... |
Vedevo lo sguardo incredulo e forse spaventato di Guisgard, chissà cosa pensava. Gusigard se solo potessi sentire i miei pensieri, te ne prego non avere paura non ti farò del male, come potrei... e così dicendo mi avvicinai a lui strofinando il mio muso sulla sua mano e ritraendomi a guardalo con occhi fiduciosi.
Questo era il mio lato bestiale, chissà qual era il suo...Ogni essere ha un lato oscuro nascosto nei meandri della sua personalità e spesso è ivi relegato, ma il Vero Amore non può non volerlo vedere ed amare. L'incantesimo si sarebbe rotto prima o poi? Saremmo usciti vivi da quella selva? Avrei trascorso tutta la mia vita nella mia forma da lupo? Troppe ed inutili domande affollavano i miei pensieri, era il tempo di muoversi e di compiere il destino che ci aveva portati qui. Abbaiai e scodinzolai guardandolo..a memoria i cani gli piacevano e io ero comunque felice di stargli vicina...così zompettai verso di lui in attesa delle sue reazioni e decisioni. |
<<Mi ha illusa l'uomo che sposai un po' di tempo fa...mi ha lasciata con un figlio da sola in mezzo al bosco...sono dovuta tornare a Camelot...>> rispose Perry abbassando lo sguardo e lasciando libera la mente di ricordare.
<<E' possibile incontrare il signore di queste terre? io ho assoluto bisogno di andar via>> chiese infine guardando la bambina. |
"Perdonatemi",dissi loro,"ma mi incuriosisce la prima parola del titolo del libro:la giostra cioè un torneo..magari c'è un combattimento nelle vicinanze...cosa ne dite?" e rivolgendomi ad Hastatus dissi "Cavaliere potete forse esserci d'aiuto?d'altronde avete combattuto con il cavaliere Rosso...e il cavaliere Bianco non credo che sia poi cosi lontano"...
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Tremavo.
Sentii Ermaus soffermarsi fuori della porta e dire qualcosa, non so cosa. Poi una donna - la stessa che era là al mio risveglio - entrò nella stanza in silenzio e, altrettanto in silenzio, si posizionò di fianco al mio letto, come in attesa di ordini. Non le badai. Immobile, gli occhi fissi sul soffitto sopra di me, la coperta stretta tra le mani a pugno, mi sembrava che se solo avessi mosso un unico muscolo tutto il mondo sarebbe crollato… La furia di Ermaus, la sua sofferenza mi graffiavano il cuore e non riuscivo a pensare ad altro. Lui credeva che lo avessi lasciato… questo aveva detto! Ma come? Come poteva pensare questo? Io che lo avevo atteso al lago per giorni e giorni quasi morendo d’inedia, pregando ogni singolo momento di vederlo tornare… Dunque era questo che Cembelus gli aveva fatto credere per portarlo via, gli aveva detto che ero partita? I polsi mi facevano male, là dove lui li aveva stretti… Mi voltai e scrutai l’ancella: “Come vi chiamate?” chiesi. La donna alzò la testa di scatto, sembrava stupita. Spostai le coperte e cercai di alzarmi di nuovo, sforzandomi di non fare caso a quanto forte mi tremavano le gambe. “Adesso voi risponderete ad alcune delle mie domande su questo posto e sul vostro padrone Cembelus!” esclamai. |
Erano tutti nella cappella.
Hastatus, Llamrei, Raimbow e Cavaliere25. Scrutavano quel libro e si interrogavano sul suo contenuto. Ad un tratto nella cappella scese un irreale silenzio. Il seggio del Cavaliere Rosso era ormai vuoto ed il vecchio Alcibiades prese la parola: "Due cavalieri respinti e il Doloroso Amore è ancora là..." "Ma se costoro" intervenne un altro dei presenti indicando Hastatus e chi era con lui "sono riusciti a respingere il Cavaliere Verde e quello Rosso, vuol dire che vi è del buono in loro!" "Forse hanno il favore di Amore!" Rispose un altro. Nella navata allora si alzò un disordinato vocio. "Buoni, amici miei!" Disse ad alta voce Alcibiades. "Sono daccordo con voi... costoro hanno il favore di Amore. E quindi è nostro compito aiutarli..." Stette in silenzio per qualche istante, poi cominciò a raccontare: "Quando fu eretto il Castello del Doloroso Amore, noi tutti comprendemmo che qualcosa di innaturale stava sorgendo... quel castello e la sua follia resero sterile l'animo di chi vi abitava e tutto ciò che circondeva quel luogo. Cosi che anche questa selva assunse l'aspetto che possiamo vedere noi tutti..." Guardò i presenti e continuò: "Ma Amore si adirò per questa situazione ed inviò tre dei suoi migliori cavalieri. Ma gli stolti abitatori del castello confusero i loro nomi, perchè in balia del loro folle proposito, rendendoli praticamente invincibili. Voi avete risposto all'invito del Doloroso Amore e siete quindi colpevoli agli occhi di Amore. E l'ultimo dei tre cavalieri vi sta già cercando. Ma forse Amore ha scorto la luce nei vostri cuori... respingete quindi il suo terzo cavaliere ed occupatevi voi del Doloroso Amore..." Nel frattempo, Talia si trovava nella stanza con l'ancella. Alle parole della ragazza, l'ancella abbassò il capo. "Cosa volete sapere da me, mia signora?" Chiese intimorita e fissando di tanto in tanto il volto di Talia. Intanto, Perry era con la donna della capanna e con sua figlia. "Volete incontrare il signore di queste terre?" Chiese la donna. "Ma egli non è mai qui. Sappiamo solo che vive in un immenso castello che nessuno ha mai visto. Un castello che si trova al di là del mondo..." |
Elisabeth avanzava, tra dubbi e timori, in quella misteriosa selva.
Ad un tratto l'odore della pioggia, il rumore dei tuoni ed il bagliore dei lampi. Un senso di umidità ovunque diffuso nell'aria. C'era qualcosa che opprimeva lo spirito ed il cuore. Fino a quando giunse ad un piccolo tumulo, attraversato da un angusto sentiero tracciato tra il pietrisco ed il terreno. E salito questo tumulo, la donna si ritrovò sulla riva di un vasto lago. Qui vi era un barcaiolo appisolato nella sua barca in attesa, sembrava, di qualcuno che gli chiedesse di attraversare il lago. Mentre in lontananza una forte tempesta sembrava ingoiare e vomitare, come un ricorso infinito, le alti nubi di quel tormentato cielo..." Intanto, in un'altra zona della selva, Guisgard era incredulo davanti a ciò che aveva visto. Magia? Stregoneria? Incantesimo? Cosa era accaduto davanti ai suoi occhi? Il suo primo istinto era quello di gridare e correre via. "Cosa sei, Polgara?" Si chiese guardando quel lupo che gli stava davanti. "Che segreto nascondi? Chi sei?" Si portò allora le mani sul volto e cominciò a barcollare. Fissò ancora quel lupo e scene passate gli attraversarono la mente... "Tu sei... cuore... il mio cuore..." "L'avrai detto a tutti... so che così chiami anche le tue amiche ed io tuoi amici..." "Sei il solito sciocco... non hai capito niente di me..." "Sei tu che non capisci... non vedi come ti guardo..." Alla fine, vinto dallo sconforto, Guisgard corse via. Il lupo rimase a fissarlo, mentre il cavaliere, come fosse preda di un incanto, correva rapido verso l'interno della selva. E di nuovo i ricordi lo raggiunsero... "Io sono troppo fredda, secondo te?" "Come ti viene in mente una cosa simile?" "Rispondi... ti prego... credi che le altre ragazze del paese siano più appassionate e romantiche di me?" "Io manco le guardo le altre ragazze..." "Bugiardo... so che non è così..." "Beh, si... forse di sfuggita le guardo... ma io ora sono con te... e non vorrei essere in nessun altro posto..." "E se un giorno mi abbandonassi? Se andassi via lasciandomi sola? Se vedessi in me una donna troppo chiusa ed indecifrabile? Se io non fossi colei che credi? Se io..." "Zitta, ti prego... io ti conosco da sempre... ehi, sono io! Guisgard! Come potrei abbandonarti?" In quel momento, il cavaliere arrestò finalmente la sua folle corsa e scivolò a terra. Restò così per alcuni istanti, poi si voltò indietro e vide il lupo, immobile a fissarlo. |
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