Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-01-2014 00.51.15

Tyssen e Gyen guardarono stupiti Altea.
“Ma, signora...” disse confuso il nano “... perchè separarci qui? Non sarà meglio raggiungere Tylesia e poi decidere il da farsi? Queste terre sono selvagge e sconosciute per essere attraversate da soli.”
“E' vero.” Intervenne Tyssen. “Correrete un grosso pericolo a viaggiare da sola in questa foresta. Siete senza dubbio una valente spadaccina, ma da sola è troppo rischioso anche per voi. Procediamo insieme fino a Tylesia come ha detto Gyen. Da lì, essendo zone più tranquille, decideremo come fare per il prosieguo.”
“Concordo con i vostri compagni, signora.” Annuendo Pich. “Per una donna sola queste terre sono troppo pericolose. Vi prego di desistere dal vostro proposito.”
“Io ho promesso di proteggervi e di servirvi, lady Altea.” Avvicinandosi a lei Tyssen. “Fatemi la grazia di rinunciare alla vostra idea di separarci qui.”

Guisgard 28-01-2014 01.00.38

Di fronte a ciò che era accaduto, Riccardo ripose la spada nel fodero e restò a fissare Parsifal, come a voler studiare l'indole e le intenzioni di quel misterioso cavaliere.
“Nessun legame con damigella Eilonwy...” disse “... mi ha solo curato la ferita causatami da un duello... abbiamo viaggiato insieme fino a qui, poi ci hanno assalito quei briganti. Il resto lo conoscete già. Ma ditemi, avete citato Afavalone... conosco quella città... ma perchè siete diretto là? Siete forse un avventuriero? O solo un cavaliere in cerca di imprese?” Scosse poi il capo. “Io non ho un destriero da montare. Vorrei venire con voi ad Afravalone, ma sono appiedato...”
“Parsifal...” avvicinandosi Alanius al suo compagno di viaggio, attento però che Riccardo non udisse la sua voce “... dobbiamo giungere quanto prima ad Afravalone. E ti rammento che quei mercenari a cui hai promesso i servigi saranno già arrivati ormai in quella città.”

Guisgard 28-01-2014 01.08.35

“Oh...” disse meravigliato il nonno di Juama a Tara “... davvero siete giunta qui solo per quel nostro fiore?” Sorrise. “Beh, questo mi rende pieno di gioia nel saperlo... oggi la gente non è più attenta ai fiori... forse neanche li ama più... servono per fare tappezzeria nelle corti e nelle sale nobiliari... qualcuno si illude di poterne serbare la bellezza chiudendoli rinsecchiti fra le pagine di qualche libro, ma non è così...” annuì “... si, vidi quel fiore in gioventù... ne restai colpito, ma ho sempre fallito ogni volta nel vano tentativo di vederlo sbocciare nel mio giardino... fino a quando, attraversando un giorno un piccolo borgo di minatori, qualcuno mi narrò di un Fiore magico, capace di esaudire ogni desiderio e dunque rendere felice chiunque lo possedesse... chiesi a quei minatori dove si trovasse tale meraviglia e loro mi indirizzarono sulla cima di un monte... infatti quel Fiore era sorto fra le rocce... così, animato dal mio desiderio di vederlo, scalai la montagna e raggiunsi la vetta... qui però non vidi quel Fiore... ma trovai un uomo che per sua generosità decise di descrivermelo... e allora accadde qualcosa di strano... dopo il racconto di quell'uomo io dimenticai le fattezze del fiore visto in gioventù e che tanto mi aveva ossessionato... rammentavo infatti solo quello descrittomi dall'uomo... e così nella mia mente il fiore visto in giovinezza divenne tutt'uno con il Fiore narratomi su quella montagna... tornato poi a casa tentai ancora una volta di coltivarlo nel mio giardino, stavolta con l'immagine in testa del Fiore descrittomi da quell'uomo sulla montagna... e pochi giorni fa, finalmente, sbocciò nel nostro verziere...”

Guisgard 28-01-2014 01.12.48

Giunti finalmente ad Afravalone, Eilonwy, Aladiah e Coco videro, poco oltre le mura settentrionali della città, quello che sembrava essere un lago.
In realtà più che un lago era invece un grosso stagno, nato dall'affluire in una verdeggiante piana di tre canali che alimentavano, verso Occidente, un luogo acquitrinoso e paludoso chiamato Lagno.
E sulle sponde di quello stagno i tre trovarono un grosso palazzo fatto di mattoni policromi che sembrano rubare i riflessi del cielo.
Così, a seconda dell'ora del giorno, quel palazzo assumeva un colore particolare.
Esso era il palazzo di lady Galatea.
E giunti davanti al suo ingresso, preceduto da un vivace giardino protetto da un portico di marmo bianco, Aladiah bussò.
Poco dopo il portone si aprì ed un nano apparve sulla soglia.
“Salute a voi, viaggiatori...” disse ai tre “... cosa vi spinge in questo asilo?”

Guisgard 28-01-2014 01.21.36

Claren cominciò a mescolare in un piccolo sacchetto le pietre con incise sopra le Rune.
Ma Karen, senza dire nulla, si avvicinò a Clio, portando le sue mani prima sulle spalle e poi lungo le braccia della ragazza.
E la strinse in modo improvviso a sé, facendo sentire la schiena di lei contro il suo petto.
“Perdonatemi, Clio...” disse piano “... sono stato uno sciocco... ho detto tante cose e tutte rivolte a me stesso, quasi senza badare a ciò che pensavate voi... ed ora invece mi accorgo che i vostri occhi mi appaiono un po' meno luminosi...” lei sentì le mani di lui stringere ancor più le sue braccia “... vi siete sentita giudicata... ma non volevo, davvero... è vero, sogno un mondo senza guerre, né contese... ed anche senza gerarchie...” sorrise in maniera quasi impercettibile “... se mi sentissero i senatori, ma anche i nobili del regno, beh, mi prenderebbero per un folle... ma è così... è questo il mondo che immagino... e prima... vedendovi con questo abito, senza più la vostra uniforme, ho visto tutti i miei sogni realizzati... vi confesso che temo, talvolta, che le battaglie e la disciplina possano respingere in voi i sentimenti che le donne provano... si, lo confesso, infondo sono stato geloso... geloso che possiate desiderare ed amare la vostra vita più di qualsiasi altra cosa... per questo ho cercato di vedervi e di farvi sentire come voglio io oggi... ma sono stato uno sciocco... e forse, se voi foste diversa, io non sarei qui oggi... ho incontrato molte dame... eleganti, sfarzose, belle... ma tutte mi apparivano vuote... voi invece...” sospirò “... forse ho detto anche troppo... magari vi sto sembrando un povero idiota... un idealista... ma è ciò che penso e sento... e voglio solo dirvi una cosa... non desidero essere in alcun posto in questo momento che non sia questo piccolo orticello sotto la pioggia... e non vorrei, vi giuro, avere al fianco nessuna elegante e bellissima donna di corte... nessuna che non siate voi, Clio...”
“Le Runa hanno parlato...” all'improvviso Claren, osservando le pietre sparse davanti a lei.
“Benissimo.” Voltandosi verso la donna Karen. “ E cosa hanno rivelato?”
“Quando Amore dal purpureo mar crepuscolare sorgerà” fece Claren fissando Clio “due teneri amanti per sempre benedirà...” poi guardò le altre Rune che aveva estratto.
E per un attimo qualcosa la turbò.
Alzò allora lo sguardo su Karen ed i suoi occhi tradivano una forte inquietudine.
“Allora?” Fissandola il principe. “Cos'altro hanno rivelato le Rune?”
La vecchia finalmente scosse il capo e tornò a guardare le pietre.
Non disse nulla e frettolosamente le rimise nel sacchetto.
“Dunque?” Domandò Karen.
“Nulla, mio signore...” mormorò Claren “... sono vecchie tradizioni di un mondo lontano... meglio non dar ad esse molto peso...”
“Come sarebbe a dire?” Stupito il principe. “Fino a poco fa dicevi che racchiudono una profonda verità!”
“Sono vecchia e stanca” replicò lei “e capita sovente ormai di non riuscire più a leggere le loro parole... mio signore, tornate al vostro palazzo e dimenticate questo sciocco momento... ora perdonatemi, devo andare...” si alzò e nell'allontanarsi si voltò ancora a fissarlo “... che Dio abbia pietà di voi e di noi tutti...” ed andò via, svanendo sotto la pioggia.

Guisgard 28-01-2014 01.23.23

Gufo Scarlatto fece convocare l'intera compagnia mercenaria dai suoi due luogotenenti, Boyke e Koim.
E quando tutti si presentarono nella mensa della caserma che era stata assegnato loro come quartier generale, il comandante dei mercenari si presentò ai suoi uomini.
“Questa sera stessa” disse Gufo “incontrerò una delegazione del Senato e sapremo con precisione quale sarà il nostro compito in questo reame.”
“Non eravamo arrivati qui per stanare un gruppo di ribelli separatisti, capo?” Chiese uno dei mercenari.
“Così ci era stato detto dal messo inviatoci dai senatori.” Rispose Gufo. “Tuttavia la cosa non deve essere poi così semplice. Afravalone è famosa per la sua tradizione militare e in questo reame vi sono due milizie effettive. Una devota al vescovo e l'altra fedele al re. Inoltre i ducati, le contee, le baronie e i principati hanno eserciti ben forniti di uomini ed armi. Dunque, se un paese che può vantare questa capacità bellica decide di chiamare dei mercenari, ciò può voler dire che la minaccia avvertita deve essere molto più seria di quanto sembri.”
“E se in realtà volessero solo armate da mandare al sacrificio per tutelare le proprie?” Domandò un altro di quei soldati.
“Le cavie” fece Gufo “non si pagano certo così profumatamente per poi essere gettate al macello.” Rise. “E comunque credo che il Senato ben conosca la fama che ci precede in ogni luogo. Io invece penso che la minaccia avvertita in queste terre deve preoccupare non poco il Senato ed il popolo Afravalonese. Pare infatti che il re abbia lasciato il regno. Ecco perchè voglio sapervi decisi e coscienti della pericolosità di questa missione. Questo è tutto. Saprò dirvi di più dopo aver incontrato i senatori. Per ora siete tutti in libera uscita. Rammentate che domani mattina ci sarà il contrappello e vi voglio tutti presenti.”
Gufo così sciolse quella riunione.
Ma solo quando la mensa si svuotò, il mercenario si accorse di qualcuno che se ne stava steso su una panca.
“A te non interessa essere in libera uscita?” Avvicinandosi Gufo a quello.
“Non sapevo” disse Guisgard senza neanche aprire gli occhi “che anche gli schiavi potessero godere della libera uscita.”
“A me interessa solo che tu obbedisca ai miei ordini.” Replicò Gufo. “Per il resto puoi fare ciò che fanno tutti gli altri quando non ci troviamo impegnati a combattere.”
“Non temi una mia fuga?” Aprendo finalmente gli occhi Guisgard.
“Si vede” sorridendo il mercenario “che non conosci la fama intorno al mio nome. Sai come viene punito qualcuno che decide di lasciare la mia compagnia senza aver prima saldato il debito che lo lega a me?”
“No...” sbottò Guisgard “... ora però hai sollecitato la mia curiosità... dimmelo, o non ci dormirò stanotte...”
“Ebbene” mormorò Gufo “lo faccio legare nudo sul dorso di un cavallo non domato, per poi lasciarlo libero di correre all'impazzata. E siccome al cavallo viene intrecciata la coda con rami secchi e paglia unti di pece, per poi dar ad essi fuoco, immaginerai che la cavalcata in breve si trasformerà in una lunga agonia.”
Guisgard continuò a guardarlo senza aggiungere nulla.
“Dunque, se vuoi divertirti stasera fai pure, amico mio.” Ridendo Gufo. “Ma attento a non spendere tutti i tuoi risparmi con le donne. Potrebbero servirti per cominciare a racimolare la cifra con la quale acquistare la tua libertà.” Scosse il capo. “Già, rammento... gli schiavi non hanno nulla. Meglio così allora. Non avrai tentazioni di nessun tipo.” E andò via canticchiando divertito.
Guisgard allora, sbollita un po' di rabbia, uscì anch'egli dalla mensa e cominciò a girare nella caserma.
Ormai vi erano solo i soldati che dovevano svolgere il loro turno di guardia.
Il cavaliere, così, passeggiò tra l'androne e i lunghi corridoi, fino a quando si ritrovò in una saletta laterale.
Qui vi erano diverse armi e corazze, insieme ad utensili e attrezzi vari per ogni esigenza bellica.
“Benvenuto, amico mio!” Salutandolo qualcuno. “Sei il primo cliente da quando siamo giunti in questa città! Vuol dire che ti farò un trattamento di favore!”
Era un uomo di corporatura grossa e il volto bonario.
“Io sono Mirk il Rosso” presentandosi a Guisgard “e mi occupo di tutto ciò che i mercenari della compagnia possono acquistare.” Rise. “Chiedimi qualunque cosa ed io ti servirò a dovere. Cosa ti occorre? Una spada particolare? Qui da me troverai tutto! Spada ad una o a doppia lama. Dritta o ricurva. Ad una o a due mani. Spadini, daghe, spadoni, scimitarre e persino ammazzadraghi!” Annuì. “E poi ancora archi, balestre, asce da guerra, alabarde, stelle del mattino e mazzeferrate! Lance, fionde, coltelli di tutti i tipi e martelli da guerra! Naturalmente non mi mancano elmi leggeri e pesanti, corazze, scudi e speroni! Allora, in cosa posso servirti?”
“Fammi capire...” fece Guisgard “... dobbiamo pagare le armi da portare in battaglia?”
“Certo!” Annuì Mirk. “E le spese ci sono anche per la loro manutenzione e riparazione.”
“Io non ho nulla in tasca.” Fissandolo Guisgard. “Come faranno a farmi scendere in campo?”
“Beh...” fece Mirk “... ti sarà dato una daga, o al massimo un'altra arma di tipo semplice e con quella dovrai farti valere in battaglia. Se sopravviverai, allora, ti sarà data la paga prevista dopo ciascuno scontro e con quella potrai poi acquistare qualche altra arma più efficace. In pratica durante la prima battaglia dovrai essere abile e prudente, amico mio. Oltre che fortunato s'intende.”
“Mi ci vorrà una vita per mettere da parte la somma richiesta da quel dannato Gufo...” a denti stretti Guisgard.
“Eh, amico mio...” scuotendo il capo Mirk “... mi sa che farai prima a trascorrere qui l'intero periodo richiesto per il tuo servigio.”
“Al diavolo!” Esclamò Guisgard.
“Ti ci abituerai, vedrai.”
“Non penso proprio!”
“Che fretta hai?” Domandò Mirk. “C'è forse qualcuno che ti aspetta? Magari la tua bella? Rasserenati. Se è davvero innamorata magari sarai come Ulisse e lei ti aspetterà a dispetto di tutti e tutto. Se invece non lo farà, beh, avrai scoperto che non era il tuo vero amore. Ammesso che tu ci creda al Vero Amore.”
“Devo riprendere il mio viaggio!” Rivelò Guisgard. “E non ho intenzione di rinunciarci!”
“La vita stessa è un lungo viaggio, amico mio.”
“La mia vita dipende da quel viaggio.” Replicò Guisgard.
“E dove eri diretto?” Chiese Mirk.
“In una terra fuori da questa regione.” Spiegò Guisgard. “Una terra bella come nessun'altra.”
“E come si chiama questa tua favolosa terra promessa?” Guardandolo Mirk.
“Sygma...” rispose Guisgard “... una terra dai tratti poetici e romanzeschi...” accennando un leggero sorriso il cavaliere “... una terra senza tempo e degna di cavalieri...”
“Perchè sei diretto là?”
“Perchè mi è stato promesso un feudo di quella terra...” raccontò Guisgard “... un feudo appartenuto alla mia stirpe secoli fa... un feudo su cui vantare degni diritti.”
“Amico mio, una volta qualcuno mi ha detto che se davvero desideriamo qualcosa con tutto noi stessi” disse Mirk “allora prima o poi riusciremo ad ottenerla... ed io ti auguro di poter raggiungere davvero quella terra e trovare il tuo feudo.” Aggiunse sorridendo.
“Amen...” segnandosi Guisgard.
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Eilonwy 28-01-2014 10.48.39

"Buon giorno! Sono la principessa Eilonwy del Regno del Cristallo di Azarath (Crystal Azarath Kingdom). Questi sono i miei protettori Aladiah, pupillo dell' Arcangelo Gabriele, e Coco, principessa delle fate. Possiamo entrare? Lady Galatea ci sta aspettando!" dissi al nano.
Non vedevo l' ora di incontrare Lady Galatea!
Lady Galatea era l' unica Strega Bianca che era stata accettata dalla città e dalla comunità di Afravalone. Per di piu' era stata non solo la mia madrina, ma anche quella del principe Karel. L' unica magia legale e riconosciuta dal Senato e dalla Famiglia Reale ad Afravalone era quella di Lady Galatea!
Se tu la vedevi potevi solo scorgere in lei una bella dama. A prima vista poteva sembrare una semplice nobildonna dai capelli biondo ramato e dagli occhi di gatto color nocciola....ma, in verità, era una delle piu' potenti e generose Streghe Bianche. Per non parlare del fatto che sarebbe rimasta per sempre una donna giovane, anche quando avrebbe avuto 300 anni.

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(LADY GALATEA)

Clio 28-01-2014 14.33.06

Mi mancò il fiato, le sue mani sulle mie spalle, sulle mie braccia, quella stretta inaspettata che mi avvolse.
Era così vicino, potevo sentire il suo profumo ricercato, il battito del suo cuore.
Quasi non mi accorsi del responso oracolare, le sue parole rimbombavano nella mia testa.
Possibile che cambiasse così velocemente? Davvero aveva detto di essere geloso, di cosa.. della mia vita?
Quando la donna se ne andò, lasciandomi un’inquietudine, mi voltai verso di lui, immergendomi nei suoi splendidi occhi verdi.
“Non dovete scusarvi, altezza.. non sapete quante volte ho dovuto sopportare questi discorsi..” esitai “..avevo solo sperato che voi… soltanto voi.. foste in grado di capire..” sorrisi “..è vero, amo la mia vita.. ma questo non significa che non possa provare sentimenti.. semmai è il contrario… sono gli uomini che non riescono a vedere la donna attraverso l’uniforme, io so bene chi sono… credevo che solo i vostri occhi ne fossero stati capaci..” scossi la testa “..ma se è questa la donna che vedete, con questo scomodissimo abito, allora mi sbagliavo..” sorrisi, avvicinandomi a lui di un passo “..ed è strano perché io trovo che, questa spada, per quanto bellissima.. davvero non vi si addica” mi avvicinai ancora e senza staccare gli occhi dai suoi gli slacciai la mia cintura, per poi cingerla, insieme alla preziosa spada, attorno ai miei fianchi.
Ora l’equilibrio era di nuovo stabile.
Lo guardai con un largo sorriso: quello era l’uomo per cui avrei dato la vita, l’uomo che avrei protetto ad ogni costo, era diverso da me, eppure era l’unico che riuscisse a farmi vibrare l’anima.
Infondo, pensai, non c’è pace senza guerra.
“Qui sarete al sicuro..” dissi poi, cercando di pensare a cose pratiche “Vi manderò le vostre guardie, con abiti civili per non dare nell’occhio, immagino che anche i vostri ospiti capiranno che la vostra sicurezza è importante, fatemi sapere se avete bisogno di qualcosa, abiti, libri, la vostra tela.. solo le guardie conosceranno la vostra nuova dimora, nessun altro.. questi erano i patti..” sorrisi “io devo tornare in caserma, mi stanno aspettando.. tornerò a farvi visita, naturalmente, e vi scorterò in senato quando e se vi chiameranno, o anche in pubblico se desiderate mostrarvi alla gente.. infondo, per queste brave persone siamo solo due fidanzati, non possiamo certo dormire sotto lo stesso tetto..." Scherzai.

Altea 28-01-2014 15.22.18

La mia decisione destò clamore..ognuno diceva la sua..e io li guardavo uno ad uno.
"Tylesia..ora volete andare a Tylesia?" dissi osservando Gyen e Tyssen perplessa..."e cosa vi dice quella sia la strada giusta?".
Rimasi un attimo in silenzio.."Va bene, non seguirò la strada sola..ma per una sola ragione..poichè mi fido e seguo il buon consiglio di frate Pich, egli non vorrebbe sicuramente mi succedesse qualcosa..quanto a voi..Tyssen" e lo guardai negli occhi perplessa dopo le parole dell'abate "dovete come sempre desistere dal fatto che un giorno cederò alle vostre lusinghe e le nostre strade, come sempre si separeranno e si reincontreranno, forse, per i nostri viaggi".
Silenzio...osservavo il nano Gyen...perchè mai l' Abate Nicola non aveva voluto dar una risposta a quella richiesta di aiuto di lady Consel? Era strano, un uomo di Chiesa non nega mai l'aiuto del buon Dio e da quello che avevo capito dal priore del Convento di San Michele Arcangelo era pure in ottimi rapporti col Ducato di Capomazda e quasi riverito...forse avrebbe agito da solo?
Mi voltai, nuovamente, verso la grotta ed ebbi un sussulto..dovevo tornare..sola..come si torna dal proprio padre confessore.
"Aspettatemi qui..un attimo..io ho bisogno di parlare sola con l' Abate..per un fatto mio personale".
Rientrai nella grotta..ormai era quasi buio ma la luce flebile della candela mi conduceva nel suo angusto studio e camminavo a tentoni toccando quell'antro di pietra fredda e stalatiti.."Abate Nicola..sono Altea..scusatemi se mi ripresento a disturbarvi ma vengo come umile devota al cospetto del Signore..poichè ho commesso un grave errore..ho giurato sulla Vergine di non amare nessuno..il mio Padre confessore mi disse non ero legata a nessun pegno..eppure..io temo a trasgredire alla Promessa fatta. Io sono coraggiosa...e vi sembrerà strano io abbia proprio paura dell' Amore..vi prego di aiutarmi."...finite quelle parole mi trovai proprio davanti al suo tavolo..i fogli sparpagliati messi in ordine prima a celare i suoi studi come avevo notato..mi guardavo in giro..ancora il silenzio e terminai.."Se ritenete di non dovermi aiutare od ascoltare..allora prenderò coscienza dell'errore fatto, come avete detto voi..e dovrò scontarlo per tutta la Vita" continuando a guardarmi attorno tra gli strani oggetti e i vari libri..forse parlavo col Nulla..l' Abate non avrebbe dato peso alle mie parole.

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elisabeth 28-01-2014 19.04.10

I suoi occhi erano vitrei, c'era paura ma anche uno stato di alterazione del suo inconscio......provai a pizzicarla...ma non reagiva, Fra Favelius si avvicnò e lei rimase immobile.....come una statua che respirava, le avevano rubato l'anima ?......." Daizer......siamo qui per scoprire proprio questo....cosa ci fà una bambina da sola nel bosco e nel suo stato......ecco perchè avevamo la necessità di muoverci in fretta......."...improvvisamente il cielo si aprì e su di noi arrivò un forte scroscio d'acqua.......gli alberi non trattenevano la furia dell'acqua, anzi le foglie si piegavano al volere del Divino......." bisogna prendere la bimba e portarla all'interno del carrozzone....." intanto...incominciai a lavarle il viso e le mani.... alle volte si e' aiutati proprio dalla provvidenza........ma mentre osservavo Fra Favelius prendere la bimba...sentii le imprecazioni di Daizen.......eravamo sommersi dal fango........i Cavalli erano nervosi.....e le ruote del carro sembravano inchiodarsi alla fanghiglia......" Ma quanto pesa questa vostra dannata invenzione......se continua così.....il vostro carro morirà affogato nel fango....e' meglio sganciare i cavalli e legarli ad un albero.......almeno resteranno a galla.......".......mi ero legata la gonna alla vita.......e mentre davo una mano a Daizer....con la mente andai a mio padre......mi hai invischiato in questa storia....forse sarebbe cortese da parte tua darmi un segno.....la mela e va bene...ma se ci fermiamo a quello, qui siamo finiti......mi resi conto che parlavo da sola....e che tutti mi stavano osservando......" E allora...non avete mai visto una donna che lavora e discute tra se e se ?........l'unica che puo' stare dentro la carrozza e' la bimba...pesa poco....per noi stasera e' previsto il bagno....ma mentre dicevo questo,da lontano vidi un ombra si nascondeva solo quando potevo vederla......." E oltre il bagno..ovviamente abbiamo ospiti a cena.........".......Non sembrava finirla....pioveva a dirotto.......bisognava proteggerci.....presi un bastone e segnai un cerchio.........era invisibile il terreno era acqua sporca......." Bene...noi non usciremo dal cerchio e ovviamente nessuno ci entrerà.........potremo perlomeno stare tranquilli ,prima o poi dovrà pur finire.....".........

Guisgard 28-01-2014 19.40.18

Il nano, a quelle parole di Eilonwy, annuì e mostrò un cortese inchino.
Fece poi cenno ai tre viaggiatori di seguirlo.
Li condusse così in una vasta sala, arredata con gusto.
Lo stile era a metà tra il classicheggiante, bello e perfetto, e un gotico velato, con forme slanciate ed essenziali.
Dominavano coloro perlopiù pallidi, con richiami d'oro e d'argento.
“Lady Galatea” disse il nano “vi raggiungerà subito.” Ed uscì dalla sala.
Dopo un po', però, non si presentò ancora la nobile maga, ma un giovane con una marionetta.
“Salute a voi...” salutando Eilonwy ed i suoi due compagni di viaggio “... attendo anche io lady Galatea... ho costruito questa marionetta per lei” mostrandola ai tre “e voglio sapere se può piacerle o meno.”
“Cos'ha di particolare questa marionetta?” Chiese Coco.
“E' unica.” Rispose il giovane. “E' capace di muoversi da sé.”
“Come può essere?” Stupita la fatina. “Vorrei vederla muoversi allora...”
“Purtroppo” spiegò il giovane “per non so quale motivo non riesco a farla funzionare...”

Guisgard 28-01-2014 19.45.04

Daizer fece così salire la bambina sul carro e come detto da Elisabeth sganciò da esso i cavalli, per poi legarli ad una robusta quercia.
Dopo un po' però la pioggia calò d'intensità, fino a smettere definitivamente.
Un leggero vento si alzò allora sul bosco, rischiarando l'aria.
Ma i tre viaggiatori avvertirono anche più freddo.
Poi, tra la vegetazione, Elisabeth intravide qualcosa.
Un'ombra.
E tracciò così quel cerchio invisibile come protezione.
Ma anche Daizer notò quell'ombra.
“Ehi...” disse il contrabbandiere, che nel frattempo aveva acceso una torcia “... chi è là? Fatevi avanti! Vi avverto, siamo armati!”
Un attimo dopo, tra il chiarore della torcia, una figura si fece avanti.
Era un boscaiolo.
“Chi siete?” Chiese ai viaggiatori. “Cosa ci fate qui, nel cuore del bosco, ora che è buio pesto?”

Guisgard 28-01-2014 19.50.13

“Già...” disse Karel a Clio “... avrei dovuto scegliere un rifugio più isolato, magari giusto giusto solo per accogliere due persone...” e le fece l'occhiolino “... Clio...” dopo un momento di esitazione “... forse lo immaginate già, ma... mi mancherete... e mi mancherete soprattutto stanotte... siate prudente, vi prego...”
Raccolse allora un fiore da un cespuglio e lo accomodò fra i chiari capelli di lei.
“Un antico mito dei Goti” sussurrò “narra che un fiore è il miglior compagno per ogni spada... e visto che quella spada è una parte di voi, questo fiore sarà invece il mio ambasciatore... sperando che parli di me ai vostri pensieri...” sorrise e rientrò poi nella villa.
L'ufficiale, così, tornò in caserma.
Qui incontrò subito Astin.
“Capitano, i mercenari sono giunti in città stamani.” Riferì il luogotenente. “Il Senato invierà una delegazione per incontrare il loro comandante. Il senatore Gheorgis ha richiesto anche la vostra presenza. Non è un segreto che lui non riponga molta fiducia in alcuni senatori, mentre sulla vostra fedeltà non nutre alcun dubbio. Pare che un suo messo vi stia aspettando in Piazza dei Migliori. Sarà lui stesso a condurvi dove la delegazione senatoria incontrerà i mercenari.”

Guisgard 28-01-2014 19.52.03

Appena Altea terminò di parlare, l'abate alzò finalmente gli occhi dai suoi scritti.
“La natura umana” disse “è debole. Infinitamente debole. Un voto fatto per tutta una vita è una lunga e mutevole tentazione per il demonio. E perchè mai avete fatto un simile giuramento? Volete forse consacrarvi al Signore? Avete avuto in dono la vocazione alla vita claustrale?” Scosse il capo. “O in realtà temete di soffrire? Cos'è che vi spaventa così tanto dunque? Così tanto da non temere neanche la solitudine?”

elisabeth 28-01-2014 20.14.07

Daizen....non proferì parola, ci aiutammo in silenzio.....ogni cosa al suo posto.....chiusi dentro al cerchio, arrivò il sereno....ma si alzò un vento gelido, eravamo bagnati e questo aumentò il freddo che penetrava sin dentro le ossa....Daizen fece una fiaccola, ormai la sera era vicina e fu così che si accorse dell' ombra......era un semplice boscaiolo....ma se fosse stato un povero boscaiolo colpito dalla bufera, come mai i suoi vestiti erano asciutti ?......cosa ci facevamo noi nel bosco a quell'ora e lui ?......." Stavamo passando all'interno del bosco perchè mia figlia e' malata e ho bisogno di trovare delle erbe...mi stanno aiutando i due frati....e....mio...il....mio....marito ecco mio marito ha preferito fermarsi visto il fango......voi invece sembra che la bufera non vi abbia sfiorato?...".....

Altea 28-01-2014 20.39.36

Ad un tratto il volto dell' Abate e le sue parole...che entravano in fondo all' Animo..annuii e mi sedetti su quella seggiola di fronte a lui..."Quel voto..vedete..lo ho fatto per un motivo importante..mia madre era in punto di morte e io non potevo permettere la mia famiglia la perdesse..lo ho fatto solo per Amore di figlia, e mia madre guarì dopo alcuni giorni. Ovviamente, visto la gravità della sua salute..era impossibile guarisse, il mio padre confessore perciò disse poteva essere dovuto al caso..." sospirai "ma io sono cresciuta in una famiglia fortemente Cattolica e io mi sento in dovere di mantenere la Promessa...le vostre parole.." e ritornai a quel giorno quando il mio bel Cavaliere se ne andò "mi sono state già dette...io ho amato e amo tutt'ora e per quella Promessa io ho perso l' Amore..ora sarei felice vicino a colui che ancora amo...ditemi...abate Nicola" e la mia mano prese la sua "voi dite le promesse sono una arma per il diavolo...ma trasgredire per Amore è una punizione divina? Forse la mia è paura...mi sono attaccata a questo Amore e non riesco a dimenticarlo e magari non lo rivedrò più..ma io, come dite Voi, sono disposta a non amare più se egli non sarà più vicino a me..." sorrisi leggermente.."sono una sciocca ragazza legata a due promesse a questo punto..uno fatta alla Vergine..e una a un Cavaliere che forse non vedrò mai più..ditemi voi cosa fare".
Istintivamente presi il mio rosario e cadde dalla tasca il sacchetto azzurro.."Vedete questo? Me lo ha donato lui...ma io non so cosa contenga, me lo diede quando mi confessò il suo Amore..ora è giunto il momento di aprirlo..qui con Voi..quando mi hanno parlato di Voi al monastero di San Michele..ho pensato voi eravate la persona adatta per scacciare in me...appunto questa ossessione che mi attanaglia..non lo ho mai aperto..perchè temevo di scoprire che egli si era preso gioco dei miei sentimenti e del mio Amore" presi coraggio, aprii il sacchetto, chiusi gli occhi e gettai il contenuto sopra il tavolo, li riaprii e guardai il contenuto.

Clio 29-01-2014 00.12.22

"Dimenticate che siete stato voi a regalarmi questa spada, dunque ella stessa mi parla di voi.." Sorrisi, accarezzando dolcemente il fiore tra i miei capelli "È bellissimo, grazie..".
Avrei voluto dirgli che anche lui mi sarebbe mancato, che una parte di me avrebbe voluto restare in quell'angolo di pace, con lui.
Ma non potevo, c'erano troppe cose a cui badare.
Lasciai la villa e raggiunsi prima il palazzo di mio padre, qui mi liberai dell'abito, indossando l'uniforme.
Passai poi dal palazzo reale, per informare la guardia del principe perché lo raggiungesse, raccomandando loro la massima discrezione.
E, finalmente, mi diressi verso la caserma.
In poco tempo, ero di nuovo me stessa, nella mia uniforme, e in quella che assomigliava sempre più ad una casa e una famiglia.
Eppure, le parole di Karel continuavano a rimbombarmi nella mente, la delicatezza con cui aveva posato il fiore nei miei capelli, il suo sorriso, quelle parole.
Era davvero difficile descrivere come mi sentivo in quel momento.
Trovai Astin e ascoltai il suo resoconto.
"Dovevano solo provarci a non richiedere la mia presenza, che ne sanno quei politici di come dovranno comportarsi quegli uomini?" Scossi la testa "Devo andare, fammi sapere se hai notizie di Nikis, che comincio a preoccuparmi..".
Lasciai così la caserma per raggiungere il Palazzo dei Migliori, ansiosa di confrontarmi con quei mercenari.

Guisgard 29-01-2014 00.56.49

Il boscaiolo guardò Elisabeth e gli altri suoi compagni di viaggio.
Poi, camminando tra la fitta vegetazione, si avvicinò a loro.
“Ho trovato riparo” disse “presso un vecchio capanno. Lì ho atteso che la pioggia terminasse.”
“Vivete qui nei paraggi?” Chiese Daizer.
“Vivo all'inizio del bosco.” Rispose il boscaiolo. “Qui vengo solo a far la legna. Non ci vivrei mai in questo luogo.”
“Dunque siete solo un boscaiolo?” Fissandolo Daizer.
“Certo.”
“Allora perchè scorgo dalla vostra cintura quel grosso coltello?” Indicando l'arma il contrabbandiere. “Pensavo bastasse una scure per abbattere gli alberi...”
In quel momento si udirono dei passi provenire dalla profondità del bosco.
Un attimo dopo altri uomini apparvero tra gli alberi e subito circondarono il carro.
“Cosa hai trovato, Jean?” Chiese uno di quelli al boscaiolo.
“Questi tipi...” mormorò questi, indicando Elisabeth, i due monaci ed il contrabbandiere “... non sono riuscito a capire cosa ci fanno qui...”
“Allora troveremo il modo di farcelo dire...” disse l'uomo appena arrivato, estraendo poi un grosso coltello.
E così fecero tutti gli altri che erano giunti con lui.

Guisgard 29-01-2014 01.03.30

“Se quel cavaliere davvero provava amore per voi” disse l'Abate Nicola ad Altea “allora il vostro giuramento non ha valore. A meno che non sia stato pronunciato in seguito ad una vocazione spirituale. Ma da quanto ho capito non è questo il vostro caso.” Fissandola il chierico. “Infatti non si può pronunciare un simile voto quando in ballo vi è anche la felicità di un'altra persona, oltre che la nostra. Dunque rasserenatevi e dimenticate quanto giurato.”
Poi Altea aprì il sacchetto azzurro e fece cadere il contenuto sulla tavola di fronte all'abate.
E riaprendo gli occhi, l'avventuriera vide un bellissimo pendaglio con al centro una pietra rossa come un tramonto estivo.
E sul pendaglio vi era incisa una frase:

“La vita è un fiore e l'amore è il suo profumo.”

Guisgard 29-01-2014 01.13.39

Clio, prima di raggiungere la caserma, passando per la casa di suo padre, aveva fatto la veloce conoscenza di un nuovo servitore.
L'uomo si era presentato come Nestos, senza però definirsi servo.
Egli infatti parlava di sé come medico di fiducia del capitano suo padre.
Lasciata poi la caserma, Clio si diresse verso Piazza dei Migliori, dove l'attendeva l'inviato di Gheorgis.
E qui, infatti, poco dopo il suo arrivo, la ragazza fu avvicinata proprio dal messo del senatore.
“Capitano, vi stavo aspettando.” Disse l'uomo. “Non abbiamo molto tempo... seguitemi, prego, vi condurrò dove i senatori stanno per incontrare i mercenari.”
Raggiunsero così un'altra caserma cittadina, un tempo destinata all'addestramento dei cadetti della Guardia Ecclesiastica ed ora invece offerta ai mercenari come quartier generale.
“Veniamo a nome del senatore Gheorgis...” avvicinandosi il messo alla sentinella sull'ingresso “... il capitano Clio” indicando la ragazza con lui “ha ricevuto l'ordine di presiedere all'incontro della delegazione senatoria con i mercenari.”
La sentinella annuì e chiamò un altro soldato, che condusse Clio ed il messo in una saletta.
Qui vi era la delegazione del Senato che attendeva l'arrivo dei mercenari.
“Capitano Clio...” stupito uno dei senatori “... come mai qui? Nessuno ci aveva informato della vostra presenza...”
“E' stato il senatore Gheorgis a deciderlo.” Fece il messo.
Ma proprio in quel momento nella saletta arrivarono tre uomini.
“Salute a voi...” salutando i presenti uno dei tre “... sono Gufo Scarlatto, comandante della Compagnia dei Gufi. Questi sono” indicando i due che erano con lui “i miei luogotenenti... Boyke e Koim.”
I senatori risposero ai loro saluti, ponendo ai tre il benvenuto nel loro reame.
“E questa?” Domandò sorridendo Gufo, accorgendosi di Clio. “E' forse un dono di voi senatori? O magari un anticipo sulla paga pattuita?” I suoi due luogotenenti risero. “E perchè mai le donne qui le abbigliate con delle uniformi?” Chiese poi divertito, restando a fissare la ragazza.
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Clio 29-01-2014 10.02.04

Risi, divertita e infastidita dalle parole dei senatori. Non mi aspettavano?
“Davvero? Voi portate degli estranei armati in città, li mettete sotto la mia responsabilità, e vi aspettate che io me ne stia buona in un angolo?” Scossi la testa “Non funziona così…”.

Citazione:

“Salute a voi…” salutando i presenti uno dei tre “… sono Gufo Scarlatto, comandante della Compagnia dei Gufi. Questi sono” indicando i due che erano con lui “i miei luogotenenti… Boyke e Koim.”
I senatori risposero ai loro saluti, ponendo ai tre il benvenuto nel loro reame.
“E questa?” Domandò sorridendo Gufo, accorgendosi di Clio. “E’ forse un dono di voi senatori? O magari un anticipo sulla paga pattuita?” I suoi due luogotenenti risero. “E perchè mai le donne qui le abbigliate con delle uniformi?” Chiese poi divertito, restando a fissare la ragazza.
Alzai gli occhi al cielo, non che mi aspettassi una reazione diversa.
I miei occhi divennero di ghiaccio, rispondendo allo sguardo del mercenario.
“Sono Clio de’ Groyster, capitano della Guardia Reale..” Sorrisi “Vi sconsiglio caldamente di offendermi una seconda volta.. Sono qui perché siete parte dell’esercito di Afravalone ora, e mi aspetto che rispettiate le regole in vigore per ogni militare, in caso contrario, ne risponderete a me.. Ma immagino che prima i senatori vorranno parlarvi della vostra missione.. Parlerò dopo di loro….” Sostenni lo sguardo di quell’uomo “Tuttavia, mi sembra superfluo ricordarvi che siete profumatamente pagati per eseguire gli ordini, ma se per voi e i vostri uomini è un problema riceverne da una donna..” Allargai leggermente le braccia “Possiamo sistemare le cose quando volete, poiché non tollero né insubordinazione né tantomeno l’espressione sulla vostra faccia in mia presenza..” sorrisi “Ma se rispetterete le regole, non discuterete gli ordini, e sarete all’altezza della vostra reputazione, sono certa che andremo d’accordo..” allungai la mano perché la stringesse, chiedendomi se l’avrebbe fatto.
Infondo, pensai, dovevo guadagnarmi il rispetto di quegli uomini, non farmeli nemici.

Altea 29-01-2014 15.39.52

Il leggero tintinnio sul legno ruvido del tavolo e i miei occhi che si aprivano lentamente...osservai in silenzio quel pendaglio..non era una presa in giro..lo presi tra le mie mani e lo osservai.."Avete visto? Un pendaglio con una bellissima pietra rossa" e mi avvicinai vicino alla candela per vederlo meglio e scorsi una scritta.."E sopra vi è inciso questa frase...
“La vita è un fiore e l'amore è il suo profumo.”
Mostrai il pendaglio all' Abate e poi sganciai la mia collana e appesi il pendaglio e la rindossai, pensando alle parole dell' Abate...aveva ragione..io oltre a causare la mia infelicità avevo causato pure la infelicità di lui, che credeva di poter condividere con me il suo Amore e forse la sua Vita..e ora..era troppo tardi? E cosa rappresentava quel pendaglio?
Poi ebbi un ricordo..il libro azzurro..Tyssen fu colui che lo aprì dicendomi era un libro di leggende orientali e che il cavaliere mi aveva preso in giro..mi risedetti destandomi da quei pensieri.."Una strana casualità, prima di raggiungere il Monastero ci fermammo presso un paesino di minatori, alla Locanda del Fiore Perduto...un enigmatico apprendista cavaliere ci narrò la storia di Tylesia, poco distante, e del suo Fiore, sebbene io già la conoscessi visto una mia antenata contribuì alla ricostruzione di Tylesia...e l' Amore Perso allora è proprio come quel Perduto Fiore..chissà se potrò porvi rimedio..o dovrei cercare il mio Amato e magari per tutta la Vita e non trovarlo più..il mondo è grande e io di lui..non so nemmeno il nome e da dove provenga...datemi un buon consiglio per favore" e perplessa sperai in un aiuto dell' Uomo di Chiesa che mi aveva aiutato a cambiare la mia vita e aperto uno spiraglio nell' animo e nel cuore.

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elisabeth 29-01-2014 20.16.31

Si dice che piove sempre sul bagnato...nel senso che guaio arriva sopra guaio, la bimba era all'interno del carro, ma io la mia spiegazione l'avevo data...eravamo una famigliola in cerca di un erba medica........era troppo strano per loro come lo era per me vederli asciutti...noi eravamo zuppi dalla testa ai piedi, e lui era tra gli alberi quando lo vidi...e pioveva......" Ci vogliono dei coltelli per sgozzare gli animali, per far parlare due frati e una coppia di sposi ?....siete dei boscaioli, dovreste essere delle persone pacifiche, noi cerchiamo un erba e se questa fosse anche nella parte piu' profonda e tetra del bosco.....ci andremmo, c'e'qualche legge che ce lo vieta ?.........".....ero accanto a Daizen,gli avevo messo la mano sul braccio in segno di intimità......avevo paura....certo i Frati avrebbero saputo difendersi e anche Daizen era messo sul piede di guerra....La magia e'una cosa meravigliosa, ma deve essere utilizzata con dovizia ed intelligenza......dovevo dosare tutta la mia energia.........la cosa che speravo e' che la ragazzina rimanesse in silenzio nel carro, non credo che quegli uomini avessero un nesso con lei.......ma era tanta l'incertezza di tutta quella situazione.....che ci voleva poco perchè si scatenasse l'inferno....." Io credo che non siate cattive persone e non lo siamo neanche noi.....forse sarebbe il caso di abbassare le armi, visto che noi siamo tutti disarmati............"........

Eilonwy 29-01-2014 22.27.07

Citazione:

Dopo un po', però, non si presentò ancora la nobile maga, ma un giovane con una marionetta.
“Salute a voi...” salutando Eilonwy ed i suoi due compagni di viaggio “... attendo anche io Lady Galatea... ho costruito questa marionetta per lei” mostrandola ai tre “e voglio sapere se può piacerle o meno.”
“Cos'ha di particolare questa marionetta?” Chiese Coco.
“E' unica.” Rispose il giovane. “E' capace di muoversi da sé.”
“Come può essere?” Stupita la fatina. “Vorrei vederla muoversi allora...”
“Purtroppo” spiegò il giovane “per non so quale motivo non riesco a farla funzionare...”
"Salve!.....E' davvero un peccato che non si muova! Forse si è bloccato qualche ingranaggio o qualcosa del genere. Certo che sembra una bambina vera! Piacere, io sono Eilonwy!....Voi come vi chiamate? Avete dato un nome a questa graziosa marionetta?" chiesi con vivace curiosità.
Piu' che una marionetta sembrava una bambola di porcellana, ma toccandola mi resi conto che era fatta di un legno pitturato strano, che rendeva la sua pelle vellutata e rosea.
I capelli castano dorato sembravano veri, proprio come i cerulei e vitrei occhi.
Rimasi incantata da quella opera d' arte.

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Guisgard 30-01-2014 00.50.43

“Ciò che in Cielo è deciso” disse l'Abate Nicola ad Altea “in terra avverrà. Per quanto possa essere sterminato il mare o infinito il cielo, se è destino che due pesci o due uccellini debbano incontrarsi, siatene sicura, essi si incontreranno.” Fissò l'avventuriera per poi alzarsi ed avvicinarsi a lei. Prese una piccola ampolla, vi immerse dentro le dita e recitò qualche preghiera a bassa voce.
Poi con le dita bagnate segnò tre volte la fronte, le spalle, i palmi delle mani e le gambe di Altea.
Ma in quello stesso momento qualcuno apparve sulla soglia della grotta.
“Cosa volete?” Chiese l'abate ai due uomini appena giunti. “Cosa vi spinge in questo solitario eremo?”
“Abbiamo saputo” disse uno dei due uomini “che in queste grotte vive un chierico capace di scacciare i demoni. In nome di Maria Vergine, vi supplichiamo... dovete venire a casa mia... mia figlia... credo sia posseduta da qualche demonio...”
“Altro non abbiamo da dirci, figliola...” rivolgendosi l'abate ad Altea.
Prese allora il suo mantello e andò via con quei due uomini, lasciando così l'avventuriera davanti al suo Destino che inesorabile la stava aspettando.

Guisgard 30-01-2014 00.54.29

A quelle decise parole di Clio, i due luogotenenti di Gufo scoppiarono a ridere.
Il loro comandante, invece, restò a fissarla con un vago sorriso, simile più ad un ghigno, sul viso.
“A quanto vedo” disse ai senatori, senza degnarsi di stringere la mano al Capitano della Guardia Reale “qui prendete molto sul serio le vostre donne, visto che assegnate loro ruoli importanti. Beh, anche se ora comincio a capire perchè vi siete ridotti ad assoldare mercenari, sono comunque affari vostri. In verità” continuò “credo bisogni mettere in chiaro alcuni punti... io ed io soltanto posso dare ordine ai miei uomini... e visto che si è parlato del nostro compenso, penso sia giusto definirne l'entità... per l'intera campagna nel vostro reame io pretendo cinquecentomila Taddei... in oro, s'intende... metà subito, l'altra metà alla fine del lavoro...” guardò finalmente Clio “... ecco come trattano i veri soldati, dolcezza... e se vuoi altre lezioni in merito, beh, basta solo che tu lo dica e vedrò di insegnarti tutto ciò che ti occorre...” rise “... anche se, ad essere sincero, credo che tu debba imparare ben altre cose... e posso mostrartele quando vuoi... magari stanotte stessa... credimi, ti divertiresti un mondo...” e si abbandonò ad una sonora risata, seguito subito dai suoi due compari.
“Mezzo milione di Taddei?” Fece uno dei senatori. “Ma è una cifra assurda! Non erano questi i termini del nostro accordo!”
“Già...” annuì Gufo “... ma avevo scordato di dirvi che ho l'abitudine di cambiare spesso i patti stilati... soprattutto a mio vantaggio.” E di nuovo si udì la forte risata sua e dei suoi due uomini.

Guisgard 30-01-2014 01.05.43

Il giovane burattinaio sorrise a quelle parole di Eilonwy.
“In verità” disse “non ho ancora avuto il tempo di decidere un nome per la mia marionetta... ma visto che siete così carina e gentile allora, col vostro permesso, la chiamerò come voi...” guardò la marionetta “... dimmi, ti piace il tuo nuovo nome? Eh, dimmi? Su, da brava, rispondi! Rispondi, Eilonwy!”
A quelle parole del giovane, la marionetta sembrò destarsi.
Alzò la testa e lo fissò sorridendo.
Poi si voltò verso Eilonwy.
“Benvenuta, principessa.” Rivolgendosi alla ragazza. “Lady Galatea vi stava aspettando da tempo.”
“Guardate!” Esclamò incredula Coco. “Si muove e parla davvero!”

Guisgard 30-01-2014 01.10.10

A quelle parole di Elisabeth, quegli uomini la fissarono con attenzione.
“Mettete giù le armi...” disse all'improvviso uno di quelli ai suoi.
“Ma, Ralf...” fece uno dei suoi compagni “... vuoi fidarti di loro così?”
“Non credo siano coloro a cui diamo la caccia.” Mormorò Ralf. “Ma per sicurezza li porteremo al villaggio con noi, così potranno essere interrogati dal Borgomastro.”
“E cosa vi fa credere” disse Daizer “che sarà tanto semplice condurci con voi?”
“Avete forse altra scelta?” Guardandolo Ralf. “Ora montate sul vostro carro. Vi condurremo al nostro villaggio.”
Così, quegli uomini, presi i loro cavalli, affiancarono il carro di Daizer e preceduti dai loro segugi condussero i quattro viaggiatori attraverso un angusto sentiero.
Tagliarono in due il bosco, su quella pista fatta di fango e pietrisco, fino a giungere nel cuore di quella sconosciuta terra.
Raggiunsero una piccola altura e davanti a loro si stagliava la selvaggia distesa boschiva, chiazzata di aspri spuntoni rocciosi, scoscesi dossi verdeggianti e pendii ormai tinti di un acerbo rosso ruggine.
E da quel mondo dai tratti ancestrali soffiava un vento freddo, capace di far rabbrividire anche gli animi più indomiti.
Ralf allora indicò col dito l'incerto segmento del sentiero che penetrava a fatica in quel primordiale scenario, fino a quando intravidero qualcosa.
Un piccolo centro abitato che spuntava quasi in modo accidentale da una folta coltre di alberi secolari.
“Ecco il villaggio.” Fece Ralf.
Ripresero allora il cammino.
Dopo circa un'ora erano arrivati alle porte del villaggio.
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Eilonwy 30-01-2014 01.33.12

Guardai incredula e a bocca aperta la marionetta.
Aveva parlato? Aveva parlato veramente?
Sgranai gli occhi e dissi sorridente alla bambola: "E voi come lo sapevate? E come fate a sapere che sono la figlia di un monarca?.....Non ditemi, dolce bambolina, che sapete anche la mia storia!".
Come faceva a sapere di me, se era stata appena costruita?
Mi voltai, stranita, verso Aladiah e Coco e poi, nuovamente, verso il giovane burattinaio e la sua creazione.
Ma che stava succedendo?
Ero veramente confusa e disorientata.

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Parsifal25 30-01-2014 12.01.20

Guardai' il paladino Riccardo " Cerchi di scrutare la mia vera indole, la mia vera essenza....comune mortale.....ma ciò non ti è permesso carpirlo. Vi son delle leggi naturali da rispettare." Fissai' il cielo....il sole andava levandosi alto e dissi "Devo giunger in quel luogo sia perchè ho fatto una promessa sia per qualcosa di divino......i sigilli del Giudizio son stati spezzati......la potente e fiorente cattedrale verrà oscurata da un mistico eremita." La mia aura aumentò "La sentenza sta per esser rispettata......"

Sali' sul cavallo e dissi: "Mi chiedete....se potete unirvi a me, giusto? La scelta è vostra....sappiate che una volta intrapreso codesto cammino non potete più tornare indietro e.....non credo che potrete nuovamente sfuggire all'abbraccio della Belladonna......visto che le viaggerete a fianco...." risposi sorridendo.

"Ecco....prendetela come se fosse un vostro viaggio di espiazione......se volete montare a cavallo con me.....non vi sono problemi, ma dovrete esser lesto e puro per salirvi." Tesi il guanto verso Alonius che sussurandomi all'orecchio mi rammentò i miei doveri e apri' un portale "Pregate che ci porti sul luogo da noi desiderato....." e lo superammo.

Altea 30-01-2014 15.08.43

L' Abate Nicola diede inizio su di me a una Benedizione del Signore..guardavo e pregavo in silenzio..ma non capivo i gesti che egli stava compiendo ma ero tranquilla anzi mi ritenevo fortunata ad avere la benedizione proprio da quell' Uomo di Chiesa che con umiltà serviva il Signore.
Ma tale tranquillità venne turbata quando due uomini entrarono nella grotta...una ragazza in preda al demonio..l' abate che subito si accinse ad andare in suo soccorso..rimasi un attimo lì, sola e mi pervase un brivido non certo dovuto al freddo del posto..stupirsi? Se esisteva il Signore allora esisteva pure il suo Nemico.
Mi chiusi bene nel mantello e uscii dalla grotta e vidi i miei compagni di viaggio che mi stavano aspettando..."Scusatemi, vi ho fatto attendere molto ma avevo necessità di parlare con l' Abate Nicola..bene possiamo salire in carrozza fa anche piuttosto freddo".
Salimmo e guardai Tyssen e Gyen.."Allora si va verso Tylesia?" dissi con aria indifferente per poi il mio sguardo fissarsi sul bel Tyssen..."Ho un dubbio..Tyssen..voi rammentate quel cavaliere, che per oscuri motivi, non sopportavate" dissi sorridendo e toccando il pendaglio in modo lo vedesse "..colui che venne con noi per un tratto abbastanza lungo nel nostro viaggio in Oriente e non vedemmo più dopo Petra..voi, forse, ricordate il suo nome e da dove proveniva? Forse si era confidato con Voi...perchè ho intenzione di trovarlo" gli dissi con sorriso beffardo e vidi il suo volto leggermente oscurarsi "D'altronde ormai la nostra missione è finita..e mi annoierei a casa, quindi inizierò questa nuova avventura..ah non preoccupatevi..Voi potete ritenervi libero dal seguirmi".

Clio 30-01-2014 15.37.25

Restai impassibile, avevo vissuto molte volte quella situazione, non riuscii a reprimere un sorriso, pensando a quanto fossero banali e ripetive le battute di scherno.
Davvero credevano di impressionarmi, di farmi paura? Poveri illusi.
Io, una chance gliel'avevo concessa, non l'avevano colta, peggio per loro.
Voltai lo sguardo verso i senatori, scuotendo impercettibilmente il capo in segno di disapprovazione.
Se ne stavano lì, come impauriti. Venivamo davvero governati da gente così debole? Li avevano voluti loro i mercenari, che si aspettavano?
Poi, tornai a guardare il Gufo, e feci un passo verso di lui.
"Se i nostri nobili senatori tollerano di farsi mettete i piedi in testa da uno sbruffone qualunque non è affar mio.. Ma se pensate che vi lascerò fare il bello e il cattivo tempo vi sbagliate di grosso.. Siete nella nostra città, e rispetterete le nostre leggi e le nostre gerarchie..." Estrassi lentamente la spada, la lama brillò per un momento, colpita da un raggio di sole improvviso.
Sorrisi "Vi avevo avvertito di non offendermi..." La puntai verso il mercenario, in aria di sfida.
"Io dico che non valete mezzo milione di Taddei.. Considerando che le prenderete da una donna.." Con un'espressione perfida "Non avrete paura di sfigurare davanti ai vostri uomini...".

Guisgard 30-01-2014 17.34.27

Riccardo annuì a quelle parole di Parsifal.
Forse il giovane cavaliere non le comprese fino in fondo, ma accettò di seguire quell'oscuro viaggiatore.
Così, entrambi, insieme al falco Alanius, varcarono il portale evocato da Parsifal.
Fu un attimo che parve infinito, come se il Tempo e lo spazio si rincorressero senza sfiorarsi mai.
Ma erano solo sensazioni dettate dalle debolezze umane.
Dopo qualche istante indefinito tutto attorno a loro svanì, facendoli ritrovare in una verdeggiante campagna.
Era meriggio inoltrato ormai.
E davanti a loro apparve una meravigliosa città.
“Ecco Afravalone...” disse Alanius.
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Guisgard 30-01-2014 17.37.10

“Si...” disse annuendo Tyssen ad Altea “... rammento il suo nome... e non vi nascondo che il motivo del mio astio verso di lui era dettato dalla gelosia... sapete che vi amo e dunque detesto tutti coloro che possono vantare pretese su di voi... comunque, il nome di quel cavaliere era Bertran di Cividale... è passato tuttavia molto tempo e non mi stupirei se fosse perito in qualche battaglia contro i Musulmani... dopotutto la Terrasanta è sotto il flagello delle Crociate...” si avvicinò alla bella avventuriera “... milady, conoscete i miei sentimenti per voi e la devozione che vi porto... tuttavia, se il vostro desiderio è ritrovare quel tale, allora mi farò da parte... tornati a Tylesia, ciascuno di noi prenderà la sua strada.” Concluse davanti a Pich e a Gyen.

Guisgard 30-01-2014 17.46.42

Il giovane burattinaio sorrise davanti allo stupore di Eilonwy.
“Beh, credo si sia fatto tardi per noi...” disse poi alla sua marionetta “... direi allora di salutare e ritirarci... sei d'accordo?”
La marionetta sorrise ed annuì.
“I miei omaggi, principessa.” Rivolgendosi poi ad Eilonwy. “Mi rincresce” continuò la marionetta “ma temo che oggi non avremo occasione di parlare della vostra storia. Vi auguro però grande fortuna e spero di cuore che possiate vincere l'incanto che vi sottrae dal giorno e dalla notte.”
E il burattinaio con la sua stupefacente marionetta uscirono dalla sala.
Un attimo dopo una delle porte laterali si aprì ed apparve una bellissima dama.
Era lady Galatea.
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Guisgard 30-01-2014 17.51.57

Gufo accennò un vago sorriso a quelle parole di Clio.
Poi fece un passo verso di lei, fino a quando la spada della ragazza arrivò a toccare il petto di lui.
“Avanti...” disse con disprezzo il mercenario “... fa anche tu un passo in avanti, così da potermi passare da parte a parte...”
I due luogotenenti del mercenario risero forte.
“Così” continuò lui “potrai provare anche tu, almeno una volta, quel brivido che ogni vero soldato avverte in battaglia...”
“Per carità!” Esclamò uno dei senatori. “Ricordatevi del vostro ruolo, capitano Clio!”
“O forse come credo” mormorò Gufo “sei solo una bambolina a cui qualcuno ha messo una spada in mano ed una medaglia sul petto...” rise “... cosa ne dici, bella Amazzone? Altrimenti possiamo sempre risolverla da veri guerrieri questa faccenda... ti propongo una sfida... il tuo soldato migliore contro uno dei miei spadaccini... se il tuo campione vincerà, allora discuteremo della collaborazione fra noi e voi...”

Eilonwy 30-01-2014 18.08.14

Il mio stupore aumento nel sentire che sapeva anche dell' incantamento di Slathnir.
Alla fine, vidi arrivare Lady Galatea.
Mi avvicinai a lei e dopo aver fatto un leggero inchino, dissi: "Cara Lady Galatea è un piacere e un onore rincontrarvi. Non vi vedevo da quando ero una fanciullina. Sono disperata Milady! Non so piu' cosa fare e a chi rivolgermi!....Voi siete l' unica ed ultima speranza....".

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Altea 30-01-2014 18.29.12

Rimasi ferma e immobile..Bertran...così si chiamava..il posto..era lontano..veniva da lontano.."Ho sempre saputo Tyssen che lo odiavate..a me mai disse il suo nome e neppure il suo posto di origine..strano..con voi si era confidato e voi gli augurate la morte..invece penso si sia o si stia battendo con onore in quelle battaglie" toccai il pomello della mia spada con la Croce Templare...un attimo..io e Tyssen ci guardammo negli occhi..sfida o qualcosa di indefinito..lui mi toccò il collo delicatamente.."Lo so che mi amate Tyssen, ma non lo avete mai dimostrato coi fatti...io non provo lo stesso sentimento..e d'accordo a Tylesia i nostri sentieri si separeranno..lo ho detto non ho paura a viaggiare sola".

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Guisgard 30-01-2014 19.41.31

Tyssen guardò negli occhi Altea e poi con gesto istintivo si avvicinò con le labbra alla bocca di lei.
E la baciò.
Fu un bacio lungo e appassionato.
Il nobile avventuriero assaporò a lungo le vermiglie labbra della dama, succhiandone con ardore il sapore, come se fossero mature ciliege di Maggio.
“Perdonatemi...” disse in un sospiro quando le sue labbra lasciarono quelle di lei “... ma non potevo lasciarvi andare così...” restò a fissare ancora i suoi occhi chiari, per poi scuotere il capo e raggiungere la sua carrozza.
Fece allora cenno di partire.
Così, Pich e Gyen salirono a bordo.
“Venite, signora...” rivolgendosi il nano ad Altea “... è già buio... meglio raggiungere Tylesia il prima possibile...”

Guisgard 30-01-2014 19.45.04

Lady Galatea sorrise ad Eilonwy e le accarezzò delicatamente il volto.
“Non bisogna mai disperare” disse poi la dama fatata “poichè il Destino serba sempre una possibilità di riuscita. Sta a noi riconoscerla e sfruttarla a tempo debito.” Prese la mano della fanciulla e la condusse verso un grosso seggio.
Qui la dama si sedette e poi suonò un piccolo campanellino d'oro.
Un attimo dopo nella sala giunse una dama di compagnia di Galatea, recando con sé una gabbia d'oro.
Dentro vi era un bellissimo merlo dal piumaggio nero e lucidissimo.
“Salute a te, amico mio.” Rivolgendosi all'uccello la dama. “Quali buone mi porti?”
“Il tempo è incerto, signora...” fece il merlo “... tuttavia è Inverno e dunque siamo nella norma.”
“Ho bisogno del tuo consiglio...” fissandolo Galatea “... se tu avessi a che fare con un malvagio incanto, cosa faresti per liberartene?”
“Io sono già vittima di un oscuro sortilegio, signora...” disse il merlo “... vedete, io in realtà sono un valente principe, mutato ahimè in un merlo da una terribile strega...”


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