Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 09-08-2010 02.23.58

"Perchè mi fate questa domanda?" Chiese Guisgard. "L'avete sentito, no? Mi ha sfidato apertamente... ed io le raccolgo sempre le sfide."
Restò un momento in silenzio ad osservare l'arrivo del crepuscolo.
"Fosse dipeso da me..." aggiunse senza voltarsi verso di lei "... l'avrei ucciso quella sera stessa!"
Si voltò e concluse:
"Del resto, lo dicono tutti... sono solo un volgare assassino! Perchè meravigliarsi quindi!"

Talia 09-08-2010 02.32.32

Gli lanciai un'occhiataccia...
"Già!" risposi "E di me dicono che sposerò il duca di Borgogna tra poche settimane! Cosa significa?"
Sospirai poi soggiunsi: "Non mi sono mai interessata molto di sfide e tenzoni, mi è sempre sembrato un modo un po' sciocco per morire! Voi non siete uno sciocco... spero non mi vogliate smentire, almeno!"

Guisgard 09-08-2010 02.38.29

"Prima, senza volerlo..." disse Guisgard "... ho udito ciò che dicevate a frate Pipinus... parlavate di un uomo caro che avete perso... era il vostro amato?"
La fissò per un momento e poi aggiunse:
"Perdonatemi, non ho il diritto di chiedervi queste cose... vi prego, fate finta che non abbia detto niente..."
E continuò a camminare col volto scuro.

Talia 09-08-2010 02.50.33

Lo osservai per un momento...
"Sono molte le cose di cui non avreste avuto il diritto, eppure raramente vi siete scusato..." sospirai e, dopo un istante, proseguii "Beh, dipende dai punti di vista... Raphael è stato davvero una delle poche persone che io abbia mai amato e che mi abbia ricambiata con un sentimento vero! E' stato lui ad insegnarmi a sognare e a credere in quei sogni, è stato lui che mi ha insegnato a 'pensare' e a oppormi a ciò che non trovavo giusto... E' stato lui ad insegnarmi molte cose e, in parte, a fare di me quella che sono adesso..." feci una breve pausa, durante la quale tutto un universo di ricordi mi assalì, li misi da parte a malincuore e conclusi "Ma non è quello che pensate! Raphael era mio fratello! Mio fratello maggiore!"

Guisgard 09-08-2010 03.00.35

Sospirò forte fissando il firmamento che stava cominciando a risplendere nel cielo della sera.
"Perdonatemi, se vi ho fatto rivivere ricordi trisi!." Disse. "Si, avete ragione... mi sono appropriato di diritti che non mi spettavano e non mi sono mai scusato per questo... immagino di non essere stato un buon compagno di viaggio... non di quelli a cui siete abituata voi, intendo..."
Sembrò masticare amaro ed aggiunse:
"Forse l'altra sera alla festa fui dannatamente inopportuno! Forse ho rovinato qualcosa di bello! E sicuramente non ne avevo il diritto! Mi spiace, del resto non sono cresciuto in una corte. Sono solo un rozzo soldato di ventura che non è riuscito nemmeno a conservare il suo posto presso il vescovo!"
Scosse la testa e sorrise in modo beffardo.
"Magari" concluse "Iwan avrà la sorte dalla sua stasera! Chissà che non mi dia quella lezione che sogna da anni! Del resto l'amore sembra averlo baciato l'altra sera... magari anche la fortuna gli strizzerà l'occhio!"

Talia 09-08-2010 03.19.57

“Oh, voi… voi pensate di aver capito tutto, vero?”
Lo dissi in tono vagamente irritato… e lo ero davvero, ero davvero irritata. Socchiusi gli occhi un momento: se c’era una cosa che detestavo e che non mi era mai riuscita, era ammettere di aver sbagliato!
“E va bene!” dissi in fretta “Suppongo che sia stata davvero una cosa stupida accettare quell’invito di Iwan l’altra sera, non avrei dovuto farlo dato che oltretutto lo trovavo anche abbastanza irritante con quelle arie da capo villaggio… Però… non lo so, non mi era mai stato permesso di essere sconsiderata, non avevo mai potuto cedere alla pur minima frivolezza e così… Non ho pensato che avrei messo in pericolo la nostra fuga così! Non l’ho pensato neanche per un istante! Ma avrei dovuto… mi dispiace!”
Gli lancia un’occhiata truce, poi soggiunsi: “Se lasciate che Iwan vi ferisca stasera, io… io vi giuro che vi finirò con le mie mani, va bene?”
Nervosamente, accelerai il passo… ecco, mi ero scusata. Al diavolo!

Guisgard 09-08-2010 03.41.16

Guisgard sentì un'incredibile rabbia crescere dentro di sè.
Raggiunse Talia e se la caricò sulle spalle.
"Che idiota che sono!" Disse. "Rischiare il collo per voi! Forse la mia più grande disgrazia è stata quella di incontrarvi! Sin da Camelot! Ero braccato, inseguito si, ma almeno i miei inseguitori erano i miei unici pensieri! Ora invece... che idiota che sono! Beh, lasciatevole dire, lady Talia di Carcassonne... preferisco finire alla gogna o alla forca, che pensare a voi! E voi di me non avete capito niente! Niente! Ed ora scusatemi, ma ho molta fretta!"
Accellerò il passo, sempre con lei sulle spalle, e raggiunse il borgo.
I due, in quella particolarissima situazione, attraversarono tutto il borgo, tre gli sguardi divertiti dei passanti.
Fino a giungere a casa.
"Guisgard, Talia!" Esclamò la zia nel vederli.
"Ecco, qui non farete danni!" Disse Guisgard gettando Talia sul letto.
"Ma cosa accade?" Chiese la zia.
"Nulla... dalle una tisana rilassante, così calmerà i suoi bollenti spiriti!" Rispose Guisgard.
"E tu dove vai?" Domandò la zia.
"Ho un appuntamento!" E presa la sua spada uscì sbattendo la porta.

Talia 09-08-2010 04.02.26

Ecco, mi odiava!
E la cosa che più mi innervosiva era il pensiero che -forse- potesse avere anche ragione, pensiero che mi causava una strana sensazione e che mi faceva sentire dannatamente in colpa...
Rimasi per un momento indecisa, cercando di non fare caso alle insistenti occhiate interrogative della zia, poi mi alzai e mi precipitai anche io verso la porta. Dovevo andare a quel convento, o sarei impazzita!

Guisgard 09-08-2010 04.05.28

Mion restò di sasso nel vedere Polgara uscire viva dal palazzo di Cimeric.
Saltò allora sul suo cavallo ed affiancò la ragazza e frate Adamoc.
"Per tutti i diavoli dell'Inferno, milady!" Esclamò Mion. "Vi avevo decisamente sottovalutata! Ma ora che sappiamo dove andare, dobbiamo avvertire i miei compagni di Borgogna. Potremmo usare il vostro falco, legando un biglietto ad una sua zampa, per far sapere a sir Stefan che lady Talia è in Cornovaglia. Cosa ne dite, milady?"

Guisgard 09-08-2010 04.34.05

La zia, vedendo Talia correre fuori, la chiamò a gran voce, ma senza sortire effetto.
Guisgard, intanto, era già giunto al convento.
C'erano tutti: Tisson ed ovviamente Iwan, accompagnato da due dei suoi compagni.
"Sei proprio deciso, allora?" Chiese Tisson a Guisgard.
"Ma stato così convinto."
"Allora!" Gridò con superbia Iwan. "Dobbiamo attendere ancora molto?"
Guisgard non rispose niente e passò la sua giubba a Tisson.
"Le regole?" Chiese Tisson.
"A me basta un colpo solo andato a segno..." disse Iwan "... quindi direi al primo sangue."
"Si, per me va bene..." rispose Guisgard "... al primo sangue..."
I due sfidanti allora si allontanarono e cominciarono a prepararsi.
"Fa attenzione, Guis!" Si raccomandò Tisson, visibilmente preoccupato.
"Sai chi è il cavaliere più forte mai nato?" Chiese Guisgard. "Lancillotto. E sai perchè non perdeva mai?"
"Non lo so." Rispose Tisson.
"Perchè non era attaccato alla vita." Disse Guisgard. "Per lui non contava più niente. Vivere o morire avevano ai suoi occhi lo stesso valore. Persa Ginevra, per lui la morte era solo una liberazione."
"Non mi piaci quando parli così..."
"Non piaccio a me stesso." Rispose Guisgard.
I due sfidanti allora presero posto l'uno di fronte all'altro.
"Ho atteso questo momento da anni..." disse Iwan con un ghigno.
"Approfittane..." rispose Guisgard "... perchè non ne avrai altri."
Ed un asciutto vento si alzò allora nello spiazzo, quasi proclamando l'inizio della fatale contesa.

Talia 09-08-2010 10.52.05

Sentii la zia che mi chiamava, ma non mi fermai...
Corsi fuori e poi corsi verso il borgo, vidi Guisgard sparire in una strada laterale e lo seguii da lontano; il convento era un po' fuori dal paese, la strada saliva costeggiando il bosco e giungeva ad un ampio spazio verdeggiante simile ad un'arena.
Mi fermai al limitare di quello spazio e mi appoggiai ad uno degli ultimi alberi, quasi mi accasciai contro il tronco, incapace di avvicinarmi ancora così come di fuggire via.
Vedevo varie figure al centro di quella sorta di teatro naturale, ma ne distinguevo soltanto due: le due al centro... non potevo sentivo quello che dicevano, il vento mi portava soltanto l'eco di parole che però non riuscivo a cogliere.
E rimasi lì, in attesa, con lo stomaco sottosopra e cercando disperatamente di non sentirmi un mostro.

cavaliere25 09-08-2010 13.18.31

sentendo il vecchio che si stava arrabbiando dissi perche vi scaldate tanto il mio fratello Maladesh vi a solo chiesto se lo conoscete perche non rispondete cosa ce da sapere che voi non volete dirci signore mentre aspettavo una risposta lo guardai dritto negli occhi per capire qualcosa.

elisabeth 09-08-2010 19.08.19

Avevo la netta sensazione di essere seguita.........presi tra le mani la coppa che mi venne offerta.......e avvicinandola alle labbra ne sentii l'odore......era dolciastro, e poco invitante......." Vi ringrazio Signora, ma non credo di essere inquieta......forse mi sento oppressa visto che mi trovo sempre qualcuno che gradisce farmi compagnia.....vero Cosimus ?......avevo voglia di prendere una boccata d'aria, non credo che passeggiare ...sia proibito......vi sarei grata ....se da questo momento in poi.....pensiate al vostro seguito...e mi lasciaste libera di andare dove mi pare.......avete molte persone compiacenti al vostro fianco..sono sicura che starete bene anche da solo........."............roteavo la coppa con la tisana......sino a che feci cadere il liquido sulla pietra....e una densa nube di fumo si levo' dal liquido versato..........." Vi ringrazio signora.....avrei dormito benissimo...ne sono certa....."......gettai la coppa a terra e feci per andare verso la porta..

Guisgard 09-08-2010 19.25.04

"Ma certo, milady..." disse la donna "... ognuno in questo castello è libero e voi non siete da meno..."
Cosimus la fissò, ma la donna gli sorrise.
Un servo allora aprì il portone grande ed Elisabeth fu libera di uscire nella foresta...

elisabeth 09-08-2010 19.31.18

Libera.......una parola molto strana....perche' la liberta' e' qualcosa che si ottiene a caro prezzo...e per me era stato tutto molto semplice......sentii chiudersi il portone alle mie spalle....e io prosegii immettendomi nella foresta....c'era qualcosa di strano...io ero vissuta anni in quel posto..perche' mi sembrava ostile ora..........i miei piedi si poggivano su un tappeto di foglie morte.....e scansavo le radici deglia lberi.....quando udii ancora quella voce.......allora allungai il passo ...aiutandomi col bastone.....si era levato il vento...........e la voce mi arrivava a tratti.,....quando in lontananza scorsi una luce...sembrava una lanterna.....chi poteva esserci....erano segnali...

Guisgard 09-08-2010 20.28.03

"Il ragazzo ha ragione!" Disse Maladesh. "Perchè vi scaldate tanto?"
"Lasciatemi in pace!" Gridò il vecchio.
"Perchè il nome di Guisgard vi ha fatto reagire in quel modo?"
"Al diavolo..."
Maladesh allora si avvicinò ed il vecchio tentò di colpirlo col suo bastone.
Ma Maladesh bloccò quel colpo e lo disarmò.
"Ora parlate..." intimò al vecchio.
"E perhè mai?" Chiese questi. "Ormai tutto è deciso contro di lui..."
"Non tutto. Parlate."
"Chi siete voi?"
"Un frate a cui interessa la sorte di Guisgard." Rispose Maladesh.
"La sua anima?" Chiese il vecchio.
"No, quella non è di mia competenza. Ora raccontatemi tutto..."
Ed attese il racconto del vecchio.

Guisgard 09-08-2010 20.42.35

Il crepuscolo era ormai giunto e gli ultimi momenti di luce invadevano quell'arena.
Dal convento si udì il rintocco di una campana, che sembrava dare il via alla contesa.
Un attimo dopo i due contendenti si lanciarono l'uno contro l'altro.
Subito le spade vibrarono forti e lo scintillio delle loro lame si avvertì chiarissimo.
"Alto, destro e fendente a mezzavita!" Disse Iwan menando il suo colpo.
"Dovrai fare di meglio, stolto, per impressionarmi." Rispose Guisgard deviando il suo colpo.
"Mezzo destra, mezzo sinistra e sciabolata bassa!"
"Buffone, mi vien già a noia questa farsa!" Esclamò Guisgard parando anche quest'altro colpo.
Iwan attaccò ancora e lacerò la camicia di Guisgard.
"Questo è andato vicino!" Pensò Tisson.
"E' me che devi infilzare, non la mia camicia!" Esclamò Guisgard sbeffeggiando Iwan.
"Tranquillo... i graffi non mi interessano..." disse Iwan "... il prossimo vedrai che ti arriverà al cuore... ma forse lì sei già stato colpito, vero?"
"Al diavolo, gaglioffo!" Ringhiò con disprezzo Guisgard, attaccandolo con vigore.
"Bene... preparati... il prossimo colpo sarà l'ultimo..." disse Iwan, dopo aver schivato quell'attacco.
"Sono pronto..." Rispose Guisgard fissandolo diritto negli occhi.
Tutto questo sotto lo sguardo di Talia a poco distante dall'arena.

Talia 10-08-2010 01.17.24

Seminascosta dal tronco del grande albero al quale mi ero aggrappata osservavo la scena. Non udivo le loro voci, ma solo in clangore delle spade che stridevano l’una contro l’altra… e ad ogni colpo trattenevo il respiro, socchiudevo gli occhi, nascondevo il viso contro l’albero… poi il momentaneo sollievo dovuto a quell’istante di stallo che sempre intercorre tra un attacco e una difesa… poi un nuovo scontro e nuovi momenti di paura.
Fui colta da una strana sensazione prima di quell’ultimo colpo, senza rendermene conto trattenni il respiro e lanciai un debole grido.

Guisgard 10-08-2010 01.32.31

I due avversari erano l'uno di fronte all'altro.
Si studiavano ed attendevano l'attimo giusto prima del fatale colpo, mentre un innaturale ed opprimente silenzio avvolse l'arena.
Ad un tratto qualcosa sembrò destare Guisgard.
Un qualcosa che lui solo sembrò udire.
Il cavaliere, senza rifletterci, con un gesto istintivo, si voltò dietro, in direzione dell'albero dove si trovava Talia.
E la vide.
Ma in quello stesso istante Iwan, approfittando della distrazione del suo avversario, tirò un poderoso fendente.
"Attento, Guis!" Gridò Tisson.
Il cavaliere ebbe solo il tempo di spostarsi leggermente verso destra, senza riuscire però ad evitare del tutto il colpo del suo avversario.
Un momento dopo Guisgard si accasciò a terra, stringendosi con forza il fianco ferito.
"Primo sangue!" Urlò uno dei presenti. "La contesa è di Iwan!"
"No, fermi, voglio finirlo quel lurido porco!" Urlò con rabbia Iwan.
E tentò di avventarsi sull'avversario, che nel frattempo raccolse la spada e nonostante la ferita si apprestò a rispondere al nuovo possibile attacco.
"No, fermati, Iwan!" Lo bloccarono i presenti. "Secondo le regole decise all'inizio, questa sfida è conclusa! E ne sei il vincitore!"
"Guis, come stai?" Chiese Tisson avvicinandosi all'amico ferito.

Guisgard 10-08-2010 02.08.36

Elisabeth vagava per la foresta.
Tentava di seguire quella voce che avvertiva quasi a stento.
Era incomprensibile e sembrava mischiare alle parole infantili risate.
Poi quella luce.
Tentò di raggiungerla e quando fu a pochi passi da quella, si accorse di una sagoma che reggeva la lanterna.
Era una donna.
Non sembrava essere molto vecchia, eppure profonde rughe solcavano il suo volto.
Mentre un'espressione dolorosa affliggeva il suo sguardo.
"Elisabeth..." cominciò a dire "... Elisabeth... non siete cambiata per niente... ma forse non vi ricorderete di me... anni fa, nelle lande del nord a Cewick... ricordate una ragazzina dai capelli rossi, la pella chiara e gli occhi blu come il mare di mezzogiorno... Calandrake era il suo nome... il nome di quella splendida fanciulla... non mi riconoscete, vero? Eppure io... sono tutto ciò che resta di quella bellissima fanciulla..."



Intanto nel castello, in una stanza semibuia, a stento illuminata da alcune deboli e stanche candele, la padrona di quel maniero rigirava i sassolini ed i cocci sulla tavola di duro legno inglese.
"Vedo... si, lo vedo..." cominciò a dire "... lo vedo chiaramente..."
"Cosa vedi?" Chiese ansioso Cosimus.
"Vedo il tuo uomo..."
"Guisgard..."
"Si..." disse la donna "... e vedo quella ragazza..."
"Dove?" Chiese con rabbia Cosimus.
"Non è limpido questo... vedo un borgo... vedo sangue..."
"Si deve essere rifugiato in qualche posto sicuro..." disse Cosimus "... ma dove?"
"Forse la donna che è con te può saperlo..."
"Elisabeth!" Esclamò Cosimus, mentre le candele bruciavano e si consumavano in quella tetra atmosfera.

Guisgard 10-08-2010 02.27.43

Intanto, presso le terre di Cimeric il Sassone, Polgara e Mion erano diretti verso la Cornovaglia.
Seguendo le indicazioni del suo compagno di viaggio, Polgara legò alla zampa del suo falco un bigliettino per Stefan di Borgogna.
Il testo del bigliettino diceva:

"Milord, abbiamo trovato le
tracce di Guisgard e lady Talia.
In questo momento si trovano a
Capomagnus, in Cornovaglia.
Ci ritroveremo quindi in quel luogo
per portare a compimento le nostre
rispettive missioni.
A me Guisgard, a voi lady Talia."

Polgara de Menestriére

E lasciatolo libero di volare, Rubens andò in cerca dei cavalieri di Borgogna.
"Affrettiamo il passo..." disse Mion "... la Cornovaglia è lontana e non arriveremo subito!"

Talia 10-08-2010 11.22.13

Successe tutto in un istante: lo vidi voltarsi proprio dalla mia parte, una distrazione insensata, inconcepibile in un momento simile, imperdonabile... una distrazione della quale Iwan approfittò immediatamente, alzando la spada e lanciandosi su di lui.
Gridai di nuovo, più forte, ma la voce mi morì in gola appena lo vidi accasciarsi a terra. Le ginocchia mi cedettero.
“No... no, ti prego...” pensavo “Ti prego, no, non ti nuovo, non di nuovo, ti prego...” ed era l'unico pensiero che il mio cervello riusciva a formulare.
Intanto, prima ancora che me ne fossi resa conto, le mie gambe erano scattate in avanti e stavo già correndo a perdifiato verso di loro.

elisabeth 10-08-2010 11.38.12

Ascoltavo quella voce....quella voce....non era cambiata, potevo ancora sentirla...quando mi chiamava perche' aveva trovato delle erbe strane......Le terra del nord......ero arrivata li' da poco, e lei vagava come me...senza meta.....c'eravamo trovate,eravamo sole e c'eravamo incontrate perche' la nostra vita fosse almeno meno crudele......Mio Dio non l' avrei mai riconosciuta......" Caldrake, tesoro...ma cosa ti e' accaduto?.....ti ho lasciata serena, eri andata a vivere al villaggio, pensavo tu fossi felice ..per questo ho accettato la tua decisione ad andare via.......non potevo immaginare che fossi tornata nella foresta e che tu fossi cosi' segnata......"...Mi avvicinai a lei, le accarezzai il volto e l'abbracciai...era cosi' esile...che allentai il mio abbraccio.....e fu in quel momento che sentii forte il pensiero di Cosimus.....era infuriato....e mi cercava......non doveva trovarmi, sarei arrivata a Guisgard ma senza di lui........." Caldrake.....ricordi cosa ti raccontai quando ci incontrammo ?.....sono ancora ricercata per Stregoneria......ma credo che il pericolo peggiore sia il Comandante delle guardie del Marchese di provenza.......ho bisogno del tuo aiuto.......e io aiutero' te a riportare il sorriso sul tuo volto......."

cavaliere25 10-08-2010 12.20.20

Guardai Maladesh e il vecchio e dissi calmatevi tutti e due poi guardando il vecchio aspettai una sua risposta mentre pensai a dove potesse essersi nascosto quel farabutto di Guisgard.

polgara 10-08-2010 17.17.03

Avvisato Stefan non ci restava che muoverci il più velocemente possibile, in effetti era vero la Cornovaglia era lontana e i paesi da attraversare non sempre erano così pacifici e tranquilli,
In più c'era la fortesta rossa, che con i suoi intrecci, le sue asperità ed i suoi folletti ci avrebbe di sicuro rallentato il passo.
Dopo la foresta però la strada per Campomagnus era breve.
"Guisgard non so se ti aspetti una donna come tuo cacciatore, ma tra poco avrai il piacere di conoscermi!" e spronai Diamante a correre più veloce.

Guisgard 10-08-2010 19.20.14

Calandrake, ritrovandosi davanti Elisabeth, si abbandonò ad un tenero e straziante pianto.
"Elisabeth..." cominciò a dire "... che gioia risentire la tua voce... la vita per me ormai non ha più gioie... vivo qui da anni ormai... fui portata via dal mio villaggio da quell'uomo... quel demonio... Cosimus... mi fece sua schiava e dovetti soddisfare ogni suo vizio ed ogni sua depravazione... a stargli vicino... sono diventata quella che vedi oggi... sfiorita, la mia giovinezza e la mia vita..."
Pianse ancor più forte e l'abbracciò.

Guisgard 10-08-2010 19.45.20

Nel frattempo, Maladesh ed i suoi erano alle prese con quel misterioso e visionario vecchio.
"Insomma, volete parlare!" Disse spazientito Maladesh.
"E' una gran brutta storia..." farfugliò il vecchio "... e vecchia come il mondo..."
"E noi abbiamo tutto il tempo per ascoltarla."
"Credete, buon frate?" Chiese il vecchio.
"Certo, cominciate..." rispose Maladesh.
"Ero un masresciallo di campo alla guardia vescovile..." cominciò a raccontare il vecchio "... quando giunse in città una fanciulla... era molto bella... Resia era il suo nome... sensuale, solare, piena di vitalità... ancora oggi sento l'eco della sua voce... però l'uomo spesso non è degno della bellezza che il Buon Dio gli dona da contemplare... suo padre stipulò un patto con il marchese di Provenza... ed il tutto fu suggellato dalle nozze tra lei ed il figlio del marchese. Ma la ragazza non voleva... il figlio del marchese era infatti violento e poteva contare sull'appoggio di un suo cavaliere..."
"Come si chiamava questo cavaliere?" Chiese Maladesh.
"Cosimus... un bastardo... indegno del nome di cavaliere..."
"Continuate..."
"In realtà la ragazza amava un altro..." continuò il vecchio "... il capitano della guardia Guisgard... allora il figlio del marchese e lui cominciarono ad essere rivali... una notte la ragazza disse di essere stata stuprata... Guisgard fuori di sè raggiunse il figlio del marchese... il giorno dopo questi fu ritrovato morto... Guisgard fu accusato di omicidio. Venne espulso dalla guardia e condannato. Ed io che ero suo amico... ho mollato tutto per vivere in questo luogo... in attesa della morte..."
"Cosa fu della ragazza?"
"Si uccise poco dopo..." rispose il vecchio.
Maladesh guardò i suoi.
"Non è un assassino Guisgard..." disse il vecchio guardando i falsi frati.
"Vi è solo un Sommo Giudice..." rispose Maladesh "... solo Lui è infallibile..."
"Voi non siete come gli altri frati..."
"Nessuno in fondo è degno dell'abito che indossa..."
"Chi siete in realtà?"
"Nessuno. Non siamo nessuno. Addio, vecchio."
E detto questo, Maladesh diede ordine ai suoi di ripartire per la Cornovaglia.

elisabeth 10-08-2010 19.47.38

Ascoltai il racconto di Calandraketenendola stretta tra le braccia, e sentivo la rabbia salirmi dalle viscere..........Sciolsi la ragazza dal mio abbraccio e guardandola in volto le asciugai le lacrime...." Mi spiace....non sai quanto mi dispiace non aver avvertito il tuo dolore.......paghera' quanto ti ha fatto....ti giuro che paghera'........ha molti crimini che insanguinano le sue mani......ma adesso ho un motivo in piu' perche' io stessa metta fine alla sua miserabile vita........"........La riaccompagnai alla casa tra gli alberi......la rincuorai ed uscii fuori.......andai al fiume...non era molto lontano dalla casa....ma abbastanza in disparte per poter essere un luogo tranquillo.........incominciai a fissare l'acua che scorreva fresca.....alzai il mio bastone al cielo ed invocai il vento........l'acqua incomincio' ad incresparsi.......e li' vidi Cosimus........voleva raggiungermi ..era furioso....ma un'altro volto apparve...era Guisgard.....era ferito.......e no mio caro e mica puoi morire cosi'.......mi immersi....e accarezzai quel volto........e incominciai a chiamare il popolo del bosco.......piccole luci..mi vennero accanto e dallew mie mani una luce si diffuse.........." Devi vivere......perche' cosi' e' stato deciso......che la luce sia la tua forza e la tua vitalita'......"........il vento cesso'..........e tutto torno'nell'ordine delle cose............Ora so dove sei.......

Guisgard 10-08-2010 19.50.17

Polgara, Mion e frate Adamoc galoppavano rapidi attraverso la foresta.
Quando ad un certo punto il sentiero si fece più stretto.
Ed alla fine di questo i 3 si ritrovarono ad un bivio.
"La strada di destra o quella di sinistra?" Chiese Mion a Polgara e ad Adamoc.
Ma proprio in quel momento si sentì il rumore di un carro.
Era guidato da un nano, truce nello sguardo e villano nel fisico.
"Potremmo chiedere a quel nano se conosce quale fra questi 2 passaggi conduce verso la Cornovaglia." Disse Mion ai due suoi compagni.

Guisgard 10-08-2010 19.56.32

"Eccovi, milady!" Disse Cosimus alle spalle di Elisabeth. "Eravamo in pena. Voi siete importante per noi." E rise con disprezzo.
"Eccovi il vostro cavallo..." aggiunse mentre uno dei suoi avvicinava il cavallo ad Elisabeth. "So che questa passeggiata notturna vi ha rivelato molte cose... avanti, milady... conduceteci da Guisgard!"

elisabeth 10-08-2010 20.08.02

Era come avere l'inferno alle calcagne.......uscii dall'acqua.....mi rimisi il mantello..........." Davvero siete cosi' certo che io sia venuta a conoscenza di importanti rivelazioni ?...mi sopravvalutate Cosimus......non sono cosi' brava come credete........se lo fossi ..vi starei lontana...comunque sia......io non voglio piu' andare in cerca di questo Guisgard...la cosa non mi riguarda piu'........vi auguro buon viaggio Cosimus......anzi buona fortuna....."........I miei occhi..incrociarono lo sguardo della Signora del castello..........perche' era venuta anche lei..........Una torbida visione ofusco' la mia mente....e sentii provenire da lei uno strano odore.......

Guisgard 10-08-2010 20.15.50

Intanto, fuori le mura del convento dei benedettini, il duello sembrava ormai concluso.
"Guis, rispondimi, in nome del Cielo!"
"Alzati, cane!" Gridò Iwan. "Alzati che ti finisco!"
"Sono qui..." rispose Guisgard "... fatti sotto... mi basta anche una sola mano per te..."
"Andiamo via, Iwan!" Lo esortò uno dei suoi. "I monaci ci hanno visti! Andiamo via, ormai hai vinto!"
"Un giorno finirò ciò che ho cominciato oggi!" Minacciò Iwan, per poi scappare con i suoi.
E quando furono lontani, Guisgard chinò il capo.
"Tis... Tisson..." tentò di dire.
"E' grave?" Chiese il compagno. "Ti porto a casa!"
"Aiuta... mi... argh..."
"Guisgard!"
"Aiutami... Tisson... ad alzarmi..."
Ma in quel momento si voltò e vide una figura correre verso di loro.
Era Talia.
Un sorriso sembrò allora nascere sul suo viso e tentò di rialzarsi da solo, ma senza riuscirci finendo per appoggiarsi a Tisson.
"Ti porto a casa, resisti!" Disse questi.
Ma in quel momento gli occhi di Guisgard si fecero rossi e la sua pelle pallidissima.
Un attimo dopo perse conoscenza.

polgara 10-08-2010 20.50.02

"Un nano!Bleah mai piaciuta come razza!" I nani che avevo incontrato erano sempre stati infingardi e malevoli.
Guardai il bivio, guardai Adamoc, niente nessun indizio e nessun aiuto. Adamoc era proprio un uomo di un altro mondo, ma anche il compagno preferito dato che non parlava mai se non quando un oracolo a suo piacimento prendeva forma e parola in lui.
"e va bene, ma solo perchè non abbiamo tempo da perdere" e spronai Diamante verso la losca figura: "Salute a voi nano, sapete dirci da che parte è la strada corretta per la Cornovaglia? Badate bene che non abbiamo tempo da perdere e badate soprattutto di non mentirci perchè non solo quel sacerdote vi smaschererebbe in men che non si dica, ma avete davanti ai vostri occhi degli ottimi spadaccini..quindi parlate il vero!"

Talia 11-08-2010 01.02.04

Non so cosa mi dette la forza di non accasciarmi a terra… li raggiunsi appena in tempo per vedere Guisgard perder conoscenza e una paura nera mi invase all’istante. Iwan e i suoi compagni erano fuggiti ma non mi importava di loro in quel momento, in quel momento non mi importava di niente e non riuscivo a guardare altro che quella camicia lacerata e piena di sangue… per un attimo mi bloccai, impietrita alla vista, mentre mille ricordi simili si affacciavano alla mia mente… ma furono, forse, proprio quei ricordi a riscuotermi immediatamente.
Mi avvicinai, allora, e meccanicamente mi piegai per raccogliere la sua spada abbandonata a terra. Quando mi rialzai ero determinata.
“Andiamo a casa!” dissi all’uomo che era rimasto con lui “Andiamo in fretta, deve essere curato subito!”
Quell’uomo, che stava disperatamente tentando di sorreggerlo, era l’unico che gli era rimasto vicino e inconsciamente provai un vivo moto di gratitudine per lui.

Guisgard 11-08-2010 01.46.48

Cosimus fissò con attenzione Elisabeth.
"Quindi rompeta la promessa fatta a lady Hyei?" Chiese con tono fermo.
La padrona del castello, davanti a quella scena, si lasciò andare ad una stomachevole risata.
"La nostra dama" cominciò a dire indicando Elisabeth "non ha forse ben compreso quanto sia importante questa missione, mio signore!"
"Allora le spiegheremo davvero come stanno le cose!" Rispose Cosimus. "Portate qui la donna." Ordinò poi ai suoi.
Un momento dopo dal buio della foresta avanzò uno dei suoi cavalieri che stringeva a sè Calandrake, puntandole la spada al collo.
"Milady..." disse Cosimus ad Elisabeth "... siete liberissima di andare, ma non prima di averci rivelato dove si trova Guisgard! Ditemelo e risparmierò questa vecchia miserabile! Altrimenti la farò sgozzare senza pietà! E badate di non mentirci, altrimenti Caitley se ne accorgerà!" Concluse indicando la padrona del castello.

Guisgard 11-08-2010 01.52.30

La strada dai grandi ciottoli di pietra era appena inumidita dalla nebbia della sera.
La Luna diffondeva un pallido chiarore sul suo cammino ed un silenzio assoluto lo circondava, rotto solo dal rumore dei suoi passi.
Ad un tratto un'ombra lo incrociò.
"Scusate, vorrei sapere..." cominciò a dire Guisgard.
"Perdonate, ma sono in ritardo..." lo interruppe l'ombra "... la messa è appena finita e se non mi affretto stanotte resterò chiuso fuori."
Guisgard fissò incuriosito quella figura mentre scompariva lungo la strada.
Riprese allora il suo cammino, fino a quando giunse davanti ad un grande bancone, sul quale vi erano tantissimi oggetti di diverso genere.
"Volete acquistare qualcosa?" Chiese il mercante.
"Non credo di avere soldi con me." Rispose Guisgard.
"In città è giunto un vecchio ebreo..." aggiunse il mercante "... potreste farvi prestare il denaro da lui."
"Sono cristiano e la Chiesa vieta di ricorrere agli usurai."
"Si, vi comprendo... del resto il denaro degli infedeli conduce sempre alla rovina."
E salutato il mercante, Guisgard continuò per la sua strada.
Ma poco dopo un'altra figura gli apparve lungo il cammino.
Era un ragazzo dal curioso abbiglio.
"Sei solo, cavaliere?" Chiese con la sua sgradevole voce.
"Si, sono solo."
"Tanto lo sai già, vero?"
"Cosa?" Chiese Guisgard.
"Talia è andata via con Iwan."
"Non è vero!"
"Si, sono tornati a Carcassonne dal visconte, il padre di lei." Ribattè il ragazzo con un ghigno beffardo. "Il visconte pur di riavere sua figlia con sè ha acconsentito alle loro nozze."
Il cavaliere allora sentì una profonda angoscia e fissò quel ragazzo, che ridendo si allontanava.
"Il vescovo è giunto!" Gridò da lontano un uomo. "Scappate, cavaliere!" Urlò poi a Guisgard.
Allora dai tetti delle case cominciarono a cadere decine di frecce.
"I soldati del vescovo!" Gridò sempre quella voce. "Riparatevi dagli arcieri!"
Ma mentre cercava riparo in un vicolo buio, una freccia colpì Guisgard al fianco.

Il dolore intenso al fianco lo svegliò.
Era lacerante.
Si guardò intorno e riconobbe il familiare ambiente che lo circondava.
Era nella sua stanza, a casa degli zii.

Guisgard 11-08-2010 02.08.53

Nel frattempo, Polgara ed i suoi erano giunti ad un bivio.
Il nano, al quale la ragazza aveva chiesto consiglio su quale strade prendere, apparve pensieroso.
"Mmm... vediamo... vedo qui 2 strade... ed a voi ne occorre una soltanto... ma quale?"
E dopo qualche istante passato a riflettere aggiunse:
"Vediamo... quella dell'arroganza l'avete già attraversata e vedo che nessun suo tratto vi è ignoto... quanto a quella della superbia non sarò io ad indicarvela, visto che ne sembrate assidui frequentatori..."

Talia 11-08-2010 02.14.19

Finalmente ero riuscita a convincere la zia ad andare un po’ a dormire… era stata sveglia per tutta la notte e per tutto il giorno successivo, dopotutto, continuando meccanicamente a controllare le bende che con cura io avevo annodato intorno al fianco di suo nipote.
Certo, anche io avevo dormito poco nelle ultime ventiquattro ore, ma non era questo il punto!
Entrai silenziosamente nella stanza, con la bacinella di acqua fredda tra le mani, ma ciò che vidi mi bloccò sulla porta…
“Guisgard!” esclamai sorpresa “Siete sveglio!”
In fretta scattai in avanti, posai la bacinella sul tavolo e vi immersi una benda nuova.
“Muovetevi adagio, siete ancora debole!” dissi, strizzando la benda e posandogliela piano sulla fronte “Come vi sentite?”

Guisgard 11-08-2010 02.17.04

"Ahi..." si lamentò Guisgard "... il fianco mi tira se mi muovo di scatto..."
La fissò e le chiese:
"Come sono giunto qui? E... chi mi curato la ferita...?"

Talia 11-08-2010 02.26.44

"Già..." risposi "Direi che è il minimo che si possa pretendere dato il colpo che vi siete preso!"
Poi sorrisi e proseguii: "Il vosro amico Tisson vi ha riportato qui... è una brava persona, Tisson: ho dovuto discuterci per riuscire a convincerlo ad andare a riposare un po', non voleva lasciarvi solo. Quanto alla ferita l'ho curata io..." esitai "Spiacente, ma non siamo riusciti a trovare di meglio!"


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